Incontri
Capitolo 1-Arrivo
Correvo,
finalmente dopo 70 anni di ricerche avevo una meta, e una volta arrivata
finalmente la mia vita avrebbe avuto un senso; finalmente la grossa cicatrice
nella mia anima sarebbe stata ricucita.
Correvo,
e ripensavo a tutta la fatica che avevo fatto per arrivare a Lui, alla Sua dimora. La strada per
giungervi è stata dura visti i numerosi spostamenti, ma ora dopo troppi anni passati in solitudine, mi sembra
impossibile poterlo finalmente vedere per la prima volta.
Giunsi
in Canada, sempre più vicina, e per non
correre inutili rischi decisi di nutrirmi. Mi inoltrai nel bosco e lasciai liberi i miei
istinti da predatore, bene ce n’ era una coppia non molto lontano verso est. Accelerai
il passo; dovevo sbrigarmi, non potevo perdere tempo prezioso avevo aspettato
fin troppo.
Quando
la coppia d’ animali cadde ai miei piedi
ripresi la mia marcia; ormai ero abituata al gusto del sangue animale di cui
avevo iniziato a cibarmi da quando scoprii che c’ era un modo alternativo per
vivere stanca d’essere un mostro avrei fatto di tutto per smettere di spegnere
vite umane(anche se meritevoli di morte) la mia coscienza non era in grado di
sopportare tanta crudeltà, e poiché mi sarebbe dovuta durare per l’eternità decisi di cambiare il mio stile di vita.
Poco
dopo finalmente raggiunsi la mia meta, davanti alla Sua abitazione; rallentai,
e mano a mano che mi avvicinavo la leggera fifa che mi accompagnava si
trasformò dapprima in paura, e poi in terrore quando arrivai sotto il portico
della sua villa.
Moltissime
domande affollavano la mia mente frastornata, fino a quel punto mi ero
preoccupata solamente di raggiungerlo, non pensando al dopo.
Esclusivamente
ora mi rendo conto della frettolosità delle mie azioni e quindi mi ritrovo
immobile davanti alla Sua casa.
Per
paura che mi sentisse avevo smesso di respirare, non potevo rivelargli la mia
presenza, non ero ancora pronta.
Pensare
quanto avevo sognato questo Grande momento!Ed ora che è arrivato non riesco neanche a fare un
passo; come una codarda mi rifugiai nel bosco che mi circondava , iniziando a
pensare ad una “strategia d’ attacco”,peccato che non mi venne in mente neanche
uno straccio d’ idea, così passai il tempo ad ascoltare i rumori della natura,
e godendomi questo verde panorama.
Trascorsi
un giorno così e la mia mente era ancora confusa come il primo giorno. Ma per
nulla al mondo avrei gettato la spugna, infondo tutto quello per cui la mia
esistenza ancora continuava era all’ interno di quella casa e quindi non avevo
niente da perdere.
Raccolsi
tutto il mio coraggio e mi avvicinai alla porta.
Eh
sì, era proprio una bella costruzione;in legno scuro con una maniglia di
marmo(chi lo sa,magari proviene dall’Italia, ho sentito che è molto prestigioso),
passai circa dieci minuti ad osservare lo splendore della porta d’ingresso, con
il braccio in procinto di bussare, ma fermo a mezz’ aria, ad un certo punto la
porta, come per magia, s’ aprì dolcemente e dietro v’ era Lui.