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Autore: Ryky kur kigal    18/04/2020    0 recensioni
Dopo la distruzione dell’unico anello, Sauron è costretto a vagare come spirito ma il suo maestro ha in serbo dei piani che lo porteranno in un altro mondo in cui imperversare la sua malvagità, chissà come influirà il mondo e gli eventi tra Harry e Voldemort.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Melkor, Sauron
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Passaporta 

 

Il prior incantatio si era attivato. Harry, ormai al suo limite e provato dalle enormi fatiche e dalle sofferenze inferte, stava combattendo per tenere salda la bacchetta alla sua mano, l'incantesimo aveva isolato lui e Voldermort in quella cupola d'oro mentre i mangiamorte gli giravano attorno e stava evocando gli echi delle ultime vittime del signore oscuro, Cedric, un vecchio, Bertha e i suoi genitori lo stavano incoraggiando e guidando. 

 

“Ho detto che non dovete intromettervi!” urlo Voldemort a un mangiamorte che si stava avvicinando.

 

In quel momento l'intera area venne inghiottita da un manto di ombra spesso che contrastava la luce della cupola con la sua oscurità. 

 

Tutti diedero il merito al signore oscuro di tale cortina d'ombra ma lui fu sorpreso quanto gli altri di tale evento. 

 

“Che cos'è quello?” chiese un mangiamorte alla visione di piccoli raggi di luce uscire da un punto della cortina, la luce degli incantesimi faticava a illuminare eppure quella luce si faceva strada senza problemi. 

 

Poi sentirono una voce provenire da ogni direzione mettendo in allerta tutti, era una voce potente e parlava una lingua a loro sconosciuta ma la sentivano penetrare nelle loro interiore, gli sembrava che li stesse insultando e denigrando, quella voce continuo isolandosi verso una sola direzione, proveniva da quella luce che ora diventava più grande e prese forma umanoide. 

 

La figura che si eresse davanti a loro era un armatura imponente, fatta di fiamme che avanzava lentamente verso la cupola.

 

I mangiamorte si misero di mezzo a bloccargli la via, il loro padrone aveva ordinato che nessuno si intromettesse e loro avrebbero punito chiunque tentasse di disobbedirgli, gli puntarono le bacchette contro e Lucius gli intimo di fermarsi. 

 

“Stupidi uomini” disse la voce ora nella lingua degli uomini “non riconoscete la morte quando vi si presenta davanti ?!” 

 

Come se fossero sotto incantesimo i mangiamorte abbassarono le bacchette intimoriti da tale potenza. 

 

“Sparite dalla mia vista!” 

 

L'oscurità prese a formare dei tentacoli e colpi i mangiamorte ripulendo la via per la cupola. 

 

Voldemort e Harry si erano voltati a guardare l'essere misterioso arrivare alla cupola, Voldemort provava rabbia e delusione mentre Harry era confuso, spaventato e affaticato.

 

“Harry!” lo richiamo il padre “È il momento! Ora che è distratto !” 

 

“Ci penseremo noi, tu non voltarti indietro!” disse la madre 

 

Harry alzo la bacchetta per interrompere l'incantesimo seguendo le indicazioni degli echi che si stavano lanciano contro Voldemort ma l'essere tocco la cupola innescando una reazione inaspettata, la cupola andò in frantumi e le bacchette di Harry e Voldemort si spezzarono in mille spedendo indietro i proprietari. 

 

Voldemort si rialzò subito, tutti i suoi servitori avevano guardato la scena paralizzati, anche lui era sbalordito dall’avvenimento ma gli provoco solo rabbia che indirizzo al colpevole che stava rovinando tutto. 

 

“Chi sei tu che osi intrometterti nei miei piani ?!” 

 

“Come osi rivolgerti così, tu che sei solo un miserabile essere che si sfregia del titolo di oscuro sire, davanti all’unico oscuro sire ?!” tuono l’oscuro sire emettendo la sua aura di potenza che genero il suo simbolo, un occhio di fiamme senza palpebre. 

 

“Inchinatevi all’oscuro sire Sauron, il signore degli anelli!” ordino Sauron e tutti i mangiamorte ebbero l'intenzione di farlo e alcuni iniziarono ma Voldemort rimase in piedi combattuto da vari stati che gli provocavano rabbia, aveva raggiunto l'immortalità ma ora gli era palesato davanti agli occhi che non era ancora abbastanza potere, doveva diventare più forte. 

Ora era immobile davanti a un essere più potente di lui indeciso sul da farsi, non poteva rischiare di perdere il corpo appena ottenuto, non avrebbe avuto più nessuno ad aiutarlo, non poteva fuggire o inchinarsi davanti ai suoi mangiamorte, avrebbe perso totalmente la fedeltà dei suoi servitori e la sua reputazione, non avrebbe potuto più intimorirli e sottometterli.

Nel tentativo di trovare una risposta distolse lo sguardo per cercare Potter, si era quasi dimenticato del suo obbiettivo iniziale, trovo il ragazzo che stava strisciano verso il cadavere dell’altro ragazzo e … la coppa con cui è arrivato, voleva fuggire. 

 

Sauron che stava fissando Voldemort noto che volse lo sguardo da un altra parte, si volto per vedere cosa lo aveva distratto dal tremare e inginocchiarsi, vide il ragazzo che stava strisciando sul cadavere di un altro ragazzo.

 

Tutti i presenti si voltarono a guardare Harry, stava seguendo le istruzioni del padre anche se non era andata come pensava, dopotutto tutta la serata non andava come pensava.

Stava respingendo ogni domanda su Voldemort, su quell’essere che era intervenuto distruggendo l'incantesimo e la sua bacchetta insieme al suo braccio che si aggiunse con la gamba morsa dal regno agli arti che non riusciva più a usare bene, non aveva tempo di fermarsi a pensare o considerare ciò che accadeva accanto a lui, troppo dolore stava sopportando, doveva solo spingersi un altro per raggiungere Cedric e la coppa accanto a lui.

 

Alla fine lo raggiunse, mancava poco alla coppa doveva solo raggiungerla con il braccio sano mentre quello rotto teneva a fatica il polso di Cedric, dovevano tornare insieme, gliel'aveva promesso. 

 

In quel momento, il mondo che aveva oscurato nell’arrivare a Cedric piombo su di lui provocandogli ancora più dolore, Sauron sotto gli occhi di tutti si era spostato su di lui e gli aveva schiacciato le gambe sotto il suo piede frantumandole. 

 

“Nessuno osa ignorare l’oscuro sire” disse sopra le urla di Harry che però non si arrese e con un ultimo urlo spinse la sua mano sulla coppa azionando la passaporta che coinvolse lui, Cedric e Sauron. 

 

I tre scomparvero dalla scena lasciando liberi i maghi oscuri che volsero lo sguardo all’unisono verso un unica persona. 

 

Nel mentre, l’istante che doveva essere il viaggio di Harry gli sembrava un inferno infinito, aveva coinvolto Sauron nel teletrasporto che era ignaro di tale magia, Harry non capì bene che cosa succedeva, sentiva solo il suo corpo bruciare e venir fatto a pezzi mentre l'unica cosa che vedevano i suoi occhi erano quelli di Sauron, guardò dritto dentro esso e gli sembrava di essere risucchiato in un vuoto infinito.

 

Quando guardi a lungo nell’abisso, l’abisso ti guarda dentro. 

 

Poi scomparve, forse nell’agitazione era riuscito a fuoriuscire finendo da qualche altra parte, Harry lo sperava perché altrimenti significa aver portato un grosso male a tutti gli altri. 

 

Arrivò, il viaggio era terminato, lui era disteso con accanto Cedric e nessuna traccia di quel mostro, fu un sollievo che lo alleggerì, si stava pian piano alleggerendo, arrendendosi alle ferite.

 

 

Un braccio rotto, due gambe rotte e una aveva un morso di ragno a peggiorare, il viaggio lo aveva spaccato, una grossa apertura nel suo corpo stava inondando le sue vesti con il rosso aiutate da vari graffi profondi sul resto del corpo, sputo del sangue e la sua vista divenne offuscata, si stava spegnendo.

 

Iniziò a sentire musica e voci, tutte alte e felici. 

 

“Sono arrivati insieme!!” 

 

“Hanno vinto!” 

 

“Hogwarts ha vinto!” 

 

Poi vide comparire sopra di se la figura di Silente, con il terrore e la preoccupazione ben delineate sulla sua faccia. 

 

“Harry?! Cosa è successo ?!” Urlo “Hagrid!” 

 

Harry cerco di prendere tutte le forze che gli erano rimaste.

 

“Silente …” disse Caramell dietro di lui “quel ragazzo è morto… Cedric Diggory è morto!” 

 

“Voldemort… è tornato… “ disse Harry spegnendosi, non aveva energia e tempo per indicare l'altro mostro e far capire a Silente, poteva solo affidarsi a lui. 

 

“Harry, non chiudere gli occhi” disse Silente sollevandolo “Hagrid!” 

 

“Eccomi Sil…” Hagrid arrivò e impallidì alla vista dei due ragazzi 

 

“Non c'è tempo, in infermeria subito!” disse Silente passandolo a Hagrid “muoviti!” 

 

Hagrid e Silente presero a correre facendosi strada nella massa di persone che si erano riversate a vedere con i propri occhi cosa stava succedendo, le persone che superavano facevano in tempo a dare un occhiata al corpo di impallidendo come aveva fatto Hagrid.

 

“Silente, dove vai ? Qui ci sono i genitori del ragazzo morto !” disse Charamell

 

“Sto andando a impedire che muoia anche il secondo!” disse Silente guidando Hagrid fino a incontrare i professori che lo avevano raggiunto e lo seguivano “Minerva puoi pensarci tu ai Diggory ?” 

 

“Certo” disse la professoressa mentre fissava Harry per poi ritornare alla folla.

 

“Piton, ciò che ti sto per chiedere è molto importante, vicino alla capanna di Hagrid troverai un grosso cane nero, portalo al mio ufficio e digli che lo raggiungerò” disse Silente con uno sguardo ben deciso che Piton percepì prima di congedarsi. 

 

“E io Silente?” disse Moody 

 

“Harry è riuscito a rivelarmi che Voldemort è in fine riuscito a tornare quindi ora mi serve che tieni la guardia più alta del tuo solito e controlli la zona, l'intruso è ancora in giro, forse tra quelle persone, e potrebbe tentare una fugga ora che il suo compito è concluso” disse Silente per poi notare che il cielo si inscurì leggermente con una ventata gelida per poi schiarirsi “potrebbero succedere cose inaspettate” 

 

“Lascia fare a me, tu pensa a Potter” disse Moody prima di voltarsi e lasciare Silente e Hagrid che scomparvero nel castello, come fu sicuro di essere abbastanza lontano tirò fuori la mappa e guardò l'intera zona esterna.

 

“Eccolo!” reagì appena trovò delle impronte insolite, non avevano nome e la mappa sembrava faticare nel segnarle e seguirle “L’oscuro sire è tornato, devo raggiungerlo subito”

   
 
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