Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: PhantomLady22    11/05/2020    1 recensioni
Silvia aveva compreso che in Giappone non avrebbe mai trovato le risposte che cercava. Con l'appoggio di Mark e dei suoi amici decide dunque di affrontare una nuova avventura che l'avrebbe portata lontana da casa per un pò: l'America.
La verde era sicura che se si fosse recata nella sua terra d'infanzia avrebbe trovato ciò che cercava... o più precisamente chi cercava.
————
Breve (forse) storia che tratta la best comple di Inazuma Eleven, SilviaxErik che secondo il mio modesto parere meritava un finale migliore. Il tutto é frutto della malata fantasia della autrice, reduce da una maratona di tutte e tre le stagioni di Inazuma+ Inazuma Eleven Orion
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bobby/Domon, Eric/Kazuya, Mark/Mamoru, Silvia/Aki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Silvia senti io...- cercò di intervenire il ragazzo ma Silvia aveva aspettato fin troppo quel momento.

 

- "Silvia io" NULLA! Ora mi stai ad ascoltare, dato che io una risposta a quella dannata lettera non ho mai potuto dartela poichè non hai lasciato un mezzo indirizzo e oltre tutto hai pure disattivato il tuo numero! Erik ma ti rendi minimamente conto del dolore che ho provato? "ora stai con Mark e gli altri"? Ma ci sei o ci fai? Come se il torneo fosse più importante della tua vita! Senza contare che nemmeno mi volevi dire dell'operazione! Poi con che coraggio sei venuto a dirmi che non volevi vedermi prima della partenza! Come se non ti importasse nulla di me! – iniziò lei, lasciando esplodere quella forza che sentiva prima in palestra. Comprese fosse il risentimento, il dolore e la rabbia accumulata in quattro mesi di silenzio e lontananza. Finalmente aveva la possibilità di trovare risposte.

 

-Silvia ti prego calmati...- provò ad inserirsi lui, ma questo intervento non fece altro che infervorare ancora di più la ragazza che alzò il tono della sua voce di un'ottava.

 

-No, ora non mi interrompi! Avevi detto che mi avresti capita se ti avessi odiato, bene ora ne paghi le conseguenze! Neanche puoi immaginare le ore passate a pensare a te, a come stessi e ti sentissi, ma non potevo nulla! Mi hai completamente tagliata fuori dalla tua vita! E tutto questo dopo quel famoso "Silvia, verresti con me in America?". A sto punto devo interpretarlo come una vera e propria richiesta, che però tu, genio, hai pensato bene di ritirare. Sei un codardo, e uno stronzo Erik Eagle. Egoista aggiungerei. Non hai nemmeno pensato a come potessi sentirmi io. Già una volta sono stata tagliata fuori, ma in quel caso eri completamente sparito anche dalla vita di Bobby. Ma dopo la partita contro l'Inazuma tu hai deciso di tagliare fuori ME. Non hai scuse per quello che hai fatto Erik... se non fosse stato per Mark probabilmente ora non sarei qui, sarei ancora in Giappone, ad odiarti e ad accettare passivamente la tua dannata decisione di rimanere esclusa dalla tua vita.- così dicendo la ragazza terminò il discorso, accorgendosi solo in quel momento delle lacrime che le bagnavano le guance arrossate. Fissava il ragazzo di fianco a lei, che la guardava a sua volta. Sul volto l'espressione di chi si è accorto di aver combinato un casino, la tristezza che risplendeva nei suoi occhi umidi. Non riuscendo più a sostenere lo sguardo del moro la ragazza si voltò per incrociare ancora una volta i sorrisi allegri dei tre bambini nella foto.

 

-Non ho scuse come dici tu- iniziò il ragazzo con un tono sconsolato – ma posso darti delle risposte, sempre che tu le voglia.- 

 

La verde continuò ad ignorarlo, ed Erik continuò.

 

-Partendo dal principio, dunque dall'operazione, sì sono stato un codardo. Quel giorno, sotto la pioggia, nel momento in cui ti chiesi se saresti venuta con me in America, volevo davvero dirti dell'intervento. Quello non era un invito, era una richiesta di aiuto; da solo sapevo che non avrei mai superato l'operazione. Ma non ho avuto il coraggio... mi sono chiesto "chi sono io per rubarle questi momenti di felicità con i suoi amici"-

 

-Erik sei il mio migliore amico, poi non era ruba- - si inserì Silvia sempre rivolta verso la cornicetta ma venne interrotta subito.

 

- Ora Silvia lascia finire me. Non volevo privanti di quella gioia allora ti ho nascosto la verità momentaneamente, ti avrei detto tutto a fine partita, ma come potevo prevedere, ti sei accorta subito che stessi mentendo. Nel momento in cui hai sentito me e Bobby parlare, poco prima di entrare in campo, e hai preteso che lui ti desse spiegazioni riguardo quel mio intervento ho visto i tuoi occhi oscurarsi. I tuoi bellissimi occhi verdi avevano perso tutta la vitalità e la gioia di cui sono sempre intrisi. Spariti entrambi nel giro di pochi secondi. Ho sentito una fitta al cuore, e mi sono ripromesso che mai più ti avrei voluta vedere in quello stato a causa mia. E così prima di partire per l'aeroporto ho lasciato quella lettera a Mark, chiedendogli di non dirti che fossi stato io a dargliela, probabilmente lo avresti tartassato di domande a cui lui non poteva fornirti risposte. Sono stato un codardo, come lo sono stato quando ti ho inviato quella misera lettera che ti è stata recapitata al termine della finale. Ma non ho rimpianti, e sai perché? Sono stato operato due giorni prima della finale e sono stati due giorni d'inferno. I medici non potevano darmi certezze sulle mie condizioni fisiche e Bobby non è riuscito in alcun modo a tirarmi su di morale nonostante non abbia rinunciato un attimo. Il giorno della finale, lui ha insistito che guardassi la partita, io mi rifiutavo di guardare quello sport che tanto ho amato ma che in quel momento ero sicuro non avrei mai più potuto giocare. Lui, contrariamente, riteneva che potesse solo farmi bene vedere l'entusiasmo di Mark e di tutti gli altri. Aveva ragione, ma solo in parte. Certo, vedere l'Inazuma non arrendersi e continuare a giocare mi ha fatto ritrovare un po' la volontà di continuare a combattere, ma l'elemento fondamentale che mi ha permesso di uscire da quell'inferno è stato il tuo sorriso al termine della partita. Ti hanno inquadrata per poco, ma mi è bastato: avevi un sorriso raggiante Silvia, i tuoi occhi brillavano di una felicità mai vista. Vederti così contenta con gli altri mi ha dato la forza per riprendermi, volevo vederti, ma non nello stato in cui ero. Dovevo recuperare al più presto, per poter rivedere dal vivo quel tuo sorriso. Probabilmente al tempo non avevo ancora realizzato gli errori che avevo commesso con te, ma almeno ero sicuro di aver fatto una cosa buona: scappando, ho permesso a te di vivere quella gioia immensa, e so che se mai ti avessi privato di quella felicità, obbligandoti a venire con me, sono sicuro che mi sarei odiato a vita. Ma mai, e poi mai mi sono dimenticato di te. Non ho mai voluto escluderti dalla mia vita, dovevo darmi tempo per riprendermi e sarei tornato da te più forte di prima.- dicendo questo il ragazzo si accorse che la verde era tornato a guardarlo, mentre lui le teneva la mano morbida nella sua.

 

-Sei bravo con le parole...- iniziò lei, con la voce un po' roca, dovuta all'alto tono usato prima e al pianto. – ma non te la caverai con così poco. Sparire così mi ha fatta stare male ugualmente, per giorni. Quindi il tuo proposito di non ferirmi più a causa tua non è stato mantenuto.- 

 

-Lo so, sono stato egoista e non lo nego... ma potrai mai perdonarmi?- chiese lui, con il tono di chi è seriamente pentito di quanto fatto.

 

-Sì, potrò, ma devi darmi un po' di tempo. Ma devi ringraziare Mark se ti sto dando questa seconda possibilità- 

 

-Che c'entra Mark in tutto questo?-

 

-Dopo aver letto la lettera non ho avuto il coraggio di uscire dalla camera per tutto il giorno. Dicevo di sentirmi poco bene, che sarei rimasta a riposare. Mark vedendomi sempre agitata e pensierosa nei due giorni seguenti si è preoccupato e mi ha obbligato a parlare. Gli ho detto tutto, e sai cosa mi ha detto? "Lo avrà fatto sicuramente per te." Mi ha detto di non prendermela troppo, e che senza prove non potevo incolparti di cose che magari non pensavi. Mi ha detto inoltre che non avresti mai voluto vedermi in quelle condizioni e che avrei avuto modo di trovare risposte solo se ti avessi dato una seconda possibilità...- finì la ragazza continuando a guardare Erik.

 

- Mi sa che dovrò proprio ringraziarlo Evans.- disse lui con un mezzo sorriso. Le strine ancora un po' la mano, per poi far incrociare le loro dita. Silvia a quel contatto arrossì. 

 

-Allora possiamo dire che non mi odi- chiese infine lui.

 

Dopo un po' di esitazione la ragazza rispose -si possiamo dire così, ma non montarti la testa. Non sei ancora del tutto perdonato- 

 

-Bene! Ma perdonami la domanda... sei tornata in America solo per me?- 

 

Silvia alla domanda divenne ancora più rossa, e con un gesto agitato della mano affermò -Ma ti pare! No no! Sentivo il bisogno di cambiare aria per mettere a posto le idee e l'America era il luogo adatto. -

 

Il ragazzo alla vista della reazione imbarazzata dell'amica rise, e Silvia si tranquillizzò alla vista di quel viso felice.

 

Diamine quanto le era mancato. Senza nemmeno accorgersene lo stava di nuovo abbracciando. Il ragazzo, che in un primo momento rimase immobile per la sorpresa, rispose poi all'abbraccio accarezzando i lunghi capelli della ragazza.

 

-Sai Silvia che mi piaci molto anche con i capelli lunghi? Ti donano.-

 

 

 

~~~

Ma salve a tutti!

Finalmente Erik spiega due o tre cosetta Silvia... io vi giuro che me lo immaginavo così, altrimenti non mi spiego perché abbia ritritato il “Vieni con me in America?”

Eh niente...

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate... se mi lasciate una piccola recensione mi farebbe davvero piacere, insomma per capire se sta storia fa proprio cagare😂

Va beh vado a studiare storia...

Bye byeee

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: PhantomLady22