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Autore: BeRRy_aPPle    22/08/2009    1 recensioni
"Hai paura di morire?" In varie occasioni mi hanno posto questa domanda. Seriamente, per scherzo, o per pura curiosità, molto spesso questa domanda si ripresentava di tanto in tanto a scombussolare i miei pensieri. Io, ovviamente, risposi sempre di no. In fondo, perché avrei dovuto avere paura? Ogni volta che ci pensavo, convincevo me stessa che queste cose erano troppo premature per i miei appena 16 anni e che più avanti avrei avuto tutto il tempo per interrogarmi sui misteri della vita. Errore, errore, errore….stupida sedicenne ingenua, pensavi forse di rimandare in eterno? È ora che inizi a pensare. E anche in fretta.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Questa è una cosa senza precedenti. Dovrò contattare lo psicologo al più presto per una seduta. Non si può continuare così. No, non lo accetto.

- A cosa stai pensando, Cerise? -
La ragazza continuò imperterrita a tentare invano ad infilare la chiave di casa nella serratura, ignorando completamente il Dio della morte alle sue spalle che continuava a parlare a raffica.

Non riuscirò a gestire questa situazione da sola, e tanto meno riuscirò a nasconderla alle mie sorelle. Figuriamoci, noteranno subito che c’è qualcosa che non va.
 
- Sarò solo uno shinigami, ma sono sicura che non riuscirai ad aprire la porta con le chiavi del lucchetto della bici -
Argh.
- Grazie, ma ci sarei arrivata anche da sola –
- Se lo dici tu -

In casa c’erano solo le sue due sorelle: la piccola Reneè di appena 10 anni, e la timida e impacciata Coraline di 14. Cerise, essendo la maggiore, aveva il compito di occuparsi di loro in assenza del padre, sempre all’estero per lavoro. Che lavoro, poi, non si sapeva.

- Cherry! Stai bene? Prima mi hanno telefonato…-
- Si, Coraline…tutto a posto –
- Tu menti – la piccola Reneè era una bimba di poche parole, calma e fredda, ma ci azzeccava sempre.
È inutile girarci intorno e cercare scuse, non puoi fargliela sotto il naso. È  un essere superiore. Ricordalo.
- Vado in camera mia, non disturbatemi – unica salvezza: la fuga.

Appena entrata in camera, chiuse subito la porta a chiave e si sedette sul letto.

- Merily, dimmi le regole del Death Note -
- Hai intenzione di usarlo? –  Merily sembrava sconvolta.
- Ma figurati, voglio solo essere informata – dopo un sospiro di sollievo, il Dio della morte iniziò a spiegare le regole di quello che quasi sembrava un gioco da tavolo.
- Allora….se scrivi il nome di una persona in quel quaderno morirà dopo 40 secondi, a meno che non si indichi l’ora del decesso. Ah, e bisogna avere in mente il volto della persona, per non uccidere eventuali omonimi. Entro quei 40 secondi si può stabilire anche il modo in cui avverrà la morte…. –
- Figo -
- Prego?-
- Grazie! – Cerise, ovviamente, non aveva afferrato il senso.
- Lasciamo perdere…vuoi che continui a spiegarti le altre regole?-  
Già sotto le coperte, Cherry era immersa nel mondo dei sogni.
- Disgraziata! Come hai fatto a prendere già sonno? Prima mi chiedi le regole del Death Note, e ora sonnecchi mentre ti parlo! Potrei anche strangolarti nel sonno, sai? –
Mentre continuava a sgolarsi, la ragazza continuava a ronfare alla grande.
 -Valli a capire, gli umani….-  
Come di routine, quella bizzarra donna dai lunghi capelli bianchi passò a dare la buona notte alle tre sorelle ormai già dormienti. Quel gesto quotidiano non aveva senso, dato che non potevano sentirla, ma la faceva stare meglio. Forse era convinta che la loro vera madre avesse voluto così. Ora toccava a lei prendersi cura delle bimbe.
Era destino che lei finisse lì, in un mondo che non era suo e con il compito di  badare a tre marmocchie. Girovagava per la casa, senza meta, come sempre del resto. Ogni suo gesto era ripetitivo, e la noia era ormai incontenibile perché rinchiusa in quattro mura le cose da fare erano davvero poche.
Solitamente non aveva interesse per la televisione, ma decise di accenderla lo stesso. Stavano dando un notiziario. Merily ascoltava con attenzione, non si lasciava sfuggire nemmeno un particolare.
Da parecchio tempo non si faceva altro che parlare del caso Kira…. per lei era chiaro come il sole che il misterioso killer si serviva di un Death Note.
- Ecco cosa succede a non trovarsi un hobby -  sbottò, cambiando canale.
Chissà che tipo era Kira. Sicuramente un tipo molto intelligente per competere con L, che tra i due era il suo preferito. Si, sicuramente il famoso detective le andava più a genio.
- Cosa fai? – Cerise era dalla porta a guardare Merily, che ormai aveva il viso contro lo schermo del televisore.
- Ti ho svegliata? – lo shinigami assunse un tono colpevole.
- no, no….ho solo avuto un incubo-
- era tanto brutto?-
- abbastanza -
-Tu sai chi è Kira? L’hai mai visto? -  curiosa com’era, chissà da quanto ci stava pensando. In fondo, una creatura così strana può riservare molte sorprese.
- no….ma se vuoi posso scoprirlo- nel suo volto si allargò un ampio sorriso.
Terrificante. Quando sorride è VERAMENTE terrificante.
- mi piacciono le sfide, sai? Dammi un po’ di tempo e vedrai che ti combino –
Pazza. Questa è veramente pazza, e per giunta perversa. Certo, potrebbe svelarmi la vera identità di Kira, ma qui si rischia grosso.


Uff, e anche questa è fatta! Un grazie di cuore a chi l'ha messa nei preferiti e chi nelle seguite^^
  
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