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Autore: Ale78    04/03/2021    0 recensioni
E' una storia su una sorta di universo parallelo in cui i Licantropi sono i Protettori del genere umano, mentre i vampiri, sono considerati non molto di più che esseri mostruosi, guidato solo dal loro istinto. Fin qui niente di nuovo..Solo che i vampiri in questione sono quelli della Meyer..Buona lettura!! Naturalmente tutti i personaggi sono opera e proprietà della Meyer, io ci ho messo solo un pò di fantasia..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Non potevo credere che fosse già passato più di un anno da quando Aro mi aveva costretto a unirmi in matrimonio con Jane.
Cosa poteva esserci di peggio di dover passare l’eternità con un’arpia sanguinaria, sadica e, per di più, vendicativa? 

Stavo sperimentando sulla mia pelle tutte le possibili risposte a questa domanda. 
Non avrei mai creduto che come vampiro avrei sperimentato tanto dolore fisico e psicologico tutto insieme e in maniera così costante. Senza contare poi tutte le avances, sempre meno velate, che dovevo subire da parte dell’arpia, ogni qual volta credeva di poter forzarmi la mano. 
Quella ragazzina credeva davvero che avrebbe potuto indurmi a .. al solo pensiero rabbrividivo nel profondo.
 In ogni caso, nonostante le violenze, le angherie e le torture che ormai subivo quotidianamente, niente avrebbe potuto indurmi a cedere di un passo riguardo al consumare questa orribile unione.  
Il mio corpo non era condizionabile a tal punto e quella ragazzina viziata, con tendenze sadiche, lo aveva ormai dovuto digerire.
Tutto ciò naturalmente non aveva migliorato la mia situazione e nemmeno quella di Mike, mio compagno di sventura.
Una volta avevo pure cercato di comunicare con lei cercando di spiegarle cosa ci fosse di terribilmente sbagliato in tutta questa storia. La lezione che mi impartì in quel frangente, fu così eloquente, che ne portai i segni addosso per almeno tre mesi, nonostante che i vampiri siano molto veloci nel guarire.

Poco meno di un anno era passato da quando io e Mike ci trovavamo in quella disastrosa situazione e alla sua mercè, tempo estremamente lungo per un essere umano, ma terribilmente logorante anche per me, che ormai non riuscivo più a vedere nessuno spiraglio per poter uscire da questo incubo. 
Speravo che Bella e Jake si fossero rifatti una vita, speravo che la mia famiglia avesse fatto perdere le sue tracce e ora fossero lontani da Aro e dalla corte dei Volturi, speravo…
Potevo solo sperare. Cosa rimaneva ormai? 

Eravamo confinati a Volterra, senza mai poter uscire al di fuori delle mura.. al punto in cui ero, avrei trovato accettabile anche poter fare alcuni passi fuori dalle stanze in cui ero prigioniero, almeno senza dover essere scortato o coperto di catene, ma era un pensiero vano. 
L’unica persona con cui potevo avere qualche tipo di contatto era Newton, altrimenti doveva restare solo, ordini precisi dell’arpia.
 Non era la solitudine però che mi stava nuocendo, era il fatto di non poter, in nessun caso, aver contatti con le persone a cui realmente volevo bene. 
Bella restava l’unico punto fisso della mia esistenza, e finché sapevo lei al sicuro…tutto era sopportabile, ma la mia vita, da quando ero diventato l’animaletto di Jane, era scandita da ritmi sempre uguali e molto più duri di quanto avrei mai creduto di poter sopportare.
La mia forma fisica non era più tornata ottimale dopo aver subito il marchio a fuoco, in più, le continue punizioni e privazioni, sia fisiche che psicologiche, iniziavano a farsi sentire. 
Venivo trascinato nella sala delle udienze se Aro necessitava di spiare qualcuno, altrimenti ero relegato -per la maggior parte del tempo- in una cella nei sotterranei 
(quando la mia signora era di cattivo umore) o confinato negli appartamenti di Jane, solo. Dovevo riflettere -diceva- sulle scelte sbagliate che avevo compiuto negli anni.
Il mio morale andava precipitando ogni giorno di più, così come l’autocontrollo di Jane nei miei confronti. E le conseguenze di ogni mia piccola inadempienza o per le cose più semplici, come ad esempio aver alzato lo sguardo  su lei in pubblico, o se  aveva avuto l’impressione che non fossi stato abbastanza remissivo o veloce nell’seguire un comando.. quello scatenava l’inferno. 
Mike era diventato molto più grande a causa di quell’esperienza traumatica. Il ragazzino spaventato e allegro che avevo conosciuto a La Push era sparito, era ormai quasi un uomo, non si trattava però di una crescita fisica, aveva soltanto diciassette anni d’altronde. 
Era diventato più forte e – suo malgrado- molto più cauto. Anche Mike aveva sperimentato a sue spese cosa significasse essere sotto il giogo dei Volturi, e non era una di quelle lezioni che si possono scordare. 

Jane, dopo i primi mesi in cui pareva avesse sviluppato una vera ossessione nei miei confronti, aveva via via sfoderato un vero e proprio astio per la mia persona e per qualunque cosa potessi tentare di fare o dire, e quindi era sicuramente sempre più propensa a farmi del male per …educarmi -diceva.
Sinceramente non avevo ancora capito perché anche alla mia più assoluta immobilità, corrispondeva sempre una punizione esemplare.
 Il mio retaggio alimentare, anche quello avevo dovuto lasciare,  ma almeno Marcus aveva potuto intercedere per me e – nonostante dovessi comunque nutrirmi di sangue umano- erano sempre scorte da banche del sangue.

Ogni singola volta che mi guardavo allo specchio mi detestavo sempre di più, e comunque anche le scorte si sangue a cui avevo accesso erano sempre molto risicate. Non era necessario che io mi nutrissi a sufficienza, sosteneva Jane, il mio compito era solo quello di informatore di Aro, tanto valeva che fossi a malapena in grado di stare in piedi.
In quelle condizioni Jane pregustava il momento in cui avrei dissanguato Mike, ma questa eventualità era comunque sempre stata scongiurata, per quanto il mio povero amico, almeno in due occasioni si era tagliato per permettermi di integrare la mia diet, ma era una cosa che detestavo fare. Non volevo che Mike fosse costretto a prestarsi, e detestavo come la cosa mi faceva sentire..
 
Ero un mostro terrificante, un succube della peggior specie.

Ogni giorno di più la mia fede nelle mie capacità vacillava e ogni giorno di più mi sentivo debole e scoraggiato.
 
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 Quasi un anno che cercavamo di elaborare un piano accettabile che ci permettesse di salvare Edward e Mike, e ora finalmente sembrava ci fossimo riusciti.
Marcus si era finalmente fatto sentire con Jasper, dopo un silenzio che pareva eterno. 
Jane era rientrata a Volterra con Edward da pochi mesi, dopo quello che Aro aveva definito un periodo di adattamento. 

Dalla lettera che ci aveva scritto Marcus però si evinceva che le cose non erano andate come credeva la giovane Vampira. Edward alla fine non si era minimante adattato a essere un marito per lei, anzi l’aveva continuata a osteggiare e quindi il risultato era che lui non aveva preso posto nella Guardia d’onore dei Volturi, ma era accompagnato, in catene, ogni volta che Aro lo richiedeva. 
Per il resto del tempo Edward non poteva nemmeno vedere la luce del sole e la sua unica compagnia era ancora Mike Newton, che miracolosamente (secondo Marcus) era ancora vivo. 
Da quello che ci era stato raccontato, Edward, era tenuto in uno stato di cattività davvero miserrimo e solitario e ciò non fece che farci velocizzare i preparativi per il contrattacco.
Carlisle, scrisse a Aro chiedendo di poter vedere Edward, il giorno stesso dell’arrivo della lettera di Marcus. In fondo come padre di Ed, aveva tutto il diritto di visitare il figlio dopo quasi un anno e Jane non avrebbe potuto obbiettare nulla se suo marito avesse ricevuto la visita del padre. 
O almeno così speravamo. 
A La Push le cose nei primi tre mesi del dominio dei Volturi erano cambiate notevolmente, ma in peggio.
I Volturi si erano insediati e avevano instaurato una sorta di legge marziale e io come la mia famiglia venivamo tenuti in una sorta di libertà semi vigilata, che però non lasciava adito a equivoci su chi comandasse in quelle terre.
Solitamente quando I Volturi si insediavano in un luogo lasciavano, alla famiglia o famiglie vampire della zona, carta bianche su come amministrare la loro legge sul territorio.  Questo sistema, soprattutto nelle colonie americane, aveva salvato parecchie vite umane. Ma la Push era differente. 
La Push era popolato da Lycan, abbietti muta forma, e la nostra famiglia, aveva aiutato questi mostri agli occhi Aro, a insorgere contro di loro.  
Di nostro fratello Edward, dopo l’unione forzata con Jane, non avevamo avuto più nessuna nuova.
Aro sosteneva che fossero in luna di miele, noi credevamo che Edward stesse passando le pene dell’inferno, ma non erano che supposizioni.

Bella e Jake erano ancora fuggiaschi e ricercati dai Volturi, la taglia era solo per chi li avesse presi vivi.

Il mio Jasper coordinava i contatti tra noi, la mia nuova sorella, e il suo protettore peloso con maestria, ma anche questa situazione aveva i sui limiti.
Aro monitorava e intercettava i nostri telefoni e molto più spesso di quanto avrei voluto ero stata costretta a eliminare più di una sim dopo soli  pochi minuti di chiamata.
Tutto era tremendamente frustrante.
Bella E Jake erano ancor in Italia e  seguivano le mosse dei Volturi da vicino, pur essendo molto cauti, grazie a prestanome e documenti comprati al mercato nero.

Jasper manteneva i contatti – questa volta epistolari, grazie al vecchio sistema dei piccioni viaggiatori – anche con Marcus, che non mancò di avvisarci non appena Edward e Jane furono rientrati in Toscana. 
Inizialmente la lettera che annunciava il loro ritorno mi venne tenuta nascosta, anche perché le mie visioni fino a quel momento del futuro di Ed erano già piuttosto nefaste.
Alla fine, però, Carlisle ci convocò per parlarci.
 
 

  • La situazione è molto scoraggiante. Marcus dice che Edward e Jane sono rientrati a Volterra da un paio di settimane, ma solo ieri è riuscito a scambiare qualche parola con lui. 

  • Come sta? – chiese Emmett con un filo di voce, anticipando quello che tutti ci stavamo chiedendo. 

  • Marcus dice che Edward ha minimizzato, ha detto che sta bene e che non c’è da preoccuparsi, mentre Marcus ha descritto la situazione in modo diverso. 

Jane si è lamentata a più riprese della situazione, il matrimonio non è stato consumato, e Edward nonostante tutti gli sforzi, non si è mai arreso.
La pazienza di Jane- se mai ne ha avuta davvero una- è giunta al termine. Edward viene ammesso alla presenza della corte in rare occasioni e solo se direttamente invitato da Aro, mentre il resto del tempo lo passa confinato nelle segrete, solo, per lo più. Edward ha dimostrato tante volte quanto può essere forte, e la sua mente non sta ancora vacillando ma quanto ancora potrà durare? E non dimentichiamoci  Mike.
 
Il silenzio che seguì mi colpì come uno schiaffo, fu a quel punto che iniziai a percepire che il futuro di Carlisle stava mutando. Era in procinto di partire per Volterra. 

 
-No. Non puoi voler davvero tornare laggiù..

 
-Alice, lui è e resta mio figlio, e per quanto Aro sia riuscito a fargli accettare innumerevoli compromessi, ho il diritto di sapere come sta e le sue reali condizioni di vita.

 
-E mentre sarai lì- aggiunse Jasper speranzoso con un filo di voce – Potresti anche incontrarti con Bella e Jacob, magari?  
 

  •  Cos’hai in mente? 

Jasper sorrise sornione alzò le spalle come a dire, niente di importante, ma anche nel suo futuro vedevo delinearsi un viaggio inatteso, o almeno era lì che mi portavano le mie visioni, pur non capendo ancora dove esattamente saremmo andati a parare. 

   
 
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