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Autore: Emildrago    06/09/2009    3 recensioni
Chopper è obbligato dalla gravità delle ferite di Nico Robin a darle una medicina che ha gli effetti di una droga...Al risveglio Nico Robin si sente strana... La rivincita di una coppia mai pensata: Chopper x Nico Robin!! Possibili accenni di Zoro x Sanji nei prossimi capitoli...
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Chopper, Nico Robin
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una renna sempre più umana

 

1-Strafatta

 

Chopper sospirò: doveva. Le ferite di Nico Robin non erano in via di guarigione come sperava e doveva darle quella medicina.

Quella che aveva degli effetti…particolari…quella che, in tutta onestà, era una droga.

Ma anche quella che era l’unico modo per far guarire l’archeologa.

La renna guardò la fronte di lei, imperlata di sudore, i suoi occhi che si muovevano a scatti sotto le palpebre, le labbra screpolate e riarse dalla febbre.

Doveva vivere. Quindi doveva darle la medicina.

Sospirò di nuovo ed avvicinò il bicchiere alla bocca della ragazza.

-Scusa- sussurrò e le fece scivolare il liquido in gola, tenendole la testa sollevata con una mano.

Il respiro della ragazza si fece sempre più regolare, mentre cadeva in un sonno tranquillo.

 

 

Nico Robin si risvegliò nella penombra dell’infermeria.

Si sentiva bene, la ferita al fianco era solo un fastidio, il sangue correva nelle vene come un treno, la testa era leggera.

Si guardò intorno e vide Chopper, in forma umana, che le dava le spalle, seduto alla scrivania.

Osservò i muscoli della sua schiena, chiedendosi oziosamente cosa si doveva provare ad accarezzarli, ad essere stretta da quelle braccia possenti, a…

Le sfuggì un sospiro, che fece girare subito il medico.

-Sei sveglia!

Subito si alzò e corse al suo fianco, mettendole una mano sulla fronte.

Nico Robin chiuse gli occhi. Com’era possibile che un solo tocco la facesse fremere fin dentro?

 

Chopper spostò la mano sul collo di lei, per sentire il battito cardiaco.

Era rapido, ma non si preoccupò: sapeva bene che un po’ di tachicardia era normale…

Fece per togliere la mano, ma lei la trattenne, prendendola con la sua.

-Allora, dottore, come sto? – la sua voce era leggermente roca, ma piena di calore.

-Meglio, la febbre è scesa, ma hai ancora bisogno di riposo…

Lei gli sorrise in modo sensuale.

Improvvisamente due braccia le spuntarono dalle spalle e gli circondarono il collo, tirandolo verso il basso.

-Grazie- gli sussurrò Nico Robin nell’orecchio, poi iniziò a baciargli il collo, la linea della mascella…

-N…Nico Robin…n…no…

Lei bloccò le sue proteste posando le labbra sulle sue.

Dannazione. La medicina aveva fatto effetto sia sulle ferite che sulla persona.

Chopper bloccò i polsi della mora con le sue grandi mani e la staccò da sé.

-Nico Robin, non sei in te stessa…

Altre quattro braccia lo trascinarono giù, con una forza tale da farlo precipitare sul letto.

Nico robin ridacchiò, un suono strano, innaturale.

Agganciò le sue lunghe gambe intorno ai fianchi di Chopper, mentre le sue labbra lo attaccavano, di nuovo e le mani percorrevano il suo corpo.

Doveva liberarsi! Provò a divincolarsi, ma le presa della ragazza era troppo forte.

Finalmente gli venne un’idea.  Deciso a tentare il tutto per tutto, si trasformò in quella specie d’incrocio tra renna e bambino che era di solito.

Nico Robin rimase un attimo ferma, stupita di trovare il vuoto tra le sue braccia e la renna ne approfittò, sgusciando via.

Da sotto il tavolo dove si era nascosto, Chopper sbirciò Nico Robin guardarsi intorno spaesata, fino a cadere di nuovo addormentata.

Ritrasformatosi in forma umana (più comoda per sfogliare i libri) il medico si sedette sulla sedia, il volto tra le mani, lo sguardo fisso nel vuoto.

C’era mancato poco.

Solo la sua morale medica e la consapevolezza che la ragazza non era in sé erano riuscite a non farlo capitolare.

Quei baci ardenti, quelle mani che lo accarezzavano, vogliose…

Perché proprio Nico Robin? Perfino con Nami sarebbe stato più semplice…Ma l’archeologa era diversa, era…

Un rumore dietro di sé interruppe i suoi pensieri.

Si girò, alzandosi di scatto.

Nico Robin era lì, in piedi appena dietro di lui.

-Ma cosa fai? Torna a letto…

Rise ancora in quel modo che sembrava sbagliato e ancora gli buttò le braccia al collo, baciandolo con passione.

- N…No…Nico R…mpflasciami!

Lei gli si avvinghiò addosso, facendogli perdere l’equilibrio.

L’ultima cosa che Chopper sentì fu il suo corpo che cadeva all’indietro, vicino, troppo vicino allo spigolo del tavolo…

Un colpo alla testa, poi il nulla.

 

 

Lo so, lo so che dovrei aggiornare la fic su Zoro e Tashiji, ma ultimamente ho avuto delle idee su una Nico Robin strafatta…ihihih

Nico Robin: - Maniaco! SCIAFF!

Io: Ma no, Nico Robin, cosa vai a pensare…

Nico Robin: TU cosa via a pensare! RI-SCIAFF Sono un’archeologa perbene, io!

Io: Ma vedi, così è più divertente, vedrai che non…

N.R.: Divertente un corno, pervertito! TRI-SCIAFF!

I: Ma Nico Robin, lo sai che Chopper non ti fa niente!

N.R.: Sì, ma se entrasse Sanji?

I: Tranquilla entrerà…eheheh

NR: Come, “entrerà”?  QUADRI-SCIAFF!

I: eheheh non te lo dico…

*fuggo prima che Nico Robin mi uccida*

 

 

  
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