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Autore: gryffindor91    07/09/2009    0 recensioni
Due mondi che si uniscono... DG-mon Tamers e DG-prescelti inspiegabilmente insieme contro un nemico che è più vicino a loro più di quanto possano immaginarsi. Henry, Rika, Ryo e Takato dovranno lottare contro loro stessi per far fronte alle nuove avversità... ce la faranno? E i DG-prescelti?Come possono esistere in questo nuovo mondo?
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryo Akiyama, Takato Matsuda | Coppie: Jianlinag Wong/Henry, Ruki Makino/Rika
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Saved and Lost

Yzzi guardò nervosamente verso Henry.

Ma entrambi non ebbero il tempo di aggiungere nulla perché un’intera flotta di Digimon li aveva circondati, facendo perdere ad entrambi la cognizione di spazio e tempo.

Applausi, acclamazioni e urli di felicità li sommersero facendogli dimenticare momentaneamente le loro preoccupazioni.

Mentre Davis e gli altri si guardavano tra di loro sbigottiti, Gennai si limitò semplicemente a sorridergli e, con un gesto gentile ed allo stesso tempo imperiale, ordinò ai Digimon che gli si erano ammassati intorno di far spazio per far passare.

Si trovarono in un Hangar, di quelli militari; Yzzi ed Henry supposero subito che si dovesse trattare di un rifugio per quella miriade di Digimon spaventati ma allo stesso rincuorati per la loro improvvisa apparizione.

Gennai tirò dritto nel varco che gli si aprì davanti e il resto del gruppo lo seguì.

Mentre passavano i prescelti non poterono far altro che sorridere ai loro acclamatori. Non appena raggiunsero l’ascensore che si trovava dall’altra parte dell’hangar e le porte si chiusero, dubbi e incertezze si fecero spazio nuovamente dentro di loro.

Gennai li guardò e come se stesse rispondendo ad una loro domanda silenziosa disse:

“Vi acclamano perché sono fermamente convinti che riuscirete a sconfiggere coloro che stanno cercando di impadronirsi di questo mondo”

Yzzi rifletté un secondo su ciò che gli era stato appena detto, poi rispose:

“Come fanno ad essere così certi che vinceremo se non sappiamo nemmeno contro cosa stiamo combattendo?”

Sembrava che avesse interpretato i sentimenti di tutti quanti.

“Forse non è ancora sicuro che vincerete, ma state certi che tra non molto saprete contro chi state combattendo”

L’ascensore si fermò e le porte automatiche si aprirono.

Si ritrovarono dinnanzi ad un corridoio con diverse porte che sicuramente davano l’accesso ad altre camere.

Ma Gennai le superò tutte e si diresse verso quella infondo.

Entrò e il resto del gruppo lo segui.

Si trovarono dinnanzi a quello che sembrava un normale salotto ben arredato; sulla destra vi era un divano nero in pelle e sul muro opposto era posizionato un televisore a schermo piatto. Al centro tra i due vi era un piccolo tavolino basso di cristallo.

In fondo alla stanza, sull’angolo, si trovava un tavolo alto con panche affiancate al muro. Nella parete al di sopra di esso si trovava un quadro con la cornice dorata.

Sulla destra invece vi era un piano cucina e un frigo grigio metallizzato.

“Dove siamo?” chiese incerta Renamon.

“Nel mio ufficio” rispose Gennai.

Davis era scattato subito in avanti e si era diretto verso il tavolo con le panche.

“te la passi bene” aveva commentato allora Henry osservando il televisore al plasma e il tavolino di cristallo.

“non mi lamento” fu la risposta seccata di Gennai che si diresse subito verso il divano.

“Che stai facendo, Davis?” domandò curioso V-mon avvicinandosi al suo prescelto.

Poi anche lui rimase a fissare ciò che Davis stava osservando.

Anche Yzzi ed Henry si avvicinarono incuriositi.

Il quadro appeso alla parete rappresentava quella che sembrava la lotta tra bene e male. Figure che somigliavano a Digimon si scontravano tra di loro ai lati della tela dove i combattenti erano semplici ombre delle quali si potevano distinguere soltanto gli occhi iniettati di sangue. Ma poi la luce compariva al centro del dipinto spazzando via le tenebre che erano costrette a ritirarsi ai lati della tela e sembrava scaturire da una piccola figura umana.

Notando la curiosità nelle loro espressioni, Gennai spiegò loro che:

“Quella è la profezia del potere”

Tutti lo fissarono con fare interrogativo chiedendo una tacita spiegazione.

“In principio le tenebre invaderanno i mondi, e la luce sembrerà soccombere. In seguito  sarà l’amore generato dall’unione dei due sovrani che la luce farà trionfare”

Gennai finì di recitare in modo solenne la profezia, ma ottenne solo sguardi più confusi.

“che in parole povere significa?” chiese allora Davis.

Gennai alzò gli occhi al cielo, poi disse “ Questa è una tra le profezie più antiche di DG-World. Si dice che si tramandi sin da quando questo mondo è stato creato. La chiamano anche profezia del potere dell’unione”

Altri sguardi confusi e così Gennai si affrettò  a continuare.

“La profezia potrebbe fare riferimento a ciò che sta accadendo in questi ultimi tempi a DG-world. Le tenebre hanno preso il sopravvento,nella fattispecie dei casi sono i Digimon che controllano l’esercito dei mercenari a rappresentare le tenebre di questa profezia. Essi risiedono nella fortezza ed è li che ci stiamo per dirigere.”

“Nella fortezza? Ma non dovremmo prima cercare gli altri?” domandò Yzzi sbigottito e tentomon annuì alla sua constatazione.

“Sono già tutti li” li rassicurò allora Gennai.

“Come fai a saperlo?” chiese allora Henry.

“Lascia che te lo mostri” e così dicendo punto il dito verso lo schermo del televisore.”Davis potresti andare li davanti lo schermo e seguire le mie istruzioni?”

Davis lo guardò dubbioso “E il resto della profezia?”

“E’ ciò che dona speranza ai Digimon. Credono che siate voi a possedere quell’enorme potere, denominato potere dell’unione che riporterà la pace in questo mondo.”

Henry sembrò stizzito da tutte quelle profezie e soprattutto tutto quel mistero così disse”Non ci hai ancora detto ciò che è accaduto qui a DG-world prima del nostro arrivo. E nemmeno chi sono i Digimon che saremmo costretti a fronteggiare.”

Adesso tutta l’attenzione era rivolta verso Gennai, che sembrava sempre più riluttante a dare spiegazioni.

“Avrei preferito fare questo discorso non appena avremmo raggiunto gli altri, ma dato che la vostra sete di sapere non si esaurisce mai sarò costretto a cambiare i miei programmi.” Detto così cominciò.

“Iniziò tutto cinque mesi fa. Era una giornata come le altre a DG-world. Da quando i DG-prescelti avevano riportato la pace in questo mondo i Digimon vivevano tranquilli e felici, lieti di poter ricevere quasi ogni giorno la visita dei loro amici digiprescelti. Ma quel giorno nessuno dei prescelti li raggiunse, e allo stesso modo i Digimon non riuscirono a raggiungere loro nel mondo ‘reale’”.

Stava accadendo qualcosa di molto strano. DG-world stava lentamente cambiando. In poche ore interi oceani scomparvero, città intere furono distrutte, montagne ersero dalla terra modificandone la conformazione. E ben presto, fasci di luce rosa invasero il nostro mondo. I Digimon iniziarono ad essere sballottati da un settore all’altro di DG-world mentre creature malvagie, Digimon oscuri, iniziavano ad attaccare e reclutare soldati per il loro esercito. Fu solo quando il giorno si trasformò in pochi secondi in notte che i tre nuovi sovrani di DG-world fecero la loro comparsa”

“Chi sono questi nuovi sovrani che hanno la presunzione di sottomettere un mondo felice e libero come DG-world?” domandò allora Davis che sembrava che stesse andando su tutte le furie. Le ingiustizie gli facevano ribollire il sangue nelle vene.

“ Alcuni sono nostre vecchie conoscenze. Uno è Devimon ma anche se si mostra al livello campione e già in grado di evolversi al livello Mega a suo piacimento. Stessa cosa per Icedevimon e Redevimon”

“Sono solo i Devimon ad aver causato tutto questo?” domandò Yzzi esterrefatto.

“Prima di tutto sono tre Digimon di livello mega molto potenti e  secondo si vocifera che in realtà siano soltanto delle pedine e che dietro di loro ci sia qualcuno di molto più potente a comandarli.”

“qualcuno molto più potente?” domandò Terriermon con voce strozzata.

“Cosa c’è di più potente di Digimon al livello mega” chiese allora Yzzi.

Gennai non rispose subito. Il suo viso assunse una strana smorfia prima di rispondere “ Preferirei non saperlo… ma prima o poi se riusciremo nel nostro intento e se questa creatura esiste veramente sarà costretta a uscire allo scoperto. Solo allora inizierei a preoccuparmi seriamente”

Ci fu un attimo di silenzio, in cui tutti rielaborarono le informazioni appena ricevute, quando Davis chiese riferendosi a cosa ad una frase pronunciata da Gennai “ Hai detto che i nostri amici sono nella fortezza dove risiedono Devimon e gli altri. Per quale motivo? Perché non hanno aspettato prima noi?”

“Hanno rapito Sora” tagliò corto lui ignorando le esclamazioni di stupore di tutti.

Gennai si avvicinò allora al quadro e lo sposto leggermente rivelando un bottone blu scuro. Poi chiese a Davis di dirigersi alla destra dello schermo, dove notò un bottone simile soltanto rosso acceso.

“al mio tre dobbiamo premere contemporaneamente” lo avvisò Gennai “ uno… due… tre!”

La stanza ebbe un sussulto; il tavolino di cristallo si trasformò in una mappa digitale tridimensionale,la parete dove poggiava  il divano in pelle ruotò su se stessa e al suo posto apparve un grande computer con maxi schermo mentre il televisore a cristalli liquidi si accese mostrando ciò che accadeva in ogni angolo della città e nell’hangar di sotto.

“wow” sussurrò Yzzi esterrefatto.

Gennai sorrise e si avvicinò alla mappa tridimensionale, ologrammi che mostravano i diversi settori di DG-world.

Indicò alcuni puntini bianchi e altri di diverso colore ammassati in un unico punto della mappa. Yzzi notò altri tre punti, un verde e due bianchi, che si trovavano dalla parte opposta del mondo. Dovevano essere loro.

“Come faremo a…” ma prima che Yzzi potesse finire di parlare la porta si aprì e Byomon entrò portando con se de mantelli neri.

Tutti quanti sussultarono felici alla sua apparizione, tutti tranne Henry che sembrava stanco di tutte questi colpi di scena.

Guardò Renamon che gli restituì lo stesso sguardo sospetto e in un sussurro, in modo che solo Henry potesse sentirla, il Digimon volpe disse:

“Non mi fido di loro”

Henry non rispose ma la cosa lo preoccupò non poco. Renamon era un Digimon sveglio ed diffidente. Era nota per la sua furbizia ed intelligenza. E possedeva forse come i Digimon della sua razza uno spiccato sesto senso. Se fosse stata solo una sua preoccupazione, non ci avrebbe dato molto peso, ma se anche Renamon iniziava a non fidarsi allora si che iniziavano i problemi.

Gennai aveva raccontato la storia dal suo punto di vista, ma non aveva spiegato il perché Digiprescelti e Digimon, che non sarebbero dovuti esistere, erano comparsi in quel mondo ne cosa avesse provocato tutto questo. Forse lui stesso non ne sapeva nulla; d'altronde neanche lui sarebbe dovuto esistere.

Un senso di delusione lo invase, poiché Gennai non aveva le risposte che lui cercava ma almeno adesso sapeva dove fossero i suoi amici.

Mentre Byomon era immersa in una discussione con Yzzi e gli altri, Henry si accinse a contare i puntini sulla mappa.  Quattro puntini bianchi e uno rosso si trovavano a poca distanza di quella che doveva essere la fortezza dove risiedevano  i nuovi sovrani. Lì dentro vi erano altri due puntini lampeggianti; uno bianco e uno blu….. ne mancava uno!

Fece il giro della mappa ma trovò soltanto i tre puntini che indicavano loro in Cyber center City.

“Gennai!” chiamò allora senza riuscire a nascondere una nota di panico.

Tutti quanti si zittirono subito.

Gennai si girò a fissarlo confuso.

“Manca un segnale, dov’è?”

Gennai scosse la testa “non lo so, mi dispiace”

Henry senti una strana fitta allo stomaco, fisso il pavimento incapace di pronunciar parola.

“Henry” sussurrò Terriermon.

Henry non disse nulla, poi con tono freddo e distaccato sussurrò:

“dobbiamo sbrigarci, basta con le chiacchiere”

Nessuno sembrò voler ribattere e in silenzio iniziarono a seguire le istruzione che Gennai dava ad ognuno di loro.

Un’ora dopo erano pronti per partire.

Per raggiungere la fortezza in pochi secondi avrebbero utilizzato il “teletrasporto”. Se era infatti impossibile aprire dei passaggi che li portassero nel mondo reale, potevano invece sfruttare alcuni collegamenti che si erano creati tra alcune zone di DG-world.

Sfruttando il computer e la tecnologia del DG-vice avrebbero raggiunto un varco non molto lontano dalla fortezza.

Raggiunti gli altri, Gennai aveva spiegato loro che si sarebbero introdotti attraverso un tunnel segreto nascosto agli occhi dei Digimon e degli umani che li avrebbe condotti nei sotterranei del castello. Giunti li avrebbero dovuto fare l’impossibile per non farsi scoprire e portare Sora in salvo.

Indossarono i mantelli neri incappucciati che Byomon aveva portato loro; tutte le guardie del castello portavano quel mantello quindi avrebbero potuto facilmente scambiarli per alcuni di loro.

Così puntarono i DG-vice verso lo schermo del computer, una luce dorata li avvolse scomponendoli in dati e partirono.

 

 

 

 

 

Takato aveva seguito attentamente ogni singola parola del racconto; ad un certo punto aveva sentito un forte nodo alla gola e aveva iniziato a fissare il suolo sforzandosi di continuare ad ascoltare le parole di Yzzi.

Ma per quanto si sforzasse di non pensarci, quel pensiero continuava a tornargli in mente. Mancava un segnale… nel castello non c’era solo Sora ma anche qualcun altro. Mancava un segnale… c’erano due amici da salvare.

E se uno di quelli era Sora, rimanevano soltanto Rika e Ryo. Ed uno dei due era scomparso.

Uno dei suoi due amici era scomparso…

“Henry” disse allora quando Yzzi smise di parlare e calò il silenzio.

La luce che lesse negli occhi del suo amico gli fece capire che stava aspettando ma allo stesso tempo temeva quella domanda.

“Dove sono Rika e Ryo?”

Yzzi ed Henry si scambiarono un’occhiata colpevole. Davis sembrava sapere ma non disse nulla.

“E’ colpa nostra” disse allora il moro. “ Ci siamo divisi. Ryo era con me e lui. Rika era con Davis. Ryo è andato a cercarli. Noi siamo rimasti indietro…” non ebbe il coraggio di continuare

“Ryo ci ha raggiunti insieme a V-mon” proseguì allora Davis “ci ha detto di scappare perché dei Digimon di livello mega erano dietro di noi. Io, Renamon e V-mon abbiamo iniziato a correre…. Rika e Ryo erano dietro di noi e poi… non c’erano più”

“I-in che senso scusa?” domandò Tai con voce spezzata e Agumon lo guardò silenzioso.

Davis lanciò un’occhiata a Henry e Yzzi, entrambi muti ed intenti ad osservare il suolo, poi rispose.

“Li abbiamo cercati ma non c’erano. Abbiamo trovato solo i loro zaini.” Poi si voltò a fronteggiare la fortezza “sono certo che quel segnale rivelato dalla mappa sia uno di loro”

Non lo disse come una speranza. La sua era un’affermazione, una certezza.

“Si, ma ne manca sempre uno” aveva fatto notare allora Henry.

“Non demoralizzarti” sta volta fu T.K. a parlare “ci sono molte spiegazioni a questo. Magari uno di loro si è separato dal DG-vice per questo non riusciamo a localizzarlo. O magari si trova in un’area di DG-world … senza campo!”

Forse quello non era il momento ne il luogo per una battuta simile, ma nessuno riuscì a impedire ai muscoli del viso di aprirsi in un sorriso pieno di speranza.

Matt guardò il fratello scuotendo la testa “ o magari l’ha spento perché non voleva essere disturbato”

Adesso anche Henry rideva.

Takato  osservò l’amico che non riuscì a sostenere lo sguardo e guardò altrove.

Mentre tutti adesso si guardavano con occhi pieni di una speranza nuova, Kari si avvicinò a T.K. per sussurrargli all’orecchio:” sei un genio”

Gli occhi blu di lui incontrarono quelli castano nocciola di lei.

“Sono o no il digiprescelto della speranza?” e si scambiarono un sorriso complice.

Gatomon e Patamon si lanciarono uno sguardo d’intesa prima che quest’ultimo sussurrasse

“qui gatta ci cova”

Gatomon sbuffò “ E il bello è che io non ho fatto nulla”

Fu Gennai a richiamare l’attenzione e a ricordare a tutti la loro missione.

“Si” annuì sull’attenti Tai.

“Sora” fu l’unica parola pronunciata da Matt.

“Esattamente. Avete capito il piano no? Indossate i mantelli prima di tutto.”

Tutti quanti obbedirono .

“Ora vi condurrò al passaggio segreto, per far ciò ho bisogno che Renamon distragga la guardia, sempre ovviamente senza farti vedere. Con la tua velocità non credo che avrai problemi.”

Renamon annuì riluttante, ma se Rika era la dentro avrebbe acconsentito di fidarsi per un attimo di quel tizio pur di trovare un modo per salvarla.

“Mi dispiace dirvelo ma dovremmo dividerci. Ho bisogno che qualcuno di voi rimanga all’ingresso del tunnel per controllare la situazione ed assicurarci una via d’uscita. Kari e T.K., ve la sentite? Ovviamente se non vedrete tornare nessuno entro le prossime tre ore potrete venirci a cercare.”

Kari e T.K. si guardarono tra di loro capendosi al volo.

“Mi sembra logico” acconsentì il ragazzo.

“Se avrete bisogno di noi accorreremo in vostro aiuto” lo supportò Kari.

Davis lanciò un’occhiatina vispa ai due, ma non ebbe il coraggio di ribattere Gennai perché primo gli sembrava la cosa più ragionevole da fare e secondo perché non sarebbe mai rimasto indietro con loro ad aspettare. L’attesa era contro la sua natura.

“ Non appena arriveremo alla fine del tunnel ci divideremo in due gruppi; Tai, Yzzi e Matt seguiranno il segnale di Sora mentre Davis, Henry e Takato seguiranno l’altro. Io non posso esservi di alcun supporto, quindi rimarrò dall’altra parte del Tunnel e correrò a cercare Kari e T.K. se non vi vedrò tornare”

Tai lo guardò sbigottito “ E come faremo ad orientarci senza di te?”

“Ho messo una mappa nei vostri DG-vice… Ve l’ho spedita col Bluetooth.”

“ah” fu l’unica esclamazione in risposta di Tai.

Henry non controbatté. Sarebbe stato felice di non averlo in mezzo ai piedi.

Neanche Yzzi lo fece. In fondo Gennai non era mai intervenuto direttamente nelle loro battaglie. Il suo compito era stato sempre e solo quello di guidarli e consigliarli. Per il resto se l’erano sempre cavata da soli.

“Cercate di non farvi scoprire. Ricordate questa è una missione di salvataggio. Non siamo qui per combattere. Almeno non oggi. Ma se proprio dovrete farlo, potreste mandare un saluto come si deve a Devimon da parte mia? Ho ancora qui la cicatrice che mi lasciò anni fa…”

 

 

Renamon scattò in avanti lanciando un sasso dalla parte opposta alla guardia che era appostata sul lato destro della gradinata e si nascose subito dietro una roccia. La guardia si voltò dove la pietra aveva sbattuto e si avvicinò per controllare, mentre otto prescelti, i loro Digimon e Gennai passavano inosservati alle sue spalle sparendo uno ad un in un passaggio segreto nella parete rocciosa.

Il Digimon volpe fu l’ultima ad entrarvi e si trovò davanti l’oscurità. Grazie ai suoi sensi riuscì a vedere ben oltre ciò che gli occhi dei ragazzi, che lentamente stavano abituandosi al buoi, non riuscivano a vedere.

Il tunnel procedeva diritto per all’incirca trecento metri prima di arrivare ad un punto in cui molto probabilmente sarebbe sceso per raggiungere i sotterranei del castello.

L’aria era umida e stantia. Gocce d’acqua uscivano dalle pareti rocciose e alcune cadevano giù dal soffitto basso sostenuto da robuste travi di legno.

Nell’ oscurità riconobbe Gennai che affidava una torcia nelle mani di Tai, una nelle mani di Takato e l’altra nelle mani di T.K.

“ a dopo allora” disse T.K. a bassa voce sorridendo. Detto da lui sembrava quasi possibile che tutto sarebbe andato per il verso giusto.

“State attenti. E tu Davis non fare di testa tua” ammonì Kari.

Davis arrossì mentre tutti quanti soffocavano una risata.

“Va bene Kari” sussurrò a denti stretti tra l’istinto di uccidere tutti (soprattutto Tai e Matt che si stavano scambiando battutine all’orecchio”) e quello di correre ad abbracciare Kari.

Stava optando per la seconda, ma prima che potesse riuscirci Tai lo afferrò per la collottola e lo trascinò con se accendendo la torcia e inoltrandosi nel tunnel  con Matt, Agumon, Gabumon e V-mon al seguito.

Henry e Takato augurarono buona fortuna  ai due ragazzi e si accinsero a raggiungere gli altri con i loro Digimon e Gennai.

Yzzi lanciò un’occhiata preoccupata ad entrambi “ State attenti anche voi” ‘e assicuratevi che Gennai non scappi. Ho come l’impressione che ci nasconda qualcosa’ avrebbe voluto aggiungere ma loro sembrarono capire e annuirono lanciando un’occhiata a Gennai che ormai era a diversi metri di distanza.

Anche Tentomon e Yzzi raggiunsero gli altri. Renamon lanciò un’occhiata a Kari e T.K. prima di scomparire e ricomparire subito accanto a Gennai.

Kari osservò quelle figure fin quando non furono invisibili alla sua vista. A quel punto si voltò automaticamente verso T.K., il quale stava facendo lo stesso. I loro sguardi si incrociarono per l’ennesima volta e la mano di Kari non riuscì a non scivolare lungo il braccio di T.K. e sfiorargli la mano che poco dopo lui strinse nella sua prima di tornare a fissare l’oscurità del tunnel nella speranza che i loro amici e fratelli fossero già di ritorno.

 

 

Il portone si spalancò facendo svegliare la ragazza distesa sulla panca in fondo alla navata laterale.

Riaprì lentamente gli occhi cercando di mettere subito a fuoco e di ricordare con la stessa velocità cosa fosse successo. Era stata rapita, era tenuta prigioniera all’interno del castello, secondo Devimon lei non era altro che un ammasso di dati, un rumore sordo l’aveva svegliata e… perché la temperatura era scesa vertiginosamente?

Diede un’occhiata oltre la panca. Chi era il Digimon che avanzava lungo la navata centrale simile a Devimon ma non del tutto uguale?

  Il suo corpo aveva le stesse fattezze dell’altro Digimon, stessi occhi scarlatti, cambiava soltanto il colore della pelle. Era come se fosse ricoperta di ghiaccio.

Sora si alzò di scatto e si diresse verso il Digimon, che sembrò ignorarla.

“Chi sei?” chiese “Devimon?Cos-” le parole le morirono in bocca. Il Digimon stava trasportando il corpo minuto di una ragazza inerme.

La sua pelle era livida, come se fosse anche lei di ghiaccio. Non appena il Digimon le passo accanto superandola la riconobbe.

Era Rika, la Digimon Tamer. O forse quello era ciò che rimaneva di lei…

“Cosa le hai fatto?!?” urlò con tutte le sue forze“Lasciala stare, bastardo!” e gli si scagliò contro.

Una folata di vento gelido, una spinta, un sussultò e volo diversi metri più in là rotolando sul pavimento in pietra e procurandosi diversi lividi.

“L-lasciala andare!” sibilò a denti stretti, cercando di non gemere per il dolore.

“Sta zitta!” fu l’urlo che riecheggiò tra le mura della cattedrale gelandole il sangue.” Come osi rivolgerti così ad Icedevimon?!”

Icedevimon poggiò il corpo di Rika sull’altare. Questo non si mosse; neanche il suo petto sembrava contrarsi per respirare.

Lacrime di rabbia offuscarono la vista di Sora che si alzò e si scagliò nuovamente contro il Digimon che momentaneamente le dava le spalle.

Un altro colpo e volò sopra una panca che cadde all’indietro mentre quella davanti le cadeva addosso. Sta volta il dolore fu più atroce e si accorse di perdere sangue dalla fronte. Testa,fianchi e schiena erano doloranti adesso.

“Lasciala stare! Lei non c’entra!” qualcunò urlò.

Sora non riuscì a vederlo dalla posizione in cui era poiché la voce proveniva dal fondo della cattedrale; dalla sua prospettiva, tra i legni della panca ormai rotta, riuscì a vedere solamente la figura alta e imponente di Icedevimon fissare un punto in fondo alla cattedrale.

“Vieni qui e fa il tuo dovere” gli ordinò Icedevimon.

Quando la voce parlò di nuovo non ebbe alcun dubbio.

“E’ lei” era la voce di un bambino.

Icedevimon sembrò annuire poi gli sussurrò “scappa”

Sentì un rumore sordo, come un esplosione e qualcosa andare in pezzi e tutto divenne scuro.

 

“Prendi Sora e vattene Matt!”era la voce di Tai.

Greymon e Garurumon si scaraventarono nuovamente contro Icedevimon; il Digimon non parve sorpreso dalla loro improvvisa apparizione, anzi sorrise e con fare beffardo disse :”Vi stavo aspettando”

Con un semplice gesto si librò in aria e con un braccio afferrò Greymon per il corno facendolo roteare su se stesso e scaraventandolo contro la parete laterale, mentre con l’altra mano congelava le zampe di Garurumon.

E allora Henry e Takato la videro; Rika, distesa immobile sull’altare.

“RIKA!”imprecò Renamon che le fu subito affianco.

Prese la Tamer tra le braccia e le ginocchia le cedettero.

Dire freddo sarebbe stato un eufemismo; il suo corpo era ghiacciato,la pelle era livida, le labbra violacee ed il cuore, Renamon poté percepirlo chiaramente, non batteva più.

Strinse il corpo della Tamer al suo.

Henry era rimasto paralizzato, Terriermon sopra di lui piangeva.

“Noo!” urlò Davis. Icedevimon si stava scagliando contro Renamon.

“Bastardo!!” imprecò Takato, che non aveva mai usato un linguaggio simile in vita sua ma la rabbia e il dolore furono più forti delle buone maniere.

Il DG-vice di Davis si illuminò insieme a quello di Takato ed Henry.

X-Veemon, Gargomon e Growlmon scagliarono i loro attacchi più potenti contro Icedevimon che li evitò colpendo duramente X-Veemon.

Nel frattempo Matt, aiutato da Byomon, aveva estratto dalle macerie Sora.

Garurumon, liberatosi dalla morsa ghiacciata alle sue zampe, lo aveva raggiunto e il ragazzo gli era saltando in groppa tenendo Sora in braccio e usando come trampolino la massa di panche distrutte davanti a se.

Yzzi aveva raggiunto Renamon, che sembrava non volesse lasciare andare Rika.

“fammi dare un occhiata” le disse gentilmente “non sono Joe ma qualcosa di medicina la so”

Renamon lo fissò e in quegli occhi lesse tutto il suo dolore.

“E’ troppo tardi” sussurrò.

“Potrebbe ancora essere in ipotermia…” tentò Yzzi.

“Non è a questo che mi riferivo” la volpe chiuse gli occhi e quando li riaprì sembrarono iniettati di sangue.

“Scappate finché siete in tempo!” sussurrò.

Tentomon sussultò. Renamon con un gesto furtivo colpì Yzzi graffiandogli il petto.

Rika spalancò gli occhi e nello stesso istante Tentomon digievolse in Kabuterimon.

Matt aveva quasi raggiunto il portone in groppa a Garurumon, quando Devimon gli si parò davanti.

Il suo tentativo di attacco fu reso vano da Greymon che lo scaraventò contro la parete.

Intanto Icedevimon teneva testa a Gargomon, Growlmon ed X-veemon; il suo corpo ghiacciato sembrava indistruttibile.

Ma Takato ed Henry si distrassero dallo scontro; l’immagine che videro li avrebbe resi felici ancora per poco.

“Rika!” gridarono gioiosi.

Il corpo esile di Rika era in piedi davanti a loro.

Ma perché Kabiterimon stava combattendo contrò Renamon?

Fu allora che la loro attenzioni si concentro sul colorito livido di Rika e un brivido gli fece accapponare la pelle non appena i loro occhi incontrarono quelli scarlatti della Tamer.

  
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