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Autore: _Morgan    13/07/2022    2 recensioni
Ottobre 2023.
Lily Luna ha sedici anni, un cognome ingombrante di cui farebbe volentieri a meno e la certezza di non avere alcuna prospettiva per il futuro.
Inutile lambiccarsi su ipotetiche carriere e relazioni dopo aver svolto coscientemente un rituale che sembra aver decretato la sua prematura dipartita.
O quantomeno un suo prematuro - decisamente oscuro - cambiamento.
In un Mondo Magico sempre più aperto ed influenzato dai babbani, dove la tecnologia e la razionalità si scontrano prepotentemente con magie perdute da eoni, con fantasmi ed ombre come improbabili 'guardiani' ed uno stuolo di risvegliati ai quali dare la caccia prima che loro caccino lei, inizia il suo viaggio verso l'obbiettivo più arduo da raggiungere: Sopravvivere.
(IN REVISIONE 16-07-23)
Genere: Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Nuova generazione di streghe e maghi, Severus Piton | Coppie: Lily Luna/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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Nekiya - Capitolo XII

νέκυια

- Capitolo XII-

Centro di comando, sala comune e laboratorio

[Guida ai luoghi di Hogwarts e alle loro bizzarie]



Ci sono luoghi dove lasci frammenti di te,
mentre il corpo,
in silenzio,
procede il suo viaggio”

[Cit.]




Hogwarts,
Ufficio del Preside
08 gennaio 2024, ore 22.30

La punta della penna d'oca raschia la superficie porosa della pergamena, tracciando lettere in un corsivo elegante che costituiscono la risposta all'ennesima lettera d'un genitore preoccupato per il disastroso voto in Tasfigurazione del figlio – sig. Errowe, quinto anno Grifondoro -, risultato che egli attribuisce alla scarsa competenza dell'insegnante, del quale chiede un'immediata rimozione dalla cattedra, in quanto non ritiene che possa preparare adeguatamente ai G.U.F.O. I ragazzi del quinto anno; 'essendo poi indiano, figurarsi in quale capanna fangosa ha avuto modo di studiare la magia!' continua la missiva, calcando in maniera alquanto razzista e poco garbata su quanto Singh Amandeep sia la peggior scelta che Hogwarts abbia fatto negli ultimi vent'anni, senza tener alcun conto nei numerosi attestati e diplomi conseguiti dall'insegnante, né del fatto che risieda in Inghilterra da quando aveva quattro anni e sia andato avanti a borse di studio – vinte grazie al suo meritevole intelletto – per non dover gravare sui risparmi dei genitori, oppure l'opportunità – non poi così remota – che il signor Errowe sia effettivamente una capra in tal disciplina dato che preferisce passare le ore di lezione a pasticciare i quaderni, sghignazzando assieme a Fudge e Collins.
Minerva McGranitt sospira seccata, aggiungendo l'ultimo punto con veemenza tale da bucare la pergamena
prima di colpirla con un leggero tocco della bacchetta, affinché l'inchiostro asciughi, arrotolandola poi in modo sbrigativo per consegnarla ad un allocco pronto a partire; le missive ufficiali vengono ancora consegnate tramite gufo, mentre per altre comunicazioni meno 'solenni' da tempo sono stati adottati i computer o telefoni, sebbene lei non si sia mai presa la briga d'imparare ad usarli, delegando questo ingrato compito ad un Barley entusiasta che affianca volentieri il docente di Tecnologia Babbana Zhang Yichen, laureato in ingegneria aeronautica e con un master nella stessa disciplina all'Imperial College di Londra, nel rispondere alle infinite email inoltrate da una torma sempre più preoccupante di genitori dalle zucche più vuote d'una noce di cocco guasta.

I tempi sono davvero cambiati” mormora stancamente gettando un'occhiata alla pila di fogli A4 ordinatamente disposta sull'angolo sinistro della grande scrivania, il primo dei quali è una pagina scritta a computer in uno stampatello ordinato, recante in calce una firma femminile appartenente alla nuova presidentessa del consiglio genitori di Hogwarts che – sicuramente – l'ha disturbata per proporre qualche nuova, bizzarra iniziativa per rendere il soggiorno a scuola meno pesante per quei poveri 'ragazzi' costretti lontano da casa per così tanti mesi l'anno.
Mutano più velocemente di quanto noi pensiamo, Minerva. Un battito di ciglia e ci ritroviamo dinnanzi a tecnologie impensabili, a nuovi modi di pensare e percepire la realtà che ci circonda” mormora una voce dolce alle spalle della donna, la quale si volta appena per scoccare un'occhiata ai numerosi ritratti appesi sulla parete di fondo, incontrando un paio di occhi azzurro slavato carichi di saggezza, mentre le sue labbra s'incurvano in un sorriso mesto.
Si, Albus. Devo darti ragione, sebbene non approvi affatto la libertà con cui ora i genitori si permettono d'interferire negli affari della scuola, decidendo in autonomia quali insegnanti sono più idonei ad educare i loro preziosi pargoli, basandosi unicamente sui racconti di questi ultimi. Questa è la ventitreesima lettera che sono costretta a redigere per spiegare, sempre in tono cortese e composto, sia mai che mi taccino di maleducazione, che i docenti da me selezionati sono perfettamente in grado di occupare la cattedra assegnata loro e, se davvero v'è un problema con i voti del figlio, esso è da ricercarsi alla radice” sbotta la strega togliendosi gli occhiali dal viso per passare una mano minuta e pallida, venata di rughe, sopra le palpebre mentre il quadro di Silente ride bonariamente, adducendo ad alcuni episodi analoghi occorsi con Lucius Malfoy quando lui era preside.
A volte credo di non essere tagliata per questo ruolo, Albus. Tu e Severus sareste stati sicuramente più pronti di me ad accettare i numerosi cambiamenti avvenuti in questi vent'anni, nonché la sfacciataggine di mandare a quel paese qualcuno di questi idioti che, me ne vergogno, sono stati addirittura miei allievi”
Oh Minerva, da quel che ricordo non ti è mai mancata la faccia tosta di rispondere a tono agli ignoranti. Se non sbaglio persino la tua ultima missiva è carica d'una tale e tagliente ironia da far invidia alla spietatezza mostrata da Severus durante le sue lezioni, inoltre non avremmo potuto sperare in sostituta migliore di te, che sei sempre stata un'eccellente strega dotata d'intelligenza e praticità, nonché d'un abilità non comune. Dico bene, ragazzo mio?” domanda allegramente l'ex preside alla figura posta nel quadro affianco al suo.

Intelaiato in una cornice argentata dagli intricati ornamenti floreali a sbalzo, il Piton del ritratto appare adagiato contro l'alto schienale intarsiato della poltrona, con le palpebre abbassate e le braccia abbandonate mollemente sui braccioli in un chiaro stato dormiente; Minerva sospira pesantemente scuotendo il capo, tornando a voltarsi verso la scrivania ove recupera un grosso registro dalle pagine ingiallite, aprendolo ove aveva precedentemente infilato il segnalibro per finire di segnare le ultime spese sostenute dalla scuola, evitando così di pensare alla stranezza di non poter più udire la voce graffiante e roca del suo ex collega denigrare pesantemente le inopportune teste di legno, madri o padri d'una generazione dii idioti, che si sono permessi di scriverle per lamentarsi dei pessimi voti assegnati ai figli.
Anche Albus appare un po' sconsolato, dato che le infinite discussioni sulle più infime quisquilie portate avanti con il giovane insegnante di pozioni gli mancano terribilmente, essendo il suo unico – vero – passatempo in quella non-vita sospesa fatta d'osservazione e sonno.

Se consideriamo quanto scoperto nel Cimitero dei Caduti a seguito della lettera di Harry, dobbiamo supporre che il quadro di Severus resterà addormentato fintantoché lui sarà in vita” esclama la tela del vecchio mago, il cui viso ha assunto un'espressione meditabonda, spingendo l'anziana donna a smettere di scrivere; tutti i presidi erano rimasti inorriditi quando Minerva aveva raccontato loro delle indagini svolte da Harry Potter sull'improvvisa apparizione – in Scozia - di sinistre 'creature' che si nutrono di carne e sangue d'animali, domandandole poi di verificare se tutte le salme di coloro che avevano combattuto nella battaglia di Hogwarts del 1998 fossero ancora all'interno dei loro sepolcri, scoprendo così la terribile verità: alcune mancano, sebbene le tombe siano apparentemente intatte, e il suo ex allievo ora Auror sospetta che la loro improvvisa scomparsa sia opera di un negromante; anche la salma di Severus Piton è stata trafugata e, dalla mattina dell'uno novembre il suo quadro ha smesso di parlare, cadendo in quello strano stato letargico in ci tutt'ora versa senza alcuna possibilità d'essere risvegliato.
Terribile! Mi chiedo come mai gli incantesimi posti a protezione del castello non abbiano funzionato, permettendoci così di notare la presenza d'uno stregone oscuro all'interno dell'area” gracchia Armando Dippet pettinandosi la lunga barba argentata con gesti nervosi, osservando la nuova preside con occhietti scuri larghi di terrore.
Le Arti Oscure, in Inghilterra, non hanno mai contemplato la negromanzia poiché è stata bandita e dimenticata già nel X sec d.C, quindi non esistono incantesimi capaci di rilevarla e contrastarla ad Hogwarts. Inoltre è un potere nato dal sangue dell'individuo che lo possiede, non un'arte che è possibile apprendere mediante lo studio, come invece l'Ars Goetia (I) o l'incantesimo per richiamare e dominare gli Inferi. Può essere percepito solo da un altro negromante, oltre che dai morti” replica Phineas Nigellus con un sogghigno divertito, lanciando al collega un'occhiata derisoria e penetrante a cui esso risponde indignandosi, berciando rosso in volto quanto la sua nomina ad una carica di rettitudine e giustizia quale quella del preside sia stato un madornale errore, vista la sua profonda conoscenza d'argomenti così scabrosi.
Via, Armando. Calmati!” cerca di rabbonirlo Silente “Phineas ha solo esposto la realtà dei fatti. Il castello può proteggere gli occupanti da un'eventuale invasione di 'risvegliati', ma non può impedire ad un negromante, specie se questi è abile e versato in tal arte, di resuscitare corpi morti nel parco, ove la sua magia è sicuramente più forte della traccia lasciata dai Fondatori”
Nell'ultima missiva Potter mi ha detto d'aver inviato Malfoy e Weasley a Edimburgo, vuole raccogliere maggiori informazioni sulle strage aggressioni occorse in questi mesi. Non mi ha detto però come sia arrivato a supporre che le creature coinvolte siano in realtà le salme degli studenti ed Auror caduti nello scontro con Voldemort” pondera Minerva assottigliando gli occhi chiari ornati dagli occhiali squadrati, studiando le pagine del grosso libro con la mente rivolta ad altri pensieri: che qualcosa non quadrasse nella richiesta di controllare il cimitero l'aveva capito da subito, ancor prima di scoprire la mancanza dei cadaveri, perché Potter non si sarebbe mai sognato di contattarla se non avesse avuto prove tangibili; poi vi è l'ansia con cui domanda costanti aggiornamenti sulle condizioni di Lily Luna, la sua terzogenita smistata in Corvonero della quale la preside è fiera, poiché fin dal primo anno si è dimostrata sveglia ed intelligente, amante dello studio e – a differenza di buona parte della famiglia da cui discende – posata e tranquilla.
Certo, le sue possono essere davvero ansie d'un padre Auror dinnanzi al rifiuto della figlia di tonare per le vacanze poiché preferisce investire tal tempo in compiti e ricerche, ma la strega è sicura che il suo ex studente non si sarebbe mostrato così insistente se non avesse avuto la certezza che qualcosa di pericoloso potrebbe minacciare la scuola; gli occhi chiari scivolano dalle pagine alla parete posta alla sua sinistra ove, incassata fra i quadri dei presidi e la finestra, vi è un'enorme mappa magica di Hogwarts realizzata su modello della famosa 'Mappa del Malandrino' che fu proprietà di James Potter, sulla quale un'infinità di puntini neri correlati da nomi e cognomi si muovono come formiche impazzite.
Gli spioscopi giacciono inanimati su un basso tavolino lì affianco e ronzano pigramente, ognuno collegato ad un'area specifica del castello, segno che non v'è alcuna minaccia degna di nota all'interno delle mura; anche il quadrato magico che le permette di controllare gli antichi incantesimi di protezione intessuti dai fondatori giace inanimato sulla superficie della scrivania, fra fogli, pergamene e piume d'oca.

Harry avrà avuto sicuramente i suoi motivi per non renderti edotta di ogni indizio raccolto, ma sono sicuro che sta facendo del suo meglio per eseguire quanto ti ha promesso, ovvero ritrovare i vecchi compagni per consegnarli al giusto e meritato riposo” mormora Silente inclinandosi contro lo schienale dipinto sul fondo del ritratto, mentre Phineas sghignazza nuovamente sottolineando quanto sia stupido ed avventato il Salvatore-Ragazzino, nonostante oramai sia un uomo fatto e come risulti patetico lui, continuando a difendere a spada tratta le sue folli e sconsiderate azioni.
Oh si, le ha. Ma ciò non mi aiuta a capire come poter proteggere i miei studenti. Albus” replica gelidamente la McGranitt, scoccandogli un'occhiata tagliente che il dipinto incassa sorridendo bonario, scacciando quella verità con un lento cenno della mano, quasi si trattasse d'una minutezza.
Ricordo che fra di essi ci sono sua figlia ed i suoi nipoti. Visto che continua a domandarmi informazioni sul rendimento di Lily Luna e sugli spostamenti che effettua all'interno del castello potrebbe anche dirmi contro cosa, o meglio chi, devo combattere in caso si presenti a minacciarla”
A proposito, la ragazza come sta? Continua a passare il tempo nel bagno delle ragazze con Mirtilla, studiando disperatamente per gli esami di fine anno?” domanda l'ex preside ignorando quanto detto dall'ex collega, scrutandola attentamente per cogliere dal suo viso quanti più particolari possibili, dato che la giovane terzogenita di harry Potter l'ha sempre incuriosito molto; Minerva McGranitt ha appena il tempo di storcere le labbra in una smorfia infastidita prima di dischiuderle, quando il fischio acuto prodotto da uno spioscopio in rapida rotazione la zittisce bruscamente, causandole un aumento vertiginoso del battito cardiaco.
Si precipita al basso tavolino con la bacchetta in pugno mentre altri strumenti iniziano a sibilare girando frenetici, segnalando la presenza d'un 'qualcosa' d'estraneo all'interno di vari settori del castello.

Impossibile!
Addirittura in tre corridoi?

Quando la donna alza il viso verso la mappa semovente di Hogwarts il suo cuore manca un battito, costringendola ad afferrare con forza i bordi del tavolino su cui sono adagiati gli spioscopi roteanti per non finire a terra, colta da un'improvviso capogiro nato dalla fredda – sinistra – paura che l'ha colta nell'istante in cui ha letto i nomi dei puntini a zonzo per i corridoi del secondo, terzo e quinto piano.

Impossibile...

La mappa non mente mai,
Minerva.

Come formichine industriose John Avery, William Scott, Elen Bard, Alban Davies e Johanna Raymond si trascinano lungo i passaggi fortunatamente deserti,con una lentezza che fa supporre uno status d'alterazione motoria ben evidente, aiutandosi come se fra loro non vi fosse alcuna distinzione fra ex studenti di Hogwars e Mangiamorte; la strega fissa attonita quei nomi ricordando il volto d'ognuno, inghiottendo un grumo di saliva amaro quanto la cicuta prima di respirare con orza, recuperando il contegno perduto per dirigersi fuori dall'ufficio ad affrontare i cadaveri.


Quale mostro ha potuto fare una cosa del genere?
Quale oscura creatura, incurante ed irrispettosa, ha potuto far camminare assieme vittime e carnefici?
Che tu possa bruciare nell'Ardemonio, orrido negromante.





Hogwarts,
Dormitorio di Corvonero
08 gennaio 2024, ore 22.48

Spegne lo smartphone e - lentamente - si sfila le nere cuffie marcate 'Sony' dalle orecchie, riponendole poi nella piccola custodia rotonda che qualche ora prima aveva poggiato sul comodino ingombro di libri e pergamene, gettandole poi nel cassetto; si volta alla sua destra, scoccando una lunga occhiata al letto a baldacchino dalle cortine scostate e lenzuola intonse posto vicino alla finestra, sospirando pesantemente; la Potter è nuovamente assente, sicuramente persa in qualche oscuro e recondito meandro della biblioteca intenta a leggere a lume di bacchetta qualche astruso e pesante tomo sulla cura più efficace per le emorroidi, o sul come preparare una qualche pozione ignota al volgo.
Milena sogghigna divertita, ricordando la pedanteria mostrata dalla sua compagna di dormitorio ogni qual volta viene interrogata da un professore e l'abilità con cui richiama dalla memoria i più infimi particolari, rendendo la risposta talmente complicata da spingere il resto della classe al suicidio collettivo; nonostante la Hemswort sia stupida come un vermicolo
– anzi no, qualsiasi vermicolo è assai più intelligente – su una cosa ha ragione, è pressoché impossibile collezionare voti decenti o far buona impressione quando si ha la malaugurata sfiga di finire nella stessa classe della Potter, la quale parla come un libro stampato in cui sembra essere stata infusa un'onniscenza divina.

Facesse almeno schifo a duello, o nel Quidditch...
Ma no.

Più s'avvicinano al settimo anno, maggiore è l'impegno mostrato dalla ragazza in ogni disciplina, quasi vivesse unicamente per apprendere nuove nozioni ed immagazzinarle come farebbe un computer, sicura che potranno tornarle utili in un remoto futuro ove si troverà, a fare cosa di preciso? La Potter è stata l'unica a non aver espresso una chiara idea su quale carriera volesse intraprendere dopo il diploma dei M.A.G.O, limitandosi a snocciolare qualche opzione con un'aria talmente smarrita e balbuziente che Murray s'era alzato dalla cattedra preoccupato, domandandole se non avesse bisogno di raggiungere l'infermeria.
La ragazza si sdraia sulla schiena ed appoggia il braccio sugli occhi, socchiudendoli alla ricerca d'un sonno che però, dopo una buona mezz'ora passata ad ascoltare il respiro ritmico delle altre due compagne di stanza, ancora non giunge, sopraffatto da una torma di pensieri legati inesorabilmente – come ormai lo sono da mesi – alla giovane Corvonero dai capelli fulvi ed a quanto accaduto la notte di Halloween, all'interno della foresta proibita; nel dormiveglia a volte rivedere il cadavere fasciato in un sudario nero, lacero, con le membra avvizzite e la bocca distorta in quella sorta di ghigno ferino che le ha spinte a scappare con quanta forza avevano nelle gambe, lasciando indietro la loro compagna.

Come hai fatto a batterlo?
Cos'era?

Domande che si sta tenendo dentro da mesi, continuando a farle scivolare sulla punta della lingua senza avere il coraggio di dar loro forma verbale, rivolgendole alle dirette interessate: la Anderson è stata ritirata da scuola dal padre qualche settimana dopo e lei sospetta che la causa di questo improvviso abbandono sia da ricercarsi nella paura provata quando il cerchio tracciato nel fango s'è attivato, richiamando dalla terra quella sorta di creatura putrescente anziché il fantasma promesso dalla didascalia; Grace Makeda Binta Owusu invece ha scelto il silenzio, trincerandosi dietro la fasulla ed opportunistica – per quest'ultima – amicizia con Hilary Hemswort per non dover rivangare l'accaduto, evitando accuratamente di farsi trovare a vagare sola nei corridoi, nonché qualsiasi forma di dialogo che vada oltre il saluto quando s'incrociano in camera.
E Lily Luna, come da anni a questa parte, ostenta semplicemente la consueta freddezza agghindata di menefreghismo, scivolando nei corridoi e nelle aule come un'ombra per poi svanire all'interno del magno perennemente guasto ove dimora la sua unica amica, oppure in biblioteca, luogo dalla quale persino madama Pince si è arresa a scacciarla; vi è in lei qualcosa di altero e solenne, una forza sconosciuta alla torma di ragazzini brufolosi che infestano quel castello tramutato in scuola che la fa apparire assai più adulta dell'età anagrafica posseduta, la stessa che le ha permesso d'uscire dall'infermeria a testa alta, serena, senza avvertire la necessità di raccontare quanto accaduto nella foresta.

Non può portare un peso così da sola, senza impazzire.
C'eravamo anche noi e l'abbiamo abbandonata come vigliacche.

Alla terza piroetta sul materasso la strega lancia in avanti la coperta, scivolando fuori dal letto dopo aver raccolto la bacchetta da sotto al cuscino, appellando un paio di Nike bianche per infilarle con calma, cercando di non far rumore così da non svegliare le altre; Owusu dorme con la tenda tirata e la sua sagoma s'intravede appena nella fioca luce proveniente dall'esterno, mentre Hilary ora russa a bocca aperta, scomposta ed aggrovigliata fra le pesanti lenzuola color zaffiro.
Milena sospira scuotendo il capo prima d'alzarsi cauta, scivolando fuori dal dormitorio senza urtare oggetti sparsi per la stanza o il mobilio, socchiudendosi la porta alle spalle ben attenta a non farla cigolare, mossa dalla necessità di trovare la Potter e parlarle di quanto accaduto, stufa d'arrovellarsi con dubbi e domande che altrimenti non troveranno mai pace, animata da un'improvvisa urgenza che le accappona la pelle, simile ad un infausto presentimento: Aveva provato la stessa durante la notte del Rito e ciò non le piace.
Quando i suoi piedi raggiungono la scala a chiocciola che collega il dormitorio alla sala comune casta un 'Lumos', scivolando sicura fra fra le ombre diradate fino a raggiungere l'ampia stanza circolare, adornata di mobili dalla foggia ricercata e librerie colme di tomi antichi, mappamondi e telescopi d'ottone finemente cesellati adagiati dinnanzi alle grandi vetrate oltre le quali s'intravede un cielo scuro, velato da spesse nubi color inchiostro; si sofferma ad osservarle per un breve istante, con il viso illuminato dall'incantesimo e gli occhi d'un azzurro intenso ridotti a fessure, concentrata sull'adrenalina che ha preso a diffondersi in corpo a seguito di quel brivido freddo e sinistro, la sensazione che stia per accadere qualcosa d'irreparabile.

E tu ci sei dentro, vero Potter?
Spero tu sia davvero in biblioteca a studiare.

Sta per uscire dal portone principale della sala quando un rumore la costringe a voltarsi con una piroetta, mantenendo la bacchetta ben salda dinnanzi a sé nella posa d'attacco che non abbandona quando scorge la figura esile e scura, vestita d'una tunica multicolore a maniche lunghe, di Grace scendere lentamente i gradini della scala che conduce al dormitorio, anch'essa con la bacchetta in mano e la stessa espressione greve sul volto d'ebano, incorniciato da una massa di capelli folti e ricci, neri come carbone.
Dove stai andando, Trevisan?” sussurra greve con occhi d'onice che rifulgono nel Lumos, corrugando le sopracciglia scure e sottili cosicché il suo viso assuma un'espressione dubbiosa, titubante; la strega italo-croata abbassa lentamente la bacchetta, studiando la sua compagna di stanza come se la vedesse per la prima volta e, evitando di rispondere domanda a sua volta cosa ci faccia lei fuori dal letto, quesito al quale Grace tace, torturandosi il labbro inferiore fra i denti nell'indecisione.
Non riuscivo a dormire” mormora dopo qualche – minuto? - istante, rivolgendo l'attenzione al mondo buio oltre le ampie vetrate, incapace di sostenere lo sguardo tagliente ed indagatorio della compagna, la quale si limita a sbuffare infastidita, abbandonando definitivamente la posizione d'attacco per muovere qualche passo verso di lei, fermandosi alla base della scala; Owusu riporta lo sguardo sul viso incorniciato dai lunghi capelli castano biondo, incontrando quegli occhi azzurri intransigenti, capaci d'incutere timore solo assottigliandosi e, mossa da quel profondo peso che avverte nel petto da tempo infinito – mesi – dischiude le labbra e parla.
Cercavo la Potter. Ho...una strana sensazione e, anche se ormai è passato molto tempo, ho bisogno di parlare con lei di quanto accaduto ad Halloween. Non ce la faccio più a tenere tutto dentro, a far finta che non sia successo nulla. Trevisan, quella cosa che abbiamo richiamato...era un cadavere”
Sì, lo so. Ho provato a svolgere qualche ricerca, come d'altronde credo abbia fatto anche tu. Quella 'cosa' non era un Inferus, dato che sembrava 'viva' in una certa maniera. A Difesa, Murray ci ha fatto una testa enorme calcando sul concetto che 'nel nostro mondo' non esistono gli zombie ma, credimi, secondo me lo era e mi chiedo come abbia fatto la Potter...” Milena s'interrompe, osservando i profondi occhi neri di Grace, la quale annuisce mestamente, segno che anche lei è giunta alle medesime conclusioni e vuol sapere come abbia fatto la loro compagna ad affrontare un tale abominio sola, rispedendolo nella terra dalla quale è sorto senza fuggire o mostrare paura.
Dovevamo starle vicine, anziché permettere ad anni di incomprensioni e silenzi di vincere. Qualsiasi cosa sia accaduta nella foresta, mesi fa, ci ha legato come non avrebbe mai potuto fare nessun dialogo. Inoltre io sono stufa d'aspettarla sveglia, assicurandomi che faccia ritorno in dormitorio tutta intera” nella voce di Grace v'è una tristezza tangibile, nonché un velato affetto verso quella ragazza scontrosa e testarda che per anni ha fatto di tutto affinché nessuno gli si avvicinasse, convinta di bastarsi da sé; Milena, che capisce la Potter molto più di quanto chiunque altro potrebbe fare, dato che sono entrambe creature solitarie in quel mare di finte amicizie e gruppetti d'idioti, non può far altro che osservare Grace con fermo stupore, colpita da quelle parole così inaspettate dato che provengono dalla ragazza che ha passato cinque anni a fare da zerbino alla Hemswort pur di essere accettata.
La tua amica non l'avrebbe presa bene, odia la Potter in modo viscerale” ribatte Milena con sarcasmo, incurvando le labbra in un ghigno ferino.
Hilary non è mia amica, credo tu l'abbia capito ancor prima di me” replica mestamente la giovane dalla pelle d'ebano, scuotendo il capo ornato dai folti ricci scuri prima di accingersi a scendere gli ultimi gradini, arrivando così a pochi centimetri dalla Trevisan; si osservano in silenzio nel fulgore prodotto dalle loro bacchette, con visi tirati sui quali spicca una solidarietà nuova, impensata, nata in una notte di pioggia fredda ed antichi rituali che le ha segnate entrambe – tutte e quattro -, legandole ad un destino del quale non comprendono ancora né peso, né portata.
Grace scivola accanto a Milena, dirigendosi con la bacchetta ben alta di fronte a sé verso il portone che conduce fuori dalla sala comune di Corvonero ma, poco prima che possa tirare il batacchio per aprirla, la voce di quest'ultima la blocca lì, causandole un brivido freddo lungo la spina dorsale, presagio di quell'inquietudine che le si sta agitando nel petto da ore come una bestia in gabbia, togliendole sonno e pensieri razionali.

Sta succedendo qualcosa, Owusu. Non chiedermi come faccia a saperlo, lo sento, come so quando qualcuno cerca di lanciarmi una fattura a tradimento nei corridoi. E sono sicura che la Potter, in tutto ciò, vi è dentro fino al collo. L'avrai notato anche tu quanto, da mesi, sia strana. Più strana del solito. Andiamo in biblioteca, di solito è li che passa le sue notti insonni e chiediamo spiegazioni, magari mi sbaglio”

Biblioteca. Primo Piano.
Devono passare per forza dal corridoio del secondo
Nonché dal pianerottolo del quinto.



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Hogwarts,
Camera di Salazar (dei Segreti)
08 gennaio 2024, ore 22.57


Volta la pagina ingiallita, fitta d'una calligrafia minuta ed obliqua tracciata in un corsivo nervoso – leggermente aguzzo – mentre le palpebre iniziano a farsi pesanti ed uno sbadiglio spalanca le labbra rosee, costringendola ad alzare pigramente la destra per coprirsi il viso in una parvenza di 'decoro' assente; afferra lo smartphone poggiato sulla pila di libri alla sua sinistra, schiacciando il tasto d'accensione per leggere l'ora, sibilando poi una colorita imprecazione.
Sono quasi le undici e non è ancora riuscita ad arrivare alla metà di quel trattato d'anatomia scritto da Salazar durante il soggiorno in Italia, a Salerno, presso la famosissima scuola di Medicina istituita nel IX sec. d.C. (II) nella quale fu ammesso come allievo per studiare i misteri del corpo umano, acquisendo una 'laurea' che gli permettesse di divenire 'dottore dei morti', una sorta di corrispettivo degli anatomopatologi moderni; da quando Al ha suggerito loro di spostare la 'base' per le indagini sui risvegliati all'interno della Camera dei Segreti hanno passato giorni di frenetica ed intensa attività, data la mole di sale da esplorare e la quantità enorme di tomi, pergamene e tavolette da leggere contenute all'interno della biblioteca privata del fondatore di Serpeverde, scoprendo che il mago, oltre ad essere un fanatico delle Arti Oscure, s'era interessato di numerose altre discipline fra le quali l'alchimia, la medicina e l'astronomia, arrivando poi a scrivere alcuni trattati sull'Ars Goetia e sullo studio della negromanzia che poi aveva nascosto lì sotto, probabilmente intuendo che l'Inghilterra magica non li avrebbe mai tollerati.
Lily Luna s'era buttata nella lettura dei 'trattati di medicina' con voracità, accantonando momentaneamente quelli inerenti alla negromanzia come magia ed arte divinatoria per acquisire quelle nozioni di base che il fratello aveva suggerito come indispensabili per capire i cadaveri, il loro 'funzionamento' e gli stati d'alterazione indotti dalla decomposizione, trovandoli subito assai ostici: scritti nell'inglese medievale di cui lei ha solo una lieve infarinatura e correlati d'una miriade di parole in italiano – o almeno, l'italiano parlato a Salerno nel X sec. – e latino, i concetti risultano assai pesanti e, se non fosse per i numerosi disegni che illustrano organi interni, ossa e muscoli, sarebbe sicuramente molto più indietro e decisamente più confusa.

Ma no Lils, è semplice!
Muscoli della volta cranica: muscolo occipitale e muscolo frontale, collegati fra loro dalla galea aponevrotica, una sorta di lamina connettivale di forma quadrilatera che è accolta nella tela sottocutanea, rivestente la volta del cranio. Non dirmi che hai difficoltà su queste cose!

Ok, ora rispiegalo.
Come se parlassi ad un bimbo di cinque anni, Al.

Al sta dando una grossa mano, passandole appunti d'anatomia medica e screenshot delle pagine dei testi sui quali sta studiando in previsione dell'esame d'ammissione all'università di Medicina, che passerà sicuramente dato che conosce a memoria il nome d'ogni dannato bozzo o incavatura delle duecentosei ossa che costituiscono lo scheletro dell'adulto, mentre lei arranca ed è solo grazie alla sua formidabile capacità d'associare nozioni a fatti reali che riesce a ricordare quanto legge, trasponendolo ai risvegliati che ha affrontato, dei quali ora riesce a riconoscere età e grado di decomposizione; inoltre, nonostante siano argomenti lontani dalle sue corde, li trova assai affascinanti poiché capire il meccanismo del corpo, delle cellule e degli organi che lo formano le permette di conoscere in anticipo quali incantesimi o pozioni sia più giusto utilizzare per ottenere determinati effetti, offensivi o lenitivi che siano: già lo sapeva, sebbene non in modo così 'scientifico', ma l'Avada Kedavra arresta il ciclo cardiaco, mentre la maledizione Imperius agisce sul cervelletto, controllando così i movimenti del corpo senza però avere alcun controllo sul pensiero, il 'Petrificus Totalus' irrigidisce i tessuti muscolari portandoli in uno stato simile al 'Rigor Mortis' e, ad esempio, l'Amortentia agisce su quella parte del cervello che registra gli odori, associandoli ai 'feromoni' prodotti dall'eventuale partner.
E' sì magia, ma anche chimica, fisica, anatomia, nozioni alle quali la professoressa Ashdown ed il professor Murray, così come anche il professor Taylor in Pozioni, non hanno mai accennato durante le lezioni, come se l'incantesimo fosse l'unica cosa importante da sapere dato che il resto – come agisce, ove si diffonde – è solo una conseguenza dell'averlo castato nel modo corretto, mentre ora lei – nei libri di Salazar – sta scoprendo idee impensabili per la società magica, così altera e pura, da sempre distaccata da quel mondo babbano ritenuto inferiore e retrogrado ma pieno d'inventiva; persino Salazar – accanito sostenitore del sangue puro – ha viaggiato per università e monasteri non magici apprendendo tutto quel che poteva, in ogni ambito, dando vita alla biblioteca più fornita e vasta presente in Inghilterra - seppur nascosta - nella quale scienza 'umana' e scienza 'magica' si fondono creando verità impensabili.

Dovresti andare a dormire, Lily. S'è fatto tardi e non vorrei che qualcuno s'insospettisse per la tua assenza” mormora dolcemente Silente, alzandogli occhi color polvere da un grosso grimorio trattante gli incantesimi oscuri diffusi nell'Europa del X sec. d.C. correlato di schizzi ad inchiostro e miniature, incantato affinché le pagine si voltino da sole dopo circa cinque minuti così da sopperire al fatto che lui non possa sfogliarle da sé; persino il vecchio preside è rimasto affascinato dalla biblioteca contenuta all'interno della Camera dei Segreti, dando il suo contributo alla lettura dei volumi, in special modo della traduzione dei diari di Salazar portati da Al nel pomeriggio del 25 dicembre, con grande gioia, spiegando a lei e Severus – il quale l'aveva osservato assai stranito da quell'improvviso slancio verso le Arti Oscure – quanto il sapere lì contenuto potesse essere utile per la loro ricerca, nonché per aiutare la ragazza a capire e conoscere meglio il suo potere.
Non si preoccupi. Le mie compagne di stanza sono abituate a non vedermi. Sono anni che sgattaiolo nella Sezione Proibita per leggere o studiare durante la notte e le assicuro che nessuna di loro è mai venuta ad accertarsi se stessi bene, né hanno mai avvisato gli insegnanti. Tacito accordo. Io non mi faccio beccare, loro dormono e, se interrogate, dicono di non saperne nulla, mentre gli insegnanti chiudono un occhio, purché io continui ad avere voti eccellenti in ogni materia” spiega la giovane Corvonero afferrando un segnalibro in legno decorato per inserirlo fra le pagine ingiallite, chiudendo poi il voluminoso tomo con un tonfo che riecheggia nell'ampia sala dalle volte a botte, sovrastando lo sciabordio di piccole cascatelle alimentate dal Lago Nero che scorrono in ampi canali in pietra squadrata, raccogliendosi poi nel bacino di fronte alla statua monolitica raffigurante la testa di Salazar; si trovano nella camera principale – o atrio – alla fine del corridoio ornato da statue di serpenti che suo padre aveva percorso titubante alla ricerca di Ginny, sopra quella pedana affacciante sulla piscina artificiale nella quale avevano gettato lo scheletro del Basilisco così da recuperare spazio per disporre altri tavoli, lampade ed oggetti vari utili allo studio.
Le pareti in pietra spessa, umida e tappezzata di muschio, rifulgono d'una luminescenza spontanea che conferisce all'ambiente la parvenza d'un acquario cupo e decadente, reso un po' meno sinistro dagli ampi bracieri posti ai piedi d'ogni statua del lungo corridoio d'accesso e ai quattro angoli della pedana, nonché all'imbocco della porta
– bocca – sita nel volto di Salazar che conduce ad una miriade di corridoi sotterranei terminanti in stanze, nicchie e misteriose alcove, nelle quali perdersi è davvero facile; Lily ricorda di averne esplorate una buona parte durante gli anni precedenti, ma non s'è mai arrischiata a percorrere per intero i passaggi più lunghi che, secondo l'ipotesi formulata da Al, dovrebbero condurre oltre la sponda nord del lago, all'interno della Foresta Proibita, mentre Scorpius non s'era mai mosso dalla sala principale, troppo timoroso d'incontrare qualche altra creatura posta a guardia dei segreti di Salazar per cedere al brivido dell'avventura.

Però dovresti andare a letto, è tardi ed hai bisogno di riposare. Domani hai lezione” replica nell'usuale tono calmo e composto il fantasma di Silente, mentre la pagina del libro che ha dinnanzi si volta da sola, pigramente, producendo un lieve fruscio.
Sì, due ore di Trasfigurazione, una di Antiche Rune, una di Storia della Magia. Pausa pranzo e poi Incantesimi e Difesa. Domani giornata piena e niente buchi” recita la ragazza, ricordando i libri ed i compiti ordinatamente inseriti nella borsa a tracolla in tela grezza poche ore prima così da non doversi trovare a prepararla di fretta la mattina, prima di correre a far colazione.
Non ho molta voglia di andare in dormitorio, anche se crollo dal sonno” aggiunge poi stancamente, osservando il fantasma con occhi castani umidi di sonno e l'espressione rassegnata d'un animale in gabbia costretto contro la propria volontà a compiere un'azione che ritiene ingiusta; Silente sorride bonario indicandole una terrina in coccio colma di caramelle tutti i gusti, invitandola a prenderne una mentre le domanda se – ancora - è preoccupata dagli incubi, quesito al quale lei annuisce distrattamente, infilando una mano nel recipiente colmo per estrarne una pallina avvolta in una vistosa carta giallo acceso, segno che dev'essere sicuramente al gusto 'limone'.
Le lezioni di Occlumanzia procedono bene. Severus è quasi commosso dalla tua abilità, anche se tiene a sottolineare che resti comunque troppo impulsiva e facile da leggere come un libro aperto quando non ti concentri, ma almeno il problema degli incubi pare essersi attenuato. Ora riesci a dormire”
Si, ma poco. E sto continuando a prendere la Dolcesonno perché non mi fido di me stessa. Comunque mi è difficile credere che Piton abbia parlato bene delle mie doti d'occlumante. A lezione non fa altro che insultarmi, prendermi per il culo e farmi notare quanto io sia 'simile a mio padre', ovvero idiota, considerato che mio padre in questa disciplina fa schifo” replica acidamente la ragazza passando la caramella sopra la lingua per gustarla piano, mentre il fantasma ride divertito pettinando la lunga e folta barba con dita evanescenti, studiandola con quegli occhi d'un azzurro slavato assai limpidi e luminosi per appartenere ad un trapassato, i quali non hanno perso la capacità di vedere oltre le apparenze; nonostante il tono aspro utilizzato, Silente capisce che non v'è vera frustrazione nelle parole di Lily Luna, bensì orgoglioso divertimento per il modo in cui Severus la sgrida spingendola a ribattere, a reagire dimostrando le proprie abilità, alimentando una complicità – fiducia – nata dalla notte del Solstizio, quando ruoli e mondi sono stati sovvertiti in favore della necessità di sopravvivere e di andare oltre le dogmatiche apparenze a cui erano rimasti avvinghiati nei primi mesi di 'conoscenza'.
Mutamente si capiscono molto più di quanto l'apparenza lasci intendere e
– il preside ne è certo – dev'essere successo qualcos'altro recentemente, una piccola interazione custodita gelosamente da entrambi, che li ha avvicinati in modo assai più evidente nei gesti più comuni quali passarsi un libro o aiutarsi nel tagliare gli ingredienti d'una determinata pozione, nonché nei dibattiti: Albus è rimasto colpito nell'ascoltarli disquisire – per una buona ora e mezza – d'un possibile utilizzo della fattura 'Emendo' per modificare la struttura dei cadaveri, spingendoli a putrefarsi più velocemente, così come ha trovato molto divertente notare quanto impegno stia mettendo Lily Luna per aiutare lo scorbutico ex- professore di Pozioni nella preparazione di sostanze utili durante i combattimenti, ora che possiede nuovamente un laboratorio, avendo preso possesso di quello – enorme e fornitissimo – di Salazar sito nei meandri della Camera.

Severus non è molto abile a mostrare i propri, reali, sentimenti. Ma ti assicuro che è molto soddisfatto di te. Sei un'allieva sveglia e curiosa, che non perde occasione per migliorarsi. Credo tu sia ciò che, per anni, ha cercato di scovare insegnando Pozioni. Una persona votata alla conoscenza come lo è lui, con la quale discutere degli argomenti più disparati per ottenere nuovi spunti, punti di vista inediti che gli permettessero di tornare a sperimentare, creando nuove possibilità. In poche parole, gli hai ridato vita, Lily” quando Silente tace il peso di quelle parole inaspettate resta ad aleggiare come una cappa pesante nell'aria umida, saturando l'ampia stanza sino a rendere rarefatto l'ossigeno; gli occhi di Lily Luna s'allargano e brillano come soli gemelli nel riverbero del fuoco scoppiettante, mentre le guance pallide acquisiscono un delicato color porpora che non sfugge al fantasma, sebbene duri giusto un battito di ciglia prima d'esser smorzato, assieme al silenzio greve, da una frase tagliente e spassionata marziale come una dichiarazione di guerra.
Certo che gli ho ridato la vita, l'ho resuscitato per sbaglio come tutti gli altri. Senza chiedere alcun permesso. E non potrà fare altro che detestarmi per questa mia azione sconsiderata, dato che di 'vita' non si tratta, essendo la sua una 'non-vita', una schiavitù che finirà quando questa missione sarà finita. Comunque ha ragione preside, forse è meglio che me ne vada a dormire. S'è fatto tardi” sospira stancamente alzandosi, recuperandola tracolla gettata sull'ampio tavolo in mogano fra pile di libri e pergamene srotolate, attenta a non rovesciare boccette colme d'inchiostro ed alambicchi vari mentre se la getta sulla spalla destra scostando i lunghi capelli sciolti affinché non rimangano impigliati mentre Silente, silenzioso e sorridente, la scruta divertito da quel gesto così brusco che in sé cela più di quanto la giovane Potter abbia dichiarato a voce.

Si Lily, sei condanna.
Quella condanna alla vita che lui aspettava da quarantasei anni.
Che ha cercato inutilmente in tua nonna, convinto che un semplice riflesso fosse il sole.

Lei non fa una pausa?” domanda poi, studiando con curiosità il grosso tomo posto dinnanzi al fantasma, il quale sta andando avanti imperterrito a leggerlo da ore senza mostrare alcun segno di cedimento o noia.
Oh, nella mia attuale condizione sonno e stanchezza sono concetti assai distanti. Inoltre non vi è modo migliore d'impiegare il tempo infinito che mi è stato concesso, quindi credo resterò qui ancora un po' a divertirmi con le scoperte del buon Salazar. Buonanotte Lily Luna” la saluta cordialmente il vecchio mago con occhi luminosi ed il consueto sorriso bonario sulle labbra evanescenti, prima di chinare il capo per immergersi nuovamente nella lettura dell'antico grimorio mentre la strega, dopo aver salutato a sua volta, s'avvia a passi rapidi verso la passerella in legno che attraversa l'ampia piscina ornata dallo scheletro del basilisco, percorrendola sino a giungere alla porta – bocca di Salazar – che conduce ai corridoi in pietra terminanti in stanze d'ogni tipo ed alcove, direzione diametralmente opposta a quella che sfocia nel bagno femminile del terzo piano, regno di Mirtilla Malcontenta; con il naso adunco infilato fra le pagine ingiallite Silente ride divertito pensando a Severus, chiuso nel suo nuovo laboratorio ed intento a distillare qualche composto o pozione particolare, disturbato dalla giovane Lily Luna per l'augurio di buonanotte che ormai è divenuto una sorta di 'rito'.

La ragazza non impiega molto tempo per percorrere l'intricato dedalo illuminato a stento da piccole lanterne contenenti fuochi fatui d'un azzurro smeraldino, orientandosi a memoria fino ad imboccare un'apertura squadrata ornata da un frontone in pietra rozzamente decorato da un bassorilievo con motivi floreali e serpenti intrecciati, salendo poi una rampa di stretti e ripidi gradini intagliati nella terra che conducono ad una stanza sopraelevata di forma circolare, il cui soffitto è un intrico d'archi a sesto acuto che discendono sopra sottili colonne grezze, dividendo l'area in cerchi concentrici: le pareti sono ricoperte da infinite scaffalature stracolme di ampolle, barattoli ed altri curiosi oggetti, mentre diversi tavoli a mezzaluna occupano il pavimento, sopra i quali sono sospesi paioli, alambicchi e strumentazioni per la preparazione e distillazione delle pozioni talmente tanto strani – impensabili – che la prima volta Lily Luna aveva impiegato una decina di minuti buoni per studiarli, affascinata dalla moltitudine di materiali di cui sono composti – non solo vetro, ma bronzo, oro, rame e ferro – e dai loro utilizzi; al centro esatto del cerchio vi è una grossa fornace, un camino perennemente accesso che può raggiungere elevate temperature, utilizzato in alchimia nel processo di trasformazione dei metalli e, oltre l'alta cappa che sparisce nel soffitto, fra volute di fumo multicolore ed aromi misti, acri e speziati, chino su un complesso macchinario posto sulla parete di fondo scorge Severus, intento a regolare una valvola in vetro soffiato talmente fragile da rischiare la rottura solo con un'occhiata di troppo.
La ragazza si avvicina lentamente, scivolando con attenzione fra tavoloni, paioli fumanti ed erbe appese ad essiccare finché non raggiunge il mago, fermandosi a pochi passi per osservare con interesse ciò che sta depositando in un panciuto barattolo di vetro, al cui collo è appesa un'etichetta intonsa.

Non dovresti già essere a letto, Potter? E' tardi” mormora l'uomo a mo' di saluto, nella consueta intonazione piatta e monocorde che trasuda una certa noia per quella presenza non richiesta all'interno di ciò che, da settimane, è divenuto il suo personalissimo 'Regno in Terra', quel laboratorio straordinario che Salazar aveva sigillato e cristallizzato nel tempo, probabilmente sperando che qualcuno dei suoi 'eredi' ne facesse buon uso; il Signore Oscuro però, nonostante la sua indubbia abilità nelle Arti Oscure, non era mai stato un abile pozionista né alchimista, limitandosi a produrre solo ciò che poteva tornare utile alla sua causa ed accantonando il resto, come aveva lasciato indietro i numerosi tomi e rotoli presenti nella biblioteca e quella stanza 'delle meraviglie', fornitissima di materiali e macchinari, nella quale ora lui può proseguire esperimenti e progetti accantonati da più di vent'anni.
Stavo giusto per andarmene. Sono solo passata a salutarti” lei ignora il commento acido, ormai avvezza al modo di comunicare assai brusco e tagliente dell'ex professore, allungando il collo ed assottigliando lo sguardo per studiare con più attenzione le strane 'palline' che fuoriescono dalla serie infinita di tubi in vetro, grandi come una gobbiglia e d'un colore sanguigno, che rilucono nella fioca luce prodotta dai numerosi fuochi e dalle torce appese in giro per la stanza; sembrano caramelle un po' più grosse del normale o alcune di quelle sfere di vetro che spesso decorano vasi di piante grasse e fondali d'acquari, ma non ha alcun dubbio sul fatto che debba trattarsi di materiale assai più 'particolare', altrimenti Piton non perderebbe tempo ad imbarattolarlo con così tanta cura.
Cosa sono?”
Torna in dormitorio, Potter. Sono già le undici passate” replica mollemente l'uomo, richiudendo il recipiente con un tappo di sughero che poi sigilla con un colpo di bacchetta, recuperando una penna – bic – dal piano di lavoro per scarabocchiare parole e date sull'etichetta bianca, prima di riporlo con un 'Wingardium Leviosa' non verbale su un'ampia scaffalatura all'altro capo della stanza.
Fra i fumi delle pozioni in lenta ebollizione e nella tenue ed aranciata luce, Lily Luna osserva con attenzione l'uomo, colpita dal fatto che non indossi i consueti ed austeri mantello e casacca scuri, limitandosi ad una leggera camicia di cotone dalle maniche arrotolate sino ai gomiti, fermate da lacci cosicché non si svolgano durante il lavoro, infilata in pantaloni neri terminanti negli alti stivali ornati da lacci sul polpaccio, con la punta in ferro; ha raccolto i lunghi capelli in un codino stretto così da lasciare libero il viso pallido, spigoloso, sul quale spiccano gli occhi ossidiana dal taglio orientale ed il naso adunco, sovrastante labbra sottili e pallide incurvate in ciò che la ragazza ha imparato a riconoscere come un sorriso compiaciuto.
La guancia sinistra presenta l'inizio della brutta cicatrice che prosegue lungo il collo sottile e pallido, una massa di tessuto cicatriziale ruvido che termina, allargandosi, in corrispondenza della clavicola, ricordo del morso di Nagini che gli è costato la vita e che, solitamente, l'uomo cela sotto alti colletti ben abbottonati; ma ora il tessuto è aperto e piegato, rivelando molta più pelle di quanto solitamente concede e Lily Luna è costretta a mordersi le labbra con forza, colpita da un'improvviso ed insolito 'calore', per evitare di ricordare le sensazioni provate quando vi aveva lasciato scorrere i polpastrelli mentre lui dormiva – era svenuto - giungendo sino al Marchio Nero, quel tatuaggio sinistro – affascinante - che ora spicca ben visibile all'interno dell'avambraccio calamitando il suo sguardo.
Lui pare accorgersene, nascondendolo alla vista ed osservandola di rimando con un'occhiata tagliente e gelida, intimandole nuovamente d'andarsene,ordine al quale lei, testarda e dispettosa – rompicoglioni – come solo la degna discendente di Potter potrebbe essere, replica recuperando uno sgabello abbandonato vicino al bancone alla sua sinistra, gettando la tracolla a terra per sedervisi con tutta calma, accavallando le gambe fasciate dai lunghi calzettoni blu notte terminanti sotto la gonna della divisa d'un nero carbone dall'orlo cobalto.

Solo se mi spieghi cosa sono quelle palline” replica in tono di sfida, lasciando correre lo sguardo sul complesso macchinario in vetro e rame dalla struttura tanto esile quanto slanciata, fra i cui labirinti scivola e ribolle un liquido d'un denso color melograno; Piton trattiene un'imprecazione fra i denti, assieme all'impulso folle di prenderla di peso per scaraventarla giù dalla ripida scalinata che conduce al laboratorio, sperando atterri di testa così da recuperare un po' del sale in zucca perduto durante l'infanzia e, con un gemito esasperato, riprende a regolare i delicati sfiatatoi del distillatore, girando con tocco lieve le chiusure a farfalla di modo ché il vapore esca alla giusta pressione senza alterare il composto.
T'ha mai detto nessuno che sei fastidiosa, Potter?” scandisce senza guardarla pur avvicinandosi a dove è seduta, continuando a monitorare con attenzione i liquidi per non dover cedere all'assurda presenza di quella fin troppo solida testa di legno che no, non ha certo smesso di dargli tormento dopo l'alba del 25 dicembre; incurva le labbra nel fantasma d'un sorriso ripensando agli infiniti, piccoli e scontati, gesti di vicinanza che lei gli ha riservato da quella cruciale mattina, come se volesse sdebitarsi dell'immenso regalo ricevuto così, con distratta noncuranza.

Io ti ho preso solo una scatola di cioccolatini.
Porco Merlino stitico in una valle di rotoli di carta igienica, mi sento così deficiente e banale!
Tu mi hai appena regalato il cielo ed una delle albe più belle che abbia mai visto.

Non t'ho regalato il cielo, idiota, bensì un volo.

Di solito più che 'fastidiosa' mi definiscono ' rompicoglioni come un gatto attaccato ai maroni', ma penso che il concetto sia lo stesso. Comunque non hai risposto e sai che posso andare avanti a chiedere la stessa cosa per ore, senza stancarmi. Cos'è?” accenna alla sostanza che scorre nei sottili tubicini di vetro a seguito del processo d'ebollizione, studiando poi gli ampi sbuffi di fumo rosato involarsi nell'aria satura e calda sino a divenire inconsistenti, con occhi castani grandi e rapiti, affascinati da quel processo alchemico a lei sconosciuto e desiderosa d'apprendere.
Il sonno ridotto ormai ad un vago ricordo.

Sai che non approvo l'utilizzo di termini così scurrili da parte di una ragazza sedicenne ancora studentessa, nonostante le tue parole abbiano descritto la tua persona meglio di quanto abbiano potuto fare le mie. E si, ormai penso di conoscerti abbastanza da sapere che non cedi facilmente, d'altronde parte del carattere l'hai ereditato da tua madre” replica il mago mutando il sorriso in un ghigno malevolo prima di voltare il viso nella sua direzione per scoccarle un'occhiata di sufficienza, abbastanza tagliente da fendere il granito, che lei ignora, lasciando scivolare il pesante mantello invernale bordato d seta blu cobalto dalle spalle esili, infastidita dal clima decisamente caldo ed afoso presente nel laboratorio; sotto indossa un maglioncino a maniche lunghe con scollo a V nei colori di Corvonero, sovrastante una camicia bianca ed una cravatta allentata, a strisce nero blu, indumenti d'una taglia abbondante più larghi della sua misura.
I lunghi capelli mossi, d'un rosso acceso dalle sfumature scure – sanguigne – le ricadono attorno come un'aureola di fuoco, resi elettrici e gonfi dall'umidità presente nell'ambiente, incorniciando quel viso dall'espressione furbetta su cui spiccano gli occhi castani, luminosi nella luce rarefatta.

Persino lei mi ha sempre reputata troppo cocciuta, quando m'impuntavo per ottenere qualcosa”
Te lo ripeto, mia disgrazia. Sei molto più ostica di quanto appari e quella maschera da buona e pia santa che ti cali in viso per frequentare le lezioni, ammaliando insegnanti e parenti è pura funzione. Sub Luna. La vera te è assai più oscura. E dato che vorrei liberarmi della tua pestifera presenza a breve ti accontenterò. Non sono 'palline', bensì pozioni” spiega studiando attentamente il liquido rossastro scivolare attraverso i tubicini sino a colare all'interno d'un contenitore cilindrico in rame, sotto al quale guizza una fiamma bassa che ne riscalda le pareti, così da sospingere il composto verso l'alto, all'interno di altre cannule; anche Lily Luna segue con gli occhi il percorso compiuto dalla pozione, affascinata dallo scoprire che è possibile distillarne di solide che non siano meri obbrobri, frutto d'un errata miscelazione degli ingredienti come spesso accadeva agli studenti più tardi – negati - durante le lezioni del professor Taylor.
Interessante. Ed è il vapore a permettere che la pozione muti di stato senza che ne vengano alterate le proprietà? Poi, questo tipo di operazione è applicabile a tutti i composti oppure solo ad alcuni? Fin ora pensavo che le uniche pozioni solide si ottenessero ficcando nel calderone ingredienti alla cazzo come fa la Hemswort. Difatti il G.U.F.O l'ha passato con una gran pedata nel culo a seguito di una momentanea cecità della commissione esaminatrice. Nel senso che debbono essersi ficcati le dita negli occhi per non vedere la merda che ribolliva nel suo paiolo”
Potter, linguaggio” la ammonisce l'ex professore con le labbra incurvate in un ghigno divertito e, nonostante suoni autoritario, non v'è alcuna traccia di rabbia o fastidio nella voce poiché le domande della ragazza, curiose e cariche d'un sincero interesse verso quanto gli ha mostrato, animano quel piacere per l'insegnamento che credeva morto quando, a ventun anni, s'era trovato ad insegnare Pozioni con la speranza di trovare altre persone acute e propense alla sperimentazione com'era stato lui durante gli anni di scuola, scontrandosi invece con la triste realtà data da una torma di teste di legno più interessate al voto che alla vera conoscenza che l'hanno spinto ad odiare il suo lavoro con tutte le energie disponibili; la Potter invece studia tutto con vorace interesse, curiosa di capire ogni meccanismo, ogni sfumatura presente nelle trame del mondo eviscerandole con chirurgica precisione e pazienza, incapace di fermarsi solo a ciò che le viene mostrato superficialmente.
Quando inizia a spiegarle come vada preparata correttamente una pozione da inserire poi nel fragile ed arzigogolato alambicco di vetro e rame che serve per sublimarla, elevandola ad uno stato solido impossibile da ottenere con la normale bollitura in calderone, lei si sporge appena dallo sgabello così da poter recuperare dalla tracolla un quaderno già pieno per metà d'annotazioni, iniziando a segnare i concetti base correlandoli da semplici schemi mentre, con sguardo attento, lo fissa come mai nessuno studente aveva fatto durante le sue lezioni, troppo intimoriti da una possibile punizione per alzare gli occhi dalla pergamena; le iridi castane rifulgono come corniola nella luce delle fiamme, animate da una scintilla – sete – che il mago ben conosce, poiché è la sua quando si trova dinnanzi a nuovi,affascinanti, argomenti da studiare o mettere in pratica, stupendosi nuovamente nel notare quanto siano simili pur appartenendo a 'mondi' e 'tempi' completamente diversi.

Per rispondere alle tue domande, Potter: no, non è solo il vapore a trasformare il liquido in solido, bensì il processo attivato dal calore unito al passaggio attraverso le varie 'fornaci' di questo macchinario, che ricalca in piccolo l'opus alchemicum (III) ove la materia prima putrefa e si scinde, per poi purificarsi e ricomporsi nella sua forma più nobile. E' possibile svolgere quest'operazione con molte pozioni, basta avere conoscenze sufficienti per prepararle in modo che siano in grado d'attraversare gli alambicchi senza esplodere o dissolversi” spiega il mago accennando ai vari componenti in vetro e metallo con la punta delle dita pallide e magre, animato da un fervore che lo spinge a condividere ogni dettaglio di quel progetto iniziato qualche giorno addietro, dopo aver letto voracemente i diari di Salazar dedicati alle pozioni ed ai composti alchemici, orgoglioso d'essere riuscito a creare diverse varianti solide degli infusi più 'comuni' e banali prima di dedicarsi alla preparazione di cose assai più utili quali le 'pozioni esplosive', la pozione corroborante, il distillato della Morte Vivente e il Veritaserum che ha raccolto in barattoli analoghi a quello spedito sugli scaffali poc'anzi, cosicché possano essere utilizzate durante le 'missioni'.
Lily Luna osserva gli occhi neri dell'uomo brillare come astri perduti nella luce del fuoco, colpita da quell'improvviso eccesso di sentimento che mai avrebbe creduto di scorgere sul suo viso sempre impassibile, austero e annoiato come una maschera mortuaria, mentre il cuore accelera il battito alimentato da quell'emozione che è fuoco e l'incendia ogni qual volta si trovano vicini a condividere qualcosa in più dei commenti sprezzanti o battute taglienti, spingendola a provare una forte ammirazione verso di lui, verso quel Severus Piton che, pian piano, sta imparando a conoscere; perché v'è in lui molto più del rimpianto nato dall'amore per Lily Evans e la vocazione al martirio, una mente brillante – tagliente - votata alla conoscenza in ogni sua forma e alla sperimentazione che l'ha reso il miglior pozionista d'Inghilterra già da giovanissimo, facendogli ottenere un posto di rilievo sia fra i Mangiamorte che nelle fila dei paladini capitanati da Albus Silente, inoltre possiede una vasta conoscenza degli argomenti più disparati come sta ben dimostrando ora, snocciolandole nozioni che lei fatica a comprendere poiché vertono su stadi talmente avanzati della preparazione delle pozioni che poco hanno in comune con ciò che sta studiando a scuola, tanto da farla sembrare una materia completamente diversa, più astratta.

Questa soluzione rossa che vedi qui è una variante della pozione soporifera: paralizza i centri nervosi ricreando uno stato simile al Petrificus Totalus. Salazar l'ha descritta nei suoi appunti lasciando però lo studio incompleto. Ho provato a crearla ugualmente, sopperendo alle lacune lasciate dal fondatore di Serpeverde con alcune idee venutemi alla mente durante i lunghi anni passati a sperimentare, felice di appurare che il mio impegno sia valso a qualcosa. Tieni” spiega aprendo delicatamente il rubinetto posto alla fine dell'ultimo tubo in vetro così da far uscire una pallina color melograno, simile a quelle riposte poc'anzi, che afferra nel palmo prima di lasciarla ricadere fra le mani congiunte a coppa della giovane Corvonero; è leggera, fredda malgrado il prolungato contatto con le parti bollenti del macchinario di sublimazione e pare vetro soffiato, presentando sfumature che la fanno somigliare ad un raro e prezioso rubino.
Come funziona?”
Basta romperne la superficie e la pozione, qualsiasi essa sia, sprigionerà i suoi effetti. Ovviamente consiglio di non testarla qui dentro, a meno che tu non voglia passare le prossime ore paralizzata, come sconsiglio di mettersi a lanciare le sfere nere contenute nel barattolo posto sul terzo ripiano del mobile di fondo, essendo una variante assai potente della Pozione Esplosiva tanto amata dal signor Finnigan, compagno di scuola di tuo padre” spiega Severus togliendole dalle mani la piccola pallina purpurea per riporla in un altro contenitore, sfiorando con le dita lunghe e magre le i palmi caldi e morbidi lei; la ragazza serra le labbra in una linea ferma, osservandolo sottecchi in un modo terribilmente solenne che lo spinge ad inarcare le sopracciglia, stupito da quell'improvviso mutamento d'espressione e guardingo, domandandosi cosa diavolo le frulli in quella testolina ornata da una corona di capelli scarmigliati per essere diventata improvvisamente così seria e taciturna.
Sei davvero straordinario” mormora infine e quelle tre parole riecheggiano con il fragore d'un tuono nel caldo ed ovattato silenzio disceso sul laboratorio, facendo tremare pareti ed alambicchi, causando una contorsione inaspettata alle viscere del mago che la scruta attonito, con occhi ossidiana spalancati per la sorpresa.
Come, Potter?” sibila tagliente, ritraendosi dallo sgabello per mettere nuovamente una giusta distanza fra loro, spaventato da quel commento – complimento – mormorato con apparente noncuranza e dalle implicazioni ch'esso comporta, poiché negli occhi color terra di lei brilla una scintilla d'ammirazione autentica che lo spaventa; sa d'aver compiuto una follia prendendola fra le braccia per mostrarle cosa significhi davvero volare durante l'alba del venticinque dicembre e, col senno di poi, avrebbe fatto meglio a lasciarla tornare in dormitorio piangendo, mollando la scatola di cioccolatini ai gufi anziché portarsela lì, in laboratorio, scartando un dolce a sera così da farli durare il più possibile, poiché ora la sua idea di limitare le interazioni reciproche al mero 'lavoro' è davvero crollata come un castello di carte in balia della tempesta.
Si sta affezionando a lei e ciò è disastroso.

Non c'è bisogno che ti arrabbi, sono sincera. Sei davvero straordinario. Tutto questo, questi macchinari ed il laboratorio, le pozioni e gli studi di Salazar sull'alchimia non sarebbero mai rinati senza di te. Sono sicura che non esistono molti pozionisti in grado di creare elisir solidi così perfetti, né maghi con la tua esperienza ed il bagaglio culturale che possiedi. Mi rendo conto di essere stata estremamente fortunata ad averti incontrato, poiché se mi fosse capitato un 'guardiano' come Turpin o Yaxley, oppure Tiger o Rowle sarei già morta da mesi. Cibo per vermi e cadaveri deambulanti” spiega tranquillamente la strega lasciando vagare lo sguardo dal viso impassibile e cereo di lui alla stanza in penombra, ricca di tavoli stracolmi d'alambicchi e macchinari strani, calderoni fumanti ed ingredienti, il tutto disposto con un ordine ed una precisione che le suscitano una certa invidia ed ammirazione dato che il suo tavolo di lavoro a 'Pozioni VI' non è mai così lucido e ben tenuto; attraverso i fumi cangianti levatisi dai paioli ed i vapori prodotti dai pigri macchinari di sublimazione Piton la scruta attento, ritraendosi ancor più verso l'ombra come se – internamente – ne avesse timore, incapace di articolare una frase di senso compiuto o risposta sprezzante che possa distruggere la fiducia provata dalla ragazza nei suoi confronti poiché quel complimento, unito al fatto che lei sia stata in grado di capire e riconoscere i suoi talenti, gli hanno causato un caldo brivido di piacere come non accadeva più da eoni.

Sbagliato, per Salazar.
Sedici anni. Potter. Scaricatore di porto. Nipote di Lily.

Credimi, sono il peggior alleato che ti sia potuto capitare e te ne accorgerai presto. Il fatto che sia un po' meno decomposto o folle di Rowle, Yaxley, McLeod o Turpin non mi qualifica certo come 'miglior opzione', sebbene ammetto che possa rendere la mia presenza più gradevole. Se l'avessi resuscitato 'corporeo', sicuramente Silente sarebbe stato un guardiano assai più valido” sibila con l'attenzione rivolta ad elencare mentalmente – in modo assai fallimentare – tutti i difetti posseduti dalla ragazza per cercare di smorzare quell'assurdo e non richiesto calore al petto, mentre si appoggia al bordo del tavolo in noce così da dare la schiena al macchinario in vetro e rame, con i palmi premuti sulla superficie solcata da venature in rilevo e gli avambracci pallidi ben in vista; prima che possa controbattere, lanciandosi in un'accurata analisi del perché Silente non sarebbe stato affatto un guardiano migliore, vista la sua propensione a mandare gente allo sbaraglio senza condividere informazioni cruciali del piano d'attacco, lo sguardo della strega viene calamitato nuovamente sulla macchia d'inchiostro nera che orna la pelle dal gomito al polso sinistro, il disegno d'un teschio dalla cui bocca dischiusa fuoriesce un grosso serpente arrotolato a formare il simbolo dell'infinito e, come le era già accaduto durante la notte del Solstizio, poco prima d'addormentarsi con Piton in grembo, si domanda cosa sia quel numero romano inciso sull'osso frontale: XVII, diciassette.
La prima volta in cui ha visto il 'Marchio Nero' è stata quand'era piccola, un disegno grigiastro e fumoso – sbiadito - simile ad una bruciatura sulla pelle nivea di Draco Malfoy, invitato assieme alla famiglia presso la loro casa a Vauxhall per il compleanno di Harry, un pallido eco di ciò che spicca ancora ben definito e dettagliato sul braccio di Severus, mentre in seguito s'era imbattuta in quel simbolo mortifero all'interno d'un libro di Storia Magica Contemporanea, sebbene si trattasse solo di un'abbozzata imitazione disegnata da qualcuno che, presumibilmente, non aveva mai militato nei Mangiamorte; non ricorda d'aver mai letto da nessuna parte, o d'averlo udito nei racconti del padre, che Tom Riddle avesse dato un numero ai suoi seguaci e quindi teme che quel simbolo possa essere legato al suo 'status' di risvegliato, contraddistinguendolo come 'Carta XVII degli Arcani Maggiori: Le stelle'.

Però è strano.
Sugli altri risvegliati il simbolo non è apparso in questa maniera e Silente pare non averlo affatto.

Perché 'diciassette'?” domanda la strega corrugando la fronte, accennando al Marchio con un cenno del mento che spinge l'uomo a nascondere il braccio, fissandola con gli occhi ridotti a falci gemelle, scure come il fondo del tartaro e taglienti come acciaio; si scosta dal tavolo con un movimento talmente fluido e rapido – inumano – che la giovane lo percepisce appena, ritrovandolo poi sul fondo della stanza in penombra, vicino alla pesante porta che conduce alla fornita dispensa stracolma d'ingredienti, come se fosse sempre stato lì dall'inizio della conversazione.
Va a dormire, Potter. La lezione è finita” scandisce monocorde mentre l'espressione del volto torna a farsi altera – distante – ed intransigente, segno che qualsiasi protesta finirà inascoltata o, alla peggio, liquidata in malo modo, mostrarsi caparbia non le servirà a nulla poiché lui non ha intenzione di raccontarle alcunché di quella parte di 'vita' che – a posteriori – preferirebbe cancellare e riscrivere; ma il tempo non è un disegno a matita da poter ritoccare con un colpo di gomma e modificare a piacimento, bensì un tatuaggio ad inchiostro indelebile inciso nelle carni pallide ed inconsapevoli, doloroso come un'ustione e, lanciando un'occhiata furtiva – fredda – al teschio ghignante con lingua di serpe, si chiede se davvero avesse voluto una vita diversa pur sapendo che Lily – Evans – non ne avrebbe mai fatto parte, se l'unirsi ai Mangiamorte non fosse – inconsciamente – stato dettato da sentimenti assai più forti del rimpianto d'aver perduto l'unico amore della sua vita.

Amici...
Sarebbe bastato?
Forse a quindici anni.
Ma poi?

Gli occhi ossidiana tornano ad osservare il volto della giovane strega, le cui labbra sono contratte in una linea ferma, imbronciata, e gli ci vuol poco sforzo per intuire i pensieri che le si agitano sotto la massa di capelli fulvi, oltre quelle iridi color terra puntate d'ombra: come un viandante sperduto nel deserto la Potter ha sete, sete di tutto ciò che è sordido, nascosto e da scoprire, sete di conoscere ciò che invece dovrebbe rimanere segreto e sepolto ma che, sotto quello sguardo intransigente e solenne, pare rianimarsi scavando con forza per vedere la luce.
Incurva l'angolo del labbro nel fantasma d'un sorriso stanco, sconfitto dalla caparbietà di lei, poiché sa che ora potrà imporre quel silenzio che accetterà di controvoglia, occultando nei reconditi meandri della memoria ogni brutto ricordo legato al passato e quelle esperienze che l'hanno condotto ad avere l'onore di ben due iniziazioni al cospetto del Signore Oscuro, ma sa che esso non durerà: portare alla luce ciò che appartiene ad altre vite è il talento d'ogni negromante e la Potter, in ciò, era assai brava ancor prima di scoprire davvero cosa fosse.

Qualunque cosa ci sia nel tuo passato non mi fa paura. Quindi smettila di chiuderti a riccio ogni volta in cui la conversazione si sposta sul personale” replica la strega incrociando le braccia sul petto, senza accennare a scendere dall'alto sgabello dalle gambe di ferro; il mago sogghigna mostrando i denti, osservandola con lame d'ombra fredde e tetre come il Cocito.
Pensi che m'importi qualcosa del tuo giudizio, mocciosa? Contrariamente a quanto sembri pensare, fra di noi non v'è alcun rapporto d'amicizia o di muta richiesta di sostegno, quindi ti pregherei di smetterla d'assillarmi con domande personali alle quali non voglio rispondere. Non per paura, bensì perché non sono affari tuoi” sibila calcando ogni parola, intridendola d'una forte e velenosa rabbia alimentata dal fastidio di dover ricorrere alla menzogna per occultare quel tumulto d'emozioni che, internamente, lo stanno scuotendo con violenza rammentandogli tutto ciò che vi è di profondamente 'sbagliato' nel modo in cui si stanno avvicinando l'un l'altra, sebbene la ragazza sembri non capire, continuando a scrutarlo impassibile; Lily Luna non è stupida, ha imparato a non temere la rabbia dell'ex insegnante, poiché è solo una facciata oltre la quale si celano ben altri sentimenti, un muro eretto affinché il mondo non lo ferisca nuovamente.
Ricorda bene gli infiniti tagli presenti sulla pelle nivea del mago e come rilucevano nella fioca luce prodotta dal fuoco morente, alla Testa di Porco, e può solo immaginare quanto altro dolore abbia racchiuso dentro, così decide di non forzare ulteriormente le sue resistenze, sospirando pesantemente – sconfitta – mentre si china a raccogliere la borsa, saltando giù dallo sgabello con agilità; si getta la cinghia sulla spalla sinistra e, scostando i capelli dal viso con un gesto secco della mano, torna a fissare l'uomo ancora immobile vicino alla porta della dispensa.

Va bene. Smetto d'importunarti. Buonanotte, ci si vede domani” esclama sorridendo appena, immaginando il rapporto fra lei ed il mago come una partita a scacchi magici, ove ogni decisione è una mossa che può avvantaggiare una delle due parti e che non ha alcuna intenzione di perdere, cocciuta com'è, non importa quanti danni abbia fatto Lily Evans negandogli quel perdono – assoluzione – che tanto bramava, né le difficoltà di portare vanti una qualsivoglia 'interazione' con un ex professore morto da più di venticinque anni, che – anagraficamente – dovrebbe avere l'età di suo nonno.
Non importa, poiché nella realtà folle creatasi a seguito del rito negromantico le normali 'regole' sono state sovvertite come in eterni Saturnali ed ora non esistono più barriere a separare ciò che dovrebbe essere polvere dal soffio della vita, creando un posto per tutti coloro che l'hanno perso troppo presto, in modo violento ed assurdo; con la testa ricolma di pensieri e le palpebre di nuovo pesanti a causa della stanchezza, la ragazza si incammina lentamente verso la porta che conduce all'uscita del laboratorio, dando le spalle al mago che la saluta con un breve cenno del capo prima di svanire fra le ombre della dispensa, ma non ha ancora superato il grosso camino quando un'improvviso capogiro modifica l'asse terrestre, spedendo il pavimento a ruotare verso il soffitto mentre i contorni di oggetti ed arredi attorno a lei paiono deformarsi, allungandosi come gomma.
Con prontezza riesce ad afferrare il solido bordo in legno d'un tavolo, senza però evitare di scivolare verso il basso, trascinando con sé la tracolla ed alcuni oggetti di vetro che tintinnano allegri urtando il pavimento, riempiendo la pietra di piccole schegge, luminescenti nella luce dei fuochi.

Spero di non aver rotto uno dei macchinari.
O mi ucciderà.

Ma ogni pensiero viene annichilito dalla ormai familiare ondata calda nelle vene, che brucia fiato e resistenze spingendola a rantolare con la schiena premuta contro la pietra fredda, fra vetro e liquidi sparsi, con gli occhi rivolti al soffitto intrecciato d'archi spartani e la mente ottenebrata dalla magia; pensieri non suoi le invadono la mente con violenza, spingendola a scuotere il capo per allontanare quel tumulto fastidioso e ronzante che le perfora le tempie, una cacofonia disarticolata in cui prevalgono sentimenti primordiali quali 'fame' e 'sete', voglia di affondare i denti in morbida carne per poter così placare l'arsura che, da troppi mesi, serra le loro gole.

Potter!”

I contorni dello stanzone sfumano nei vapori prodotti dai calderoni ed il volto di Piton, chinatosi sopra di lei per aiutarla a mettersi seduta, è una macchia bianca ornata da una sinistra aureola d'ombra nera come il peccato, come quegli occhi solitamente impassibili che ora la scrutano stupiti – spaventati? - mentre lei rincorre i respiri cercando d'articolare una frase che spighi quell'improvviso mancamento; ' qui...sono...qui...tanti' sibilano le labbra pallide della giovane e lui non impiega più d'un battito di ciglia per capire a chi si stia riferendo.
Dentro Hogwarts?” domanda atono inarcando un sopracciglio, quesito al quale lei annuisce con forza mentre cerca di mantenere la posizione seduta, serrando le palpebre per scacciare vertigini e nausea unite a quel fastidioso brusio che le riecheggia nel cranio, i pensieri – ora ne è certa - sconnessi della torma di cadaveri che hanno raggiunto il castello, iniziando a girovagare indisturbati per i corridoi deserti e bui in cerca di vittime, alimentati da quel istinto predatorio folle che lei avverte con forza, quasi come ne fosse vittima.
Silente è convinto che nessun risvegliato possa varcare le mura del castello, dato che sono intrise d'antica magia bianca” le passa un braccio attorno alla schiena per mantenere eretto il busto e le scosta i capelli con l'altra mano, permettendo alla ragazza di chinare la testa per inspirare a pieni polmoni, cercando di trasformare il rantolo in un respiro regolare; avverte l'esile corpo fasciato dalla divisa di Corvonero sussultare, scosso da fremiti sempre più frequenti quando cerca d'articolare parole che faticano ad uscire dalle labbra dischiuse, ma la cosa che più l'inquieta sono gli occhi, non più di quel caldo e profondo color terra puntellato da schegge scure come carbone, bensì bianchi e velati come latte cagliato.
Occhi d'una morta.

Non riesco a parlare...

Cosa sta succedendo, Potter?

Risvegliati, sono entrati nel castello e sono tanti. Non so quanti, una dozzina forse. Sento i loro pensieri, mi stanno facendo esplodere la testa.

Svuota la mente, ricorda cosa ti ho insegnato.

Severus, dobbiamo andare! Hanno fame e sete, stanno cercando cibo!

Calcando quell'ultimo pensiero, la strega tenta di sollevarsi in piedi ma una forte ondata di nausea l'assale, costringendola a piegarsi sulle ginocchia serrando con forza le labbra, inspirando dal naso e lottando affinché il reflusso non salga alla gola mentre il mago la sorregge, sottolineando con dolorosa ovvietà che non può certo combattere così dato che non si regge in piedi; Lily Luna inspira profondamente, ricordando quanto appreso durante le lezioni di Occlumanzia e cerca di svuotare la mente, allontanando i caotici pensieri dei morti per rincorrere una calma effimera che non prova, ma di cui ha bisogno, mentre l'eco delle profezie raccolte come indizi tuona cacofonico rammentandole il suo destino.

Sei ancora debole, fragile e scostante.
Se non imparerai in fretta allora si, sarai perduta.

Ma io non voglio, non voglio essere perduta...

Serra le palpebre con una violenza tale da far dolere gli occhi, storcendo le labbra in una smorfia di dolore mentre tenta di nuovo d'allungare le gambe, appoggiandosi alla spalla di Piton per sollevarsi in piedi; il mago accompagna i suoi movimenti, sostenendola con una delicatezza che un po' stona con le maniere usualmente brusche e sbrigative con le quali di solito l'approccia, rammentandole la mattina di Natale ed il modo in cui l'aveva abbracciata sul parapetto della guferia, trattenendola a sé affinché non scivolasse nel vuoto, e quello strano calore a cui non sa dare nome pare attenuare le urla mortifere dei cadaveri, permettendole di aprire gli occhi senza essere investita da nuovi capogiri e nausea.
Potter, se non sei in grado d'affrontare il duello resti qui. Non posso affrontare una decina di risvegliati dovendo pensare anche a te” l'ammonisce burbero Severus, scoccandole un'occhiata tagliente come la lama d'una spada mentre la lascia andare lentamente, affinché sia in grado di star in piedi da sola; la strega scuote il capo, piegandosi leggermente per recuperare la bacchetta dalla tasca frontale della tracolla in cui l'aveva riposta, e sta per ribattere – fingendo molta più sicurezza di quella che avverte -, quando l'improvvisa apparizione di due fantasmi abbastanza agitati la zittisce.
Allarme! Allarme! Morti nei corridoi! Morti nei corridoi!” tuona Mirtilla con voce acutissima, poggiando le mani a coppa attorno alla bocca per simulare un megafono, intercalando ogni parola con una sorta di fastidiosissimo fischio che dovrebbe imitare i dispositivi acustici d'emergenza d'un auto della polizia, o di un'ambulanza; Albus Silente, emerso dal muro a pochi metri dalla giovane fantasma, si limita invece a squadrare Lily Luna e Severus con un sopracciglio inarcato, domandando pacatamente conferma di quanto riferito da quest'ultima e se siano entrambi pronti a combattere.
Signorina Warren, non mi sembra che la morte l'abbia trasfigurata in una dannata sirena contraerea, quindi la smetta di produrre rumori molesti! Per Salazar! Sappiamo già dei risvegliati all'interno del castello” ringhia l'ex professore di Pozioni, appellando con un colpo di bacchetta la casacca nera ed il lungo mantello per infilarseli velocemente, senza però disfare il codino che gli tiene in ordine i capelli, dopo essersi accertato che la Potter sia in grado di mantenere l'equilibrio da sola senza rischiare un nuovo svenimento; mentre mirtilla borbotta sottovoce con la stessa intensità d'un bollitore fumante, la ragazza dai capelli fulvi annuisce alle parole del vecchio preside, osservandolo con espressione ferma.
Siamo pronti”
Stai perdendo colpi, Allbus. Questa è la seconda volta in cui una tua certezza viene smentita, forse è ora che inizi a prendere in considerazione l'idea di pensionarti” sogghigna Severus mentre allaccia alla cintura una specie di porta monete in cuoio brunito dal contenuto misterioso ed una sorta di porta fiale nel quale ha disposto alcune provette colme di pozioni multicolori.
Eh, brutta cosa la vecchiaia. Dona conoscenza ma ruba la fantasia e l'ingenuità di pensiero. Se non mi trovassi in questo stadio intermedio una vacanzina alle terme di Baden-Baden la farei volentieri, quelle acque sembrano avere ottime proprietà curative che, si sa, per noi quasi pensionati sono l'ideale”
Lily Luna sorride mesta, osservando il terzetto con occhi velati da una patina di lacrime nate dalla gratitudine di non essere sola, di aver trovato persone – spiriti – davvero eccezionali su cui poter contare, a cui affidasi per crescere e rendersi in grado d'affrontare il proprio destino.
Correndo verso la porta d'uscita della Camera di Salazar con Mirtilla e Silente a fluttuarle affianco e Severus, in forma di corvo, a volarle sopra la testa, la strega tenta di concentrarsi sulla respirazione e la chiusura della mente, cercando di incanalare la magia che sente agitarsi dentro al suo petto per stabilire una connessione con i risvegliati, così da capire ove siano di preciso e quale sia il loro livello; deve imparare a soggiogare quel potere così da smettere d'esserne schiava, affinché le possa essere utile in futuro, quando gli avversari saranno sicuramente più forti d'una manciata di 'Arcani Minori' allo sbaraglio poiché, ne è certa, se davvero qualcuno ha decretato la sua iniziazione a
Nekyomanteia sta sicuramente muovendo i burattini affinché le si presentino pochi alla volta, così da farla crescere lungo il cammino tracciato, sebbene lei non ne comprenda il motivo.

Chiunque sia non è tuo amico.
Cosa diventerai quando la katabasis sarà compiuta?
Allora si, sarai perduta.
Allora si, sarai Eterna.
Cosa...diventerai?

Ciò che devo essere.
Ciò che è stato seminato crescerà.






Glossario:

  1. Ars Goetia: E' una pratica magica incentrata sull'invocazione ed evocazione di demoni.

  2. Scuola di Medicina di Salerno: La scuola medica salernitata è stata la prima e più importante istituzione medica in Europa, nel IX sec. d.C. L'approccio era basato sulla pratica e, all'interno di essa, confluivano tradizioni mediche riportate dal mondo greco-latino e da quello arabo. Erano ammesse anche donne sia allo studio che all'insegnamento, chiamate 'Trocte' (o Trotule).

  3. Opus alchmicum: itinerario alchemico della lavorazione e trasformazione della materia prima, finalizzato alla realizzazione della pietra filosofale. In questo capitolo s'intendono anche i vari passaggi a cui è sottoposto il composto per 'mutare forma'.


NDA: Eccoci giunti al quindicesimo capitolo.
Innanzitutto domando scusa per l'enorme ritardo con cui pubblico, purtroppo sto attraversando un periodo un po' incasinato e quindi riesco a trovare poco tempo per scrivere; in ogni caso posso annunciarvi che, oltre a questo, ho già scritto parte del prossimo capitolo, quindi non penso si dovrà aspettare molto per la pubblicazione (sarà un interludio, giusto per fare il punto della situazione).
Mi sono divertita molto ad immaginare ed ampliare la Camera dei Segreti, nonché il laboratorio di Piton; l'idea delle 'pozioni solide' non è tutta farina del mio sacco, bensì un richiamo alla saga Nevernight di Jay Kristoff (la cui accademia degli assassini sembra un incrocio fra quanto scritto da Marco Polo nel 'Milione' e Hogwarts), dato che pure lui sembra richiamare l'opera della Rowling, nei suoi libri, sebbene là siano descritte in modo meno connesso al processo alchemico.
Scrivere delle dispute tra quadri è stato divertente, e ritorneranno, così come d'ora in avanti il parco personaggi si amplierà, quindi spero vi siano graditi e, inutile sottolinearlo, sta per scoppiare un bel casino.

Ringrazio tutti coloro che sono giunti fin qui, che hanno aggiunto questa storia alle preferiteseguitericordate e chi ha trovato un briciolo di tempo per recensire e lasciarmi un parere.
Grazie davvero!


Alla prossima!



_Morgan






  
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