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Autore: Evil Daughter    24/07/2022    2 recensioni
Ci sono desideri che spaventano, c'è l'amore di un figlio per la sua mamma... e capita che il tempo non riesca a corrompere i sentimenti rendendoli effimeri e mutevoli. Piuttosto, li rafforza.
E io sono una romantica in decomposizione, banale, e scrivo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non cambierò mai. Una nuova storiellina con altre ancora incomplete.
Prendetemi così. O lasciatemi se vi do cagione di noia.

 

 

Fedele ingenua fortezza.

 

1

REGALO

 

 

Soffiò forte sulla fiamma di due candeline. Sessantadue anni.
«Auguri mamma!»
«Grazie, tesoro.»
Trunks aveva ordinato un chilo di torta nella nuova pasticceria della risorgente West City. Il dolce occupava il tavolo della cucina, sarebbe bastato per una decina di persone. Bulma ne tagliò due triangoli non troppo grandi, li servì in piatti di plastica bianchi. Piatti che erano rimanenza di altre occasioni nelle quali non c'erano mai stati abbastanza invitati per usarli tutti.

E come ogni anno, la torta che avanzava si conservava in frigorifero. Se ne rimaneva ancora, dopo tre giorni finiva nella pattumiera.

«Buona?»
«Molto.»

Madre e figlio continuarono ad assaporare il dolce nel silenzio stanco che li attorniava e che lievemente veniva interrotto dal ronzio proveniente dal compressore del frigo.
Entrambi indossavano dei coni di carta rosa sulla testa con sopra un tanti auguri scritto a mano, bisognava ravvivare il momento. Ma questa Bulma non amava le feste di compleanno e questo Trunks non possedeva il tipico appetito dei saiyan: lasciò metà della sua fetta.

«Sai, mamma, ultimamente mi capita di incontrare molte persone in città e tutte mi chiedono quando termineranno i lavori di ampliamento dei laboratori, e se avvieremo presto dei colloqui per la selezione del nostro nuovo personale. C'è molta attesa, in tanti vorrebbero lavorare con noi... è straordinario, nutrono parecchia speranza nella Capsule Corporation.»

Trunks era entusiasta, la vita sulla Terra era tornata alla normalità; andava fiero della ripresa eccezionale che stava avendo l'industria del nonno: nel giro di tre anni ogni stabilimento della Capsule Corporation avrebbe assunto altre migliaia di risorse umane in tutto il mondo, dando lavoro a tante famiglie.
Trunks era un convinto filantropo, un ossimoro mezzo terrestre mezzo alieno, figlio del principe dei saiyan.
Sua madre ne era silenziosamente orgogliosa.

«A proposito, l'ingegnere che ha detto? Pensa di riuscire a completare il progetto entro questa settimana?»

Bulma prese un’altra cucchiaiata di crema e pandispagna, almeno i dolci erano rimasti una costante in ambedue le epoche, a quelli non rinunciava; poi, roteò gli occhi e, molto lapalissiana, rispose:«Chissà, l'idiota.»
«Idiota? Che... che è successo? Credevo fosse un professionista capace, che avrebbe potuto darci una mano.»
«Le sue abilità non c'entrano» chiarì lei, ma Trunks continuava a fissarla di cipiglio interrogativo.
«Suvvia, sei grande abbastanza per capirlo da te.» finì, credendo di essere stata più esplicita di un'adolescente inviperita. 
Il ragazzo non intervenne, lasciò che la mamma proseguisse quel che pareva essere l'inizio di uno sfogo; al compimento dei suoi anni ne aveva sempre uno.

«Mi ha offerto una cena, sere fa... Ho accettato, sono uscita con lui.»

Trunks atteggiò la bocca in uno sbieco sorriso. Somigliava al padre quando lo faceva.
«Non avrei dovuto. Lo so.»
«Non mi sono ancora espresso.»
«Ma stai... sorridendo?» E come suo padre, era imperscrutabile.
«Be’... trovo meraviglioso vederti tornare ad interessarti a te, alla tua vita. Ora capisco perché ultimamente sei più bella.»
Bulma arrossì. «Dici sul serio? Nonostante questo ciuffo di capelli bianchi e le rughe sul viso?» 
In risposta suo figlio le baciò una guancia.
«Mi vuoi troppo bene! E io che pensavo ti arrabbiassi e fossi geloso della tua mamma. Avevo paura di dirtelo.»
«Ho quasi trentaquattro anni, se dopo quello che abbiamo passato hai voglia di frequentare qualcuno, non può che farmi piacere, te lo meriti... » era sincero, veramente felice per lei. Nonostante la scoperta eclissasse e rendesse fuori luogo qualcosa per il quale aveva lavorato sodo nel corso di circa due anni.
«Certo, non mi aspettavo fosse l'ingegnere il fortunato a... ricevere le tue attenzioni.» qui diventò rosso anche lui.
«Infatti, non so neanche io perché l'ho fatto. È stato gentile, carino... ha insistito... Ma non siamo andati oltre la condivisione di un pasto. Tra noi non c'è nulla... Idiota!»
Sarebbe stato interessante chiederle a chi fosse diretto l'insulto, se a quel tizio o a lei stessa, ma suo figlio voltò gli occhi da un'altra parte. Proprio a far cadere la discussione e non dare spazio all'aggiunta di ulteriori dettagli. La spigliatezza di sua madre a volte lo metteva in imprevedibile imbarazzo.
Non si dissero altro.
Al ronzio del frigorifero si sommò il rumore metallico delle posate che Bulma gettò nel lavello vuoto d'acqua. Poi, dando le spalle a Trunks, lei riprese il discorso: «Volevo provare a distrarmi un po'... Fallisco, in tutte le occasioni. E mi dimentico che non sono più una ragazzina ma una madre con un figlio adulto.»
«Mamma, non devi giustificarti con me se esci con un uomo. Ti ho detto che sono conte-»
«No! – lo interruppe – Il punto è un altro.» si girò, stavolta guardando il figlio negli occhi, quelli che tanto le ricordavano lui «Vedi l’orologio lassù – ce l'aveva con l’orologio giallo appeso alla parete nord della cucina – le sue lancette non si sono fermate mai ed è così da più di trent’anni... Pensa, anche quando i cyborg ci attaccarono non andò distrutto. Io lo portai nel rifugio sotterraneo ed ora è di nuovo qui. Illeso. E continua a fare il suo lavoro.» Trunks aspettò zitto che ella proseguisse: «Questo per dirti che io sono identica a quell’orologio. Ho fatto di tutto per non morire e continuo a darmi da fare pure adesso che non ci sono minacce. Funziono. Forse perché se mi fermassi avrei tempo per pensare. Eppure, nonostante mi si contino addosso gli anni-», «Questo non è vero, sembri più giovane dell'età che hai», «Ho sessantadue anni – rimarcò rassegnata – però, dentro di me è tutto uguale ed immutato, come trent’anni fa. Il tempo dovrebbe alleviare i sentimenti, a me purtroppo non è accaduto.» ora le lumeggiava lo sguardo di tristezza.

«... Sento la mancanza di molte persone care.»

«Mi dispiace... Ti capisco mamma. Viaggiare nel passato mi ha permesso di conoscere queste persone. Ci sono giorni in cui vorrei poter tornare indietro di molti anni solo per vederle una volta ancora
Bulma non colse il tentativo: «Mi manca una persona più di tutte. Anche se tra noi non è stato facile.» Fece scrosciare un forte getto d'acqua nel lavandino.
«Stai parlando di papà?»
Lei annuì. Era ovvio. «Quando sei tornato dal passato e mi hai raccontato di lui, non posso negare che le tue storie abbiano fatto breccia in me. Hai descritto una persona per alcuni aspetti completamente diversa. Che... »

Che vorresti rivedere, mamma?

«Sì, papà è cambiato.»

«Non immagini quanto mi renda felice sapere che c’è una me, in un'altra epoca, che può godersi la vita accanto a lui.»

Trunks lesse attraverso gli occhi di sua madre, l'aveva capito da tempo: ella aveva un desiderio, che le scatenava un timore immenso e la costringeva a tacere tenendosi tutto dentro. O in questa maniera lui l'aveva intesa. E come unico figlio, e sola persona rimastale accanto, sentiva la responsabilità di renderla felice. Anche se farlo avrebbe mandato in fumo quelle distrazioni. E soprattutto una scelta sofferta.

Si alzò gagliardo dalla sedia, era un eroe, un ingenuo altruista che non si rendeva conto del vero perché la sua mamma avesse sempre taciuto. Si avvicinò al mazzo di fiori che le aveva precedentemente portato. Sotto i petali, tra i fili di mughetto, Trunks aveva nascosto qualcosa che Bulma non aveva ancora notato; decise di non aspettare che ella lo scoprisse da sola. Prese l'oggetto.

«Hai espresso un desiderio mentre soffiavi le candeline?» le domandò.
«Tesoro, che dici? Sai che non credo a queste cose.»
Trunks la guardò con occhi limpidi, traboccanti amore: «Ti sbagli, mamma, dovresti crederci.» le porse una scatolina bianca infiocchettata con un nastro blu. Ci aveva messo mezzora prima di riuscire a fare un intreccio decente; infatti il nastro restava sgualcito sui lembi liberi e pendenti. Ma pazienza, la sua mamma avrebbe capito. Avrebbe certamente accettato.

«E questa? Un altro regalo?» lei non immaginava. Non poteva, perché le possibilità di ripetere quell’impresa erano finite e perché il tempo non è sempre gentile e galantuomo. Quando si gioca con lui.

«Aprila e lo scoprirai.»

Bulma sciolse il fiocco, aprì la scatola e dentro trovò la capsula numero uno. 
Credette di perdere la presa su ciò che stringeva.
Guardò suo figlio.

«Non è quello che penso, vero?»

 

Continua...

 

Note:

1 - Zero lungaggini, saranno al massimo tre capitoli. Vi farò soffrire poco. Giuro.
2 - Prenderò da DBS un dettaglio, anzi no, di più. Certe rivelazioni di Bulma, riportate da Trunks nel vol.4, mi hanno dato il là per scrivere una cosa che dai, quanti hanno già scritto, immaginato e voluto? Non dico cosa perché avete già compreso e perché altrimenti sarebbe spoiler. Però, anche se ce ne saranno tante che trattano questo argomento, ne volevo scrivere una io, per me. *__*
3 - Consideratela una What if che però si rifà alla sola storia di DB. Quindi niente divinità, latitanti galattici, e cerealiani.
4 - Vi metto qui sotto un disegno che non c’entra nulla con questa storia, so che potrebbe essere ottimo per la mia Standby (leggetevela a tempo perduto link) invece no, l’ho fatto qualche mese fa per BellaLuna, dedicato a una sua bellissima One Shot che mostra finalmente uno Yamcha maturo,  non come il mio, mascalzone, e ve la metto sotto le note.
Poi, siccome alcuni seguono anche altri autori e me insieme, e quindi sanno già, gli altri che non sanno possono sapere (cioè ?), vi elenco i link dei capitoli in cui l’autrice Eevaa (cara, perdonami, ho visto ora la recensione di mesi fa, mi cospargo il capo di cenere e vengo a rispondere, sono imperdonabile) ha pubblicato mie illustrazioni (yaoi V/G) dedicate alle sue storie.  - da Hakai, capitolo 26     - capitolo 24
Consiglio: scoprite queste bravissime autrici.
A questo punto ho piacere ad elencarvi anche altri autori e interessanti autrici ai quali ho realizzato illustrazioni.
Sweetlove   LadyHeather83    Teo5Astor dimentico qualcuno?
5 - Oh, ma quanto caldo fa?
Sotto il disegno

   
 
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