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Autore: Evilcassy    08/09/2009    4 recensioni
Il 6° Torneo del Pugno d'Acciaio finisce con la morte dei Mishima e di Jin Kazama, e il crollo dell'impero della Mishima Zaibatsu e della G.Corp. Nina Williams è ora braccata da varie fazioni che cercano di ucciderla, ma inaspettatamente, il suo destino cambierà radicalmente. - EPILOGO E DOVUTI RINGRAZIAMENTI.
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nina Williams, Sergei Dragunov
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Chilling Saga'
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Two Pairs of Chilling Eyes

 

1 – Runaway killer .

 

Nina Williams era una donna che vendeva cara la pelle, la cui fama di infallibile ed implacabile killer era ben nota ed apprezzata dai suoi potenti clienti.

Clienti che, almeno in Giappone, erano sprofondati nella più nera disgrazia: la Mishima Zaibatsu era crollata, trascinando con se il regime dittatoriale e le vite di Jin Kazama e dei suoi consanguinei Kazuya e Heihachi Mishima. Accartocciata su se stessa sia la struttura fisica di quel colosso che aveva fatto tremare il mondo, con i suoi laboratori pieni di esperimenti genetici, sia gli ultimi tre membri di quella stirpe maledetta.

Ammesso e non concesso che non ci fosse in giro qualche altro piccolo erede in procinto di venire al mondo: d’altronde, anche Kazuya si era concesso qualche ora di svago prima di venir gettato in un vulcano, e se fosse stato vero il detto “Tale padre, Tale figlio”, probabilmente l’umanità avrebbe avuto ancora qualche demone psicolabile con cui fare i conti.

 

Ma questo non aveva importanza in quel momento.

Il crollo della Mishima Zaibatsu, in concomitanza con la fine del Sesto Torneo del Pugno d’Acciaio, aveva scatenato una caccia aperta ad ogni loro fiancheggiatore, alleato, aiutante.

E Nina Williams da cacciatrice era diventata preda. Ambita, per altro, da più fronti. Qualcuno voleva la sua testa, altri forse i suoi servizi. Ma tutti la stavano comunque cercando con il mitra spianato. Un po’ impossibile capire le intenzioni delle varie fazioni mentre si veniva inseguiti da un elicottero militare, tra i sibili dei proiettili.

Molto meglio sparire per un po’, tagliare la corda in fretta e furia e restare nascosta in attesa che le acque si fossero calmate.

Era una donna che ragionava per obbiettivi, una volta focalizzata l’attenzione su uno di essi, si prodigava anima e corpo per riuscirvi, dopodiché si concentrava su un altro obbiettivo e così via.

Il suo obbiettivo primario era quello di lasciare Tokyo, seminando coloro che la stavano attaccando il più velocemente possibile.

 

A rendere ulteriormente difficoltosa la sua fuga, ci si era messa pure la pioggia.

Un mezzo nubifragio che stava mandando in tilt il traffico cittadino, già messo a dura prova dai disordini scoppiati dopo l’evento e che faceva depositare il nuvolone di polvere e il fuoco dell’esplosione del grattacielo della Mishima Zaibatsu.

E che la stava intralciando davvero troppo.

La moto le era scivolata via durante una curva, e solo i suoi pronti riflessi l’avevano salvata dal finire schiacciata tra le ruote di un camion. Aveva iniziato a correre, mentre i lampeggianti di una qualche unità speciale le si avvicinavano. Si gettò tra i vicoli della città, concentrata sulla strada da percorrere, per non trovarsi in un vicolo cieco.

Sentì quattro colpi alle sue spalle, e decise che era meglio darsi alla fuga sui tetti: era da un po’ che non sentiva il rombo dell’elicottero, avrebbe avuto più opportunità di salvezza. Saltò sulle scale anti-incendio di una palazzina. Vedendo i nemici avvicinarsi si lanciò nel palazzo di fianco, aggrappandosi su un palo.

Una scivolata sul cornicione che poteva risultare fatale e di nuovo tra le scale antincendio di palazzine anonime. Finché qualcosa le entrò dritto nel polpaccio, in un’esplosione di dolore.

Strinse i denti, perdendo l’equilibrio, cercando disperatamente di trascinarsi sulla scala.

Ultimo piano. Capolinea? Nonostante il dolore atroce e la gamba quasi inutilizzabile, fece un ultimo tentativo. Una breve rincorsa sofferta e il salto verso la ricco palazzo di fronte, separato solo da un paio di metri.

La mano sinistra che si aggrappava sul davanzale della finestra. La presa che le sfuggiva da sotto le dita. La destra che arrivava troppo tardi e la caduta.

La fronte che andava a sbattere contro il davanzale più sotto spense la luce.

 

 

 

 

Buongiorno a tutte!

Una nuova Ff in un fandom a me completamente nuovo! Vedremo come andrà a finire!

Nina Williams è uno dei miei personaggi preferiti del mio videogioco preferito di tutti i tempi: lo seguo dal 1997, l’anno in cui mi regalarono la mia prima Playstation, e da allora non ne posso più fare a meno, e conto i giorni che mi separano dall’acquisto della PS3 e del 6° capitolo!

Non ho mai trovato un uomo alla sua “altezza” prima di Sergei Dragunov, e ho avuto l’ispirazione per questa storia.

 

Recensite numerosi!

EC

 

 

 

 

   
 
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