Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: terryoscar    24/12/2022    9 recensioni
Autrici: AIZRAM_G e TERRYOSCAR
Sono trascorsi diversi mesi da quando Oscar ha abbandonato la Guardia Reale e André, per amor suo ha deciso di seguirla, arruolandosi nella Guardia Metropolitana.
Il Natale si avvicina e André è sempre più tormentato per il suo amore non corrisposto.
Chissà magari sarà un Natale speciale per entrambi.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buon compleanno Oscar
 
Svolto il corridoio quando avverto una presenza. "Chi è?" nessuno risponde ma una mano afferra la mia e mi trascina con sè. È lui. "André ma cosa ti prende?"
“Nulla …..” rispondo vago e sibillino.
"Sì ma ...... André  sei .... strano!" Rispondo mentre André mi trascina in un delle stanze che non vengono utilizzate.
Siamo soli, metto di spalle al muro la mia Oscar, siamo labbra contro labbra, sussurro: "Ricordo perfettamente  di averti giurato che non ti avrei mai più parlato dei miei sentimenti ma io ... Oscar, passavo per lo studio di tuo padre e ho sentito: lui vuole che ti sposi ma io non voglio! ... Ne morirei. Dimmi che non obbedirai ai suoi ordini, dimmelo, ti prego."
"André!  Certo che non obbedirò ai suoi ordini! Proprio no!" Rispondo in un soffio mentre mi sento attratta dai suoi occhi verdi, potrei perdermi in questo sguardo! Da quando André è così....così....affascinante.
"Dici davvero?! ... Forse non hai dimenticato Fersen?"
"Fersen? Lui .... appartiene al passato"
"Dici davvero?!" domando felice.
"Si .... davvero" Rispondo sempre più ammaliata dal suo sguardo, così intenso, profondo. E il suo profumo, il suo sorriso, da quando André ha questo sorriso?
"Oscar hai una strana luce negli occhi ... mi confondi ... io ... perdonami,  ma non resisto ..." mi avvento sulle sue labbra e comincio ad assaporarle, questa volta in maniera dolce e appassionata, poi mi allontano appena, sussurro: "Io ti amo ... non sopporterei di vederti accanto ad un altro uomo."
"André ... io....." cerco di allontanarmi, sono confusa, questo André mi destabilizza, mi attrae ma mi spaventa.
La trattengo, la stringo a me. Lo sguardo cade sulle lancette dell'orologio, è mezzanotte, sussurro: "È un nuovo giorno .... amore mio ..." la bacio ancora mentre sento il suo corpo tremare tra le mie braccia.
 
 
 
Sento la fronte sudare, le mani tremare. Le labbra di Andrè sono sulle mie. Sono confusa. Con le mani lo spingo con forza, lo allontano, lo guardo con fervore e con tono altrettanto rabbioso dico: "Ma cosa fai?! ... Tu ... tu ... non è possibile?!"
Mi avvicino e pacatamente ribatto: "Io non sono un nobile e non merito l'amore di una donna come te? Si, perché tu sei donna ed io è solo te che voglio! Lo so che avevo giurato di non parlarti più d'amore ma io non posso vederti così indifferente mentre sono sicuro che tu ..."punto l'indice contro di lei. "Tu provi qualcosa per me!"
"Io .... io .....André....ma perché?  Io .... vorrei tornare a quel tempo in cui eravamo bambini ..... ricordi?"
Mi avvicino, la stringo nuovamente a me e sussurro sulle sue labbra: "Non siamo più bambini. Tu sei una donna, una meravigliosa donna ed io un uomo, un uomo innamorato di te. Ma se non riesci a fare chiarezza nei tuoi sentimenti allora ..." mi allontano con forza da lei. "Scegliti il marito che vuoi! Magari va al ballo che Bouillè ha organizzato per te!"
"Il marito che voglio. André ..... quindi secondo te una donna necessita di un marito?!! Parla!" Rispondo decisa e offesa.
"No. Se non necessita di uomo! Ma tu, tu ... non ti senti sola?! Io si. Mi sento solo quando sono in camera mia, mi sento solo quando mi metto a letto e ti vorrei vicina!" avanzo nuovamente. "Non ti parlerei d'amore se non leggessi nei tuoi occhi, nel tuo cuore, che mi ami. Solo che ... non riesci ad ammetterlo. Forse perché quella notte ti ho offesa?" allargo le braccia. "Come potrei darti torto!? ... Il mio gesto è stato inqualificabile, orribile, il peggiore che un uomo possa fare a una donna ma ..." sento le goccioline scendere dalla fronte. "Giuro che non sarei mai capace di ..." sento le lacrime scendere, abbasso il capo. "Mi vergogno quando incrocio il tuo sguardo, mi vergogno di averti ferita, ma spero che un giorno tu potrai perdonarmi perché io non riesco a perdonarmi! .... Oscar, dimmi di uscire da qui e lo farò.... ma non dirmi di uscire dalla tua vita se deciderai di rimanere sola ...."
"André....io......ti ho perdonato, già da un po'. Lo so che non potresti mai farmi del male ... però ... io … sono confusa. André ..."
Mi avvicino sempre di più, poso le mani sul suo viso, l'accarezzo, sussurro appena: "Ti lascerò andare e questa volta per sempre. Se un giorno lo vorrai, ti basterà cercarmi. Io ti amo e ti amerò per sempre ..." bacio la sua nuca e mi sciolgo dal suo corpo ansimante. "Non faccio che chiederti perdono ... mi dispiace."
"Andrè!" Sento improvvisamente freddo, mi manca il suo corpo, il suo calore, mi manca lui. "Non lasciarmi ....... non voglio ...... non voglio perderti!"
Spalanco gli occhi, sento tremare le mani, per qualche istante le parole rimangono prigioniere poi sussurro: "Davvero tu ..." Avanzo di qualche passo. "Oscar, io ... "
"Tu … " sussurro mentre mi perdo nel verde dei suoi occhi, "Tu ..."
"Io ti amo ..." Sussurro distante quasi in tono di supplica.
"Tu ... mi ami ancora? Dopo tanto tempo?! " Domando timorosa.
Sorrido esasperato mentre avanzo a piccoli passi. "Ne dubiti ancora?! ... Io darei la mia vita per te."
"Per me ... solo ... per me?"
"Solo per te ... Non vorrai dare ascolto alle sciocchezza di Alain, spero!?"
“Uhm … in effetti … qualche dubbio io ce lo avrei!"
"Stai scherzando?"
"No, io non scherzo affatto! Ti pare che possa scherzare?"
"Ed è per questo motivo che prima hai detto quelle cose?"
"Quali cose?"
"Hai dimenticato come mi hai trattato poco fa? Mi hai detto di andare con i miei compagni ma io ho preferito tornare a casa con te, come sempre."
“Ma io .”
 
All’improvviso udiamo la voce del Generale: “OSCAR! … OSCAR DOVE SEI?”
 
Mi allontano appena da André e sussurro: “È mio padre!”
Ribatto sarcastico: “Verrà a cercarti per proporti un altro pretendente!”
Guardo severamente André e con tono austero ribatto: “Smettila di dire idiozie!”
“Davvero  pensi che dica idiozie?”
“Certo!”
“E allora io mi nasconderò dietro la colonna, voglio proprio vedere chi avrà ragione!”
“Fa come ti pare!” Rispondo stizzita.
 
“OSCAR …. OSCAR ….”
 
Vedo André nascondersi dietro la colonna e sussurro: “Sei assurdo!”
“Tu più di me! Avanti apri!”
“Ti stai comportando come un bambino!”
“E tu come una bambina!” Ribatto mentre mi nascondo. “Apri!”
“Spione!”
“Ecco … e poi mi dici che sei cresciuta …”
 
“OSCAR …..”
 
Spalanco la porta e a gran voce rispondo: “SONO QUI, PADRE!” Sento i passi avvicinarsi sempre più, vedo la sua figura, sento la sua voce.
“Ma si può sapere cosa ci fai qui?”
“E Voi perché siete venuto a cercarmi? … In questo posto, poi!”
“È strano vederti in questa parte del palazzo, qui non ci viene mai nessuno.”
“Invece ci vengo io quando voglio restare sola! Come sapevate che ero qui?”
“Vi hanno visti venire …”
“Ci hanno visti?! Chi?”
“Non ha importanza chi…” mi guardo intorno. “Dov’è?”
“Dov’è chi?” Domando un poco esasperata.
“Suvvia, lo sai di chi sto palando!”
“Non sono in grado di leggere i pensieri altrui! Allora, di chi parlate? E poi perché Vi state guardando in giro?”
“Dov’è André?”
“Cosa volete che ne sappia?”
“Dovresti saperlo invece, visto che poco fa eravate insieme!”
“Padre, perché siete venuto a cercarmi?”
“Oscar sei strana cos’hai? Forse mi nascondi qualcosa?”
“Assolutamente no! Non mi avete ancora detto perché mi cercavate.”
“Uhm …” guardo con fierezza mia figlia e tirando una boccata alla pipa continuo: “Poco fa è venuto a parlarmi  il Marchese Sauvignon …”
“Cosa voleva da Voi?”
“Mi ha chiesto la tua mano per suo figlio ...”
“Ah ah ah … Ma come?! Adesso che ho lasciato la Guardia Reale tutti si ricordano che sono una donna?! Tutto questo è assurdo! Ah ah ah …”
 
Osservo mia figlia ridere, di una risata nervosa e sarcastica. Accidenti, possibile che non voglia capire che io penso solo al suo futuro?
 
“Assurdo?! Io non lo trovo assurdo. Sei un buon partito e poi sei una donna fuori dal comune e …”
“Avete finito?! Io non ho tempo da perdere!” Rispondo mentre mi avvicino alla porta. “Padre, se le intenzioni dei Vostri amici sono queste,  Vi invito caldamente a non far varcare a nessuno la porta di palazzo Jarjayes! … Buona notte Padre!”
Mia figlia si allontana,  continuo: “Se respingi così repentinamente i tuoi corteggiatori significa una sola cosa …”
Mi volto di scatto e con tono severo domando: “Cosa?”
“Che sei innamorata di qualcuno e non Vuoi dirmelo!”
“Ma … cosa dite? … Padre, Vi ho già espresso apertamente il mio dissenso a voler prendere marito. E non voglio più tornare sull’argomento!”
“Calmati! È inutile che ti agiti! … Tanto ho capito …”
“Capito cosa?”
“Nulla!” … Vedo mia figlia allontanarsi e dico: “Rimani pure qui con i tuoi pensieri, vado via io!” la precedo, la guardo intensamente. “Fa ciò che il tuo cuore ti suggerisce! … Vivi la tua vita … Oscar …”
“Ma io …” vedo mio padre allontanarsi in tutta fretta, rimango sola, nel buio della stanza illuminata dalla luce della luna. Mi perdo nella solitudine profonda, ripenso alle parole di mio padre poi sento dei timidi passi. È André. Sento la sua voce.
 
“Oscar …”
Mi giro e con tono sarcastico, ribatto: “Avevi ragione André, come sempre! … Mio padre, mi cercava per …”
“Ho sentito! … Ti lascia libera di scegliere …”
“L’avrei fatto comunque! … Bene … È la vigilia di Natale ed io non ho sonno. Che ne diresti di andare a bere qualcosa? Magari a Parigi …”
“A Parigi? Ma …”
“Ma cosa?”
“Se volevi … beh io ho una proposta da farti.”
“Sentiamo quale?”
“In cucina non ci sarà nessuno, ti preparerò una cioccolata calda e poi …”
“Che ne diresti di addobbare l’albero di Natale?”
“Come quando eravamo bambini?”
“Si, come quando eravamo bambini!” sussurro con dolcezza. “Magari, come ha detto tuo padre, finalmente ascolterai il tuo cuore.”
Avvampo per le sue parole, abbasso lo sguardo e sussurro: “Andiamo! Ho voglia di una tazza di cioccolata e poi addobbiamo l’albero!”
“Domani sarà il tuo compleanno …”
“Già … avrò un anno in più, ti prego non ricordarmelo! Ah ah ah …”
Accarezzo i suoi lunghi capelli. “Quanti natale insieme!”
“E ce ne saranno tanti altri!” afferro la sua mano e lo tiro con me. ”Forza sbrigati! Andiamo in cucina!”
“Agli ordini Comandante! Ah ah ah …”
 
Sento la risata di André, quanto mi piace! … Mi piace stare con lui. Voglio la sua compagnia e di nessun altro!
 
 
Raggiungiamo la cucina, Andrè si affaccenda subito per preparare la cioccolata, è bravo quasi quanto la nonna.
"André.....almeno fammi prendere le tazze!"
"No. Tu stai seduta! Penserò a tutto io."
"Ma ...... " sussurro imbarazzata mentre Andrè si muove con disinvoltura. Lo osservo perdendomi ad ammirarlo.
"Ma niente! ... Per fortuna domani non siamo in servizio altrimenti ... ih ih ..."
"Già....domani è festa ed ho lasciato di guardia i soldati più indisciplinati....e gli ufficiali più pigri! "
"Beh almeno per un giorno meglio non pensare! ... Oscar ..."
"Si … domani potrai riposarti e passare la giornata con la nonna!"
"... Cosa farai?"
"Eh … Santa Messa a Versailles, auguri ai Sovrani e poi rientro a casa per il pranzo in famiglia … il solito Natale alla fine!"
"Quindi andrai a Versailles!"
"Purtroppo … a meno di farmi venire la febbre ... temo di non avere alternative!"
"Sinceramente stavo per suggerirtelo ah ah ah ..."
"Uhm … quasi quasi … mi aiuteresti?"
"Con molto piacere!"
"Perfetto! E adesso gustiamoci la cioccolata! Andiamo davanti all'abete che hai portato nel mio soggiorno? Poi magari lo addobbiamo!"
"Va bene!" afferro il vassoio e dico: "Andiamo! ... Spero che la servitù dorma così non faranno pettegolezzi."
"E da quando ti fai questi problemi? Su su ... andiamo!"
"Da stasera, visto che a tuo padre qualcuno ha detto che eravamo in una delle stanze poco frequentate del palazzo!"
"Uhm .... va bene, facciamo attenzione o ce lo ritroveremo di nuovo dietro alla porta"
"Tuo padre è un uomo discreto, solo che ... vuole vederti sposata."
"Peggio per lui ......" Rispondo decisa.
Sorrido e annuisco mentre raggiungiamo il salone.
"Bene, ravviviamo il fuoco e sediamoci sul tappeto, come quando eravamo ragazzini, ricordi Andrè?"
“Già …”
"Già....tutto qui quello che hai da dire? Non hai forse dei bei ricordi?"
"Si ...."
"Uff...André! Sei di poche parole!" Rispondo mentre ci sistemiamo sul tappeto, prendo una coperta per ripararci un poco ed afferro la tazza di cioccolata. "Uhm .... buona! Quasi quanto quella nonna!"
La osservo, sussurro: "Sei molto bella ..."
"Grazie.." Rispondo imbarazzata con la tazza tra le mani, mentre guardo André un po' di sott'occhi. Certo che è diventato affascinante.
 
 
Vorrei dirle altro ma sarebbe inutile insistere. Sorseggio il liquido fumante, i miei ricordi vanno oltre agli anni che ho trascorso qui a palazzo ....
 
 
 
Finiamo la cioccolata seduti vicini, in silenzio, con il solo rumore del caminetto. Poso la tazza, tiro un poco su la coperta e mi avvicino ad André.
"Brrrr ..... fa freddo, non trovi?"
"Si .... ravvivo il fuoco!" mi alzo, poso la tazza sul tavolino e mi avvicino al camino. Aggiungo la legna e sussurro: "Sarò sempre grato al Generale di avermi portato in questa casa. Anche se abbiamo avuto ben pochi rapporti, con me si è comportato come se fosse davvero mio padre."
"Adesso non credi di esagerare? Insomma ..... come padre.....io non credo che tutti i  padri si comportino come lui! "
"Si, ma io ero un bambino orfano e ... molto triste. Avevo perso anche mia madre! Ricordo che la notte infilavo la testa sotto le coperte e piangevo ... non volevo che mia nonna mi vedesse. Poi mi ha portato qui e ho conosciuto un bimbetto dispettoso e prepotente che mi aiutato ad alleviare il mio dolore."
"Dispettoso e prepotente? Non ti sembra di esagerare? Io ricordo che hai incontrato un bel bambino, simpatico e gentile!" Sorrido mentre ripenso al primo Natale di André qui a palazzo.
"Un bambino che un bel giorno scopro che in realtà è una femmina! ... Beh ... in verità la nonna me lo disse il primo giorno che venni qui, ma io stentai a crederci, visto la tua prepotenza."
"Prepotenza .... esagerato. Che poi le mie sorelle non mi paiono così docili, anzi! Io invece ricordo un bimbo timido ed impaurito ..... e ricordo lo stupore nei suoi occhi quando ha visto il nostro abete di Natale .... ed il regalo che mio padre ha fatto anche a lui, i nostri fedeli cavalli!"
"Già ... il Generale sempre così attento ma tanto severo con sua figlia."
"Già....e adesso ......"
"E adesso vuole che tu assolva l’ultimo dei tuoi doveri: sposarti e dargli un erede.
"Uff....non farmici pensare ...." Rispondo mentre mi appoggio alla sua spalla, inizio ad avere sonno, e poi sto così bene qui, al caldo, con André al mio fianco.
"... Forse un tempo avresti ceduto alle sue richieste anche se ho temuto per un istante che tu cedessi alle sue pretese! ..."
“Non cederò. Credimi, ormai la mia vita è nelle mie mani....."
Oscar finisce di sorseggiare la sua cioccolata, prendo la tazza dalle sue mani, le sfioro, le accarezzo e sussurro: "Dalla a me! Adesso dobbiamo occuparci dell'albero! ... Sai che sorpresa sarà per tutti quando domani lo vedranno addobbato?"
"Si ..... in effetti......"
Poso delicatamente la tazza sul tavolino che è posto di fianco poi afferro deciso i primi addobbi, li osservo e dico: "Secondo me, quest'anno l'albero di palazzo Jarjayes sarà più maestoso di quelli di Versailles!"
"Sarà bellissimo!" Afferro anche io alcuni addobbi e inizio a sistemarli. Piano, con ordine, sistemiamo tutti gli addobbi, ogni tanto sento una mano di André sfiorare la mia, gli sorrido un poco imbarazzata.
Oscar ed io continuiamo ad addobbare l'albero. Vedo Oscar tirarsi su sulle punte dei piedi per ornare la parte alta, non ci riesce. La guardo con tenerezza, le tolgo l'addobbo dalle sue mani e sussurro: "E' troppo alto, lascia fare me!"
"Uhm....lo voglio lì,! Mi raccomando André! "
"Si. Aspetta!" allungo le braccia ma non ci riesco, è troppo alto. Punto i piedi e raggiungo la vetta. "Però ... quanto è alto!"
"Eh si .... quest'anno tua nonna ha ordinato un albero maestoso!" Mi allontano di un passo ed ammiro il nostro lavoro. "Perfetto! Non trovi? "
"Si, è perfetto!" rispondo mentre ammiro il nostro lavoro.
L’orologio batte le tre e dico: “André, sono stanca, io vado a dormire."
"Si .... ti accompagno e poi vado anche io!"
"Vorresti accompagnarmi?! Ma ..."
"Ma cosa? Forse non posso?"
Lo guardo smarrito e sussurro: "Si, certo ma ... se proprio lo desideri ..."
“Si .... lo desidero .... per stare ancora un poco con te "
Rimango in silenzio e a passo leggero lasciamo il salone e saliamo lo scalone seguendo la luce fioche delle candele che André sostiene.
Raggiungiamo la porta della stanza di Oscar, ci fermiamo davanti alla porta, sorrido, la vedo un poco impacciata.
Appoggio la mano sulla serratura, l'abbasso lentamente e prima di entrare sussurro: "Buona notte André!"
"Buona notte Oscar ......"
 
 
 
Sono stanco e assonnato. Basta con i dispacci militari, è ora di andare a dormire, Marguerite starà già dormendo. Mi alzo dalla poltrona e a passo felpato lascio lo studio ma prima predo il candelabro. Percorro il corridoio, vedo una luce fioca provenire in prossimità della stanza di Oscar. Ma cosa succede? Perché è ancora sveglia?
Rallento il passo quasi a non voler far sentire la mia presenza, vedo da lontano un’ombra, mi avvicino fino a distinguere la sagoma, è Andrè. Oscar e André sono sul ciglio della porta. Li osservo con discrezione, hanno un atteggiamento che va oltre all'amicizia, ormai non ho alcun dubbio: si amano ed io sono contento che abbia scelto Andrè.
Resto fermo ad osservarli, André si avvicina piano, sfiora appena una ciocca dei capelli di Oscar. Si sorridono, credo che mia figlia sia imbarazzata. Poi piano André si avvicina e la bacia. Bene, spero che Oscar non lo allontani!
 
Sento una mano appoggiarsi sulla spalla, mi giro di scatto, è mia moglie. Sussurro appena: "Marguerite, non voglio che si accorgano di noi!" con la mano copro la bocca di mia moglie, con l'altro afferro la sua mano e la porto via, in camera nostra.
Entriamo in camera con passo leggero.  Osservo mio marito, lo vedo sorridere soddisfatto: "Sei felice?"
"Come non lo ero da tempo! Marguerite saresti contenta se Oscar e André si sposassero?"
"Certo!" Rispondo convinta. "E tu?"
"L'importante che si sposi! ... Sappi che stasera, Oscar ha ricevuto ben due proposte di matrimonio: una dal giovane Girodelle e l'altra dal marchese Seigur ma a quanto pare l'unico candidato è Andrè! .... Chissà cosa sarà successo? Spero ...." accendo la pipa e comincio a tirare. "Spero che non l'abbia fatto entrare in camera sua e ...." vedo mia moglie guardarmi in malo modo. "Beh ... è abbastanza adulta, sa quello che fa."
"Augustin ..... mi sorprendi! Tu davvero vorresti che Oscar è André......"
"Marguerite, non potrei mai imporle un marito! ... Se ad Oscar va bene André, che sia André ... l'importante che cambi la sua vita. È una donna e deve pensare al suo futuro." continuo mesto. "Non avrei dovuto ... ma io voglio rimediare."
"Augustin....a me interessa solo che Oscar sia felice. Adesso non cercare di cambiarla! Lasciala libera di vivere la sua vita come desidera"
Sento salire le lacrime, le ricaccio giù, mia moglie non mi ha mai visto piangere e non lo vedrà mai. Con voce bassa continuo: "Si, certo ... devo lasciarla andare. Non le dirò più nulla, spero soltanto che trovi la sua felicità! ... Se la sua felicità è André, e sia! .... Dobbiamo solo aspettare e poi vedremo il da farsi."
"Il da farsi? Cosa intendi Augustin?"
"Dimentichi che André non è un nobile?! Servirà il permesso del re!"
"Oh beh, non credo che sarà un problema! Non abbiamo mai chiesto nulla per noi, mai. Sono certa che le loro Maestà non ci negheranno questo piccolo favore!"
".... Si, ne sono certo! ... Bene, andiamo a dormire! ... Oggi è stata una giornata piuttosto movimentata." Sussurro mentre mi alzo dalla poltrona.
 
 
Sento André spingermi contro il legno della porta, poi cerca di staccarsi da me. Per un attimo sento freddo, mentre il suo corpo si allontana un poco dal mi. Agisco d'istinto, lo afferro e lo stringo a me. Affondo con le mani nei suoi capelli e poso le mie labbra sulle sue. Sfacciata, ecco cosa sono. Ma non mi importa.
"Ti amo André " sussurro piano, sulle sue labbra, come fosse un bacio.
 
La stringo a me, sento gli occhi brillare, poso un bacio sul suo capo e sussurro: "L'ho sempre saputo .... ti amo, Oscar ..." la bacio ancora.
Sento la porta muoversi, si apre e senza staccarci cerchiamo di non entrare. Ruzzoliamo a terra senza il sostegno del legno.
 
 
Percorro il corridoio all'improvviso sento uno strano rumore, un tonfo. Mi precipito verso la camera di Oscar, ciò che vedo è incredibile: mio nipote e Oscar si baciano.
Rimango esterrefatta, sussurro appena: "Oh santo cielo!"
 
Continuo a guardare mio nipote e Oscar, possibile che se la intendano? Ma che sciocca che sono! Quei due non sono più dei bambini ma un uomo e una donna! ... La paglia vicino alla legna prende fuoco e quei due non sono mica diversi dagli altre! Oh Signore, cosa succederà quando lo verrà a scoprire il Generale?! ... Proprio oggi Oscar ha ricevuto ben due proposte di matrimonio da due nobili!
Mi faccio il segno della croce. Mi rifiuto di vedere entrare André nella camera di Oscar e chiudersi dentro, qui a breve scoppierà uno scandalo! Penso tra me mentre mi allontano in punta di piedi.
 
 
 
 
"Ohi ohi ..... Oscar, ti sei fatta male?" Domando osservandola negli occhi.
" ... No .... André! Ah ah ah ah ..."
"Oscar ...... ti amo!!" Poi la accarezzo e poso le mie labbra sulle sue.
Sento il calore delle mani di André sul mio viso, chiudo gli occhi, mi inebrio del suo profumo e mi lascio andare alle sue carezze e dal suo caldo abbraccio.
"... Ti amo tanto Andrè ... ti amo e ..." le lacrime vengono giù copiose. "Mi dispiace per averti fatto soffrire ... possibile che tu mi ami ancora?!"
"Oscar ...." sussurro appena. "Come potrei smettere di amarti proprio ora? Ti amo Oscar, ti ho sempre amata e sempre ti amerò"
“André ..."
"Oscar, desidero tanto che tu diventi mia moglie ..."
"Oh André.....si! Si ......"
Sento Oscar gettarsi sul mio corpo ed abbracciarmi stretto, la sua voce decisa, sicura. Il tono dolce, potrei impazzire da quanto la amo e la desidero. Ma attenderò che anche lei mi desideri come io desidero lei. Deve essere tutto perfetto. "Oscar....dimmi che non sto sognando!"
"E' tutto vero ... non riesco a crederci ..."
"Neppure io .... se è un sogno ..... non voglio svegliarmi!"
André ed io siamo labbra contro labbra, poso la mano sul suo petto, sento il battito del suo cuore. Che emozione! Mi faccio coraggio e con un fil di voce, sussurro: "Amami, André! ... Questa notte voglio diventare tua moglie ....."
"Oscar ......" sussurro piano mentre le mie mani di animano di volontà propria. Inizio piano a sbottonare la sua camicia, sento le mani tremarmi un poco. "Oscar .... io .... ti amo ....... ti desidero!"
“Sono tua e lo sarò per tutta la vita ..."
 
 
 
 
Due giorni dopo
 
 
La breve vacanza natalizia è terminata, André ed io dobbiamo riprendere servizio in caserma. Ho indossato la mia divisa e lo raggiungo nelle scuderie. Lo vedo, ha appena finito di sellare i cavalli, gli sorrido e mi avvicino. "André, possiamo andare?!"
Vedo arrivare la mia dolce Oscar, le vado incontro e con un gesto deciso l'abbraccio e la bacio con passione. Poi mi allontano appena dalla sua bocca e sussurro: "Sei bellissima ed io ti amo da impazzire!"
 
"André....." sussurro imbarazzata. "Forza, andiamo!"
Sento Oscar sfuggirmi dalle braccia, l'afferro nuovamente, l'abbraccio, continuo: "Capisco che tu sia il mio Comandante ma il tuo soldato ha bisogno ancora di te!" La bacio ancora, la sento abbandonarsi a me. Siamo labbra su labbra, la sento ansimare, sussurro: "Ti amo ..."
All'improvviso sento dei passi seguiti da un colpo di tosse, mi allontano di scatto. Nella penombra vedo una figura, è il Generale.
 
"Coff coff ... a quanto pare ho disturbato! Scusate, non era mia intenzione!"
"Oh ... ecco .... Padre .... io ...." sussurro imbarazzata per la situazione. Faccio un bel respiro ed aggiungo:  "Io....ho scelto. Sarà Andrè il mio sposo."
Con tono imperioso rispondo: "Aspettavo che me lo dicessi invece ho dovuto scoprirlo in questo modo! ... Dovevo aspettarmelo, infondo siete cresciuti insieme!" guardo dritto negli occhi André. "Cosa hai da dirmi?"
"Uhm .... André.....se tu fossi nobile, io non avrei alcun dubbio. Però....ho promesso a mia figlia che l'avrei lasciata libera. Libera di scegliere chi sposare", osservo mia figlia dritto negli occhi ed aggiungo: "E tu Oscar, è lui che vuoi sposare?"
 
"Si, Padre! ... Desiro diventare la moglie di André."
"E allora ..... se è quello che vuoi ..... per me va bene! André,  vedi di renderla felice perché se non sarà così....te la vedrai con me!"
"Si, Sissignore! ..." sento gli occhi brillare, guardo Oscar e con la voce rotta dall'emozione, sussurro: "Con te sarò l'uomo più felice del mondo!"
"Oh André!"
"Ovviamente esigo un bel matrimonio, e vivrete qui. Oscar è il mio erede, vedi di non dimenticarlo André!"
"Sissignore! ... Per me andrà bene qualsiasi cosa, l'importante che Oscar sia felice!"
"Perfetto! Ed ora andate  o farete tardi in caserma! Gli obblighi vengono prima .... eh .... André....io vorrei che lasciaste la divisa ...."
"Ecco io ..." Guardo Oscar.
"Si, André ... ormai non ha più senso condurre la vita militare. Dobbiamo pensare al noi al nostro futuro." faccio un passo avanti." Padre, oggi stesso comunicherò al Quartier Generale la mia decisione di congedarmi."
"O Signore! Sono  così felice!" Mi avvicino commosso a mia figlia e la stringo a me, come non avevo mai fatto. Sento le lacrime raggiungere i miei occhi, ma io sono un generale, non posso farmi vedere piangere. "Figliola ... sono così felice ..."
Per la prima volta sono stretta a mio padre, sono confusa, mi sento a disagio. Entrambi ci allontaniamo appena, mormoro: "Vi ringrazio per tutto ciò che avete fatto per me e Andrè. Grazie, Padre."
"Ora andate ..... a questa sera .... vi voglio a cena, nel salone, con me e tua madre!"
"Si ... Padre. Andiamo, André!"
Annuisco.  Li vedo lasciare le scuderie e partire a galoppo. Sono davvero contento che Oscar abbia scelto Andrè.
 
 
 
In caserma
 
 
"Ehi Alain, chissà cosa sarà accaduto al Comandante e al suo soldatino?! Pensi che gli avrà fatto una scenata oppure l'avrà ammazzato!? Ah ah ah ..."
"Chissà....però almeno abbiamo avuto un bel pranzo per Natale! Tutto merito del comandante! È il primo pranzo decente che facciamo in questa caserma! Ih ih ih"
"Già! Abbiamo mangiato perfino l'arrosto! Erano anni che non mangiavo qualcosa di decente!"
"Almeno di questo dobbiamo ringraziare il Comandante. Speriamo che André sia ancora vivo .... perché sarà anche un buon Comandante.....ma come donna....bella sarà anche bella .....ma è imprevedibile! Potrebbe averlo evirato!"
"Ah ah ah ah .... ma che idiozie dici?! E poi che se ne farebbe del bel André?! Ah ah ah ..."
"Oh beh....matta com'è....."
"Ah ah ah ah ..."
Un terzo soldato dice a bassa voce: "Scccc fate silenzio! Sta arrivando!"
"Da sola o con il suo fido scudiero? Ih ih ih"
"E’ con il suo scudiero ih ih ih ..."
"Tutto intero? Che non sia poi così gelosa?"
"No, no! ... Anzi, noto che André ha una strana luce negli occhi ..."
Alain sussurra appena: "Può darsi che ..."
"Che?"
"Meglio che stia zitto ih ih ih ..."
"Forza Andrè...entriamo!" A passo deciso raggiungiamo la casera ed entriamo. Vedo davanti a noi Alain ed alcuni altri soldati.
"Beh .... non avete nulla da fare voi?"
Ci mettiamo sugli attenti e con voce imperiosa rispondo: "Buongiorno Comandante! Torniamo immediatamente alla postazione."
"Bene! A dopo!"
Rispondo decisa allontanandosi sotto lo sguardo dei miei soldati. Cosa avranno poi da guardare così.....
"A dopo Comandante!" Il Comandante si allontana invece André rimane con noi. Rompiamo le righe e con voce baldanzoso, domando: "Allora, dicci, com'è andata?"
"Alain .... non credo che ti riguardi"
"Suvvia André, te lo leggo in faccia che è accaduto qualcosa tra te e il Comandante! ... Infondo ti abbiamo dato una mano!"
"Una mano? Cosa avreste combinato? Alain ..... per cortesia ....... dimmi che non hai tirato un brutto scherzo ad Oscar!"
"Ma no, ma no, cosa dici? Io ci tengo alla pelle e scherzare con il Comandante ne andrebbe della mia pelle! ... Mi ferivo che l'altra sera ho detto che sei un magnifico amatore ih ih ... Dimmi, ha funzionato? Ti ha fatto una scenata di gelosia oppure ti ha picchiato?"
"Alain! Non sono affari tuoi!"
"Uhm .... no no... ad osservarti bene .... e dopo avere dato una rapida occhiata al Comandante..... ha funzionato. Si si .... il nostro comandante di ghiaccio si è sciolta! E bravo André!"
"Scusatemi ma sono di guardia." Dico mentre mi allontano.
"Ah ah ah ah! Bravo André! Sono certo che hai passato un buon Natale! Ah ah ah ah" Scoppio a ridere sicuro che tra lui e lei qualcosa sia accaduto.
 
 
 
 
 
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Sono passati due anni da quando Oscar ed io ci siamo sposati.
Oscar ha voluto che ci sposassimo nella piccola chiesa di Arras, ormai è lì la nostra casa. Siamo molto felici e per la gioia del Generale, Oscar ed io abbiamo avuto un bambino, un maschio come lui ha sempre desiderato. Il suo erede. Francois.
Dopo i venti della rivoluzione anche il Generale ha lasciato l'esercito francese  per dedicarsi alla sua famiglia. Spesso il Generale viene a farci visita, lui dice che sente la mancanza di sua figlia ma io so bene, che è qui per il suo nipotino. L'adora.
 
 
 
Siamo nella nostra camera seduti sul sofà,  davanti al camino per gustarci una cioccolata calda. Guardo nella culla, il nostro piccolo tesoro sta dormendo, sorrido, sussurro: “Francois è davvero bello! … Non avrei mai pensato che sarei divento padre e soprattutto che tu, mi avresti dato un figlio.”
Stringo con tutte e due le mani la tazza bollente mentre mi inebrio del profumo della cioccolata, sussurro: “Mai avrei pensato che un giorno sarei diventata madre e mai avrei immaginato che tu saresti diventato l’uomo della mia vita …”
“Ti ho sempre amata, sempre.”
“Ora lo so … io invece ti ho sempre visto come un fratello, un amico e poi ho capito che solo tu potevi essere l’unico uomo del mio cuore.”
Vedo lo sguardo di mia moglie improvvisamente è diventato distante, domando: “A cosa stai pensando?”
“ … Pensato alla mia vita trascorsa … i tempi della Guardia Reale e a quando ho assunto il comando dei Sodati della Guardia. Ci siamo congedati prima che scoppiasse la rivoluzione … se penso agli orrori e cosa ancora accadrà …”
Poso la tazza sul tavolino che è posto accanto al sofà, mi avvicino accarezzo il suo viso con dolcezza poi le tolgo dalle maini la sua tazza per posarla accanto alla mia. “Oscar non voglio che diventi triste … pensiamo alla nostra vita, al nostro futuro. Non credi che abbiamo sofferto abbastanza?”
Sento gli occhi luccicare. “Hai ragione André! Basta soffrire, il passato è passato e ciò che avverrà non dipenderà da noi. Ora ci siamo io, tu e nostro figlio.” sorrido e con atteggiamento giocoso, continuo: “Ricordo ancora quando Alain mi disse che tutte le donne della taverna ti desideravano! … Uhm … che rabbia! Sapessi quanto ero gelosa!”
“Ah ah ah … Dopo tre anni finalmente ammetti che eri gelosa!”
“Oh beh … ma che discorsi! Certo che lo ero!”
“Ed io sarò sempre riconoscente ad Alain …”
“André, davvero pensi che io non …”
“Chissà! Forse non avresti mai ammesso di amarmi.”
“Non credi di esagerare?”
“Chissà … forse! … Oscar, ricordo quella notte, la prima volta che sei stata mia … che emozione  …”
Le parole di André mi imbarazzano, sento le gote avvampare, annuisco.
“Sapessi quanto ti ho amato e ti amo immensamente come allora!”
“André …”
“Oscar … grazie per aver fatto di me l’uomo più felice del mondo.”
Accarezzo i suoi capelli corvini, lo guardo intensamente. “Grazie per tutto l’amore e la protezione che mi hai sempre dato.”
Poso le mie labbra sulle sue, sussurro appena: “Tra pochi minuti sarà Natale …”
“E avrò un anno in più!”
“Già …”
“André possibile che non ti sfugga mai il giorno del mio compleanno?!”
“Impossibile! Come potrei  dimenticarlo?! È il giorno in cui è nata la donna della mia vita! … Ti amo Oscar!”
“Oh André caro …” l’abbraccio, la sento tremare. “Hai freddo?”
“No.” Lo guardo negli occhi. “Ti amo tanto André, sei la mia vita!”
“E tu la mia.” Sento i rintocchi dell’orologio del salone, sussurro: “Buon compleanno Oscar!”
“Grazie amore mio ….”
   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: terryoscar