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Autore: Padme_90    27/12/2022    2 recensioni
" Ma...vuoi dire che siamo tornati indietro nel tempo? E loro non sanno che siamo qui?"
" Non possono vederci, nemmeno sentirci. Io sono venuto da te sottoforma di spirito per mostrarti alcuni episodi del passato"
" Tu? Perché proprio tu? E perché ricordare queste cose?" Chiese Vegeta senza staccare, nemmeno per un secondo, lo sguardo dalla scena innanzi a lui.
" Perchè io sono il tuo passato e se continui cosí, saró il tuo futuro"
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Nuovo personaggio, Radish, Re Vegeta, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il giovane principe rimase da solo e sospirò più volte chiedendosi cosa fosse quell’improvviso malanimo che gli aveva attanagliato le membra.
Dopo qualche istante, per la terza volta quella notte, si girò di scatto, ma più preparato, verso la nuova visita. C’era stato prima suo padre, poi Michelle e sperò che la terza guida fosse quella che desiderava di più, ma non fu accontentato e osservò prendere forma, lentamente, l’imponente figura di un uomo dai lunghi capelli neri.
“ Ehilà” esclamò lo spirito alzando una mano e gli sorrise in quel tipico modo imbarazzato che aveva avuto anche in vita quando era al cospetto del suo principe.
“ Radish, cosa mi mostrerai?” chiese Vegeta rassegnato.
“ Già sai tutto, perfetto, eviterò spiegazioni. Comunque, beh, ti trovo bene…amico” Il grosso saiyan gli poggiò una mano sulla spalla, ma l’altro si tirò indietro scrollandolo bruscamente “ umore fantastico some al solito. Ti consiglio di essere più ben disposto nei miei riguardi vostra altezza”
“ Ben disposto verso una delle cause primarie della situazione del cavolo in cui mi trovo?” Gli urlò contro Vegeta, il cui animo era stato davvero messo a dura prova.
“ Vorrei ricordarti che io sono morto e sconto una pena per l’eternità, mentre tu te ne stai comodo su questo bel pianeta a goderti la vita”
“ Godermi la vita?” a quel punto, il principe esplose facendo fiammeggiare l’aura, ma Radish non si impressionò più di tanto, piuttosto incrociò le braccia al petto pronto a lasciarlo sfogare “ se tu avessi fatto fuori tuo fratello, ora avremmo raso al suolo questo pianeta con tutti i suoi maledetti abitanti!”
“ Se io avessi ucciso mio fratello, probabilmente ora tu non saresti qui a lamentarti di quanto sia stata ingiusta la vita con te. Devo ricordarti chi ci ha liberati da Freezer?” lo provocò Radish, ma era giusto che Vegeta, per poter ricominciare, tirasse fuori ogni sorta d’odio “ e se avessimo ucciso tutti i terrestri? Vuoi che continuo Vegeta?”
“ Silenzio maledetta terza classe!”
“ Sai qual è il tuo problema? Non capisci quanto tu sia fortunato. Avessi io potuto veder nascere mio fi…ah lasciamo perdere e vediamo come farti ritornare il sale in zucca!”
“ Non sono affari che ti riguardano!” lo rimproverò il principe incrociando le braccia al petto, poi fu colto da una strana curiosità “ nascere tuo figlio?”
“ Ho detto questo?” Radish arrossì e si grattò la testa facendo qualche passo indietro, terrorizzato all’idea che Vegeta potesse ucciderlo nonostante fosse già morto.
“ Si, hai detto proprio questo, o almeno stavi per dirlo prima di zittirti! Hai un figlio? E come è successo?”
“ A te come è successo? Non sono qui per rispondere a questo genere di domande, inoltre, l’imputato sei tu, non io!”
“ Se ci sono altri come noi, devo saperlo. Con chi hai procreato?”
“ Nessuno, basta sciocchezze!” Radish evitò di guardarlo in faccia e si schiarì la voce per iniziare a portare a termine il suo compito ed evitare guai ancora più grossi “ Andiamo ora, il tempo stringe!”
 
***
I due saiyan si ritrovarono ben presto in un posto completamente deserto, distrutto , il cui paesaggio si snodava in rovine e polvere sollevata da gelide folate di vento. Era familiare, tuttavia inquietante, infatti Vegeta si sentì tremendamente a disagio.
“ Sembra…” disse flebilmente il principe e sgranò gli occhi quando vide ciò che restava dell’enorme edificio della Capsule Corporation.
“ Si, è ciò che resta del luogo dove hai vissuto fin’ora” continuò placidamente Radish e puntò lo sguardo su qualcosa in movimento pochi metri più avanti.
“ Chi è quello? Sento come l’aura di un saiyan, ma non è Kakaroth, ne suo figlio, tantomeno io, o meglio sembro io ma…”
Vegeta dovete sbattere le palpebre più di una volta per poterci credere e riconobbe immediatamente il misterioso ragazzo del futuro che un anno prima aveva annunciato l’arrivo di due esseri spietati. Era diverso dal giovane che ricordava, infatti era evidentemente più grosso fisicamente, i capelli lilla erano diventati lunghi ed erano stati legati in una coda scarmigliata che arrivava alle spalle. Persino i suoi glaciali occhi grigi sembravano cattivi e la peluria che gli ricopriva le guance ed il mento lo rendeva più inquietante. Il principe ebbe una sorta di dejà-vù e ripensò ad un uomo che anni prima aveva visto combattere su un pianeta e che somigliava incredibilmente a lui, tranne che per la chioma castana e gli occhi di un raro color smeraldo.  Gli avevano detto essere figlio di un saiyan ed una tsufuru, tuttavia, così come fu all’epoca, anche in quel momento ebbe una sorta di familiarità con il ragazzo.
“ Lo hai riconosciuto?” chiese Radish riportando l’ex compagno di avventure con i piedi per terra.
“ Io conosco quel ragazzo, è un saiyan e ci ha avvisati che correvamo un grosso pericolo. Guardandolo meglio, mi ricorda quel mezzosangue che combatteva nelle retrovie di Freezer”
“ Mezzosangue?” Radish sghignazzò, tuttavia mantenne un atteggiamento serio “ Basil si chiamava quell’uomo e non era un mezzosangue. Comunque, questo ragazzo si chiama Trunks ed è tuo figlio!”
“ Come?” Vegeta rischiò un infarto e lentamente collegò tutti i pezzi del puzzle.
“ Secondo te perchè ha un’aura simile alla tua e può trasformarsi? Perchè è un saiyan come lo siamo io e te”
“ Non posso crederci…”
“ Beh, somiglia poco a noi per via del suo sangue terrestre, ma posso assicurarti che ha i geni della tua famiglia ed è incredibilmente in gamba”
“ Quindi siamo nel futuro?”
“ Esatto, anche se non molto roseo come puoi vedere…”
“ Cosa è successo? Perchè è tutto in rovine e non si vede nessuno tranne quel giovane?”
“ Beh” Radish sospirò e calciò un sassolino a terra “ perchè non ce l’avete fatta e del genere umano resta ben poco. Vieni, voglio mostrarti dell’altro”
I due saiyan varcarono la soglia della Capsule Corporation ed il cuore del principe si strinse, ad ogni passo in quei familiari corridoi, in una morsa sempre più soffocante. Un senso di oppressione lo schiacciò lentamente, mentre cercava di concentrarsi più che poteva nel tentativo di percepire un’aura che non riusciva proprio a sentire in nessun modo: quella di Bulma.
Si ritrovarono in una delle stanze ai piani inferiori, quelle che un tempo erano state i laboratori e che erano diventate il rifugio di ciò che restava dell’umanità. C’erano materassi di fortuna, fornelli elettrici, avanzi di cibo, uomini e donne infagottati in logori cappotti per sfuggire al gelido freddo di quel periodo dell’anno.
Trunks sei tornato, che bello. Sono contenta di rivederti!” una bimba di nemmeno sei anni, magra, con dei vestiti che le stavano evidentemente largi e le guance sporche di fuliggine, corse a braccia aperte verso il giovane saiyan, che si piegò sul ginocchio per accogliere il saluto della piccola.
Ciao Nimeria, anche io sono felice di rivederti!” il saiyan lasciò cadere un sacco sul pavimento e suscitò la curiosità degli altri bambini e di qualche adulto che si era avvicinato.
Lì sopra com’è la situazione?” domandò un uomo.
Come al solito, ma sono riuscito a procurarmi un pò di cibo e qualche cosa per i bambini. Anche se lo abbiamo dimenticato, oggi è Natale” il giovane accarezzò la guancia della piccola e le porse un coniglietto di pezza che aveva preso pensando a lei.
Grazie, è bellissimo!” Nimeria strinse il pupazzo logoro come fosse il giocattolo più bello che avesse mai visto nella vita “ io non ho nulla da regalarti però
Davvero? Invece potresti farmi un regalo bellissimo: dammi un bacio qui e sorridimi!” Trunks si indicò la guancia e accolse con il cuore colmo di gioia le labbra della piccola.
“ Tuo figlio è un bravo ragazzo!” disse Radish poggiando la mano sulla spalla di Vegeta.
“ Tsk! Fare regali a dei ragazzini non è cosa da saiyan!” sbuffò il principe seccato.
“ Vediamo se ti convincerai, io non ho perso le speranze”
 
***
Radish e Vegeta seguirno Trunks che, dopo aver dato i doni ai piccoli sopravvissuti, era uscito silenziosamente dall’edificio in direzione del giardino. Il manto erboso che lo ricopriva non era regolarmente tagliato ed alcune delle piante, cresciute a dismisura per via dell’incuria, si erano piegate sotto una spessa coltre di neve.
Il ragazzo si fermò difronte ad una pietra, non emise un gemito, strinse i pugni e ai suoi piedi iniziarono a formarsi delle macchie, come di qualcosa di liquido che lascia il segno.
Buon Natale mamma” disse tra i denti e cadde disperato sulle ginocchia lasciandosi andare ad un pianto straziante.
Vegeta allora capì, abbandonò la solita spavalderia e le braccia gli caddero pesanti lungo i fianchi: suo figlio stava piangendo su quella che doveva essere la tomba di Bulma.
“ L-lei è…” balbettò muovendo qualche passo, ma Radish gli fece capire che era inutile andare avanti perchè nessuno lo avrebbe sentito o visto.
“ Si” rispose lo spirito con tono serio e continuò “ non ce l’ha fatta e purtroppo uno di quei due esseri si è preso la sua vita”
“ Perchè non l’ho protetta? Perchè ho lasciato che le facessero questo? Dimmi Radish, perchè?” Vegeta afferrò l’altro saiyan dai baveri della battle suite e per la prima volta nella vita, sentì la pelle della guancia bagnata da una lacrima.
“ Perchè, come hai ripetuto fino a poco fa, lei e quel ragazzo non sono affar tuo. Nemmeno tu ce l’hai fatta, ma sappi che la tua morte non è stata per il desiderio di volerli proteggere, quanto piuttosto per la tua sciocca smania di voler sfidare qualcuno più forte di te solo per metterti alla prova”
“ A cosa serve tutto questo? Mi hai mostrato questo perchè? Per ricordarmi che sono un essere inutile incapace di proteggere la sua… Basta, non voglio saperne più nulla” Vegeta si zittì e cadde sulle ginocchia mentre i contorni dello scenario di quel catastrofico futuro si dissolvevano lentamente.
Era ancora a terra, ma nulla intorno a lui sembrava materiale e non riuscì a comprendere in che momento della vita si trovava. Tutto intorno era buio, silenzioso ed improvvisamente il cuore perse un battito.  Era ancora accovacciato quando scorse un paio di calzature bianche, due lunghe gambe carnose avvolte in una battle suite scura e gemme color delle foglie che lo guardavano con severità.
“ No, non può essere!” si mise immediatamente in piedi e fece qualche passo indietro spaventato.
“ Vegeta” disse la donna e la sua voce era talmente bella e melodiosa che sembrava stesse cantando una nenia.
“ Madre!” Il principe si inginocchiò nuovamente al suo cospetto,  ma sembrò volersi lasciare andare esausto “ non ce la faccio più, non posso continuare a vedere questo”
“ Guardami figlio mio” La mano della regina, lucente, avvolta in un morbido guanto bianco, accarezzò delicatamente la guancia del figlio e si poggiò sotto al suo mento sollevandoglielo.
“ Portami via con te, ti prego” la supplicò lasciandosi andare a quella carezza ed i tormenti che gli stavano macellando il cuore, si acquietarono.
“ Non è possibile Vegeta, lo sai”
“ Perchè tutto questo madre?”
“ Perchè sei una delle speranze di questo mondo, sei la speranza della tua donna, di tuo figlio…Rifletti sul passato, sul presente e sul futuro; cambia Vegeta, diventa l’uomo che sei destinato ad essere”
“ Non andare madre, non lasciarmi solo, mamma, mamma…MAMMA!” Vegeta sgranò gli occhi e si guardò intorno intontito. Era nella grotta nella quale si era coricato la sera prima, il fuoco si era spento e fuori c’era la forte luce del sole.
Si mise in piedi, si sentì frastornato e  si guardò le mani chiedendosi se le vicissitudini di quella notte erano vere o solo il frutto della sua immaginazione.
Annusò l’aria pungente del mattino e prima che perdesse altro tempo a farsi domande a cui non sarebbe riuscito a darsi una risposta, si concentrò su un oggetto in avvicinamento.
“ Questa donna è pazza!” esclamò quando riconobbe uno dei veivoli della Capsule Corporation.
“ Eccoti” disse felice Bulma e scese con un saltello che di sicuro l’avrebbe fatta inciampare se Vegeta non l’avesse presa al volto.
“ Come diamine hai fatto a trovarmi?”
“ Non lo so sinceramente, istinto!” Fece spallucce e gli rivolse un occhiolino, poi lanciò una capsula  che si aprì rivelando una serie di gustose leccornie.
“ E questo cosa vorrebbe dire?”
“ Beh, oggi è Natale e…” Bulma abbassò lo sguardo imbarazzata e rossa in volto, cosa rara per il suo modo di fare di solito sempre diretto e schietto “…dovrei dirti una cosa, ma non so come la prenderai…”
“ Diciamo che so perchè il tuo istinto ti ha permesso di trovarmi”
“ Quindi sai che…”
“ Si” Vegeta fu glaciale e fece quell’affermazione dandole le spalle per evitare che lei lo vedesse emozionato: dopotutto rimaneva sempre e comunque il freddo principe dei saiyan.
“ Sei felice?” domandò Bulma sfiorandgli la mano anche se, conoscendolo, sapeva che non le avrebbe mai risposto.
“ Non azzardarti mai più a guidare quell’affare nelle tue condizioni e beh…” Vegeta arrossì e la guardò “ …non aver paura, sei forte abbastanza da far nascere mio figlio e poi…”
“ Poi?” insistè Bulma, visto che un pò godeva a metterlo in difficoltà su una battaglia nella quale il principe combatteva con difficoltà: quella dell’esternare i suoi sentimenti.
“ Ci sono io qui!”
   
 
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