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Autore: ladymisteria    20/10/2023    0 recensioni
L'ultimo anno dei famosi Malandrini, tra nuovi amori, incredibili peripezie e vecchi nemici sempre in agguato...
Questa fanfiction è stata riveduta, ampliata, corretta e riscritta a seguito dell'imperdonabilmente lungo periodo di abbandono da parte della sua autrice.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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«Ti dico che li ho visti, Danny!» piagnucolò Matt Michaels, pestando i piedi a terra e guardando il fratello con uno sguardo implorante. «Oh, perché non vuoi mai credere a quello che ti dico?».

Daniel Michaels rivolse un sorriso esasperato all'undicenne.

«Perché, Matt, non è la prima volta che inventi qualche storiella fantasiosa, solo per attirare la mia attenzione o quella dei miei amici» spiegò con forzata pazienza, quasi che cercasse di non essere eccessivamente duro con il giovane. «Prima dici di aver trovato "una stanza magica", sparita poi nel nulla - al punto che nemmeno tu sei più riuscito a trovarla; dopo è stata la volta dei bagliori che hai giurato di aver visto provenire dalla Foresta Proibita... E ora - alle prime luci dell'alba! - parli di un cane e di un cervo che passeggiano nel cortile!».

Di nuovo, il ragazzo più giovane pestò i piedi a terra in un chiaro momento di stizza.

«Non ho detto bugie! Era tutto vero; ogni cosa che ti ho raccontato!» protestò con veemenza.

«C'è qualche problema?».

I due fratelli si voltarono verso l'ingresso della Sala Comune, appena in tempo per vedere il ritratto della Signora Grassa chiudersi alle spalle di James e Sirius.

«No, no... Nessun problema, grazie. È solo mio fratello; ha un sacco di fantasia, ecco tutto» rispose Daniel, sorridendo con fare estremamente imbarazzato ad uno dei due Caposcuola uscenti.

«Non è vero!» esclamò piccato il giovane Michaels, voltandosi a propria volta verso i due Malandrini e raccogliendo tutto il proprio coraggio per raccontare anche a loro quello che aveva visto. «C'erano un cervo e un cane, prima, nel cortile! Si avviavano all'ingresso, e sembrava che comunicassero fra loro!».

Il fratello alzò gli occhi al cielo - non vedendo, in tal modo, James e Sirius scambiarsi un'occhiata preoccupata.

«Matt...» 

«Li ho visti!» ripeté l'undicenne un'ultima volta, prima di allontanarsi - sdegnato - in direzione dei dormitori.

Daniel si grattò nervosamente la testa, lanciando un'altra occhiata carica di imbarazzo ai due Malandrini.

«Mi spiace che abbiate dovuto assistere ai capricci del mio fratellino - non credo fosse sulla vostra lista delle cose da fare... Non che voglia intromettermi, magari interrogandovi sul perché eravate fuori a quest'ora!» si affrettò a spiegare, parlando in fretta. «Sono in assoluto le vostre ultime ore ad Hogwarts, in fondo - anzi, ad essere del tutto onesti, tecnicamente non siete nemmeno più studenti... Beh, a meno che i risultati dei vostri M.A.G.O. non siano tanto pessimi, è chiaro! Ma non penso sia possibile. Voglio dire... A dispetto di quello che è sempre stato il vostro comportamento, nessuno può negare che siate geniali, e...».

Il suo sproloquio si interruppe con la risata canina di Sirius.

«I risultati dei nostri M.A.G.O. non mi preoccupano affatto. Dubito fortemente, infatti, che saranno così pessimi da tradursi nella nostra bocciatura» assicurò. «Quanto a interrogarci sul perché eravamo fuori... Nessun mistero o piano malvagio, posso assicurartelo! Siamo semplicemente andati a visitare Remus in infermeria».

«Niente di grave, comunque: ieri sera ha semplicemente esagerato con i festeggiamenti per la vittoria di Grifondoro, e si è procurato una brutta indigestione. Secondo Madama Chips, per il momento della partenza sarà come nuovo» aggiunse James, suonando sincero, placando sul nascere le domande del giovane.

«In effetti, ora che ci penso, ricordo di averlo visto sgattaiolare via dalla Torre, durante la festa... Ma non ho dato peso alla cosa, preso com'ero dall'euforia» mormorò, annuendo inconsciamente al ricordo.

Poi scrollò le spalle, sospirando rassegnato.

«Coppa del quidditch e Coppa delle Case nello stesso anno... Dubito ripeteremo questo risultato, in futuro. Già riuscire a infrangere, ieri sera, la storica alternanza di vittorie di Tassorosso e di Corvonero mi è sembrato niente di meno di un autentico miracolo. E ora il miglior Cacciatore che la nostra squadra abbia mai avuto se ne va!» sbottò con aria malinconica. «Ah, mi chiedo come faremo!».

James a quelle parole ridacchiò, battendo una mano sulla spalla del ragazzo più giovane in un gesto amichevole che sorprese piacevolmente quest'ultimo.

«Ci saranno altri giocatori - probabilmente anche migliori di me. Quanto alla Coppa delle Case... Ebbene, arriverà un giorno in cui Grifondoro non dovrà più faticare per ottenerla ogni anno. Me lo sento!» confidò.

Sirius, dopo aver lanciato un'occhiata al proprio orologio, si schiarì la gola - attirando l'attenzione dell'amico.

«Faremmo meglio ad andare a finire di raccogliere le nostre cose, James. Presto arriverà l'ora di partire, e non ci tengo affatto ad arrivare in ritardo, trovandomi a dover trascinare il mio baule fino alla stazione» disse.

James annuì, stringendo la mano a Daniel Michaels.

«È stato un piacere trascorrere gli ultimi anni insieme. Auguro a te e a tuo fratello ogni fortuna».

E con un ultimo cenno di saluto, lui e Sirius sparirono per l'ultima volta su per le scale per il loro dormitorio.

[*]

«Mi mancherà questo posto, in fondo...» confessò Sirius, abbracciando con gli occhi la stazione - brulicante di studenti in partenza - di Hogsmeade, oltre il finestrino del loro scompartimento.

«Già, anche a me. Non tutti i giorni sono stati buoni, in questi sette anni, ma non si può negare che ciò con cui torniamo sia molto di più di quello con cui siamo partiti» concordò Lily, distogliendo lo sguardo, con aria ancora vagamente ferita, quando nel corridoio passò Piton.

«Merlino, se solo penso a quante cose sono cambiate, da quel primo viaggio! A quanti amici e persone care abbiamo guadagnato!» esalò James, gettando uno sguardo carico di affetto ai presenti: da Tonks - seduta accanto a un assonnato Remus - a Lily - alla quale rivolse l'occhiata complice di chi custodisce un segreto.

«E quanti amici e persone care, invece, abbiamo perso...» sospirò Remus, ricordando con una stretta al petto il tradimento di Peter - una ferita non ancora completamente guarita per tutti loro - e il loro ultimo viaggio su quello stesso treno, culminato con la morte di suo padre, dei genitori di James e di molti loro compagni.

«Ancora non riesco a credere che sia trascorso meno di un anno, da quando ho fatto la conoscenza della maggior parte di voi; da quando per me avete smesso di essere semplicemente dei nomi, diventando invece miei amici - o persino qualcosa di più» realizzò incredula Tonks, sorridendo a tutti - e in special modo a Remus.

Qualsiasi altra esteriorizzazione verbale dei loro pensieri fu coperta dal rumore del treno che finalmente lasciava la stazione di Hogsmeade, iniziando così il consueto viaggio che - attraversando la caratteristica campagna scozzese - sarebbe terminato solamente una volta giunto a Londra.

«Che farete, una volta arrivati a Londra?» chiese Tonks, interessata, quando il villaggio magico non fu altro che un puntino lontano alle loro spalle. «Immagino, infatti, che il consueto giro per il mondo sia fuori discussione».

«Dovrà aspettare un momento migliore, sì. Ma non è poi così grave: queste tradizioni sono parecchio sopravvalutate» scrollò le spalle Sirius. «Inoltre, anche senza i sicuri doveri che avremo come membri effettivi dell'Ordine, non credo sarebbe comunque una buona idea intraprendere un viaggio di quel genere. Fino ad ora, in fondo, il nostro contatto diretto con la guerra è stato fortunatamente piuttosto limitato - anche se ugualmente terribile. Non conosciamo il suo effettivo peso sul nostro mondo e su quello babbano...».

Remus annuì in accordo con le parole dell'Animagus.

«Quanto a quello che faremo, una volta arrivati a Londra... Onestamente non lo so. Personalmente non ho alcun progetto, al momento - se escludiamo la doverosa visita a mia madre, è chiaro. Tu James? Lily?».

I due si scambiarono una nuova occhiata, poi James si schiarì la voce - quasi si preparasse a fare un annuncio.

«A dire la verità, noi abbiamo un piccolo progetto - come piace dire a te, Lunastorta - in programma. Ieri sera, prima di lasciare il castello per raggiungere la Stamberga con Sirius, ho infatti chiesto a Lily di sposarmi; e sono lieto di dire che lei ha accettato» confessò con un sorriso vittorioso.

Tonks fischiò ammirata, proprio mentre Remus esprimeva le sue congratulazioni e Sirius si lasciava andare ad una colorita espressione di stupore misto a sincera gioia.

«Che razza di bugiardo... "Ho promesso di mostrare a Lily come entrare nelle cucine, e questa è l'ultima occasione che ho per farlo. Vai pure avanti, ti raggiungerò al Platano Picchiatore"; è così che mi hai detto, no?» rise l'Animagus, battendosi le mani sulle ginocchia. «E che imbecille io a crederci! Ah, stavolta me l'hai proprio fatta, Ramoso - non sospettavo minimamente una cosa del genere!».

Remus e Tonks annuirono in accordo, mentre sia Lily che James risero - chiaramente soddisfatti che il loro intento, benché fosse rimasto segreto per davvero pochissimo tempo, avesse ottenuto il risultato sperato.

«Se può farti stare meglio, non ne sapevo niente nemmeno io» ammise il licantropo con sincerità.

«In effetti lo fa, grazie mille. Confesso che mi sarei sentito tradito, se fossi stato l'unico tenuto all'oscuro...»

«Avanti, Felpato! Sai benissimo che non lascerei mai che una cosa simile accadesse!» si difese James a gran voce, alzando gli occhi al cielo all'eccessiva drammaticità dell'Animagus.

Lily non disse nulla, limitandosi a scambiare un'occhiata di finta esasperazione con Tonks - che ridacchiò silenziosamente, condividendo il suo medesimo sentimento nei confronti del cugino - e a sporgersi per stringere brevemente la mano di Remus - il quale, nonostante avesse nascosto abilmente uno sbadiglio, sembrava faticare a tenere gli occhi aperti.

Il giovane la guardò confusamente per un istante, salvo poi sorridere brevemente quando la ragazza gli sussurrò: «Dovresti provare a dormire un po'. Prometto che farò in modo che questi due se ne stiano buoni, o che vadano a rompere i timpani altrove. Non dovrebbe essere troppo difficile, in fondo».

Remus scosse il capo, riconoscente.

«Non preoccuparti. Questi potrebbero essere gli ultimi istanti di qualcosa di simile alla pace che avremo... Non voglio perdermeli per qualche ora di sonno. Ma ti ringrazio per l'offerta».

«Cos'è che state confabulando, voi due? Non proverai di nuovo a soffiarmi la fidanzata, Lupin, vero? Voglio dire... Tonks è qui, proprio accanto a te! Non hai un po' di decenza?» protestò James in tono volutamente lamentoso, sedendosi pesantemente affianco all'amico e spingendolo giocosamente con la spalla.

«Chi ti dice che non sia io a star tentando di soffiare il ragazzo a Tonks, Potter?» ghignò Lily, appoggiandosi indietro sul proprio sedile con le braccia incrociate al petto.

«Lily!» esclamarono all'unisono James e Tonks, facendo nuovamente ridere tutti.

[*]

«Eccoci qui: Londra. L'inizio delle nostre nuove vite: non più studenti, ma combattenti della resistenza...» mormorò teatralmente Sirius, osservando Tonks allontanarsi al fianco dei suoi genitori e circondando le spalle dei suoi due amici con le braccia. «Tralasciando ogni idiozia, temo che sarà davvero uno dei periodi peggiori delle nostre ancor giovani esistenze».

Remus annuì debolmente, uno sguardo serio negli occhi stanchi.

«Lo temo anche io, Sirius... Ma promettiamoci che faremo di tutto perché questa guerra non rovini la nostra amicizia».

James emise un forte sbuffo che voleva suonare divertito.

«Che ci provi!» sfidò. «Dimostreremo all'intero mondo magico che niente e nessuno riuscirà ad intaccare nuovamente la nostra fratellanza!».

Fu il turno di Lily, al loro fianco, di esibirsi in una piccola risata incredula.

«"Fratellanza"... E avete anche un motto?» li prese bonariamente in giro.

Sirius liberò il braccio per posarsi rispettosamente la mano sul cuore.

«Ovviamente, futura signora Potter!» assicurò con orgoglio. «Ma non si tratta di un motto, bensì di una missione! Noi salveremo il mondo!».

«Oh, bene: qualcosa di semplice. Mi piace!» rise Remus, guadagnandosi un piccolo pugno offeso sul braccio da parte di James.

«Ridi, ridi... Ma ti prometto una cosa, Lupin: alla fine di questa guerra - perchè finirà! - tutti sapranno chi sono i Malandrini!».

E con un ultimo sguardo nostalgico all'Espresso per Hogwarts, i quattro attraversarono il passaggio che li avrebbe ricondotti nel mondo babbano - verso il loro futuro.

*** Note dell'autrice ***

E alla fine, eccoci qua.

Sono cambiate davvero moltissime cose dal giorno in cui ho scritto la prima riga di questa storia (prima del 2008, quando ancora non ero iscritta ad alcun sito di fanfiction): quattro anni consecutivi di interventi chirurgici; costanti problemi medici più o meno legati alla depressione (di cui ho sofferto dal 2009 e in cui ancora oggi mi trovo a ricadere di tanto in tanto) e al disturbo da attacchi di panico (un odioso compagno dal 2006); crolli nervosi; la quasi certa perdita di mio padre (nel 2019) per un gravissimo problema cardiaco, e l'effettiva perdita della mia amata nonna (lo scorso 20 febbraio) - letteralmente dal giorno alla notte, senza alcun tipo di avvisaglia (la mattina stava bene, la sera precipitava in un coma che ce l'avrebbe strappata nel giro di un paio di giorni); e poi problemi, problemi e ancora problemi della più svariata natura, che ancora non accennano a diminuire.

Si è trattato (e si tratta ancora) di situazioni che mi hanno ovviamente cambiata, che per molto tempo mi hanno allontanata dalla scrittura di nuove fanfiction - portandomi invece a decidere di modificare le vecchie (soprattutto questa), in modo che rispecchiassero la "nuova" me.

È stato un processo lungo e non sempre facile, ma è giunto al termine. Spero solo che il risultato sia di vostro gradimento. Grazie per avermi sopportato (e supportato) in questi anni.

❤️lady

   
 
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