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Autore: AlbAM    05/11/2023    6 recensioni
Un misterioso assassino si aggira nel famoso Cimitero di Highgate. La stampa ha già cominciato a ipotizzare il ritorno del "Vampiro di Highgate", ma la dottoressa Faith Irving, futura patologa, è convinta che ci sia una spiegazione razionale agli omicidi e per dimostrarlo al padre del bambino che aspetta, non esita a condurre una indagine "privata".
Un incontro spaventoso e un'inconsueta coppia di turisti, arrivati a Londra per festeggiare due importanti anniversari, metteranno a dura prova la sua "razionalità".
Questa storia partecipa al "Pieno di ricordi" indetto dall'Angolo di Madama Rosmerta.
Genere: Commedia, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Universo Aza&Miky'
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Capitolo II


«Ti dispiacerebbe puntare quella luce da un'altra parte, non vedo un accidente!».

Faith ebbe un momento di incertezza, non si aspettava certo che la creatura le rivolgesse la parola. Al limite che la aggredisse, la azzannasse alla gola, la facesse a pezzi con i suoi artigli o…

La creatura interruppe l'elenco di morti orrende. «Allora, questa luce?»

«Cosa sei?» domandò lei in un falsetto tremulo che avrebbe fatto invidia anche al noto e sfortunato cantore Farinelli1.

«Oh, bé… Prova a indovinare: ali nere, aureola spezzata, occhi rossi… Secondo te cosa potrò mai essere?» Rispose quello che a quel punto Faith ritenne essere inequivocabilmente un demone dotato di un irritante senso dell'umorismo.

«Se vogliamo essere precisi, le ali e l'aureola spezzata le hai fatte apparire solo dopo avermi chiesto di spegnere la luce! E, per inciso non ho alcuna intenzione di farlo considerando che potrebbe essere la sola cosa che mi protegge dall'essere fatta a pezzi!»

«Temo che ci sia un malinteso, Milady. Non ho alcuna intenzione di farti a pezzi, al contrario sono qui per aiutarti.»

«Si, certo, disse il lupo a Cappuccetto rosso!» rispose Faith irritata dal tono sarcastico con cui il demone aveva pronunciato “milady”.

«Non vorrei offenderti, ma francamente mi sembra che sia passata parecchia acqua sotto i ponti da quando potevi paragonarti a cappuccetto rosso!»

«Ma come ti permetti, razza di cafone!» latrò infuriata Faith dimenticandosi della particolare natura del suo interlocutore il quale, peraltro, aveva distolto l'attenzione dalla collerica donzella e stava fissando preoccupato le tombe a lato del sentiero. «Merda, temo che sia già qui!» borbottò tra sé e sé.

«Chi è già qui? Un altro demone? Santo cielo, a me uno e per di più incivile, sembrava già abbastanza!» si lamentò Faith, sentendo un ringhiare cupo provenire dal lato del sentiero.

«In considerazione della particolare situazione in cui ci troviamo, vedrò di soprassedere alle tue offese gratuite!» Disse il demone lanciandosi su di lei e alzandosi in volo dopo averla afferrata con i suoi artigli.

«Lasciami!» urlò Faith terrorizzata cercando di divincolarsi e graffiandogli il viso.

«Ahia! La vuoi piantare, per la miseria? Sto cercando di aiutarti!»

«Non ti credo!» ribatté lei.

«Bé, allora guarda laggiù!» rispose lui irritato.

Faith abbassò lo sguardo. Sotto di loro un enorme molosso nero dagli occhi rossi e le zampe artigliate, ringhiava sputando fuoco dalle narici. Sembrava particolarmente irritato dal fatto che non riusciva a raggiungerla malgrado i suoi balzi.

«Alba ci sei?» domandò il demone, in italiano, allontanandosi velocemente dal molosso infernale.

Un fulmine si innalzò dal Lebanon Circle illuminando il cimitero di Highgate. «Sono qui Aza. Sbrigati

«Quello cos'era?»

«Niente di buono!» rispose il demone atterrando di fronte a una ragazza che somigliava in modo sospetto alla turista all'ottavo mese, che Faith e Serle avevano incontrato non molto tempo prima.

«Stai bene?» domandò Azaele, lasciando andare Faith e abbracciando Alba.

«Si. Ma ho visto un'ombra correre in mezzo alle tombe e non mi sembrava umana, che succede Aza?»

«Temo che uno dei miei simili e il suo cucciolo, abbiano dimenticato la strada di casa!»

«Il suo cucciolo?» esclamò Faith. «Non per contraddirti ma il termine cucciolo normalmente si utilizza per riferirsi a graziosi cagnolini pucciosi e paffuttelli e non a orrende bestie di Satana che sputano fuoco dalle narici mentre cercano di sbranarti!»

Azaele sbuffò. Alba ridacchiò e si presentò «Io comunque mi chiamo Alba e tu?»

«Faith, piacere... più o meno, vista la situazione!»

Seguirono due colpi di pistola.

«Questa è Serle! Deve essere stata attaccata dai tuoi amici!»

«Non sono miei amici!» puntualizzò Azaele.

«Bé, allora fa qualcosa!» ruggì lei.

«Ha ragione, Aza. Noi due non siamo nella condizione di metterci a correre per aiutarla!» Intervenne Alba indicando con un gesto la sua pancia e quella della giovane inglese.

«Non mi va di lasciarti qui da sola!»

«Evidentemente ti sfugge che continuo a esserci anche io, per quanto la cosa non mi renda particolarmente felice!» commentò Faith piccata.

Un altro sparo, questa volta più lontano, fece decidere Azaele che si alzò in volo.

«Alba, nascondetevi in una delle cappelle del Circle, torno subito!»

Alba prese per mano Faith e insieme entrarono nella prima cappella che trovarono aperta.

«Siamo sicure di riuscire a uscire di qua?» domandò Faith accendendo la torcia del cellulare e dando un'occhiata in giro mentre Alba si preoccupava di chiudere la porta di ferro.

La cappella era abbastanza spaziosa, c'era addirittura una panchina sulla quale si lasciò andare pesantemente; la fatica e lo stress della serata cominciavano a farsi sentire.

«Si, stai tranquilla, al massimo Azaele sfonderà la porta, è piuttosto forte!» la rassicurò Alba con una punta di orgoglio.

«Tu e lui siete più che amici immagino» considerò Faith «Come mai stai con... con... si insomma, mi hai capito!»

«È una storia un po' lunga e complicata.»

«Bé, tanto non è che qua dentro ci sia granché da fare mentre aspettiamo che torni il tuo ragazzo demone», sospirò Faith guardandosi intorno.

Un tonfo contro la porta di ferro le fece sussultare. Le due donne si scambiarono uno sguardo preoccupato.

Al primo tonfo ne seguì un altro e un altro ancora, finché la porta si deformò lasciando passare raggi di luce infuocata che illuminarono a giorno la cappella.

«Questa situazione sta cominciando a darmi sui nervi!» sibilò Alba alzandosi in piedi. «Faith non perdere la calma e rimani dietro di me, ok?»

«Perdere la calma, e perché mai? In fondo sono solo chiusa dentro una tomba a cappella, insieme a una sconosciuta che aspetta un figlio da un demone infernale, mentre qualcosa di mostruoso sta cercando di sfondare la porta!»

Un altro tonfo deformò ulteriormente la porta i cui cardini stavano ormai per cedere.

Alba allargò le braccia e iniziò a emettere scintille e piccoli fulmini dai palmi delle mani

«Ti… Ti sei accorta, vero che dalle tue mani stanno sprizzando scintille infuocate e fulmini!» balbettò Faith.

Alba si voltò con l'idea di rassicurarla ma purtroppo le iridi completamente rosse e lo sguardo vagamente Luciferino non contribuirono allo scopo.

Faith si alzò e girò intorno alla panchina per mettere un minimo di spazio tra lei, la strega di Highgate in cui si era appena trasformata la ragazza italiana e la porta della cappella che, dopo un ultimo tonfo, cedette definitivamente crollando a terra e lasciando il posto alla spaventosa figura di un enorme demone nero e alato, dallo sguardo infuocato tutt'altro che rassicurante.

Il demone fece un passo avanti ricevendo in pieno volto due vampate di fuoco. Colto di sorpresa, si fermò perplesso stropicciandosi gli occhi e tossendo infastidito.

«Vattene e lasciaci in pace!» urlò Alba.

Il demone avanzò di un altro passo. «Altrimenti che fai, misera umana? Pensi davvero di potermi fermare con i tuoi patetici fulmini?»

«Esattamente!» rispose Alba lanciandogli contro un lazo infuocato che lo avvolse, costringendolo a fermarsi per liberarsi.

Il demone sbuffò e ruggì mentre Alba continuava a tempestarlo di fiamme e fulmini. Faith, decise di aiutare lanciando un porta vasi che rimbalzò sulla testa del demone ottenendo come unico risultato di farlo infuriare ancora di più.

Alba fece una serie di movimenti circolari con le mani creando uno scudo d'energia protettivo. «Faith, vieni dietro di me!»

Il demone rise. Aveva notato che Alba cominciava ad ansimare, non avrebbe resistito ancora molto. Osservò con calma le due donne e si preparò a chiudere la partita.

«Alba, sei li dentro?» domandò all'esterno della cappella una voce baritonale e rassicurante che la giovane conosceva bene.

«Si, sono qui! C'è anche un'altra ragazza!» rispose lei tirando un sospirò di sollievo.

«Dille di chiudere gli occhi!»

Il demone piuttosto infastidito dall'inaspettata e, a suo parere, poco educata interruzione, con un balzo si lanciò fuori dalla cappella per fare a pezzi il nuovo venuto e riprendere con calma l'attacco alle due umane. Purtroppo per lui non ebbe neppure il tempo di mostrare il suo disappunto nel ritrovarsi di fronte l'Arcangelo Gabriel, che una luce celestiale lo investì, riducendolo in cenere.

Faith e Alba uscirono dalla cappella mentre Gabriel era impegnato a raccogliere la cenere in un'ampollina.

La futura patologa lo guardò così stupita che Gabriel si sentì in dovere di fornirle una spiegazione.«Non è proprio morto, l'ho solo incenerito per rimandarlo da dove è venuto!»

Faith annuì come se fosse ovvio. Non gli sembrava il caso di mettere in discussione le spiegazioni di un colosso alto due metri con due enormi ali candide aperte sulla schiena.

«State bene?» domandò Azaele atterrando con Serle, svenuta, tra le braccia.

«Si» rispose Alba.

«Cosa le è successo?» domandò Faith terribilmente in ansia.

«Uh, niente, niente. É solo che insisteva nel volermi scaricare la pistola addosso, così ho dovuto addormentarla. Tra l'altro ha una mira pazzesca, meglio di un tiratore scelto! Ha rovinato la mia maglietta preferita!» si lagnò Azaele mostrando un buco all'altezza del cuore.

Alba sorrise, gli posò la mano sul petto e fece sparire il foro.

«Il cucciolo infernale dov'è finito?» domandò Gabriel.

«Tranquillo, pa', è tornato a casa».

Faith osservò Azaele e Gabriel. «Fatemi capire voi due sareste… » una terribile fitta alla pancia la piegò in due.

Alba si avvicinò preoccupata «Che ti succede?»

«Contrazioni preparatorie, temo dovute allo stress» rispose Faith a fatica.

Azaele si avvicinò e le posò le mani sul ventre, il dolore passò immediatamente. Lei lo ringraziò senza chiedergli come avesse fatto, preferiva non fare domande di cui temeva la risposta.

Alba propose di accompagnarla comunque in Ospedale e Gabriel la prese in braccio spalancando le ali.

«Ha realmente intenzione di portarmi in volo in Ospedale? E come pensa di presentarsi?»

Gabriel sorrise. «Senza le ali!»

«Ovvio, come ho fatto a non pensarci?» ribatté lei scuotendo la testa.


#

Franz e Alex osservarono il gruppetto di stranieri, apparentemente degli italiani, che chiacchieravano amabilmente con Faith, adagiata sul letto dell'Ospedale. Serle dormicchiava nel letto a fianco. A quanto pareva le loro rispettive "consorti" erano arrivate letteralmente in braccio ai due italiani, che dovevano essere fratelli, vista la notevole somiglianza. Uno dei due era, con ogni probabilità, il padre del bambino della ragazza carina dagli occhi verdi che sembrava all'incirca all'ottavo mese, come Faith.

Il più alto dei fratelli nel vederli entrare, salutò educatamente e poi propose agli altri di uscire per lasciare un po' d'intimità alle due coppie.

Franz si sedette sul bordo del letto, era allo stesso tempo preoccupato e arrabbiato per il pericolo che aveva corso Faith, ma sapeva che non era il momento per mostrarsi nervoso, così le prese la mano e le chiese gentilmente se stava bene.

Alla risposta affermativa di lei, domandò «Ma cosa è successo esattamente, chi sono quei tre?»

Faith non rispose subito, era abbastanza sicura che se avesse raccontato la verità, Franz le avrebbe immediatamente prenotato una visita neurologica. Cosa che, a onor del vero, a parti invertite si sarebbe affrettata a fare anche lei.

Alla fine si limitò a riportare una versione più stringata e credibile di quanto accaduto, evitando qualsiasi riferimento a molossi infernali, demoni, arcangeli e streghe.

Al termine del racconto Franz sospirò. «Non farmi preoccupare mai più in questo modo!»

«Non sarebbe successo se tu non avessi messo in discussione la mia professionalità!» ribatté lei.

«Adesso osi, dare la colpa a me! Sei tu che hai deciso di metterti in una situazione così pericolosa e poi non ho mai messo in discussione la tua professionalità» si lagnò lui.

«Altroché se lo hai fatto!» ruggì lei.

«Basta!» intervenne Serle con voce assonnata. «Sono stanca e voglio dormire, andate a bisticciare da un'altra parte!»

I due la guardarono imbronciati, ma smisero di discutere.


#

Alba stava chiacchierando con Alfonso, uno dei coinquilini spagnoli dei tempi dell'Università. La festa per l'anniversario dei dieci anni dall'Erasmus, stava andando benissimo e doveva ammettere che era da tanto che non si sentiva così rilassata. Osservò Azaele che rideva insieme ai suoi amici e pensò che per essere un demone infernale si stava comportando veramente bene: si era integrato subito ed era riuscito estremamente simpatico a tutti. Un'amica le aveva anche strizzato l'occhio e commentato che si era scelta proprio un gran bel ragazzo, simpatico e intelligente, facendola arrossire di soddisfazione.

«Ti squilla il cellulare!» la avvertì Alfonso.

Era Faith. In Ospedale si erano scambiate il numero di telefono, ma Alba non si aspettava che si sarebbero risentite. «Hey ciao, come stai?»

«Benissimo, volevo invitarvi a cena prima che torniate in Italia, che ne pensi?»

«Sei sicura? Dopo quello che è successo...»

«È proprio per quello che è successo che vorrei invitarvi, non vi ho mai ringraziato come si deve per avermi salvato la vita... e poi vorrei farvi conoscere Franz!»

«Allora, volentieri, sono sicura che farà piacere anche ad Azaele!»

«Ottimo, vi aspetto domani sera!» rispose Faith chiudendo la telefonata con un sorriso soddisfatto.


#

Franz raggiunse Azaele che era uscito a fumare sul piccolo balcone di casa Irving-Weil. L'italiano gli era riuscito decisamente più simpatico di quanto si aspettava e tra l'altro parlava fluentemente sia l'inglese che il tedesco, cosa che l'aveva piacevolmente stupito. «Du weißt, dass Rauchen schädlich ist, oder?»2

Azaele ridacchiò e sbuffò una nuvoletta di fumo. «Tranquillo, dottore, ho una salute di ferro!»

«E tuo fratello, come mai non è venuto?» domandò Franz cambiando argomento.

Azaele rimase un attimo perplesso, poi capì che l'amico si stava riferendo a suo padre; in effetti basandosi sull'aspetto fisico, un umano poteva attribuire a Gabriel al massimo una decina di anni più di Azaele, troppo pochi per essere padre e figlio.

«Lui doveva tornare prima!» spiegò semplicemente, poi incontrando per un breve istante lo sguardo di Faith dall'altra parte del vetro, domandò «Faith, dice che ritieni gli italiani poco razionali e superstiziosi, è vero?»

Franz si imbarazzò leggermente. «Be, ma non è un'offesa e poi è vero che credete a un sacco di... cose!»

«Tipo...? Fammi un esempio!»

«Bé, sicuramente tutte quelle cose tipiche della religione cattolica!»

«Oh, immagino intenda demoni e angeli!» ipotizzò Azaele spostando lo sguardo sui vetri della porta finestra.

«Si, esatto!» approvò Franz seguendone inconsapevolmente lo sguardo e girandosi poi verso di lui bianco come un lenzuolo.

«Tutto bene?» domandò serafico Azaele.

Franz si voltò di nuovo verso i vetri e rischiò seriamente un attacco cardiaco nel vedere per la seconda volta un demone nero e sorridente, dagli occhi rossi, le ali raccolte sulla schiena, la coda attorcigliata intorno alla ringhiera e una sigaretta accesa tra le labbra.

Il demone allungò un artiglio e lo poggiò sulla sua spalla. Franz si allontanò con un balzo rischiando di precipitare dal balcone. Azaele lo prese al volo e commentò allegramente. «Mi sa che è meglio rientrare, qualcuno deve aver ecceduto con la birra!»

Franz rivolse di nuovo lo sguardo verso i vetri e questa volta vide solo il riflesso di un giovane sulla trentina dall'aspetto decisamente umano.

«Ja, es ist besser!»3 approvò passandosi una mano sul viso.


#

Franz osservò sua figlia Frida dormire placidamente. In quel momento sembrava impossibile che poche ore prima, a soli sei anni, avesse osato sfidare il suo sguardo severo affermando che non era colpa sua se la scuola non era adeguatamente organizzata per permetterle di “sperimentare” soluzioni alternative a quelle imposte da un sistema scolastico ormai vetusto. E si, aveva detto proprio “vetusto”.

Uscì dalla camera chiudendo delicatamente la porta e raggiunse Faith impegnata a studiare la documentazione di un nuovo caso.

«Faith!» chiamò.

Lei si girò e gli sorrise.

«Hai presente quando mi hai raccontato che anni fa, quando hai avuto quelle contrazioni preparatorie, Azaele ti ha fatto un massaggio che ti ha fatto passare i dolori?»

«Si, perché?!»

«E non ha fatto altro? Sei sicura?»

Lei rise divertita. «No, Franz, non ha fatto altro!»

«Però non ci ha neanche mai spiegato come mai sapeva fare quel massaggio!»

«Franz, non so se te lo ricordi, ma anche Alba era in attesa di un bambino, avrà imparato a farli per lei!»

«Ja, Alba war auch schwanger... genau das macht mich manchmal misstrauisch»4 borbottò lui.

«Cosa hai detto?»

«Niente, niente...» rispose uscendo dalla stanza. In fondo era solo un sospetto assurdo, dovuto a una stupida pinta di birra di troppo bevuta anni prima sul balcone del loro vecchio appartamento.

Perché... era stata la pinta di birra a fargli vedere... si insomma quello che aveva visto! Giusto?


Fine



1. Farinelli, pseudonimo di Carlo Maria Michelangelo Nicola Brosch, considerato il più famoso cantante lirico “castrato” della storia

2. Lo sai che fumare fa male, vero?

3. Sì, è meglio!
4. Si, anche Alba aspettava un bambino è proprio questo che a volte mi insospettisce

Ed eccomi arrivata alla fine di questo cross over. 
Spero che Faith Irving mi perdonerà per il tedesco da “Google traduttore”, ma mi piaceva troppo l'idea di introdurre frasi in “lingua madre”, come succede tipicamente 
nelle sue storie quando parlano i componenti della famiglia Weil!
Grazie a chi ha atteso pazientemente questo secondo e ultimo capitolo e a chi mi vorrà lasciare un commento!
AlbAM



   
 
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