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Autore: Padmini    19/12/2023    0 recensioni
Se il frutto di Luffy fosse più potente di quanto ci viene presentato? Se Luffy fosse riuscito a risvegliarlo prima? Voglio scrivere una storia che vada assolutamente fuori dalla narrazione di Oda pur mantenendomi il più possibile fedele al carattere dei personaggi.
Spero tanto che vi piaccia, se è così fatemelo sapere!
Un abbraccio
Mini
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Mugiwara, Portuguese D. Ace, Sabo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi ancora qui! Sembra che questa storia non interessi molto, o sbaglio? Pazienza, ecco un nuovo capitolo, spero che vi piaccia!

Mini



 

6.  SORPRESA


Due anni prima

Lentamente, Luffy aprì gli occhi, sembrava tranquillo, come se si fosse risvegliato dopo un lungo e tranquillo sonno.

“Ace?” chiese ancora.

Ace, nel frattempo, era corso da lui.
“Come stai? Ti senti stanco? Hai male da qualche parte?”

Luffy si mise a sedere, si sentiva benissimo.

“Non capisco …” disse “Eravamo a Marineford, giusto? Oppure me lo sono sognato?”

Ace rise, Luffy stava bene, era sempre il solito.

“Te lo spiegherò con calma” disse, aiutandolo ad alzarsi “Ora devi solo pensare a non sforzarti.”

“Ce l’ho fatta, Ace?” chiese Luffy “Ti ho salvato!”

“Sì, mi hai salvato.” confermò “Ora però dobbiamo capire come muoverci perché tutti sanno che io sono vivo … e che tu sei morto.”

Luffy era sceso dal lettino e stava valutando la propria condizione: aveva il corpo completamente ricoperto di bende, dei suoi vecchi vestiti si erano salvati solo i pantaloni che indossava in quel momento. Stava già cercando il suo cappello, quando sentì le parole di Ace.

“Il mondo pensa che io sia morto?” chiese e, pronunciando quelle parole, si rese conto del loro vero significato “Allora … anche i miei compagni …”

Marco annuì.

“Non sappiamo dove si trovino attualmente, ma immagino che abbiano saputo ciò che è successo a Marineford. Sì, credono che tu sia morto.”

Luffy cadde in ginocchio, disperato.

“No, no, no … NO!” gridò “Non posso lasciarli così! Non posso … io devo tornare alle Sabaody, ci eravamo dati appuntamento lì … dovevamo …”

Luffy sembrava confuso, ancora stordito.

“Calmati” sussurrò dolcemente Ace, posandogli una mano sulla spalla “Devi ancora riprenderti, ci sono cose che devi comprendere di te stesso, devi prenderti del tempo.”

Luffy non rispose, lentamente si alzò, si voltò verso il fratello e gli sorrise. Non aveva capito bene cosa volesse dire con quelle parole, ma si fidava di lui e capì all’istante che fingere di essere morto sarebbe stata la cosa più saggia da fare.

“Almeno tu sei vivo! Per ora è solo questo che conta!” disse, sorridendo.

Ace sorrise in risposta e proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta ed entrò.

“A quanto pare vi siete svegliati entrambi, eh?” chiese Law, avvicinandosi a Luffy per esaminarlo “Sembra che ti stia riprendendo alla grande” commentò “Però dovrò visitarti per esserne certo. Voi due” disse, rivolto a Marco e Ace “Uscite immediatamente!”

Law era molto serio, perciò i due lo ascoltarono ed uscirono.

“Non possiamo scendere a terra, giusto?” chiese Ace “Solo sulla costa, al di qua di quei tendaggi”

“Esatto” rispose Law “Per quanto mi riguarda potete anche restare a bordo, basta che usciate subito di qui!”

Marco annuì e uscì subito, Ace fece l’occhiolino a Luffy e lo seguì, lasciandolo solo con Law, il quale gli si avvicinò subito.

“Distenditi” ordinò “Devo esaminarti.”

Luffy obbedì senza problemi, ma non smise per un secondo di osservare Law con sospetto.

“Perché …” iniziò, ma il medico lo interruppe.

“Perché vi trovate nella mia nave?” disse, anticipando la sua domanda “Molto semplice, vi ho salvati io.”

“Perché …” continuò Luffy, ma ancora una volta Law lo interruppe.
“Ho i miei motivi” rispose “Sentivo che era la cosa giusta da fare.”

Luffy notò immediatamente che le guance di Law erano diventate leggermente rosse, forse per il caldo o forse per l’imbarazzo ma, in questo caso, imbarazzo per cosa? Perché gli stava per chiedere il motivo che lo aveva spinto a salvarlo? Stava ancora ragionando su queste ipotesi, quando Law si chinò su di lui e, senza alcun preavviso, lo baciò.

Luffy rimase paralizzato per la sopresa, mentre la lingua del medico si insinuava tra le sue labbra. Il bacio durò qualche secondo, poi Luffy si voltò, rosso in viso e con la mente piena di domande.

“Stai bene” disse Law, serio “Ti lascerò alle cure di tuo fratello e del suo compagno, ma ti prometto che ci rivedremo.”

Detto questo, Law uscì dalla stanza, lasciandolo solo.

 

Due anni dopo

Tutti ascoltarono il racconto di Ace rapiti, si emozionarono ma solo alla fine realizzarono il significato di quelle parole.

“Aspetta. Ci stai dicendo che Luffy è vivo?” chiese Nami, quasi con il timore che lui rispondesse di no, ma Ace annuì.

“Luffy è vivo …” mormorò Zoro, emozionato “LUFFY è VIVO!!” ripeté, gridando, iniziando a piangere per la gioia.

Tutti iniziarono a piangere, le lacrime che avevano versato quando avevano pensato che fosse morto erano ora lacrime di gioia.

“Luffy è vivo …” sussurrò Nami “Ma … ora lui dov’è?” chiese “Perché non è qui con voi? Si è allenato anche lui con voi durante questi due anni?”

Ace e Rayleigh si scambiarono un’occhiata, Rayleigh annuì e Ace prese un profondo respiro prima di parlare.

 

Poco meno di due anni prima

Rayleigh di certo non era clemente con i suoi due allievi, aveva promesso di essere severo e aveva mantenuto la parola. Ace e Luffy insieme lavoravano giorno e notte, dormivano giusto il necessario e mangiavano il cibo frutto delle loro fatiche: erbe riconosciute e raccolte e animali uccisi con le loro mani.

“Mi sembra di essere tornati bambini” disse Luffy una sera, di fronte al fuoco, mentre mangiavano la cena insieme a Rayleigh “Ovviamente ora è tutto più difficile, ma lo spirito è quello!”

“Davvero?” chiese Rayleigh, piacevolmente colpito.

“Esatto!” esclamò Ace “Allora c’era anche Sabo …”

“Sabo …” mormorò tristemente Luffy.
“Sabo?” chiese Rayleigh “Chi sarebbe?”

“Era nostro fratello, ma è morto molti anni fa.” rispose Ace serio.

In quel momento Luffy emise un gemito di dolore.
“Smettila, idiota!” lo riprese il fratello, dandogli una pacca sulla schiena “Non vorrai ancora piagnucolare per quello che è successo a Sabo! Non avevi promesso che … che ti succede?” chiese, vedendolo sofferente, piegato su se stesso.

“Non lo so …” mormorò lui, con un fil di voce “Non mi sento molto bene …”

Mentre Luffy restava piegato in due, sotto gli occhi sbalorditi di Ace e Rayleigh il suo corpo iniziò a cambiare, le forme sottili iniziarono a plasmarsi per diventare più morbide, iniziarono a vedersi fianchi morbidi e un seno piccolo ma proporzionato e tutto il corpo presto si adattò: Luffy non aveva mai avuto un corpo particolarmente muscoloso, ma ora era diverso, si era trasformato in una ragazza.

“C-cosa è successo?” chiese, con una voce più acuta, femminile.

“Che cosa cavolo …” disse Ace, più confuso che mai.

“Non posso crederci …” disse Rayleigh “Che sia una conseguenza degli ormoni che ti ha iniettato Emporio Ivankov?”

Luffy non rispose, sotto shock per ciò che era appena accaduto, anche Ace era immobilizzato per la sorpresa, solo Rayleigh seppe mantenere il controllo.

“Calmati” le disse, prendendola per le spalle “Calmati. So che sei sconvolto, anzi, sconvolta, ma dovrai accettare questa situazione almeno fino a quando non capiremo le cause per cercare un eventuale rimedio.Fino ad allora continueremo gli allenamenti come se nulla fosse cambiato. Ti concedo una settimana per parlare con Hankock e farti dare qualche consiglio per gestire la tua nuova situazione. Domani, ovviamente” aggiunse “Ora andiamo a dormire, la giornata è stata lunga.”

Entrambi annuirono e, senza dire una parola, andarono a dormire.



 

Poco meno di due anni dopo

Ace sembrava nervoso, quasi imbarazzato, poi prese coraggio e iniziò a parlare.

“Ricordate che vi abbiamo parlato di ciò che è successo a Crocodile?”

Tutti annuirono, tranne Nami e Robin, che avevano già capito, trattennero il fiato per lo stupore.

“Sì” rispose Zoro, che ancora non aveva collegato “Vi abbiamo chiesto cosa c’entrasse con noi.”

In quel momento la ragazza che era con loro e che in quel momento stava chiacchierando con Shakky, si alzò e andò loro incontro. Tutti, vedendola, restarono senza fiato: indossava un paio di sandali neri, un paio di pantaloni anch’essi neri lunghi fino alle ginocchia, una camicia rossa con le maniche lunghe abbottonata appena sotto il seno, coperto da un top sempre nero, come i capelli, lunghi e leggermente mossi, che le arrivavano alla schiena e nascondevano appena un cappello di paglia con una fascia rossa, che divenne ben visibile quando lei li scostò. Il viso era sottile, gli occhi e la bocca erano molto femminili, l’unica cosa che in qualche modo ne spezzava l’armonia, ma al tempo stesso lo rendeva più interessante, era una cicatrice sotto l’occhio sinistro, cicatrice che tutti riconobbero all’istante.

“Avete sentito la mia mancanza?”




 
   
 
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