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Autore: Mai Valentine    24/12/2023    0 recensioni
«Cosa vuoi che siamo, donna?» gli aveva chiesto una mattina poco prima dell’alba, il giorno prima di approdare a Sabaody.
«Amici?» gli aveva risposto cercando di ricomporsi con ancora i battiti del cuore accelerati.
«Non chiedi altro?»
«Zoro sono abbastanza grande da capire cosa possiamo essere e cosa no. Ho nove anni più di te» aveva sorriso accarezzando la schiena con la punta delle dita. Zoro aveva sussultato ma si era alzato e senza dire più una parola era andato via.
**^
ZoRobin e riferimenti SaNami
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Nico Robin, Roronoa Zoro, Sanji
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Premessa: AU.
 
Si vis amari, ama
 
Un piccolo albero di natale abbelliva la scrivania della professoressa. Nico Robin ascoltava con un sorriso misterico lo studente che si affaccendava a strappare alla fredda e severa docente di storia contemporanea un diciotto. Allo scoccare delle 18.30 Robin si tolse gli occhiali, scarabocchiò su un foglio il voto: venti. Lo studente sgranò gli occhi. Balbettò. Era impossibile prendere un voto così alto. «Ho premiato la tua volontà a presentarti il 23 dicembre. Era un test e l’hai superato». L’allievo ringraziò la docente, corse per i corridoi deserti dell’università gridando per la gioia. Robin prese il telefono dalla borsa: 14 chiamate perse, 200 messaggi whatsapp. Rispose velocemente all’ultimo messaggio «ci vediamo domani sera ». Posò il cellulare e si diresse verso l’uscita. Il vento gelido le scompigliò i capelli, si strinse ancora di più nel cappotto di lana. Entrò in auto, il telefono squillò. Lesse il nome sullo schermo e rispose. «Ehi, donna che ne diresti di vederci?». Robin infilò le chiavi nel cruscotto e mise in moto per accendere il riscaldamento. «Sempre così diretto?». Nessuna risposta poi un grido. «Dove sei?» domandò preoccupata. «Al solito posto, in ospedale. C’è stata una rissa. Senti non è nulla di grava ma il capo mi ha dato una mezza serata. Allora, esci con me?». Di nuovo silenzio. Sentì la voce maschile dall’altro lato borbottare parole sconnesse. «Sì, Zoro esco con te. Aspettami che vengo a prenderti». Staccò la chiamata e partì verso l’ospedale che distava a un quarto d’ora.

***

Zoro Roronoa attese al bar dell’ospedale. Ticchettava nervosamente le dita sul tavolo. Robin era in ritardo, sbuffò rumorosamente.  Una voce lo chiamò da lontano e non ebbe neanche il tempo di girarsi che Chopper, specializzando in chirurgia ortopedica e suo amico, gli saltò addosso piangendo. Il giovane dottore fece voltare verso di loro tutti i pazienti e la cosa peggiore per Zoro fu vedere Trafalgar Law. Law era il più bravo neurochirurgo della città ed ex fidanzato di Robin. Zoro rincuorò l’amico spiegandogli che non si era fatto niente ma Tony Tony Chopper gli fece notare che tre costole rotte, una spalla lussata e sette punti in testa non erano poco. Roronoa Zoro sbuffò, era un poliziotto e farsi male faceva parte del suo lavoro. Un’infermiera chiamò urgentemente Chopper, un paziente in pronto soccorso aveva riportato fratture multiple e veniva richiesto un presto intervento. Tony diede ordini ben precisi prendendo in mano la situazione scappò in pronto soccorso salutando di fretta. Law e Zoro rimasero soli. Si guardarono per un istante. Fu strano per il poliziotto trovarsi faccia a faccia con l’ex della sua… due messaggi: sono fuori, piove. Roronoa aprì la maniglia della porta, la mano di Law gli afferrò il braccio «l’uscita è di là» disse indicando la porta con scritto EXIT.
Robin aprì la portiera e Zoro si tuffò in auto. La professoressa si fece avanti per baciarlo ma il poliziotto scostò il viso mentre la radio trasmetteva le note di una famosa canzone d’amore. «Forse non avevi così tanta voglia di vedermi» disse nascondendo la delusione dietro a un sorriso. «Già» disse afferrando la maniglia per andarsene ma Robin lo trattenne «Ho visto Hiyori, ti manda i più cari auguri di buon natale». Roronoa sgranò gli occhi, Hiyori la sua ex che incontrava Robin. Pensò, infondo per le due donne non era poi neanche così strano vedersi lavorando nella stessa università e nello stesso dipartimento. Sbuffò. «Law. Ho visto Law» rispose incrociando le braccia. «Mi ha augurato buon natale?» domandò con un tono di voce divertito. «Smettila di prendermi in giro, donna». Robin chiese scusa. «Zoro io incontro quasi tutti i giorni Hiyori, tu ogni tanto Law. Dobbiamo conviverci e poi sono loro ad averci fatto del male. Li abbiamo trovati a letto insieme». Zoro sospirò allungando le gambe, odiava dover darle ragione. «bene, resto» disse il poliziotto. Robin arricciò le labbra divertita. Zoro capì che stava tramando qualcosa la mefistofelica donna. «Pensavo, potremmo andare da me. Piove troppo» disse Robin. Roronoa imbarazzato mugugnò un sì, colpito e affondato.

***

Un gatto grasso corse incontro alla professoressa miagolando rumorosamente. Robin lo accarezzò abbandonando la borsa in terra. Zoro guardò gli addobbi natalizi provando un brivido freddo, su una mensola un babbo natale senza testa ballava a ritmo di oh- oh -oh. La docente si voltò verso Zoro invitandolo a sedersi sul divano e a fare come se fosse a casa sua. Il poliziotto rimasto solo accese la televisione facendo zapping tra i canali quando notò che dalla borsa della donna sbucava una lettera. Zoro guardò a destra, poi a sinistra e di Robin ancora nessuna traccia, prese la lettera e lesse il contenuto. «Lo sai che spiare è sbagliato». Roronoa sobbalzò e lentamente si girò verso la donna che lo fissava tenendo tra le mani la testa del babbo natale. Zoro cercò di giustificarsi poi prese in mano la situazione «perché Crocodile ti ha scritto una lettera d’amore?» disse fingendo disinteresse. «Perché spera di dormire con me» rispose Robin. Zoro si zittì. Crocodile, finanziatore dell’università di Robin era un uomo ambiguo, scaltro, immischiato fino al midollo nella malavita; grazie ai suoi loschi affari aveva quasi fatto fallire la famiglia Nefertari, suoi onesti rivali nello smaltimento dei rifiuti. Era da diversi anni che il gruppo di Zoro stava lavorando al caso Alabasta per incastrarlo ma ciò che più lo turbava adesso erano le parole sdolcinate, con un lieve tono di minaccia che scriveva a Robin. Strinse i pugni stropicciando la carta. La donna gli prese la mano. «Non preoccuparti, saprò cavarmela e poi prima o poi so che lo incastrerete. Ora, cosa ne dici pizza o sushi?» Robin sapeva già la risposta ma Zoro la sorprese e con un gesto improvviso l’abbracciò con forza in un gesto di protezione. La professoressa superando il momento di incertezza si lasciò cullare dalle braccia dell’uomo. *

***

Il fattorino suonò il campanello tre volte, stava per andar via quando gli aprì la porta un uomo dall’aspetto nerboruto. Zoro con faccia truce prese le due pizze,  diede la mancia e chiuse la porta. Ritornò a letto. Robin lo guardava con un dolce sorriso. Roronoa perse un battito ma cercò di nascondere i suoi sentimenti. «Diavola è la tua, questa è mia». La donna scoppiò in una risata nel vedere il poliziotto scrutare con sguardo indagatore la sua pizza. Zoro era un uomo da cibi tradizionali giapponesi ma l’unico ristorante che faceva ancora consegne a domicilio a quell’ora di sera era: Da Capone Bege Pizzeria e quindi si era dovuto accontentare di quel concentrato di carboidrati. Cenarono a letto, di solito Robin non lo permetteva ma ora si sentiva troppo stanca. Calò il silenzio. Rorona si grattò nervosamente il collo. La professoressa capì che l’uomo doveva chiederle qualcosa ma non ne aveva il coraggio. «C’è qualcosa che mi vuoi domandare Mr Bushido?». Zoro sollevò lo sguardo sulla donna «domani – tossì – verresti con me alla festa?».
«Certo, andremo tutti insieme no?» rispose giocherellando con il gatto. Rorona si maledisse, sapeva già che si sarebbe pentito «intendo come coppia» disse deglutendo a fatica. Robin alzò un sopracciglio «in realtà mi stavo domandando quando me l’avresti proposto» sogghignò. Zoro rosso in volto sbraitò parole sconnesse. La donna sapeva  il motivo per cui Roronoa era così turbato avevano 9 anni di differenza: lui 25, lei 34. Lei era una professoressa universitaria, Zoro un poliziotto e Zoro aveva paura della differenza del loro status sociale. Robin accarezzò il volto dell’uomo «Roronoa Zoro accettò il tuo invito». Si baciarono dolcemente. «Si vis amari, ama» disse Robin addormentandosi sul petto di Zoro.


Angolo Autrice: Ho deciso di concludere qui la raccolta e di non spingermi oltre. Ringrazio chiunque abbia speso un pochino di tempo nel leggere queste tre brevi storie su una coppia che ho ripreso ad amare rivedendo l’anime (lo so, Oda ha detto niente relazione tra Mugiwara). Vi ringrazio e auguro a tutti un felice Natale e un sereno anno nuovo.
   
 
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