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Autore: Miss1ice    01/01/2024    0 recensioni
Un bel dio un giorno s'innamorò di un mortale, mai peccato fu più grave, la sua punizione, vedersi portare via il suo unico amore, ma non tutto è perduto...occorre solo sperare.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Izuku era esterrefatto per la scena che gli si stava parando dinanzi, il capitano colpito a morte giaceva a terra con il sangue che si spargeva sul pavimento di legno della cabina in cui si trovavano.
Il suo urlo di dolore si librò dalla bocca facendo fermare i movimenti di ogni presente, tranne quelli dell’uomo a terra che voltò con il capo verso di lui, una vecchia luce che aveva pensato di non vedere più, brillare nello sguardo del biondo che gli sorrise dolcemente.
Con uno sforzo incredibile la sirena si issò fuori dal suo acquario mentre una luce brillante la inondava mentre strisciava verso il corpo di colui che aveva riconosciuto alla fine come il suo amore perduto.
«Izuku, amore mio.» sibilò Katsuki sollevando una mano con le sue ultime forze sfiorando il voltò della bella divinità con le dita macchiate di sangue sporcandogli il volto.
«Katsuki, ti prego...» biascicò il verdino mentre il suo corpo lentamente tornava al suo aspetto divino, le lacrime che cadevano dai suoi occhi atterrarono sul voltò del biondo.
«Mi dispiace se non sono riuscito a ricordarmi di te in tempo.» sussurrò il capitano fra i colpi di tosse che spargevano altro sangue sul viso già sporco di esso.
«No, non dispiacerti. Io ti salverò a qualunque costo, perché il nostro amore è immenso.» rispose il dio chinandosi a posare la fronte contro quella del mortale, cercando in tutti i modi di trasmettere parte del suo essere, ma ogni suo sforzo fu vano perché gli occhi di Katsuki si chiusero, il fiato smise di uscire a rantoli dalle sue labbra esangue e la mano che aveva sollevato per accarezzarlo ricadde a terra con un tonfo.
Le urla cominciarono di nuovo ad uscire con forza dalla bocca di Izuku che si ritrovò a brillare come non accadeva da secoli nella sua forma divina.
Katsuki ormai morto tra le sue braccia.
«Mi dispiace immensamente figlio mio.» disse una voce profonda alle sue spalle, ma il verdino non si voltò a vedere il volto affranto di suo padre che si era avvicinato per posargli una mano sulla spalla.
Preferì rimanere a guardare il bel viso del suo amato, sempre più pallido e freddo.
«Lo avevo ritrovato. Eravamo di nuovo insieme, doveva solo ricordarsi di me.» sussurrò il minore baciando la fronte del suo amore.
I membri della ciurma ancora dentro la cabina del capitano, capirono immediatamente l’errore subito trovandosi al cospetto di due dei e tentarono la fuga spintonandosi a vicenda, alcuni provarono anche a gettarsi in mare, ma a nulla valsero i loro tentativi, l’ira di Izuku li investì colpendoli con la peggiore delle maledizioni.
«Figlio mio,» lo richiamò il padre degli dei avvolto in una luce così brillante che i marinai che ebbero la sfortuna di guardarlo si ritrovarono con gli occhi in fiamme, «Non puoi fare più nulla per lui, è morto.
Presto la sua anima raggiungerà le porte della morte per essere giudicato dal dio dell’oltretomba.»
«Non posso più fare nulla? Allora anche per me non ha più senso vivere senza di lui.» urlò il verdino sentendo il cuore nello scrigno sanguinare e spaccarsi mentre le catene lo avvolgevano stretto, «Ho resistito centinaia di anni con la sola speranza di ritrovare il mio amore perduto, ora non ho più neppure quella speranza.»
«Forse ci sarebbe una soluzione, ma è rischiosa.» disse alla fine il dio triste per la sorte del suo figlio prediletto.
«E quale sarebbe?» domandò Izuku con gli occhi colmi di lacrime.
«Rinunceresti all’immortalità pur di stare con lui? Vivresti una vita mortale, anche una soltanto per stare insieme a lui, anche senza la certezza della felicità?» chiese gonfiando il petto e facendo un passo indietro conoscendo già la risposta del figlio.
«Qualunque cosa pur di stare di nuovo con lui. Anche se fosse solo per una vita mortale, anche se dovesse durare quanto un battito di ciglio, qualunque cosa pur di stare con lui.» rispose sollevando da terra il corpo del suo unico amore e porgendolo al padre degli dei.
Una luce accecante invase quella porzione di mondo, investendo i due ragazzi davanti a lui e facendoli scomparire da quella nave che li aveva riuniti.
Dall’altra parte del mondo e qualche secolo di distanza, nacque un bambino dai capelli biondi come il grano al sole e due occhi rossi come i papaveri.
Qualche casa più in là, nacque un bambino dai capelli verdi come un prato in primavera e due occhi del colore degli smeraldi.
Si sarebbero incontrati di lì a pochi anni e finalmente avrebbero potuto incontrarsi fin da piccoli, così da amarsi per più tempo possibile.
E noi speriamo con tutto il cuore che la bella divinità che era stata maledetta per il suo amore, adesso lo possa vivere appieno come è giusto che sia.
   
 
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