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Autore: lmpaoli94    27/01/2024    0 recensioni
Chiara, ragazza bionda solare e piena d’energia.
Lucia, ragazza castana molto riservata.
Sandra, ragazza mora dallo sguardo penetrante
Emanuela, ragazza rossa dai modi sfuggenti.
Quattro giovani donne di 25 anni unite da un amicizia e da un amore per un ragazzo: Gregorio.
La loro relazione viene scandita ogni giorno da passatempi piacevoli, voglia di vivere e di scoprire il mondo.
Ma quando una di loro scompare misteriosamente, la vita di alcuni di loro quattro viene gettata in un vortice di depressione e desolazione che sembra non avere nessuna via d’uscita.
La verità sembra molto lontana da essere scoperta e destini avversi si prenderanno gioco di loro in maniera alquanto irrimediabile…
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gregorio non sapeva che cosa pensare.
In compagnia delle sue amiche Lucia ed Emanuela avevano controllato ogni posto in cui Lorenzo poteva andare o aveva qualche contatto.
“Non è possibile che non sia in uno di questi posti” pensò l’uomo innervosito “Dove diavolo potrebbe averlo nascosto?”
< Gregorio, cosa facciamo? >
< Non mettetemi fretta, ragazze. Sono già fin troppo su di giri per conto mio. >
< Lo sappiamo. Ma ogni minuto che passa il tuo amico è sempre più in pericolo. >
< Lo so bene! Cazzo! Dopo Chiara non posso permettere che anche lui rischi la vita così miseramente. Devo fare qualcosa… >
< Non faremo niente se rimaniamo qui immobile in Piazzale Verdi senza fare niente. >
< Tu hai forse qualche idea migliore, Lucia? >
< Non lo so. Ma se ci dividiamo sarà molto più facile per noi trovarlo. >
< Non ci pensare nemmeno, Lucia. Non vado alla ricerca di una pazza scatenata pronta ad uccidere un povero Cristo. >
< Che c’è? Hai paura? >
< Certo che ho paura. Perché tu no? >
< Se non ci penso troppo, no. >
< Sei incorreggibile. >
< Ragazze, discutere non mi aiuterà a trovarli… Devo pensare. >
Ad un certo punto però, a Gregorio gli balenò un’idea in mente.
< So che Sandra è molto legata al Baluardo di San Colombano. E se si trovasse lì? >
< Ma quel posto è frequentato da un sacco di gente. Sarebbe da stupidi uccidere una persona dinanzi a tutti. >
< Dobbiamo andare a controllare. >
Preso da un moto di curiosità irrefrenabile, Gregorio si recò verso uno dei posti più famosi della sua città.
< Aspetta! Non correre così veloce! >
< Dovete sbrigarvi, ragazze. Non abbiamo molto tempo. >
Arrivato a destinazione, il giovane uomo poté notare che il posto era completamente buio e senza uno spiraglio di luce.
“Un ottimo posto per uccidere una persona in solitaria, non c’è che dire.”
< Perché ti sei fermato? Hai visto qualcosa? >
< Per ora no… Ma state pur sicure che potrebbero nascondersi qui da qualche parte. >
Guardando più a fondo, Gregorio notò due sagome molto distinte piazzate proprio in cima alle mura urbane.
< Fermatevi immediatamente! > gridò l’uomo senza sapere se fossero davvero loro.
Appena però vide i loro sguardi, il suo cuore si fermò all’istante.
< Gregorio… >
< Sandra, che cosa stai facendo? >
< Grazie al cielo sei arrivato, Gregorio > fece Lorenzo con tono sollevato < Credevo di non avere più speranze. >
< Infatti non ne hai stupido detective. >
Con voce roca e raccapricciante, improvvisamente Lucia ed Emanuela si recarono verso la loro amica Sandra sfoderando le loro armi nascoste.
< Che cosa significa tutto questo? > domandò Gregorio confuso.
< Significa che sei in un mare di guai, ragazzo mio. >
< Voi due… siete complici… >
< Non te l’aspettavi, vero? Siamo molto più diaboliche di quanto tu potrai mai immaginare. >
< No… non ci posso credere… >
< Dovevate tenermelo lontano finché non avevo finito il lavoro. perché non l’avete fatto? > domandò Sandra furente di rabbia.
< Perché il nostro Sherlock Holmes è molto più furbo e astuto di quanto potevamo mai immaginare > fece Lucia cercando subito una scusa.
< Oppure è stato il giovane detective qui presente a fargli una soffiata… >
< Mi dispiace per voi, ma io non gli ho detto niente. >
< Fai silenzio. Non sei stato interpellato. >
< Adesso voi tre mi dovrete spiegare un sacco di cose. >
< Che cosa c’è da spiegare? Siamo solo una banda di criminali al femminile che tentavano di uccidere una nostra odiosa rivale. >
< Perché tanto accanimento verso Chiara? Che cosa vi ha fatto? >
< Sì è sempre sentiva superiore a tutte noi > spiegò Sandra < E a noi questo non piaceva. >
< E quando abbiamo saputo che ci stava provando con te? allora sì che la situazione è completamente degenerata > continuò Lucia.
< Esatto. Non potevamo più vederla… E dopo tanto tempo, abbiamo fatto in modo di toglierla di mezzo. >
< Sembrava un piano architettato nei minimi dettagli… Ma peccato che i tuoi sospetti sono ricaduti su di noi e sulla Sacra Corona Unita. >
< La Mafia pugliese che molti pensano che non esisti più… Ma è più viva che mani. >
< Ragazze, secondo me molta della colpa è da accreditare al suo giovane amico detective. È stato lui a mettergli in testa strani cose. >
< Hai ragione, Emanuela. Che ne dite di farlo fuori sotto gli occhi del nostro ormai ex seduttore? >
< Che cosa avete fatto a Chiara? Dove si trova? >
< In un luogo sicuro e ben nascosto. >
< Ditemi dove si trova, altrimenti… >
< Che cosa pensi di fare? Tu sei solo e disarmato, mentre noi ti potremmo far fuori quando vogliamo. Non sei nella posizione di minacciarci. >
< Avreste davvero il coraggio di uccidermi? >
< Se ce ne dai l’occasione, sì. >
< Liberate Lorenzo e Chiara, ragazze. E io farò finta che questa storia non sia mai successa. Vi do la mia parola. >
< Ahahah e noi dovremmo fidarci di te? sei completamente sciocco oltre che stupido. Se non vuoi sposare la nostra causa, morirai insieme a loro > mormorò Lucia.
< Io invece direi di ucciderlo insieme agli altri. Ormai è diventato un testimone molto scomodo. >
< Ma Sandra, è il nostro migliore amico. Un po’ di compassione > replicò Emanuela.
< La compassione è per i deboli… Ed io ne ho avuta fin troppa… Che cosa decidi di fare, Gregorio? sei pronto ad assistere alla morte di un tuo caro amico? >
< Non lo farete… >
< Invece lo faremo eccome. E nessuno ci potrà fermare. Stai a vedere. >
< NO! >
Ma prima che Sandra potesse far partire il colpo, la giovane donna venne colpita all’altezza del suo braccio destro, facendo cadere la sua arma a terra.
< Cazzo! Chi diavolo ha sparato?! >
Uscendo dall’oscurità, una giovane ragazza bionda con il viso sciupato e leggermente sfregiato si avvicinò a lei con fare minaccioso.
< Chiara… Sei davvero tu? >
< Maledette… Credevate davvero che non ce l’avrei fatta? Allora non mi credevate quando vi ho sempre detto che non mi fermavo dinanzi a niente. >
< Chiara, credevo che tu fossi in isolamento con gli altri membri della Sacra corona Unita > fece Grdegorio ancora sorpreso nel vedersela dinanzi.
< Sono successe tante cose nel giro di questi giorni… Volevano rapirmi per portarmi su quell’isola. Ma alla fine sono riuscita a capire il loro piano e mettendo a rischio la mia vita sono riuscita ad avere la meglio contro i miei nemici.
< E Carlo Ferrosino? Doveva toglierti di mezzo! >
< Invece sono io che ho tolto di mezzo lui… Mi dispiace per te Sandra, ma il tuo piano è andato a puttane. >
< Non così in fretta > fece Lucia < Ci siamo ancora noi due. >
< Ragazze… Non mi sarei mai aspettata che anche voi due faceste parte i una setta e di un piano così scellerato… Ma cos’è ne è stata della nostra amicizia? Dei nostri valori? Delle nostre giornate passate a parlare e a straparlare del tempo. Volevate farmi fuori fin dall’inizio. Ma perché? >
< Perché sei solo una stupida ragazzina arrogante che voleva fregarci l’unico uomo che abbiamo sempre amato. Ecco perché ti odiavamo così tanto. >
< Siete solo delle sciocche… Una stupida gelosia ha rovinato tutto. Non ci posso credere. >
< Adesso però basta parlare > intervenne Emanuela < Dobbiamo passare ai fatti. Ci sono fin troppi testimoni per i miei gusti. È giunta l’ora di finire questa storia una volta per tutte. >
< E finirà in questo momento… Meglio se abbassate le armi. Siete tutte circondate. >
Guardandosi attorno, le tre ragazze poterono vedere un’orda di poliziotti avanzare verso il San Colombano e bloccare ogni via d’uscita.
Tranne…
< Sandra, che diavolo stai facendo?! > gridò Gregorio fissando la ragazza intenta a buttarsi dalle mura.
< Mi dispiace, Gregorio… Per tutto quello che ho fatto… Marcirò in prigione per il resto dei miei giorni… Ma non voglio ridurmi così. Preferisco morire immediatamente che soffrire come un cane. Addio. >
Ma prima che la ragazza si potesse buttare, Gregorio accorse verso di lei prendendola per il braccio sinistro.
< Che cosa stai facendo. Lasciami andare! >
< Non ci pensare nemmeno. Non morirai impunita. >
< Sono una persona senza cuore, Gregorio. lo devi capire. >
< Lo capisco perfettamente… Ma non posso permettere di vederti morire… Anche se si quella che sei, voglio ricordarmi di te e delle altre come ragazze ammodo che amano la vita. Non così. >
Sentendo le parole piene d’amore, alla fine Sandra si convinse e si fece aiutare a risalire le mura prima che potesse cadere.
< Gregorio, io… >
< Stia alla larga. Adesso ci pensiamo noi > fece uno dei poliziotti prima di mettergli le manette.
< Gregorio, ti prometto che ci rivedremo > disse infine Sandra prima di venire portata via insieme alle altre.
“No, Sandra. È meglio che la nostra amicizia finisca qui. È meglio per tutti.”
Dopo aver fatto un respiro profondo come segno di liberazione, Gregorio andò a sincerarsi delle condizioni di Lorenzo e soprattutto di Chiara, cercando di tornare alla vita regolare e tranquilla di un tempo.
< Gregorio, come faremo a dimenticare tutto questo? > gli domandò Chiara.
< Non lo potremmo mai dimenticare… E’ questo il nostro fardello. >
< Non avremo mai una vita normale? >
< Certo che sì… Ma il passato non si scorda mai. Che tu lo voglia oppure no. >

   
 
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