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Autore: Kiara0895    22/03/2024    0 recensioni
Una storia reboot della mia precedente, la falla nel piano, spero vi piaccia!
Genere: Drammatico, Erotico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucius Malfoy, Rodolphus Lestrange, Sorelle Black, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Bellatrix era sdraiata vicino a Lord Voldemort, nel letto che un tempo era appartenuto a Rodolphus. I due ormai, non condividevano più alcun legame, se non la loro lealtà al Signore Oscuro. Bellatrix quindi, non aveva perso tempo a far diventare la sua dimora il nuovo Quartier Generale, non soltanto per avere il suo Padrone sempre accanto, ma anche per origliare ogni tipo di conversazione tra Mangiamorte. Per la prima volta, Lord Voldemort si era concesso di sostare accanto a Bellatrix, meditando su chissà quali pensieri. Si erano abbandonati alla passione, dopo che entrambi avevano discusso di magia e di quanto questa avesse influenzato le loro vite. Lui, da orfano era diventato il Mago più temuto di sempre. Mentre Bellatrix, da moglie devota una strega oscura specializzata nella Maledizione Cruciatus. Lord Voldemort adorava come lei torturasse le persone per lui, lo faceva sentire potente. Tutta la rabbia che Bellatrix aveva incanalato negli anni, a causa di un padre rigido e inizialmente per il suo rifiuto, riusciva a sfogarlo al meglio. Era stato cauto comunque, dopo che si era concesso a lei, a dosare bene i loro incontri intimi, in modo che la strega non diventasse troppo sentimentale. La confessione sulle sue origini, non aveva fatto altro che stringere di più a lui l’abile strega che ora, come in una sindrome da crocerossina, era sempre più attenta ai suoi bisogni, quasi avesse un antidoto per alleviare la vergogna della sua condizione.
 
Avevano avuto un rapporto come sempre lento. L’aveva spogliata della veste e aveva cominciato a baciarla su tutto il corpo, provocandole dei gemiti di piacere. Di contro, lui si era fatto toccare, come sempre, dopo che l’aveva fatta sdraiare sul letto e l’aveva massaggiata con le dita, facendole venire un orgasmo vigoroso. Bellatrix l’aveva dunque accarezzato partendo dalla testa fino ad arrivare al suo membro ormai turgido. Dopodiché lui l’aveva penetrata entrando in lei con un colpo secco. Amava guardare la sua strega contorcersi dal piacere e chiedere di aumentare il ritmo affinché venisse nuovamente. “A cosa pensate, mio Signore?”. Ora, Bellatrix era avvinghiata a lui. Era fin troppo vicina e sentiva che le sue barriere difensive si erano abbassate troppo. Fece quindi per darle una spinta per farla spostare in malo modo. “Non approfittartene, strega. E comunque, ripensavo alla coppa e al diario che ti ho dato. Li hai nascosti a dovere?”. Bellatrix, che nel frattempo cercava una posizione comoda, ma spostata dal suo Padrone, rispose: “Certo. Il diario è da mia sorella. Sicuramente lo avrà nascosto e la coppa è al sicuro alla Gringott”. “Mhm”, Lord Voldemort era molto pensieroso. “Pensi che possiamo fidarci di tua sorella? È stata un’ottima Legilimens, ma non è una Mangiamorte e spesso ho pensato non fosse dalla mia parte…”. “Avete dei ripensamenti? In questo caso, posso dirle che mi restituisca il diario…”. “No, lascia che la storia faccia il suo corso. Ma vorrei che la tenessi d’occhio d’ora in poi. Piuttosto, hai parlato con qualcuno degli oggetti che ti ho dato?”. Bellatrix parve pensarci su, poi disse: “Ovviamente no, mio Signore”. Nell’euforia dei festeggiamenti, si era completamente dimenticata che avesse detto a tutti i presenti della coppa e del diario, semplicemente per vantarsi.
 
Gli occhi di Lord Voldemort zampillarono di rosso. Sapeva che stava mentendo. “E allora, dimmi… Perché Regulus Black ha provato a rubarmi una cosa a me preziosa, giorni fa?”. Bellatrix si irrigidì. Il suo Padrone era furioso. Lo notava da come aveva la mascella fortemente serrata e i pugni delle mani chiuse. Erano ancora nudi, quindi lei non aveva la possibilità di smaterializzarsi velocemente nel caso il suo Padrone l’avesse attaccata. Ma anche lui, non era in condizione di lanciare Incantesimi. “Mi-mio cugino? Cosa ha rubato?”. “Per fortuna niente. Ma ha tentato di rubare un medaglione”. “In casa vostra?”. “No! Sciocca ragazza. Il problema è che sapeva esattamente cosa fosse il medaglione!”. La faccia di Lord Voldemort, ora era completamente deformata dalla rabbia. Bellatrix uscì velocemente dal letto e si vestì. Non fece in tempo a smaterializzarsi che il suo Padrone le era già addosso, con la bacchetta puntata verso di lei. “Come aveva fatto a vestirsi così velocemente?”. Non ebbe il tempo di rispondersi, che mille aghi immaginari le si conficcarono nella carne, segno che il Signore Oscuro stava usando la Maledizione Cruciatus su di lei. “Mi hai molto deluso, Bellatrix. Pensavo di fidarmi di te. Il punto è che hai sicuramente spifferato dei miei regali a qualcuno e che questo qualcuno abbia fatto delle ricerche, magari Regulus stesso. Anche se è stato così sciocco da incappare in morte certa…”. Bellatrix nel frattempo, si contorceva dal dolore. “Com’è possibile che riesca a passare così velocemente dalla condizione di amante e torturatore?”. “Perché non ti amo, sciocca!”, Lord Voldemort era riuscito a captare i suoi pensieri. “Ti desidero, questo sempre. Ma amarti… Solo quello sprovveduto di tuo marito poteva. Ma tu hai preferito me. Hai preferito dare la tua vita a me, piuttosto che a lui. Ma ora dimmi, come ha fatto Regulus a sapere del medaglione?”. “Io-io non lo so, lo giuro!”. Bellatrix non riusciva a parlare dal dolore. Finché tutto tornò normale e poté rilassare il suo corpo.
 
“Molto bene. Allora farò una chiacchierata con tua sorella”. “No! Vi prego, uccidetemi piuttosto che torturare mia sorella”. Lord Voldemort rise. “Uccidere la mia migliore allieva? No, sei l’arma più potente che ho contro Albus Silente e il suo Esercito. Ma sei da oggi anche la mia più grande delusione”. Gli occhi di Bellatrix si riempirono di lacrime. Non poteva averlo deluso così. Lui era la sua ragione di vita, non poteva vivere con un senso di colpa così grande. Lord Voldemort nel frattempo, si era smaterializzato a Villa Malfoy, dove Narcissa stava preparando alcuni unguenti utili per suo marito Lucius, che spesso tornava ferito dalle missioni da Mangiamorte. “Buonasera Narcissa”. Una voce metallica si era palesata nella sua stanza. Era quella di Lord Voldemort. Lo trovava ancora un uomo affascinante, anche se i segni del tempo, cominciavano a vedersi. “Buonasera”, rispose calma. Sapeva perfettamente per cosa era venuto. “Sapete tutto, dunque?”, Narcissa cominciò a comunicare con lui mentalmente. “Sì. Tuo cugino sapeva del medaglione. Sai perché lo voleva distruggere?”. Narcissa rimase imperturbabile, mentre Lord Voldemort cercava risposte nella sua mente. Ma Narcissa, non era soltanto una Legilimens straordinaria, quanto una Occlumante esperta. Nemmeno Lord Voldemort riusciva a guardarle veramente dentro. Non solo, riusciva anche a costruire falsi ricordi. E ciò che fece vedere al Signore Oscuro fu questo. Regulus Black che sapeva degli Horcrux fin da quando era ragazzo. Aveva scoperto di essi nel reparto proibito della biblioteca di Hogwarts ed era diventato Mangiamorte, solo per scoprire se il famoso Mago Oscuro, si era appropriato di una tale Magia. Una versione molto banale, ma eroica.
Lord Voldemort, parve molto deluso della versione nella mente della ragazza, anche se leggermente irritato per non averlo saputo prima. “Da quanto tempo sai questo?”. “In realtà molto poco e non da lui. È stato infatti il suo elfo domestico Kreacher a raccontarmi questo, dopo la dipartita del suo Padrone”. E di nuovo, Lord Voldemort, vide un ricordo falso nella mente di Narcissa, dove l’elfo le spiegava il tutto. “Molto bene. Quindi tu sai il mio segreto. Nemmeno tua sorella, nonostante condividiamo il letto, sa degli Horcrux”. “Non lo dirò a nessuno, mio Signore. A patto, che lasciate una volta per tutte mia sorella. Il suo posto è accanto a suo marito”. “E sia. Dopotutto, è soltanto una falla nel piano per me”. Narcissa aveva finalmente ottenuto quello che voleva, anche se non avrebbe mai voluto che Regulus morisse per causa sua. “Rimani con me, Narcissa, i tuoi servigi mi serviranno ancora”. E così come si era palesato, Lord Voldemort si smaterializzò.
   
 
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