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Autore: artemide88    22/09/2009    2 recensioni
Tratto dal primo capitolo. "Correvo, correvo. Nei boschi dei druidi, correvo. Libera come non mi sentivo da tempo, libera per una volta di essere me stessa e non la signora di Avalon. Corsi spensierata senza una meta precisa. Mia madre mi stringeva forte la mano e mi guardava sorridente. Mia madre? È morta tanti anni fa, lo so bene, ero con lei quando...mi sorrise ancora e mi indicò un punto davanti a sé. Guardai ma il sole mi colpì gli occhi. Distinsi solo una figura prima di coprirmi il volto con una mano. Strano, io non avevo mai avuto paura del sole, mio padre, e dei suoi raggi miei fratelli. Pregai le forze della natura mie sorelle perché mi permettessero di vedere. La figura in controluce si volse verso di me. Gli alberi gli chiusero ogni via di fuga e i loro rami allontanarono anche i raggi del sole. L’uomo mi guardò con intensi occhi dorati. Sorrise, sporgendo denti affilati..." Ispirato al romanzo "Le nebbie di Avalon" di M.Z.Bradley. Per conoscere il resto, leggete!!!
Genere: Sovrannaturale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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cap 8 avalon Per la vostra gioia sono di nuovo qua...allora, innanzi tutto alcune precisazioni...
  • il capitolo precedente mi serviva solo per far uscire di scena Bella, e non era certo uno dei miei preferiti, anzi non mi piaceva per niente...
  • Jacob sa essere un buon amico ma quando sconfina nell'iper protezionismo nei confronti di Bella sbaglia, perchè tutti i migliori amici possono sbagliare, nessuno è infallibile. Detto questo Jake vuole molto bene a Bella ma non ne è innamorato (come nei libri della zia Meyer, finchè è un amico mi sta simpa quando poi, anche e soprattutto a causa dei comportamenti ambigui di Bella si innamora, diventa quasi insopportabile...e poi mi disp ma io tifo e tiferò sempre per il mio vampirello o avrei scritto una ff su un possibile amore tra i due, mi hanno anche chiesto di scriverla ma niente non mi viene una trama decente, perchè poi bella torna sempre da edward..che ci vuoi fare???) e odia vedere Bella soffrire, spero di non averlo strapazzato troppo...
  • recensioni!!!
  • psawyer414: già, lo sai bene come la penso su Jacob, io sono una fan di Edward ma mi dispiace per la batosta emotiva che il lupacchiotto riceve nei libri...ma finchè fa l'amico però è l'amico perfetto!
  • Isy_264: in bocca al lupo per l'esame!! non sei di parte...hi hi hi...per come ho concepito Jake (senza preconcetti...)vorrei che risultasse simpatico...il capitolo era di passaggio perchè adesso arriva l'incontro tanto atteso!!! (anche da me sinceramente, mi stavano facendo impazzire, quei due vogliono stare insieme e non posso tenerli divisi a lungo....)
CAPITOLO 8 – TRE MESI DOPO
POV BELLA
La noia si stava si era impossessata di me e probabilmente sarebbe stata la causa della mia morte.
“ancora un po’ di pazienza...” pensavo disperata da quasi una settimana, da quando la campanella della prima ora aveva dato inizio a quel nuovo anno scolastico. Mancavano ancora alcune ore prima che potessi uscire da quel buco chiamato scuola e cercai di infondermi coraggio. Come tutti gli anni addietro avevo convinto mio padre a farmi seguire delle lezioni in un liceo pubblico qualsiasi, nonostante fosse per me una tortura e fossi molto più preparata dei professori. Ma volevo sentirmi una ragazza normale di quasi diciotto anni. Quest’anno però era tutto più difficile da sopportare forse perché tra un mese avrei celebrato quello stramaledettissimo compleanno e avrei dovuto occuparmi dei preparativi. Respirai a fondo, rischiavo di farmi assalire dalla rabbia a pensare che io la signora di Avalon mi ero cacciata in un guaio che a cui non potevo sfuggire! L’ennesima discussione per cercare di scampare al mio destino con mio padre si era conclusa con un’ennesima sfuriata del capo druido e in più mi era stato assicurato che Marion si sarebbe occupata dei preparativi, per cui non avrei dovuto pensare a niente. Il sospetto che Marion se la facesse con mio padre era sempre più forte. Sospirai pensando agli aspetti positivi di quella tortura, oltre a sentirmi normale potevo approfittare di qualche ora di libertà senza il controllo ossessivo di nessun licantropo o druido o servitore di Avalon. Tuttavia da qualche mese tutti erano diventati più protettivi nei miei confronti, da quando...lo stavo rivedendo, ancora una volta, un’ennesima volta, da quando per salvarlo avevo accettato di celebrare il compleanno...ogni volta che mi perdevo a ripensare ai suoi occhi aumentava la convinzione che quel sacrificio fosse stata una cosa buona e giusta.
“signorina Swan, le dispiacerebbe onorarmi della sua attenzione?” quel barboso professore di una non ben precisata materia mi richiamò alla realtà, non credevo che fosse così palese che fossi persa nei miei pensieri. Accennai uno “scusi” sottovoce abbassando gli occhi imbarazzata.
“bene, ora che tutti siete presenti sul pianeta terra”...ci mancava solo il professore che oltre a distogliermi da quegli intensi occhi color dell’ambra, cercava di fare lo spiritoso! “posso presentarvi il vostro nuovo compagno di classe. Avevo già annunciato che avreste avuto un nuovo elemento che spero aumenti la media assai scarsa di questa classe. Entri pure signor Cullen.” Quell’uomo amava la teatralità...e per poco non caddi dalla sedia quando lo vidi. Spensi il cervello e venni risucchiata nel vortice dorato dei suoi occhi, non interrompeva il contatto visivo e io non potevo far altro che bearmi di quella visione. Intanto il professore lodava gli ottimi voti del nuovo studente ottenuti nella sua precedente scuola e bla, bla, bla...ma non avevo tempo per ascoltarlo. Quello sarebbe stato il nostro ultimo sguardo, recisi malvolentieri il contatto di sguardi e scattai in piedi.
“signorina Swan, si può sapere che le prende oggi?” il professore mi guardò interrogativo e piuttosto scocciato, odiava essere interrotto.
“mi scusi, non mi sento molto bene. Vado un attimo in bagno a prendere una boccata d’aria.” Non aspettai nemmeno la risposta dell’insegnante e mi diresse alla porta, passando vicino al vampiro gli lanciai un’occhiataccia carica di significati, accompagnandola con un’unica frase mentale per ribadire il concetto.
“andatevene. Non potete restare qua. Non siete i benvenuti.” Avevo sacrificato alcuni miei principi per loro e non potevo permettere che la casualità, o la loro cattiva sorte, che dir si voglia, li esponesse di nuovo al pericolo. Oh, mi raccontavo tante bugie, io non volevo che lui corresse il pericolo di trovarsi addosso licantropi e druidi perché in qualche modo il mio cuore aveva capito molto prima della mia mente che mi piaceva. Per cui prima che Edward potesse anche solo pensare una risposta adeguata, avevo già raggiunto la porta dell’aula e schermato la mente da presenze indiscrete e indesiderate, non volevo che niente interferisse con la fuga da lui e dai miei sentimenti.

POV EDWARD
Ma che palle ‘sto qua! Quanto la fa lunga. Avevo cercato di convincere i miei fratelli a prenderci un anno sabbatico ma Carlisle aveva ragione, se volevamo confonderci con gli umani dovevamo continuare con la sceneggiata della scuola. Così stava per iniziare un nuovo anno scolastico, in una nuova città. Contrariamente al solito avevo deciso di dichiarare quasi 18 anni da compiere in modo tale che la tortura del liceo sarebbe durata poco e poi avrei finto di andare all’università, un piano tanto semplice quanto ben congeniato. Per accontentare i druidi ci eravamo trasferiti nel nuovo mondo in una cittadina perennemente coperta  da una coltre di nubi, Forks. Era perfetta per noi, potevamo permetterci di uscire anche di giorno. Alice non aveva previsto problemi lontano dall’Inghilterra, lontano da lei. Lei, il suo viso, i suoi occhi, il suo profumo. Mi ricordavo tutto di lei e tutti i ricordi mi facevano stranamente male. Avrei voluto anche solo sapere il suo nome, no, mentivo a me stesso, avrei voluto conoscerla, parlarle e sapere che era felice che io mi fossi salvato. Forse stavo correndo troppo con la fantasia. Egoista! Per me e la mia famiglia aveva rinunciato ad alcuni suoi  principi ed era una tortura peggiore della scuola sapere che molto probabilmente per colpa mia stava soffrendo. Era assolutamente impensabile che ci rincontrassimo eppure io lo speravo, annegavo nel desiderio di rivederla. Quando l’avevo fissata negli occhi il mio cuore era tornato a battere per un solo istante. Oh, forse se quell’uomo ha finito di rimproverare una certa signorina Swan, potremmo anche dare inizio a questa ennesima pagliacciata. Presi un enorme respiro, era arrivato il momento di entrare in scena e non era consigliabile per me vampiro respirare in una classe piena di giovani cuori pulsanti. Probabilmente era una misura non necessaria dati il mio grande autocontrollo e il fatto che avevo ancora nelle narici la dolce e inebriante fragranza di lei. Comunque poche storie non voglio rischiare e poi...non lo avrei mai ammesso ad alta voce, ma spesso mi comportavo da vampiro abbastanza schizzinoso e non volevo che insulsi odori umani mi entrassero dentro.
“entri pur signor Cullen.” Il mio momento era arrivato. Quest’uomo aveva un forte senso della teatralità, avrei preferito che non mi puntasse i riflettori addosso. D’altronde non posso pretendere di presentarmi a semestre iniziato come se niente fosse, già la bellezza della nostra specie attirava l’attenzione...non avevo ancora varcato la soglia e sentivo distintamente l’eccitazione delle ragazze e l’agitazione del sesso maschile preoccupati che potessi  “cacciare” nel loro territorio, al pensiero trattenni a stento un sorriso. Non respiravo eppure sentivo qualcosa solleticarmi l’olfatto, la presenza di un odore che voleva invadere i miei sensi e ottenebrarli. Dovevo verificare la mia sensazione e respirai un poco e sentii...il suo profumo. Il suo profumo? Che ci faceva in quell’angolo sperduto di mondo? Credevo abitasse in Inghilterra. Seguii la scia finché non incontrai i suoi occhi, rimanemmo così, incatenati in un attimo eterno, mentre l’uomo accanto a me continuava a ciarlare di medie, rendimenti e non so cos’altro. Solo lei mi interessava, lei che scattò in piedi e mi rivolse un solo inequivocabile pensiero.
“andatevene. Non potete restare qua. Non siete i benvenuti.” Sbatté la porta uscendo, fingendo un malessere, pregai che fosse lo stesso mio, quello che provavo nel cuore ad averla così vicina eppure così lontana.
“scusi professore...” non degnai di uno sguardo l’uomo che urlava imbestialito e la seguì. Cercai il suo odore, la sua presenza, ma sembrava sparita nel nulla. Uscì di corsa dall’edificio scolastico e mi inoltrai nella foresta poco distante. Se avevo capito qualcosa di lei era che aveva un rapporto particolare con la natura. Ero cieco senza il mio olfatto e il mio potere, mi abbandonai semplicemente all’istinto cercando indizi che mi indicassero dove trovarla. Corsi a casaccio finché una densa foschia si addensò attorno alle mie caviglie, ricoprendo il suolo e indicandomi la sua vicinanza. Avanzai deciso fino a che non mi ritrovai in una radura perfettamente circolare.
“fermati.” Mi fissava dall’altro lato del cerchio, nei suoi occhi la tacita preghiera di assecondare la sua richiesta. Ma tradivano anche qualcos’altro...la speranza che la raggiungessi, forse? Abbassò le palpebre precludendomi la possibilità di comprenderla. “esatto” rise nervosamente.
“posso sapere almeno il tuo nome?” sapevo benissimo che si chiamava Bella, lo avevo letto nella mente di qualche suo compagno sorpreso dalla sua reazione ma volevo sentire ancora la sua voce e cercare di intavolare una conversazione.
“perché mi segui?” ok, aveva saltato i convenevoli. Rise ancora cercando di spezzare la tensione. Scrutava la mia mente senza che me ne accorgessi o potessi impedirlo, questa volta la sua presenza nella mia mente non era dolorosa, ma silenziosa e impercettibile. “sono pochi i vampiri che ho incontrato e non avevano di certo intenzione di fare due chiacchiere...”
“è il sangue di animale. Rende più facile la convivenza con gli umani e ci permette di avere relazioni più sincere. Ci fa sentire più umani.” Confessai, inciampando quasi sulle mie stesse parole per la fretta di parlare, un vampiro con difficoltà di lessico non si era mai visto. Chissà perché le raccontavo queste cose, inutile mentirsi, volevo che mi conoscesse meglio e si fidasse di me. Avanzai di un passo.
“fermati per favore.” La voce caricata di un’antica paura le uscì in un sussurro. “mi dispiace ma non riesco ancora a sentirmi a mio agio con te vicino.” Si torturava le mani, come una timida ragazzina umana che confessava il suo segreto più imbarazzante. Mi fece una certa tenerezza per cui arretrai fino alla linea degli alberi.
“quando ti sentirai più sicura farò un passo verso di te a costo di metterci ancora cent’anni di non-vita per raggiungerti. Voglio conoscerti.” mi guardò sorpresa dalle mie parole. mi voltai per andarmene e il sole mi colpì in pieno. La guardai un’ultima volta sapendo bene cosa stava vedendo. Il mio volto in controluce, come nella visione di Alice. Le sorrisi.
“a scuola ti eviterò, se lo vorrai, ma promettimi che dopo le lezioni ci incontreremo qui, per parlare.” Non attesi la sua risposta, non avrei sopportato un rifiuto e me ne andai.

Allora che ne dite? Accetterà Bella di incontrare Edward nella radura dopo scuola o avrà troppa paura dei vampiri e dei suoi sentimenti? vi lascio con il dubbio anche perchè credo che per una settimana sparirò...ma poi ritorno =) magari anche con una nuova ff che, contrariamente alle mie aspettative, ha preso forma velocemente e si è scritta quasi da sola!!!
per ora recensite!!!!!
   
 
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