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Autore: Le Streghe    28/09/2009    8 recensioni
Inevitabile. Una parola per descrivere il destino che li unisce e che li condurrà tutti insieme verso una meta comune.
Una storia dove troverete amore, magia, puro angst, yaoi, graditi (o sgraditi) ritorni.
Con "Intrecci" si apre (ahinoi) l'ultimo arco narrativo di questa lunghissima storia.
Il promesso yaoi è finalmente alle porte, siete pronti/e a beccarvi le conseguenze?
Scritta in collaborazione da Le streghe, ovvero Lay e Harianne.
Capitolo 49: ‘In altri tempi, forse, una simile scena lo avrebbe fatto infuriare al punto da spingerlo ad urlare contro Doumeki, ora invece…’
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Destino Inevitabile - A stretto contatto
Capitolo 14

Il ciliegio dei sogni


La stanza dove Yuuko era solita ricevere i clienti era immersa in un silenzio teso.
Al centro, proprio come il giorno prima, il cerchio magico faceva bella mostra di sé, catturando l'attenzione di Doumeki e Watanuki.
Gli occhi fissi sulla strega che, muovendosi in circolo, sembrava accarezzare con il lungo bastone, il perimetro del simbolo appena tracciato.
«Bene...» Esordì d'un tratto la donna. «Ora, dovrete entrare nel cerchio.»
Seppur incerti su quanto stessero per affrontare, i due ragazzi annuirono all'unisono, trovandosi nuovamente uno di fianco all'altro.
Una vicinanza che, dopo una sola notte, sembrò imrbarazzarli oltremodo, spingendo il più piccolo ad un sorriso nervoso che l'altro parve ignorare.
«Mi raccomando...» Riprese la strega. «State attenti e... tornate il prima possibile.» Concluse, sbattendo due volte il bastone all'interno del cerchio.
Quel semplice gesto bastò ad irrorare di una luce intensa l'intera stanza, racchiudendo i due ragazzi in un vortice di colori che in un attimo li trasportò in un tunnel dorato dopo il quale si ritrovarono, entrambi per terra, in un luogo di costante oscurità. Una dimensione dove il cielo e la terra sembravano essere dello stesso colore.

Quando i loro occhi si abituarono ai diversi cambiamenti di luce, i due ragazzi, nuovamente in piedi, si guardarono intorno, notando la presenza di Haruka-san.
L'uomo stava osservandoli con evidente emozione. Sul viso un sorriso più caldo del solito.
«Shizuka...» Mormorò, senza riuscire a togliere gli occhi dal nipote. «Kimihiro-kun, ben arrivati.»
Watanuki si limitò ad un sorriso. Lo sguardo che, senza sosta, si spostava dall' uno all' altro, evidentemente turbato dalla notevole somiglianza. L'arciere, era rimasto immobile, gli occhi fissi su quella falsa immagine di sé stesso.
Per tutti quegli anni aveva solo desiderato di poterlo abbracciare ancora una volta, di parlargli, confidargli le proprie pene. Ed ora che lo aveva lì, a portata di mano, qualcosa sembrava trattenerlo.
Suo nonno sembrava commosso, eppure... Yuuko-san gli aveva detto che era stato lui a decidere di stargli lontano.
«Nonno...» Sussurrò, stringendo i pugni per la tensione.
Quel lieve richiamo sembrò infrangere i timori di Haruka che, consapevole del turbamento del nipote, mosse un paio di passi, fermandosi nuovamente. «Shizuka...» Ripetè. «Sono felice di rivederti.»
Incapace di muoversi, l'arciere mantenne lo sguardo fisso sull'uomo. «Perché solo adesso...»
A quello, Haruka sembrò adombrarsi. «Avevo un prezzo da pagare...»
«Un prezzo...» Ripetè l'altro, evitando lo sguardo dell'uomo. «Perché proprio quello. Contavo così poco?»
Il sacerdote sorrise malinconico. «Sapevo che un giorno ti saresti trovato nella condizione di dover salvare qualcuno più importante di me.» Spiegò, volgendo lo sguardo in direzione di Watanuki. «Qualcuno che avresti amato di più.»
Shizuka lo guardò con espressione sorpresa. Evidentemente suo nonno aveva compreso quanto provava per Watanuki, ben prima di lui. «Io...» Tentò, fermandosi subito dopo.
Rincuorato da quella piccola esitazione, Haruka si avvicinò, parlandogli a voce bassa. «Quando eri piccolo ti dicevo che sarei sempre stato dalla tua parte. La cosa non è cambiata, Shizuka...» Sussurrò.
Commosso dal significato di quelle parole, l'arciere gli rivolse il primo sorriso, dopo tanti anni di lontananza. «Grazie...» Mormorò, mentre Haruka lo accoglieva tra le sue braccia.
Poco lontano, Watanuki stava osservando la scena con con occhi lucidi. Dentro, un senso di struggente malinconia. Sapere di essere stato la causa della scelta di Haruka era una realtà che avrebbe preferito non conoscere, pensò, stringengo i pugni e chiudendo gli occhi.
In quel mentre, Shizuka sollevò lo sguardo sul nonno. «Potevi evitare di dire quelle cose... davanti a lui...» Mormorò, lanciando un'occhiata verso il più piccolo che, ripresosi dal momentaneo sconforto, stava osservandosi intorno.
«Oh, gli farà bene, vedrai.» Mormorò l'altro sorridendogli. «Kimihiro-kun è bravo a credere nelle sue stesse menzogne. Deve imparare a cambiare...» Concluse, guardando il nipote con sguardo incredulo, per averlo finalmente ritrovato.
Doumeki lo ascoltò senza ribattere. Suo nonno era certamente a conoscenza di aspetti a lui ignoti. Specie se si trattava di Watanuki.
A quel pensiero il suo sguardo si adombrò e, intenerito dal disagio del nipote, Haruka sciolse l'abbraccio, portando una mano sulla sua spalla.
«Credo sia meglio passare a quel che va fatto.» Dichiarò, muovendosi verso Watanuki. «Kimihiro-kun non ha molto tempo.»
«Non ho molto tempo?» Ripetè il ragazzo, avanzando verso nonno e nipote.
Nel vederlo così preoccupato, Doumeki mise da parte ogni pensiero estraneo alla missione. «Cosa dobbiamo fare?» Domandò quindi, deciso a risvolvere ogni problema.
Per tutta risposta Haruka, volse lo sguardo verso un punto lontano, che improvvisamente divenne visibile anche ai due ragazzi. «Quello è il ciliegio dei sogni.» Spiegò con espressone seria. «Recentemente uno dei suoi petali è entrato in contatto con te, Kimihiro-kun.» Continuò, osservando il ragazzo. «Rubandoti gran parte della tua energia che è confluita in te, Shizuka.» Concluse, tornando con gli occhi sul nipote.
«Io però... non ho avvertito nulla di strano.» Replicò l'arciere.
«È normale.» Commentò Haruka. «Voi due avete già più di un legame. È più che naturale che le cose siano andate in quella direzione. E che non ve ne siate accorti è la prova di quanto stretta sia la connessione che vi lega.»
«Quindi...» Mormorò, Watanuki. «La mia energia è... dentro di lui? È... per questo che mi ricarica....» Terminò, facendosi pensieroso. Alla luce di quanto scoperto, circa i motivi che per anni avevano tenuto lontano Shizuka da suo nonno, il pensiero di un legame con Doumeki lo metteva a disagio.
«Quindi...» Lo sentì dire. «È stato quel petalo...»
Haruka annuì soddisfatto. «Esattamente.» Commentò, facendosi serio. «Un petalo che giunge proprio da quell'albero. Di norma non è una cosa che accade ma determinati eventi hanno permesso che quel petalo passasse in un'altra dimensione. Ora è necessario che faccia ritorno.»
Watanuki osservò l'albero che, in lontananza, si ergeva maestoso. «E... come?» Chiese, tornando a guardare il sacerdote.
«Vi occorre un pezzo delle sue radici. A quel punto sarà Yuuko a dirvi cosa fare. E tu, Kimihiro-kun, riavrai la tua energia.»
Il ragazzo lo guardò perplesso. «Sta dicendo che... quel petalo passerà da lui...» Esclamò indicando l'arciere. «A me?»
«Solo se lo vorrete.» Rispose l'uomo, enigmatico «Ora... dovreste incamminarvi. Dovrete prendere una radice particolare. Una che sembri adatta. E questo...» Proseguì, guardando il nipote. «Dovrai farlo tu, Shizuka.»
A quella raccomandazione, Watanuki restò in silenzio, mordicchiandosi le labbra.
«Dopo...» Replicò l'arciere. «Quando l'avremo presa, ci manderai tu da Yuuko-san?»
il sacerdote annuì.
«Allora... Ci rivediamo, al ritorno dall'albero vero?» Domandò il ragazzo con tono esitante.
Haruka gli sorrise in modo estremamente dolce. «Ci rivedremo ogni volta che vorrai, Shizuka...»
L'arciere parve tranquillizzarsi. «Grazie...» Sussurrò, sorridendogli.
Quel semplice gesto bastò a mandare in corto circuito il povero Watanuki che, nel vedere il sorriso dell'arciere, si sentì sciogliere il cuore, iniziando a tremare.
Nel notare il turbamento del più piccolo, Haruka strinse un ultima volta il nipote per poi staccarsi e farsi improvvisamente serio. «Andate adesso.» Esclamò, mentre con un gesto della mano faceva apparire arco e frecce. «Io vi aspetterò qui.»
Dopo un rapido sorriso di incoraggiamento, l'uomo mirò dinanzi a sé, scoccando una freccia in direzione dell'albero. «La via è aperta.» Esclamò.

xXx


Dopo essersi congedati da Haruka, i due ragazzi proseguirono in silenzio, seguendo la scia della freccia scoccata dall'uomo.
Se pur impreparato alla moltitudine di emozioni che gli si erano presentate in così poco tempo, per Doumeki la cosa più strana era la presenza silenziosa di Watanuki che, al suo fianco, continuava a camminare, immerso in chissà quali pensieri.
«Come mai così silenzioso?» Gli domandò d'un tratto.
Nel sentire la sua voce, l'altro ragazzo si irrigidì, quasi si aspettasse chissà quale strana reazione. «Tu...» Iniziò con fare esitante. «Non sei... arrabbiato?» Domandò, senza riuscire a guardarlo.
«Per cosa?» Domandò l'altro, senza capire.
«Beh, per... tuo nonno. È colpa mia se per tutti questi anni...»
«Non sei stato tu a deciderlo» Lo interruppe il più grande. «Non ho motivo di arrabbiarmi.»
Nel sentirlo parlare a quel modo, Watanuki trovò il coraggio di guardarlo «È successo per salvare me. È colpia mia.» Esclamò, corrucciato.
L'arciere sospirò stancamente. «Non dire sciocchezze. Tu non c'entri.» Replicò con voce atona. «E poi... è stato giusto così.»
«Come puoi dirlo!» Replicò l'altro. «Vi ho tenuti lontani e... non lo avrei mai voluto.»
«Lo so...» Ribattè Doumeki. «Probabilmente non eri ancora nato quando hanno deciso tutto. Non pensarci più.»
La tranquillità dell'arciere, in quel frangente, suonava particolarmente stonata alla mente del più piccolo. «Non voglio che tu stia male per colpa mia.» Dichiarò, con una punta di imbarazzo. «Tel'ho già detto, no?»
Doumeki lo guardò in un modo che lo fece avvampare. «A me sta bene che sia andata così, comunque...»
«Che?» Fece l'altro in tono esasperato. «Beh a me no!» Replicò. Poi, quasi inciamò su qualcosa.» Ma che...» Borbottò osservando l'oggetto che aveva rischiato di farlo cadere. «La freccia...» Esclamò.
«Già... Direi che siamo arrivati.» Commentò l'altro.
Watanuki sollevò lo sguardo, notando un insieme di radici che in svariati intrecci circondavano il grande ciliegio.
«È enorme!» Esclamò, guardandosi intorno meravigliato.
Doumeki gli andò vicino, piegandosi sulle gambe per osservare le radici. «Ora ci tocca sceglierne una...» Esclamò, raccogliendo la freccia e tornando in piedi. «Non allontanarti.»
Stranamente, Watanuki si limitò ad annuire. Il pensiero, improvvisamente rivolto alle tante volte in cui Doumeki lo aveva aiutato, protetto o addirittura salvato.
Ignaro del turbamento dell'altro, intanto, l'arciere si era mosso fino a raggiungere l'albero.

Aveva compiuto ogni minimo movimento con estrema attenzione, cercando di non calpestarne le radici.
Sapeva bene di doverne scegliere una sola e non riuscendo a decidersi, chiuse gli occhi restando in ascolto per qualche secondo.
Quando li riaprì, notò che l'albero sembrava brillare di luce propria, emanando con essa parte della propria energia.
Dopo essersi guardato intorno, l'arciere si concentrò su di essa, cercando di coglierne in pieno la vibrazione. Dopo un paio di minuti, riuscì a cogliere quanto cercava, così se pur con molta circospezione, si avvicinò al punto esatto, dal quale sentì sprigionarsi una carica di tipo diversa. Dopo una rapida occhiata in direzione di Watanuki, tornò a concentrarsi notando quasi subito una sorta di disegno, creato dalle radici stesse.
La forma era solo abbozzata ma la prima immagine che gli giunse alla mente fu quella di una farfalla, sotto la quale trovò la radice che cercava. «Hitsuzen...» Mormorò, sorridendo a se stesso ed accarezzando il tronco dell'albero. «Perdona il disturbo. Si tratta di qualcosa di veramente importante.» Sussurrò, strappando un pezzo di radice e mettendo al suo posto la freccia hama.
Quell'azione stupì Watanuki che, da quando lo aveva visto allontanarsi, ne aveva seguito ogni movimento con lo sguardo.
Nel vederlo compiere quei gesti tanto insoliti, il suo cuore aveva iniziato a battere ad un ritmo a lui sconosciuto.
Fu così che, quasi senza accorgersene, si trovò a pensare che un mondo senza Doumeki sarebbe stato semplicemente orribile.
In fin dei conti era sempre stato lui a proteggerlo, standogli accanto, anche quando in cambio c'erano solo lamentele, il più delle volte urlate.
Col tempo aveva capito di contare qualcosa ai suoi occhi. Nonostante fosse solo da sempre e sicuramente pieno di difetti, per l'arciere lui era tanto importante da arrivare a rischiare la vita. Così importante da essergli ancora amico, nonostante l'aver saputo che proprio lui era stato la causa della lontananza di Haruka. Un pensiero così pungente da togliergli il fiato.
Nel rendersi conto di ciò, Watanuki capì che anche per lui le sofferenze dell'amico erano fonte di dolore. Senza un motivo preciso e non certo per un senso di gratitudine che non gli apparteneva, si scoprì a desiderare di saperlo felice e nel vederlo tornare, con quell'espressione tanto decisa, si trovò a giurare che mai avrebbe permesso a qualcuno di fargli del male. Neppure a se stesso.
Quel pensiero inatteso gli fece tremare il cuore, aprendogli gli occhi su una realtà ben più grande di quella scoperta negli ultimi giorni.
Quella non poteva essere una decisione presa per via dell'attrazione, nè un pensiero dettato dall'amicizia.
Per un attimo i suoi occhi tornarono a posarsi sul volto di Shizuka. Un gesto che lo fece arrossire dandogli una rapida scossa al cuore.
Possibile che si trattasse di... "amore...?"
Quella parola sembrò suonargli in testa come un campanello d'allarme.
E fu proprio con espressione allarmata che si ritrasse dai suoi pensieri, quando la voce dell'arciere giunse a comunicargli che potevano tornare.
Senza neppure osservare la radice che l'altro teneva in mano, Watanuki si limitò ad annuire, camminandogli accanto.
Doumeki gli fece strada, tenendolo d'occhio. «Oi... Stai bene?» Domandò d'un tratto. «Non starai pensando alla storia di prima?»
«Che?» Rispose il più piccolo, in imbarazzo. «No... io. Ho capito...» Dichiarò, sprofondando ancora una volta nel silenzio.
L'arciere gli lanciò un'occhiata e sotto il suo sguardo, Watanuki arrossì visibilmente. Il cuore ormai impegnato in una corsa nata per farlo crollare sotto il peso di quanto appena scoperto.
Fu con un sospiro di sollievo che accolse l'immagine di Haruka che, come promesso, li stava aspettando.

Quando li vide l'uomo sorrise loro, con espressione sollevata.
Dopo essersi congratulato, informandosi sulle loro condizioni, il sacerdote osservò la radice. «E la freccia?» Chiese poi al nipote.
«L'ho lasciata all'albero.» Dichiarò questi.
Haruka lo osservò, sorridendogli soddisfatto. «Il tuo istinto non fallisce, a quanto vedo.»
Dopo un lieve sorriso, l'arciere si fece improvvisamente serio. «Cosa succede adesso? Ci manderai da Yuuko-san?»
L'uomo annui. Sul volto un'espressione insolita. «Si, vi aprirò la strada.» Dichiarò, abbracciandolo.
«Noi... ci rivedremo?» Domandò l'altro, ricambiando la stretta.
«Nei sogni.» Lo rassicurò il sacerdote, sciogliendosi dall'abbraccio. Kimihiro-kun» Esclamò poi, avvicinandosi al più piccolo con espressione ilare. «Tengo molto a mio nipote.» Sussurrò, piegandosi in modo da parlargli all'orecchio. «Non farlo aspettare troppo, intesi?».
Sotto lo sguardo dell'arciere, Watanuki cambiò rapidamente colore. «Intesi...» Mormorò.
«Andate allora...» Commentò l'uomo, osservando i due ragazzi con sguardo divertito. «Il tempo sta per volgere al termine.» Concluse.
Esattamente come all'andata, il sacerdote fece apparire il suo arco, scoccando una freccia hama che, splendendo del colore dei petali di ciliegio, aprì uno spiraglio al confine dimensionale dal quale, in lontananza, iniziò a comparire il negozio dei desideri.


Allora, piaciuto l'incontro tra nonno e nipote?
Avere due Doumeki insieme è stato decisamente affascinante oltre all'aver prodotto lacrime e commozione indicibili.
Diteci la vostra e preparatevi perché i prossimi capitoli saranno ricchi di colpi di scena.

Ed ora... recensioni! ^_^

Gioielle: Ahah come non concordare. Doumeki geloso è qualcosa di semplicemente spettacolare, oltre che da SBAV :P
Se ti è piaciuta la scena dello scambio dei energia, aspetta di leggere le prossime... Ci saranno attimi estremamente romantici. ^_^

Naco Chan: Anche le due ragazze sono utili in un mondo simile e con un personaggio come Watanuki. Ma non dirlo loro, o si offendono!
Ti è piaciuto l'incontro nonno-nipote? Anche qui, un capitolo denso di accadimenti e cose... speriamo che ti sia piaciuta la "riunione di famiglia" con tutto ciò che ha comportato.
Non sono bellissimi i due Doumeki? *le autrici sospirano*
Grazie per seguirci... e per continuare a correggerci. Ci metteremo d'impegno. Anche se l'ora è sempre tarda quando revisioniamo ^^"

Thyahiel: Per prima cosa, un grazie alla tua amica che ti permette di leggere la nostra fanfic! ^.^
Certo che l'incontro tra doumeki e Haruka è stato tanto atteso che speriamo solo ti sia piaciuto. Continua a recensirci e facci sapere. Kiss

Masuko: È un onore averti di nuovo qui, carissima! Ti ringraziamo per la super-recenzione. Delirante ma fantastica da leggere... e commentare in diretta :P
Himawari-chan, ah, è proprio una brava ragazza neh? Molti autori non la sopportano, almeno nel fandom internazionale, ma a noi sta simpatica. E come tifa per quei due lei non tifa nessuno.
Quando al rapporto tra Haruka e Shizuka, come vedi qualcosa finalmente si è risolto. *sospirano brindando con sakè d'annata*
Così potrà complottare meglio.
Speriamo che il capitolo nuovo ti sia piaciuto, a noi sinceramente si.
A presto!

Yusaki: Oh... siamo felicissime di sapere che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Liete anche di cogliere questa propensione per Doumeki e Watanuki. Riguardo all'albero, già da questo capitolo come avrai notato si son viste le prime terribili scene. :P

Lawliet Phoenix: Ciao Aster! Haruka ha risposto a qualche quesito, mh?
Beh, il fatto è che le risposte portano a nuove domande, come vedi. E purtroppo per non Shizuka ha fin troppa pazienza... per fortuna per Watanuki, però!
Grazie come sempre del commento, comunque.
Continua a seguirci e scoprirai tante, tante belle cose...

Witch of the Dimensions:
Uhm grazie come sempre per i complimenti. Piaciuto l'incontro tra Doumeki ed Haruka? Noi avevamo le stelline negli occhi mentre li scrivevamo. Speriamo ti sia piaciuto anche questo capitolo. Facci sapete. Un abbraccio. ^_^
   
 
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