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Autore: Stateira    02/10/2009    11 recensioni
Il coro delle Spade giudica i possessori. Una dopo l’altra, la voce di ognuna scandaglia l’anima di chi la impugna.
Grida il mio nome!
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA

 

PREMESSA

 

Apro una parentesi di servizio, visto che ogni tanto mi arrivano delle richieste per questa o quella spada.

Come mi ero già ripromessa ad inizio raccolta, ci sarà un capitolo per tutte le Zanpakuto apparsa, nessuna esclusa.

Però, alcune di esse sono in situazioni un po’ particolari, ancora troppo nebulose o ambigue, ragion per cui preferisco aspettare di avere un’idea più chiara su di loro. Come avrete notato, penso, le Zanpakuto che abbiamo visto fin’ora sono spade che o hanno già mostrato il loro pieno potere, come Senbonzakura, o hanno quantomeno dato prova della loro natura in maniera chiara.

Come Kyoka Suigetsu, ad esempio. Il Bankai non si è visto, e non oso immaginare cosa sia. Anche se una mezza idea ce l’ho. Si accettano scommesse.

Ad ogni modo, seguo la pubblicazione italiana del manga, e a quella mi attengo scrupolosamente; mi rendo conto che potrà sembrare impopolare, ma è meglio patire un po’, piuttosto che costringermi ad andare in cerca degli spoiler soltanto per rovinarmi la trama ed avere un’idea comunque parziale e confusa.

Perciò non temete, portate solo un po’ di pazienza.

 

 

 

 

 

Ashsogi Jizo (Io Profumo di Veleno)

 

 

 

 

 

Che odore ha il cortisone che gonfia il corpo di acqua ed ammazza ogni difesa? Di sicuro, puzza di alcol e di alcalino, come questa stanza. E gli antidolorifici, invece? Quelli hanno un odore più pungente, come se combattessero la loro guerra armati di mille aghi.

Lui ci sguazza. Sguazza nella pece oleosa delle sue creazioni talvolta geniali, talvolta del tutto inutili, quasi sempre entrambe le cose.

Medicine

Le chiama così, le sue creature. Per scherno, più che altro: c’è sempre una fortissima componente di ironia in ciò che fa, ed è pungente quanto l’antidolorifico di cui si nutre. Un ingrediente della sua personale alchimia perfetta. Non è mai stato un vigliacco, lui: ha sempre fatto da cavia alle sue follie.

Visto senza tutti quei mantelli e quei pezzi di ricambio con cui si intabarra, è persino bello. Non il mostro coperto di caramelle ingannevoli che sembra – e che vuole sembrare – quando ti si para davanti in battaglia.

Veleno

Certo, normalmente non hai molto tempo da sprecare a pensare al suo aspetto, dato che subito dopo di lui vedi me.

Sangue

Io non ho un naso. Ce l’ho, anzi, ma è fatto di metallo, e non mi serve per sentire gli odori. Lo uso per respirare, come fate tutti voi. Lo spirito di imitazione non mi manca, ma se avessi un naso vero, sanguinerebbe.

E il mio veleno profuma di violetta. Non ho idea di che odore abbia la violetta, ma so per certo che è così. La scelta della fragranza da dare ad un veleno è l’unico vezzo che ci si può concedere nel formularlo, per questo si solito sono odori gloriosi, barocchi: visto che ti devono ammazzare, ti consolano cancellando con il loro profumo la prospettiva che fra poco il tuo corpo comincerà a puzzare di cadavere.

 

Vecchio Mayuri.

Tu che odore hai?

 

Mi piacerebbe sapere quale immagine evochi in chi uccidi. Probabilmente puzzi di chimico in modo insopportabile, e se è vero che il naso è l’ultimo ad andarsene …

Ad ogni modo, aspro o dolciastro o rotondo, il tuo sarebbe un odore nauseante di fittizio. Un profumo che nasconde nelle note del cuore un clamoroso fallimento.

Hai provato a fare da padre a me, e guardami. Sei riuscito soltanto a farmi ingrassare.

Hai provato a fare da padre a quella specie di pesce clonato, e il risultato si commenta da sé.

Sarebbe molto meglio se fossi tu ad accettare me come madre. Dopotutto, hai costruito il tuo sangue sul mio veleno, no? Sei sangue del mio sangue, e veleno del mio veleno.

Sei il parassita di un embrione.

Vecchio, tu proprio non ti sopporti perché non sei perfetto, ma io che lo sono vorrei tanto essere come te. Voglio essere madre, perché sono bambina da troppo tempo.

Voglio crescere

Crescere

Crescere, crescere, crescere.

 

- Estirpa, Ashsogi Jizo. –

 

Ti sei mai chiesto, Kurotsuchi Mayuri, perché la tua Zanpakuto sia un eterno bambino?

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLINO!

 

Sotto con i ringraziamenti e le spiegazioni. Mi piaceva molto l’idea di incentrare tutta la dialettica di questo racconto sugli odori, sul loro influsso silenzioso ma fondamentale. Trovo che Jizo sia una delle spade più spaventose, proprio a livello estetico. È quella che più di tutti, forse insieme alla spada di Komamura, dia l’idea di mostruoso. Zabimaru in confronto è un cuccioletto.

No, Unohana non vale. Lei si sa che è malvagissima.

 

Exodus: ti ho ispirato una fic? Bene, spero di vederla presto. Mi raccomando, creditami a dovere XD. Ti ringrazio moltissimo per i complimenti!

 

Neko88: tesoro, nessuno è una frana con le recensioni! Hinamori non è tanto questione di sopportarla o meno, almeno per noi, è proprio il condividere la frustrazione della povera Tobiume, che non vede la fine del tunnel.

 

Himechikachan: grazie, sei molto carina! Arriverà anche il suo turno, non temere!

 

Sotorei: spero che ti siano piaciute anche tutte le altre, anche se non ti nascondo che per Senbonzakura ho proprio un debole. <3

 

Koorime: Wah. Sì, non la finiremo mai di discutere, però su una cosa ci troviamo pienamente d’accordo: Hinamori e Rukia sono in un certo modo due facce della stessa medaglia, e forse a Momo è toccata la faccia meno nobile, meno accettabile, diciamo così. E nessuno può dire una parola sull’influenza di Aizen, tranne Tobiume, che dall’alto della sua visione disincantata la vede per ciò che è, un burattino, e sotto sotto se ne dispiace. Ah, e ci troviamo d’accordo anche su un’altra cosa: lo chignon di Hinamori è inguardabile.

 

Black Lagoon Fan: oh sì, Tobiume è spietata come nessun’altra spada, ed in effetti si distingue dalle altre anche stilisticamente. È stata una faticaccia, non lo nascondo.

 

Crow: sono contentissima di esserti piaciuta, e spero di non deluderti mai!

 

Kuchiki_girl: un nick, una garanzia. Sì sì, la malinconia è abbastanza diffusa, in effetti. Magari sei un po’ di parte nella preferenza delle spade. XD sono contenta che ti piaccia!

 

The Fenix of Innocence: eh, proprio così, ma accidenti, credevo di faticare meno nell’esprimere il concetto! XD

 

KiraV: oh no ma è una recensione lunghissima! Come sono felice! *O* rispondo punto per punto: sei matta a non recensire per timidezza, non c’è niente di meglio che esprimere le proprie idee, entusiastiche o critiche che siano! Mi fa piacere comunque che tu abbia letto altre cose, ma adesso sono curiosa, dimmi quali! Guarda, non parlarmi di Suzumebachi che mi viene il mal di mare a ripensarci… Però forse sono l’accoppiata più serena che si è vista fino ad ora, magari insieme ad Aizen, ma per ben altri motivi. Il discorso su Rukia mi trova d’accordo, purtroppo è il solito vecchio problema degli shonen che non riescono a caratterizzare una donna in modo convincente. Awn, Byakuya, il malinconico principe dell’angst, come lo amiamo. Tosen è un furbone, eh? No, non è vero, ma la sua spada lo è. Awn, sì, Hoozukimaru è una specie di zia di Ikkaku, mi fa riderissimo il fatto che si debba caricare per colpire! Quella di Hitsugaya non ti nascondo che è stata una delle più tormentate, per il mio rapporto assolutamente tortuoso con questo personaggio. So benissimo di amarlo, ma lo odio, e tutto il resto. E comunque sì, l’unico che può tenere su la Muraglia Cinese è Doko di Libra, non certo Shiro-chan. Aaaah, come ho penato con Zabimaru, dannato Kubo e i suoi evidenti doppi sensi! Kyoka, guarda, è davvero molto, ma molto più sveglia di quanto ti faccia credere. Solo che è proprio innamorata persa, e questa ambivalenza devo dire che mi è piaciuta molto, l’ho trovata stimolante. È ipocrita, ma non è che si illuda che Aizen non sia cattivo. Semplicemente, non le importa. Gh, ebbene sì, udite udite Momo ha una spada! Tobiume è incazzata nera, c’è poco da fare, e non ci pensa due volte a calcare la mano. Guarda, le spade arriveranno tutte, pian piano, ma per Orihime posso già dirti di no, purtroppo. Non sono Zanpakuto nemmeno per sbaglio, se mai li tratterò un giorno sarà in una categoria a parte. Grazie per la tua recensione articolata e stimoltante, è stato un vero piacere leggerla!

 

Chris: XD lo ripeto, non è tanto questione di simpatia personale, quanto di cercare di immedesimarsi nel sentimento di queste spade fatte d’anima, e mosse da una ferocia disumana di armi nel giudicare chi le brandisce. Tobiume è una spada. È un oggettino che fa parecchio male, e non si capacita del fatto che Hinamori non la usi per lo scopo a cui è stata creata. Non è la sola a cui capita, e del resto sì, è sensato nell’ambito dell’universo shonen manga. Non so se conosci D.Gray-Man, ma è un altro esempio lampante, considerando soprattutto che l’autrice è una donna. Se evolverà sul serio, o se farà la fine di Hinata, staremo a vedere. La saga delle Zanpakuto non la conosco perché come ho già detto seguo solo il manga italiano, ma ho sentito dire che è soltanto un filler, perciò non me ne curo e tiro dritta per la mia spada. Se per caso qualche Zanpakuto dovesse somigliare a quelle descritte, tanto meglio! XD

 

Eiden: troppo tutto mi pare una definizione adeguata, sì. I lati buoni li ha, però sono troppo buoni, e quindi rieccoci al punto di partenza. Lei è maestra del Kido, viene detto, ma che questo non possa essere sufficiente in battaglia è lampante. Basta vedere i grandi maestri che sono venuti prima di lei, per capirlo.

 

Kgm92: aiuto, speriamo che non lo senta mai, altrimenti si butta giù da un dirupo. Tesoro grazie mille per la tua coraggiosissima costanza!

 

Shinji: non ce la può fare no, che ci vuoi fare, Hadessama. Awn, come amo le spade isteriche, lo sai che se potessi darei voce anche a Mugen. Comunque, essere un diapason che spara palline rosa avrebbe il suo perché… In mano a Valentine! *C*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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