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Autore: agatha    09/10/2009    3 recensioni
Ebbene sì, anche i Jonas hanno i loro "scheletri nell'armadio", piccoli segreti che preferiscono tenere nascosti, anche se ognuno per motivi diversi. Complice una visita in soffitta, faranno un tuffo nel passato.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco il seguito nonchè finale! Ringraziamenti ad personam:
Maggie_Lullaby: sei sempre carinissima nei tuoi commenti, un grazie grande grande! Danger poverino, anche quando non cerca problemi, li trova lo stesso xD Non commento altro perchè sono curiosa di vedere cosa dirai dopo che si saranno scoperto gli altri "scheletri nell'armadio" xD

Catchme: anche a me piace ogni tanto scrivere qualcosa "Just Jonas". Joe non si smentisce in ogni situazione mentre Kevin è quello più dolcioso anche se non è poi così innocente come può sembrare. Spero tanto di leggere il tuo commento anche sul finale.

Una tiratina d'orecchio a due persone che avrebbero dovuto commentare e non l'hanno ancora fatto... 1 e 4 non vi fischiano le orecchie???? XD

Un'ultima nota, che avevo dimenticato di mettere la volta scorsa: I personaggi di Martha ed Eliza sono di proprietà di Temperance_Booth, alias 2, che mi ha gentilmente concesso di utilizzarli per i miei flash e che non finirò mai di ringraziare per averle create; mentre Ashley è mia.

Hope you'll like it!



Nel frattempo, Kevin aveva cominciato a saltellare da un piede all’altro intonando il classico jodel tirolese.
“Dimmi che non è vero” mormorò Joe con un filo di voce, fissando la salopette con sguardo allucinato.
“E’ proprio quella” confermò il fratello passandogliela.
Per Danger fu come fare un salto nel passato.

Aveva cinque anni e ricordava la gioia di quel giorno, perché i nonni materni erano tornati da un viaggio in Italia e lui aspettava con ansia i regali che sicuramente avrebbero dato ai loro tre nipotini. Aveva schioccato un sonoro bacio sulla guancia di entrambi, prima di agguantare il proprio pacchetto e aprirlo. Con maligna soddisfazione aveva notato che era più grosso di quello di Kevin e anche del piccolo Nicky.
Purtroppo la sua gioia aveva avuto vita breve, molto breve e tutto si era trasformato in un incubo.

Si era ritrovato tra le mani una salopette in cotone, in perfetto stile tirolese, con tanto di stella alpina gigante ricamata sulla pettorina davanti. Non aveva fatto in tempo a rimanerci male, perché sua madre gliel’aveva presa cominciando a dire che era molto carina.
Ma il peggio doveva ancora venire, perché Denise gliel’aveva fatta indossare.
Era decisamente ridicolo con quella cosa addosso e Kevin, appena l’aveva visto, era scoppiato a ridere facendo una serie di battute. Purtroppo, nonostante avesse detto alla madre che non gli piaceva, era stato costretto ad usarla più volte perché, parole testuali di Denise, “Nonna è stata così carina a portartela dal suo ultimo viaggio in Italia, non puoi non metterla!"*.

La stessa sorte era toccata anche ai suoi fratelli, ma Nicky aveva ricevuto un semplice bavaglino che, più o meno inconsciamente, aveva sporcato quasi subito; mentre Kevin si era ritrovato tra le mani un cappello da alpino, con tanto di piuma rossa, che a Joe era piaciuto tanto perché gli aveva ricordato Robin Hood. Il più sfortunato era stato lui, perché la nonna aveva trovato la salopette solo per la misura di un bimbo di cinque anni.
Il giorno in cui era cresciuto abbastanza da non poterla più mettere era stato uno dei più felici della sua vita.
Con espressione inorridita, passò quella che lui chiamava “cosa traumatizzante” a Nick.
“Ti prego mettila via, in fondo al baule, ma in fondo in fondo mi raccomando”
“Vicino al foulard di Kevin? Povere ragazze che non sanno con chi hanno a che fare” li prese in giro il minore, riferendosi a Martha ed Eliza.

Mentre spostava i vestiti notò qualcosa di rosa in un angolo e, incuriosito, tirò con due dita per vedere cosa fosse. Quando l’ebbe tra le mani, corrugò la fronte, non sapendo bene cosa pensare.
“Secondo voi, cos’è?” domandò rivolto ai fratelli, mostrandogli il vestitino da bambina che aveva trovato.
Vide Joe e Kevin ammutolire d’improvviso.
“Ehi, che succede?”
“Niente” risposero in coro.
“Sapete di chi possa essere?” domandò curioso.
“Di nonna” dichiarò Joe.
“Di mamma” dichiarò Kevin.

A questo punto Nick cominciò a preoccuparsi seriamente perché, di colpo, i suoi fratelli sembravano a disagio.
“Si può sapere cosa vi è preso?
“Niente – ripetè di nuovo Kevin – si è fatto tardi, perché non scendiamo e…”
“No!”
Nick, socchiudendo gli occhi, si avvicinò a quei due, tenendo in mano quel piccolo vestitino, costringendoli ad indietreggiare in un angolo della soffitta, vicino alla poltrona maledetta. Aveva capito subito che c’era qualcosa di strano, soprattutto l’atteggiamento di Kev, che aveva evitato di guardarlo negli occhi, era stato il vero campanello d’allarme.
“Adesso mi raccontate tutto”
“Ma Nicky…” tentò Joe, ricevendo un’occhiataccia e poi una minaccia dal suo fratellino, poco adorabile in quel momento.
“Vuoi che ti aiuti a sederti di nuovo sulla poltrona?”
Scuotendo vigorosamente il capo, Joe rispose negativamente.
“Di chi è questo vestito?” domandò di nuovo.
Li fissò serio, come un maestro con i suoi alunni.
“Di Maya” disse finalmente Kevin.

In circostanze normali quella risposta gli sarebbe bastata ma l’atteggiamento strano dei suoi fratelli faceva pensare a qualcosa di più. Si passò una mano tra i riccioli fino a massaggiarsi la nuca, valutando su quale Jonas concentrarsi.
"Joey? - disse con voce dolce, giocando la carta del fratellino minore e indifeso - chi ti ha aiutato quando non riuscivi a finire la ricerca sui fossili?"
Sospirando, Danger cercò di non guardarlo negli occhi. Poteva resistere alle minacce, agli scontri ma non al suo adorato Nicky che, probabilmente, lo fissava con espressione da cucciolo, quella che lui aveva inventato. Non ci riuscì e, appena incrociò i suoi occhi, capì che era finita. Lo intuì anche Kevin, che sospirò platealmente, appoggiandosi al muro con la schiena e alzando la testa verso l'alto.
"Tu" rispose con un filo di voce.
"Chi è che ha rotto il salvadanaio, prestandoti tutti i soldi che c'erano dentro, quando volevi comprare la super pistola ad acqua con doppio serbatoio?"
"Tu"
Nick annuì e sferrò l'ultimo attacco.
"Chi è che ti vuole tanto, ma tanto tanto bene?"
Quello fu il colpo di grazia.

Joe saltellò e si spostò all'indietro, additando Kevin con il braccio alzato.
"E' stata colpa sua! E' stato lui ad avere l'idea"
Chiamato in causa, il fratello maggiore si spostò davanti al suo accusatore.
"Tu sei stato subito d'accordo però"
Nick si mise in mezzo, come un arbitro.
"Cos'avete fatto?" sbottò, sentendo venir meno la pazienza.
Per un attimo accarezzò l'idea assurda di afferrare le loro teste e farle cozzare l'una contro l'altra. Forse un giorno l'avrebbe fatto davvero e magari ne sarebbe uscito qualcosa di buono.
"Quindi?" disse di nuovo, richiamando la loro attenzione.

"Quel giorno, nella mia classe, era arrivato un nuovo bambino e abbiamo fatto amicizia" spiegò Kevin, infilando le mani in tasca.
"Me l'ha raccontato quando è tornato a casa e mi ha detto che aveva una sorella più piccola" continuò Joe.
"Mi sono domandato come sarebbe stata la nostra famiglia con una sorellina" continuò il maggiore, mentre si alternavano a parlare.
"Io gli ho detto che non potevamo saperlo dato che eravamo tutti maschi"
"Sembravano così felici insieme che volevo scoprire cosa si provasse"
Nick cominciava finalmente a capire qualcosa di più, anche se non riusciva a trovare una spiegazione logica alla vergogna che sembravano provare i fratelli.
"Avete chiesto a Maya di fingersi nostra sorella?"
Joe scosse la testa.
"Non c'era quel giorno e quindi ci siamo dovuti arrangiare"
Aggrottando la fronte, Nick non riuscì a capire dove volessero andare a parare.
"Chi ha indossato questo vestito allora?"
Nella soffitta calò un silenzio inquietante. Sia Kevin che Joe abbassarono lo sguardo, trovando molto interessante il pavimento.

Il minore dei Jonas cercò di pensare a quale bambina potessero riferirsi. A parte Maya non ricordava altre presenze femminili, gli unici amici erano tutti maschi e si sarebbero certamente rifiutati di fare una cosa simile. L'unica alternativa era trovare qualcuno di molto piccolo, che non avesse fatto storie, ma era lui l'unico bimbo nella loro via a quel tempo.
Lui era l'unico.
Lui.
L’unico.

Quelle parole rimbombarono nella sua mente.
Sbattendo gli occhi, parlò di nuovo.
"Ditemi che non è vero! Ditemi che non mi avete fatto mettere quell'orrendo vestitino rosa!" esclamò inorridito, quasi in tono di preghiera.
Kevin finalmente si decise a guardarlo, l’espressione di Nick era così comica da fargli scordare tutto il resto e confessare.
“Eri una bambina stupenda e quel completo ti stava così bene” ammise sorridendo.
Joe si accostò a lui.
“Oh sì. Con i riccioli e le guanciotte paffute eri una sorellina perfetta”
Nick sentì un ringhio e si accorse che proveniva dalla sua gola.
“Non ci posso credere! Come avete potuto farmi questo?”
Kevin si strinse nelle spalle e inclinò la testa da un lato, guardando il fratello con espressione sognante.
“Volevo tanto una sorellina” disse.
Ma quelle parole riuscirono solo a far aumentare i ringhi del minore, mentre nella sua mente passavano le immagini di se stesso con il vestitino rosa. Si riscosse quando Joe gli passò un braccio dietro la schiena, attirandolo a sé.
Eddai Nicolette non sta bene che una bambina educata come te faccia dei versi da maschiaccio”* lo prese in giro.

“Nicolette lo dici a tua sorella!” rispose di getto, spingendolo via lontano da sé.
“Appunto!” confermò Joe portandosi una mano sullo stomaco mentre le risate minacciavano di soffocarlo.
Nick decise di ignorarlo e guardò quello che, in teoria, era il fratello maggiore, il più responsabile, quello che doveva badare ai suo fratelli più piccoli.
“Me lo sarei aspettato da Joe un tiro simile, ma da te…” disse lasciando la frase in sospeso.
“Io non ti ho obbligato, ho domandato se ti sarebbe piaciuto giocare ai travestimenti e tu hai detto di sì”

A quel punto Nick chiuse gli occhi, inspirò cercando di stare calmo e si toccò la fronte con una mano. Non solo aveva appena scoperto di essersi reso ridicolo in quel modo, ma l’aveva fatto di sua spontanea volontà.
Di bene in meglio
Ci mancava solo che cominciasse ad apprezzare le creme e i trucchi e poi era pronto per buttarsi sotto un treno. No riusciva ad immaginare niente di peggio di quanto aveva appena scoperto. Grazie al cielo sembrava che nessuno ne fosse al corrente, nemmeno Ash.
Ashley.
Se solo l’avesse scoperto l’avrebbe preso in giro a vita. No, si corresse, anche nel paradiso di cui parlava sempre suo padre. Aveva appena detto che non esisteva niente di peggio? Sbagliato.
Quello sarebbe stato il peggio.

Rialzò il capo, fulminando quei due esseri che aveva la sfortuna di dover chiamare fratelli.
“Voi due - disse in tono deciso – dovete giurarmi che questa storia rimarrà un segreto”
Gli occhi di Joe brillarono maliziosamente nel sentire quelle parole. Si avvicinò a Nick e gli strappò di mano il vestitino, tenendolo sospeso davanti a sé.
“Ma sarebbe un vero peccato…” commentò.
“Tu prova a raccontarlo a qualcuno e io…”
“Tu cosa?” lo rimbeccò Danger.
Nick strinse gli occhi, mentre le sue labbra si distendevano in uno strano sorriso soddisfatto.
“Faccio vedere a tutti le tue foto con la salopette tirolese. Eri così adorabile” li disse in tono deciso, sapendo che quella minaccia sarebbe stata efficace.
Joe, difatti, boccheggiò prima di riuscire a parlare.
“Tu… non… non lo faresti mai!” piagnucolò.
Nick, soddisfatto, si avvicinò al fratello, con fare battagliero e fermandosi a pochi centimetri da lui.
“Sei disposto a rischiare?” gli domandò quasi in un sussurro.

“Ragazzi basta!”
La voce di Kevin si intromise fra loro.
“Non vi sembra di esagerare?” siamo grandi ormai e quelle erano solo stupidate da bambini. Cosa volete che importi ad Eliza o Ashley se avete indossato dei vestiti ridicoli? Potrebbe essere una cosa divertente da raccontare” concluse appoggiando le mani sulle spalle dei suoi fratelli, che lo fissarono in modo strano, non essendo per niente d’accordo.
“Se sono cose da bambini allora possiamo raccontare a Martha della tua cotta per Megan” affermò Nick, per niente ingannato dall’atteggiamento di Kevin, che si fingeva superiore.
“E della bandana che conservi ancora” aggiunse Joe.
Kevin storse la bocca in una smorfia
“Quella è una faccenda diversa”
“Perché?” domandò Nick.
“Perché…”
“Perché riguarda te?” lo incalzò Joe.
Kevin non rispose, consapevole che i suoi fratelli aveva detto la verità. Si diede dello stupido per essersi messo in mezzo invece di farsi gli affari suoi e lasciarli litigare.
“Facciamo così – propose dopo averci riflettuto qualche secondo – rimettiamo queste cose al loro posto, in fondo al baule e promettiamo di non aprirlo più. Cosa ne dite?”
Joe e Nick si scambiarono un’occhiata prima di rivolgersi al fratello maggiore annuendo.

In un riverente silenzio ognuno nascose quello che lo riguardava e poi, il minore dei Jonas, chiuse il baule con un tonfo.
“Perfetto” disse Kevin battendo le mani.
“Abbiamo finito finalmente” sospirò Joe che, senza pensarci, si sedette di nuovo sulla poltrona.
“Oh no! – esclamò inorridito, rendendosi conto di cos’aveva fatto - un’altra volta no!!!”

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* frasi suggerite interamente da Minako

  
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