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Autore: Evie08    01/11/2009    3 recensioni
“Esiste una forza magica, più potente della magia stessa, capace di donare la vita”
“Ah si? E quale sarebbe?”Cedric la fissava a mò di sfida.
Melrose si avvicinò al ragazzo e gli sfiorò lievemente le labbra con le sue.
“Semplicemente un bacio,Cedric. Hai mai sentito parlare di principesse costrette ad un sonno eterno da potenti sortilegi e di principi che le risvegliano con un bacio?”
“Sono favole babbane vero?” chiese il ragazzo picchietandosi l'indice sul mento.
Melrose annuì.
“Mi chiedevo… chissà se questo ‘sortilegio’ funziona anche con il principe azzurro?”
La ragazza sorrise.
Sapeva dove voleva andare a parare.
“Bè..possiamo sempre provarci…”
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cedric Diggory, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il Campeggio

Melrose fissò gli occhi in quelli di Cedric.
Arrossendo sfilò la mano dalla sua mentre Barty Crouch sibilava il suo nome.
Il gruppetto si rimise in sesto e si fermò ad osservare i due maghi dall’aria scontrosa  davanti a loro: uno di loro reggeva in mano un grosso orologio d’oro; l'altro un grosso
rotolo di pergamena e una penna d'aquila.
Entrambi erano camuffati maldestramente da babbani, e per questo Melrose dovette sopprimere un risolino in gola.
Il signor Weasley salutò consegnando lo stivale all’uomo con il taccuino in mano che lo ripose con le altre passaporte arrivate in precedenza.
“Buongiorno a tutti!” disse l’uomo con il taccuino in mano.
“Salve signor Bagman. Signor Crouch. Migliorato l’umore?” chiese Melrose ironicamente beccandosi un’occhiataccia dall’uomo con il completo in tweed e la calosce.
“Invece di scherzare perché non cerca di fare il suo lavoro in maniera decente?”
“Certo signor Crouch. E’ quello che sto facendo. Non vede?” disse lei indicando il gruppetto alle sue spalle.
“Quindi saprai anche dove sono alloggiati i campeggi dei Weasley e dei Diggory vero?” il signor Crouch era sempre molto velenoso con lei.
E Melrose sapeva il perché.
Il signor Bagman stava già cercando sul suo taccuino quando la ragazza rispose:
“I Weasley sono al campeggio di Roberts, a circa cinquecento metri da qui;  mentre i Diggory sono dal signor Payne, al secondo campeggio.” rispose meccanicamente Melrose con un ghigno di soddisfazione sul volto.
Il signor Crouch la guardò stupefatto e deluso dal non poterla deridere in pubblico.
“Bene. Allora Melrose accompagna tu il tuo gruppo e poi raggiungi Bryna al quinto campeggio. E’ appena arrivato un gruppo molto grosso e pochi minuti fa ha chiesto di te.”
Melrose annuì e precedette il gruppetto ammutolito nella brughiera nebbiosa.
Dopo circa venti minuti iniziarono ad intravedere un qualcosa nella nebbia: una piccola casetta in pietra vicino ad un cancello, al di là del quale si vedevano le sagome di tante tende erette sul fianco della montagna.
“Qui potete trovare il signor Roberts” disse Melrose indicando la casetta in pietra ai Weasley, “Ci vediamo più tardi!”.
La ragazza salutò con un cenno della mano mentre riprese a camminare seguita da Cedric e suo padre.
“Non hai molto feeling con Barty ho notato..” disse Amos avvicinandosi alla ragazza.
“In effetti… il signor Crouch è la persona più sgradevole che abbia mai incontrato in tutta la mia vita! Persino i professori della Torre Nera sono più piacevoli”.
Al sentire nominare la Torre Nera, Amos Diggory si irrigidì rallentando il passo.
Suo figlio aveva osservato quella strana scena, ma non riusciva a dargli un perché.
Melrose restò impassibile; nominare la Torre Nera aveva lo stesso effetto di quando quei pochi coraggiosi pronunciavano il nome di Voldemort.
Incuteva timore non perché fosse riconducibile al mago oscuro, ma perché era un posto diverso da tutti gli altri.
E per questo non piaceva.
Come non piacevano le persone che frequentavano quella scuola. Come lei.
Ecco perché Barty Crouch la odiava.
“Eccoci. Siamo arrivati.”, disse Melrose indicando l’ingresso al secondo campeggio, “chiedete del signor Payne. Buon proseguimento!” li salutò proseguendo per la stradina immersa nella nebbia.
Cedric fece per fermarla, ma la ragazza fu più veloce e sparì nella coltre di nebbia.

Dieci minuti dopo, Melrose raggiunse il quinto campeggio.
Una testa rossa spiccava tra la gente che spingeva e imprecava a destra e a manca.
Bryna White era una ragazza poco più che ventenne, di bell’aspetto e dai lunghi capelli rosso fuoco.
Melrose le si avvicinò posando una mano sulla sua spalla. Bryna si voltò evidentemente in preda al panico, gli occhi color ghiaccio sorrisero nel vedere l’amica.
“Hai bisogno di aiuto?” chiese ironicamente all’Auror suo tutore.
“Evidentemente… Tieni! Porta questi a al campeggio numero quattro e poi torna da Bagman con questa lista e poi torna qui.”, Bryna le diede una cartelletta rossa, “Grazie mille! Mi hai salvata!” la ringraziò tornando al suo gruppo di tedeschi assonnati e imbufaliti per la lentezza della burocrazia inglese dicevano loro.
Melrose eseguì gli ordini di Bryna, felice di poterla aiutare.
E per un attimo soltanto credette di aver dimenticato il magnetismo di quegli occhi che oscillavano pericolosamente tra il ceruleo e il verde intenso, sognando il momento in cui si sarebbe persa nell’immensità di quello sguardo.








   
 
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