Videogiochi > Final Fantasy X-2
Segui la storia  |       
Autore: Papaya    10/11/2009    3 recensioni
Ho sempre scritto o letto la maggior parte delle storie sotto il punto di vista di una ragazza. Con questa nuova fic ho deciso di dare sfogo anche ai pensieri di un ragazzo, e non è stato del tutto semplice. La storia tratta prevalentemente dell'amore rincorso tra Gippal e Rikku ed è descritta in prima persona da Gippal. Attenzione agli spoiler. Premesso questo non posso che augurarvi buona lettura!
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gippal, Rikku
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Un concerto!?” esclama Yuna.

In sala pilotaggio Rikku ha appena esposto la sua idea e sembra garbare a tutti, fuorché alla diretta interessata che fissa paonazza la cugina. E’ davvero una canzone quello che serve per arrestare la furia dei membri delle Leghe?

“Ma certo!” irrompe Fratello con movimenti degni di un contorsionista. “E’ un’idea ultra-sensazionale! Tutti resteranno talmente colpiti dalla tua voce e dalla tua bellezza che non penseranno ad altro! Figuriamoci se dopo la vista divina di Yuna soubrette pensano ancora di guerreggiare!” L’eccitazione di Fratello mi fa vergognare per lui...

“Non è per Yuna che smetteranno le lotte, idiota! Si tratta di colpirli con le parole, l’arma migliore che esiste al mondo!” Scuote la testa e con lei ondeggiano i capelli dorati. Poi si rivolge a Yuna “Comunque è solo una proposta, Yunie, se non te la senti penseremo a qualcos’altro”

“Ecco...io...”

“Hai tutto il tempo per pensarci” dice Paine “Se è una scelta che ti mette in difficoltà, allora non farlo. E comunque non è nemmeno detto che funzioni. Però sai...tentar non nuoce, come si suol dire, e se l’impresa riesce grazie a te Spira otterrà un po’ di pace, se pur temporanea.”

Segue qualche minuto di silenzio. Tutto sommato, forse a me conviene che si faccia questo concerto. Sarà una sorta di diversivo: mentre tutti saranno intenti a guardare Yuna cantare, nessuno baderà a me e io potrò mandare avanti il mio piano tranquillamente. Mi sembra una grande idea.

“Lo faccio” dice Yuna decisa. Non potevo chiedere di meglio. Tutti fissano la ragazza con un misto di sorpresa e contentezza anche se credo si aspettassero una risposta affermativa. Dopotutto se si tratta di aiutare gli altri, quella ragazza non si tira mai indietro.

“SIIII! SARA’ UN EVENTO ECCEZIONALE!!” Oh, si che lo sarà, Fratello.

“Grande, Yunie! Bene! Quando cominciamo i preparativi?”

“Anche subito, direi” dice Paine a Rikku –Ah! Ogni volta che pronuncio il suo nome mi viene la solita fitta al petto, maledetto Gippal!- “Dobbiamo trovate Tobli. Lui ci aiuterà ad organizzare il tutto.”

“Lo troverete al Fluvilunio.” dice il piccolo Shinra. Fratello ritorna saltellando ai comandi dell’aeronave, mentre Paine e Rikku incoraggiano l’ex invocatrice che sembra sempre meno decisa ad esibirsi in pubblico.

Che atmosfera che c’è qui dentro. Questo clima di famigliola felice mi nausea. Tutti stanno li a consumare il loro poco tempo prezioso che gli rimane nei preparativi di un misero concerto, come se fosse la cosa più eccitante al mondo. Ridete, scherzate, collaborate più che potete adesso, perché forse è l’ultima volta che riuscirete a farlo.

Resto in piedi in un angolo, appoggiato con la schiena e un piede alla parete e le braccia portate alla nuca quando lo sguardo mi cade sulla ragazza bionda intenta a parlare con Yuna. Mi scopro fissarla dalla testa ai piedi, godendomi ogni parte di quel corpo così bello, così perfetto, arrivando persino a desiderare accarezzare la sua pelle morbida mentre la vedo sorridere così come sta facendo adesso. Sarebbe un vero peccato che tale bellezza venis…

Volto improvvisamente la testa alla mia destra, lontano dall’immagine di Rikku, tenendo gli occhi serrati.

Smettila, bastardo! Non riuscirai ad impietosirmi, esci fuori dalla mia testa!

La MIA testa, vorrai dire. Qui l’intruso sei tu, Shuyin. E poi io non stavo facendo niente, volevo solo vedere lei, al resto hai pensato tu.

La rabbia ritorna a ribollirmi dentro. Con Gippal che di tanto in tanto si risveglia nella mia mente, le cose diventano più difficili di quanto pensassi. Devo liberarmi in fretta di Rikku, senza dover aspettare di raggiungere Vegnagun.

Ah! Che dolore alla testa!

Credo che io sia più forte del previsto, eh?

Premendomi le tempie raggiungo la porta della sala pilotaggio, incazzato nero. Avevo sottovalutato il fattore Gippal.

“Maledizione!” impreco dando un calcio allo stipite. Improvvisamente sento silenzio alle mie spalle ma, con gli occhi di tutti puntati addosso, esco lo stesso dalla sala senza voltarmi. Raggiungo una cabina qualsiasi e mi chiudo la porta alle spalle, sbattendola violentemente.

Sono davvero furioso. Ma stai certo che non sarà un ammasso di pensieri senza forma a fermarmi. Mi hai sentito? Tu non sei niente, NIENTE!

Scaglio un altro calcio potente al comodino accanto al letto, tanto da farne fuoriuscire i cassetti e il loro contenuto. E proprio da uno di questi rotola sul pavimento fino a fermarsi proprio ai miei piedi una piccola palla luminosa. La curiosità comincia a sostituirsi all’ira, così prendo la sfera fra le mani e la osservo attentamente all’interno. Tra il ronzio dell’interferenza che disturba l’audio, riesco a distinguere alcune parole dette da una persona difficilmente riconoscibile all’interno di quel piccolo spazio rotondo. Il video all’interno della sfera mostra un ambiente cupo e inquietante che ha un non so che di familiare.

“Non ho fatto nulla di male! Volevo solo salvare l’invocatrice!”  grida il ragazzo dalla sfera .

Improvvisamente mi si crea un groppo alla gola. Quelle parole, quella voce...quella persona...

SONO IO.

Di fronte a questa realtà, di fronte alla consapevolezza che questa gente possiede qualcosa di mio conservato per più di mille anni, che questa gente mi conosce, mi cerca, mi vuole probabilmente rispedire nell’Oltremondo e farmi tacere per sempre, il mio corpo ha un fremito e io muoio dall’improvvisa voglia di sterminare, fare a pezzi questi uomini schifosi che mille anni fa mi hanno privato della persona più importante della mia vita uccidendola davanti ai miei occhi. Che nessuno su questo misero pianeta si permetta di vivere felice. Nessuno.

La porta della cabina cigola dietro di me e Yuna fa il suo ingresso nella stanza. Io mi volto verso di lei con aria cupa.

“Che fai nella mia cabina?” chiede lei, mantenendo sempre quel suo caratteristico tono gentile. Poi posa lo sguardo sulla sfera che tengo in mano e sospirando chiude la porta. “Non dovresti frugare tra i miei cassetti, sai?”

Io non le rispondo. Lei continua a vagare con lo sguardo fra la sfera nelle mie mani e i cassetti del comodino rovesciati sul pavimento. Poi si accomoda sul suo letto seduta accanto a me.

“Cosa c’è che non va?” chiede pacata. Io continuo a non risponderle. Sento solamente una strana sensazione nel mio corpo, nuova, non più distruttiva: adesso mi lascio trasportare dal sollievo che provoca in me questa ragazza, dalla pace che mi porta dentro. Come è possibile che due sentimenti opposti possano susseguirsi uno dopo l’altro nell’arco di un minuto? Perché mi succede questo, perché non riesco più a controllare quello che provo?

“Prima sei uscito dalla sala pilotaggio in modo un po’…uhm…violento. Cosa ti turba?”

Eh...Cosa mi turba? Ormai non lo so nemmeno io. Vabe, ovviamente la presenza di Gippal nella mia testa occupa il primo posto in classifica. Poi c’è Rikku, quella dannata, che aiuta Gippal a riprendersi possesso della sua mente. E adesso ti aggiungi tu, che mi fai questo strano effetto non appena ti sto vicino. Poi c’è anche il fatto che devo trovare il modo di farmi condurre da Vegnagun e attuare la mia vendetta contro il genere umano, ma con tutte queste cose che ho per la testa adesso, non riesco a controllarmi. Questa situazione mi sta travolgendo, maledetto Gippal.

“Niente” le rispondo alla fine. Mi volto a guardarla e per la prima volta incrocio il suo sguardo così vicino. Mi paralizzo.

Quello sguardo, quell’espressione.

“Lenne...”sussurro.

Lei distoglie subito gli occhi dai miei, come se fosse andata troppo oltre. Guarda ora la sfera che tengo ancora in mano.

“Sì, si chiamava proprio così l’invocatrice di cui parla il ragazzo nella sfera. Quella sfera è la prima che mi mostrò Rikku il giorno che decisi di diventare cacciasfere. Mi ero illusa che quel ragazzo potesse essere lui. D’altronde gli somiglia così tanto...” gli occhi ancora fissi sulla sfera le diventano presto lucidi.

“Di chi parli?” Chiedo io. Lei sospira profondamente.

“Di un sogno svanito.” Si alza e fa per prendere la sfera, ma il contatto delle sue mani con le mie ci fa sobbalzare all’improvviso. Istintivamente ritraiamo le nostre mani, mentre la sfera cade per terra e rotola fino all’altro lato della stanza. Yuna evita volutamente il mio sguardo e, rossa in volto, esce velocemente dalla cabina. Io, con ancora la pelle d’oca, rimango immobile mentre ripenso a quella ragazza che per un momento avevo chiamato Lenne.

 

Com’è possibile che una stupidissima ragazza come tutte mi abbia ricordato Lenne? Com’è possibile che io abbia scambiato per un attimo una qualsiasi con la persona che è stata la mia ragione di vita mille anni fa e per la quale ancora adesso vivo qui su Spira? Non me lo perdonerò mai. Non devo mai più avere questi attimi di debolezza, che idiota che sono stato.

Sei umano.

Non azzardarti nemmeno a pensare di paragonarmi a esseri spregevoli come voi. Io non  sono più umano.

Stai tentando di uccidere tanta gente innocente. Chi è più spregevole fra me e te?

Voi umani siete tutti uguali e tutti ugualmente colpevoli. Non esistono innocenti.

L’unico colpevole qui sei tu. Ti macchierai del sangue di milioni di persone, di donne, di bambini. Ti credi di essere la giustizia, ma in realtà sei solo un assassino.

Io sono la voce di tutte quelle anime che non trovano pace nemmeno nell’Oltremondo.

Pensi che la tua Lenne vorrebbe che ti trasformassi in un mostro proprio come quelli che vi hanno tolto la vita?

“NON OSARE NOMINARLA! Tu non sai proprio niente, di noi, NON SAI NIENTE!!” Al suo nome, non capisco più niente. Preso dalla furia, scaravento tutto per aria, il comodino, la sedia accanto alla scrivania, e tutte le cose appoggiate sulla scrivania stessa. Tutta la cabina a soqquadro, mentre mi perdo in un urlo pieno di rabbia e tormento. Fortuna che mi sono spostato nella mia cabina, o Yuna me ne avrebbe dette quattro. Rimango così, ansimante in ginocchio dopo aver semidistrutto tutto.

Lenne…cosa abbiamo fatto di male per meritarci questo?

Mi butto sul letto, forse l’unica cosa rimasta intatta, esausto.

 

 

-------Angolo Autrice------

 Ehm…come dire…Sì, stavo per lasciare incompiuta la fan fiction ._.” Ma mi sono accorta che ci sono troppo affezionata e, anche se dopo tanto tempo, mi sono ritrovata davanti al pc per continuarla...Perciò ricomincerò a postarne i capitoli, ma come al solito non vi garantisco regolarità. Ringrazio comunque chi ha letto questa storia e ci ha recensito, sono davvero contenta che vi sia piaciuta (almeno fino a qua). Questo capitolo non è granchè, ma mi serve come valvola per andare avanti e collegarmi a quello che succederà dopo ^^ Grazie mille a tutti, vi meritate un bacio :D Ciao!
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy X-2 / Vai alla pagina dell'autore: Papaya