Prologo – Una strana
decisione
Pai non mosse un muscolo. Guardò
ancora l’ombra del suo signore e comandante, un’indistinta macchia scura
nell’ambiente acquoso e buio, e gli parve di vederlo annuire in conferma. Pai
sgranò ancor di più gli occhi e guardò con la coda dell’occhio Taruto, che per
lo stupore si era alzato in piedi e fissava Deep Blue con la mascella a mezz’asta:
« M-ma…! »
Deep Blue lo seccò con voce
bassa:
« Nessun “ma”. I nostri avversari
sono più insidiosi del previsto, e non posso tollerare oltre le loro
intrusioni. »
« Comprendo, Deep Blue-sama. –
disse Pai piano – Ma il capitano Fuu non è… »
« È più che adatta. »
Fu la sola replica, e Pai si vide
costretto ad abbassare la testa, annuendo. Taruto lo imitò, inginocchiandosi e
tenendo lo sguardo basso per non far vedere la sua faccia allarmata.
***
Kisshu si mosse lentamente, senza
far muovere neppure una foglia sul ramo dov’era posato. Le sue iridi dorate
scesero sulla strada, scrutando attorno guardinghe, finchè una ben nota chioma
rosso scuro non le attirò a sé, come una calamita.
Kisshu si appiattì contro il
tronco e si accovacciò nell’incavo tra esso ed il ramo, per potersi sporgere in
avanti e guardare meglio la sua micina. Ichigo era in divisa e camminava quasi
saltellando, un sorriso radioso in volto e il proprio ragazzo al fianco.
L’alieno avvertì lo stomaco
contrarsi come se lo stessero stritolando; un sapore amaro gli salì in bocca e
gli occhi si ridussero a due fessure, mentre inconsciamente stringeva il manico
di uno dei suoi sai in una mano.
Quel
dannato manichino calzato e vestito…
Mosse un paio di passi sul ramo,
avvicinandosi quanto più potè all’estremità. Ora vedeva ancora meglio i due,
anche se restava mimetizzato alla perfezione nella macchia verde.
Stavano per passare proprio sotto
di lui.
L’altra lama gli comparve nella
mano libera. Non avrebbe dovuto nemmeno teletrasportarsi, gli bastava un
piccolo balzo e zak!
Niente più Ao No Kishi. Niente
più Aoyama.
Soprattutto, niente e nessuno tra
lui e Ichigo.
Saggiò appena con la punta del
dito il filo di una delle lame, come sempre perfettamente affilato, e sorrise.
« Kisshu. »
Il ragazzo sobbalzò al contatto della
mano sul suo polso. Si voltò di scatto, innervosito, e seccò Pai con
un’occhiata velenosa:
« Che vuoi?!? – sussurrò tra i
denti – Levati, ho da fare! »
« Deep Blue-sama vuole che
rientri. – sentenziò l’altro laconico, lasciando la presa – Ora. »
« Ho da fare. – replicò in
fretta, tornando ad osservare la sua preda – Levati dalle scatole! »
« No. Ora. »
Kisshu guardò il fratellastro un
po’ sorpreso: lo vedeva o no che stava per eliminare uno dei loro nemici più
fastidiosi? Cosa poteva esserci di così importante da fermarlo?
Sbuffò furente e fece sparire le
sue armi, mentre i due giapponesi gli passavano accanto, due metri più in
basso, senza neppure vederlo.
***
Kisshu non era un tipo
obbediente, su quello non c’era da discutere. E non erano state poche le volte,
da quando si trovavano sulla Terra, che aveva disubbidito ad un ordine diretto
del suo capo.
In quel momento, però,
l’espressione di Pai, più rigida del solito, e l’aria agitata di Taruto lo
convinsero a non chiedere nulla e ad aspettare.
Dopo vari minuti d’attesa
l’ambiente attorno a loro cambiò di colpo. I tre si genuflessero di fronte al
loro signore e Kisshu alzò lo sguardo verso di lui: non potevano ancora
distinguerne il viso, ma sapeva che Deep Blue in quel momento lo stava
guardando, e pretendeva la sua attenzione.
« Sento ormai che il mio
risveglio è prossimo. – sentenziò l’ombra – Ma voi mi avete già deluso troppe
volte e non penso sia opportuno lasciare a voi tutto l’operato, da qui in
avanti. »
Kisshu digrignò i denti senza
farsi vedere, e gli parve di scorgere lo stesso moto di stizza anche in Pai e
Taruto, ma non provò nemmeno a guardarli.
« Ritengo di aver scelto la
persona più adatta a sistemare le cose – continuò Deep Blue – e perciò non
tollererò da parte vostra ulteriori fallimenti. »
Senza aggiungere altro l’ombra
sparì, e i tre alieni si ritrovarono nella loro dimensione. Kisshu incrociò le
braccia al petto, furibondo, e guardò di traverso i due fratelli che si
lanciavano occhiate in tralice.
« Voi sapete di chi stava
parlando, vero? »
Era un’affermazione più che una
domanda. Pai lo guardò in silenzio, mentre Taruto prese a fregarsi il collo con
fare nervoso:
« Beh… Sì, forse… »
Kisshu lo fissò e il ragazzino si
morse il labbro, con aria colpevole. Pai sospirò e si massaggiò una tempia,
conscio di quel che stava per succedere, e Kisshu sbottò:
« E allora?! »
L’aria alle spalle degli altri
due tremò un istante, bloccando la sfuriata del ragazzo. Una sinuosa figura di
donna avanzò spedita proprio nella sua direzione e Kisshu, dopo un primo
momento di stupore, mandò un’imprecazione tanto secca da far sobbalzare il
piccolo Taruto, anche se questi sapeva benissimo come il fratellastro avrebbe
reagito.
« Mi state prendendo per il
culo?! »
« Vuoi moderare il linguaggio,
per piacere? Trovo irritante questo tuo essere scurrile. »
In tutta risposta Kisshu imprecò
ancor più pesantemente. La donna lo fissò e Kisshu si ritrovò costretto a tacere,
guardandola torvo.
La squadrò da capo a piedi, non
era cambiata di una virgola da quando erano partiti.
Più che una donna, ancora una
ragazza, all’incirca della sua età, il fisico snello fasciato in una corta
gonna amaranto e in una maglia color bronzo, che le lasciava scoperte le
braccia, le spalle e la schiena; portava dei saldali rosso ciliegia, con lunghi
lacci che le salivano lungo il polpaccio, risaltandone la carnagione chiara. Le
caratteristiche orecchie della loro gente facevano capolino da una cascata di
capelli castano chiaro, lisci e fini, che arrivava a sfiorarle le caviglie,
incorniciando il viso tondo dai tratti morbidi, sul quale ammiccavano due occhi
color prato. La ragazza continuò a fissare Kisshu, le labbra rosate, piene e
ben disegnate incurvate in un sorriso di sfida, e lui sentì il suo orgoglio
bruciargli il petto.
« Non si saluta? »
« Non devo proprio fare un
accidente, Aisei. – sibilò il ragazzo – Solo chiedere per quale fottutissimo
motivo tu ti trovi qui. »
« Sei sordo o lento di
comprendonio? – chiese lei, incrociando le braccia – Deep Blue-sama è stato
chiaro… »
« E lui vorrebbe dirmi che tu
sei meglio di noi tre?! »
« Kisshu. »
« Chiudi il becco Pai! Fatti gli
affari tuoi! »
Il maggiore non replicò,
guardandolo torvo: sapeva bene che, quando si parlava di Aisei, Kisshu
diventava feroce come un lupo ferito.
« Deep Blue-sama ritiene che il
mio aiuto possa esservi prezioso. – continuò la ragazza pacata – Per cui, se
non ti sta bene, puoi pure tornare a casa, perché io da qui non mi muovo. »
Lui sembrò pronto ad ucciderla
con lo sguardo, ma Aisei sostenne l’occhiataccia con aria impassibile.
Taruto guardò con apprensione il
fratellastro e la ragazza. Non poteva dirlo, ma riteneva che quella decisione
del loro signore fosse stata decisamente la peggiore, ed era quasi certo che
anche Pai la pensasse come lui.
La domanda sorgeva spontanea:
Aisei era stata chiamata per loro… Oppure solo per lui?
Kisshu serrò il pugno, dando le
spalle alla ragazza:
« Puoi star certa che invece ti
costringerò a farlo, con le buone o con le cattive. »
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SALVE A TUTTIIIIIII!!! Ebbene sì, sono
tornata xD!!
Tutti: Ma se restavi dov’eri eravamo più
contenti!!
-_____-***… Cmq… Lo so, ho ancora da
completare “Il Collezionista” e dovrei aggiungere basta un capitolo a “I viaggi
di Mewlliver”, che vegeta sul sito da mesi ^^””, ma per quest’ultima non trovo
l’ispirazione giusta, mentre per il Collezionista sono andata così avanti con
le bozze dei nuovi cap che mi basterebbe solo ricorreggerli ^^. E allora voi
chiederete: bene, ma perché allora ci stai scartavetrando le balle con una
nuova porcheria?!? A dire il vero ho i bozzetti di questa storia da tempo sul
pc, ma non facevano che viaggiare senza scopo da una cartella all’altra, senza
che io gli degnassi davvero di attenzione… Poi in questi giorni, mentre
spulciavo le fanfic preferite e leggevo i capolavori delle mie sorelline ^^, mi
son detta “eccchecchispios! Guarda come s’impegnano! Potrei fare uno
sforzettino!” e così… TADAAAAN! Ho buttato giù la trama principale ^^!
E così oggi, in un noioso pomeriggio in cui
non riesco a cavare un ragno dal buco per la lezione di metodologia, ho
corretto e sistemato il prologo, tutto pronto per voi! So che è corto, ma
volevo lasciare un po’ di suspense ^o^! (ma dove -__o? ndKisshu – Tu farai una
brutta fine, stai attento +___+*… ndRia)
La storia si svolge più o meno dopo la
scoperta della vera identità di Ao No Kishi (non lo avevamo capito -_-… ndTutti
– L’hai scritto circa venti righe fa ndPai - era solo una puntualizzazione!
ndRia – Sì, certo… ndTutti – ç__ç… Perché tutti pensano che sia rincoglionita e
non mi ricordi le cose? ndRia), quindi, agendo prima del finale, non so come
cambieranno le cose xD! (non c’è niente da ridere, sai =__=? ndRyou).
Non ho ancora deciso tutti i dettagli
(Asteniamoci dai commenti -___-“” ndKisshu - zitto te! ndRia), ma adoro il
personaggio di Aisei e voglio troppo scrivere ancora di lei x3, perciò mi
rivedrete presto ;) (esami permettendo ç_ç!).
Bacioniiii!