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Autore: _Shee    15/12/2009    7 recensioni
[Sospesa a tempo indeterminato] Gaia Doriani è la protagonista di questa storia, una ragazza in cerca di celebrità, innamorata e succube di un uomo che non la rispetta. Purtroppo per lei quell' uomo, Matthew Reed, è lo stesso che le garantisce la fama che tanto ha cercato. Eppure, ad una serata di gala, Gaia incontra un'altra persona, che inaspettatamente la farà innamorare e le darà nuova notorietà. Ma questo nuova storia sarà amore o solo un modo per liberarsi dai vecchi legami?
Stralcio dal capitolo 14
"Ma poi non è vero che lo sto utilizzando, io lo amo! Sì lo amo! Non devo sentirmi in colpa, se mi nascondo dietro la parola amore, serve a questo no? A difendere. A lottare. A vivere."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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…ma il citofono scampanellò.
Dapprima furono suoni separati, e né io né Matteo demmo alcun segno di dinamismo. Poi però chiunque fosse si attaccò al pulsante e il rumore non poté più essere ignorato. Matteo mi lanciò un’ultima occhiataccia prima di alzarsi e liberarmi dalla sua stretta.
Se anche alla porta ci fosse stata la polizia pronta ad incarcerarmi per un omicidio che non avevo commesso, il mio corpo non avrebbe potuto smettere di sprizzare tanto benessere. Avrei avuto voglia di saltare e far capriole se non fosse stato per Matteo, che nonostante non avesse intenzione di seguirmi per controllarmi, era pronto a staccarmi una gamba a morsi ad ogni mio segno di giubilo.
Scesi le scale senza fretta: più tempo ci mettevo, più tardi avrei dovuto ricominciare a tenermi salda contro l’oppressione di Matteo.
Sapevo cosa volevano da me, volevano consegnarmi un prezioso invito, un invito che valeva la mia intera esistenza. Strattonai il portone pesante di casa ed uscii all’aria aperta. L’ossigeno s’insinuò dentro di me impetuoso ma piacevole, la linfa vitale ricominciò a scorrermi nelle vene. Corsi per un po’ sul brecciolino, finché le fitte dei sassi conficcati nei piedi scalzi non mi costrinsero a procedere con maggior cautela. Eppure tutto questo non faceva che farmi sentire più viva. Al cancello un ragazzo osservava la mia camminata zoppicante. Sventolai una mano e lui mi rispose poco convinto. Davo proprio l’impressione di una ormai uscita fuori di capoccia, e non poteva essere più vero!
Arrivai al cancello leggermente affannata. Sfoderai il mio sorriso migliore al ragazzo e cercai tra le sue mani la fatidica busta. Non c’era…
-È lei Gaudia Celestina Doriani?
Mi chiese tentennante, sporgendosi verso di me per squadrarmi meglio…ma…Oddio! Maledettissima Beverly! Gli doveva dare per forza il mio nome completo? Che cosa imbarazzante! Ci sarà un motivo se lo ho detto solo a lei o no?
-Ah ehm, sì sono io…
-Mi perdoni se la ho disturbata ma ho ricevuto direttive specifiche, mi hanno espressamente detto che avrei dovuto parlare necessariamente con lei, entro stasera…
-Oh no, non preoccuparti! Anzi sei stato gentilissimo! Beh, sono qui! L’invito?
-Ah, ehm, temo ci sia un errore.
-Un…un errore?
-Sono venuto a dirle che non può andare a trovare il signor DiCaprio.
-Co…come sarebbe a dire?
Ogni cosa nella mia vita non faceva in tempo a tirarsi su che finiva demolita inevitabilmente.
-Dopodomani lei non dovrà presentarsi.
Le cose non quadravano. Beverly che si perde uno scoop del genere?
-Ma scusa chi ti ha mandato?
-Il signor DiCaprio, o chi per lui.
-Ma…ma come fai a sapere il mio nome completo scusa?
-Beh…è su tutti i giornali. Fioccano biografie su di lei.
Perfetto.
-Ma come fa Leonardo a sapere che io domani sarei stata lì?
-Beh, le persone a cui spedire gli inviti sono registrate, e se se n’aggiunge qualcuna, specialmente con un nome ormai riconoscibilissimo come il suo, è difficile non notarlo.
Grandioso. Per colpa del mio stupido nome mi sono bruciata l’asso nella manica.
-Aspetta aspetta, spiegami perché dopodomani non dovrei trovarmi lì.
-Queste sono le esatte parole che mi hanno detto di riferirle: “È stato solo un bacio”.
È stato solo un bacio? Sì, ovvio. Un bacio visto da milioni di persone. Un bacio stampato e ristampato sui rotocalchi di tutto il mondo!
-Beh, digli che io ci sarò. Con o senza invito. Su di me si è sbagliato. Voglio solo…voglio solo riconsegnargli la giacca che mi ha prestato. Ecco. E basta.
Volevo borbottare qualcos’altro ma la scena d’asilo nido che stavo esibendo sembrava sufficiente.
-Se vuole posso…
E mi tese un braccio oltre le sbarre.
-Assolutamente no! Sarò io a portargliela! Ti ringrazio per la disponibilità ma hai fatto davvero abbastanza.
-Beh allora l’ultima cosa che posso fare è consegnarle questo.
Abbozzò un mezzo sorriso mentre mi passava un foglietto sgualcito.
- Cos’è?
- C’è sempre qualcuno che mangia sui pettegolezzi del signor DiCaprio, e siccome volente o nolente lei ci sarà, tanto vale darle qualche informazione in più. Qui c’è scritto praticamente tutto.
Allungai la mano verso quella del ragazzo. Era come se brillasse di luce propria. Strinsi il bigliettino tra le dita con cautela, prima di ritirare la mano. La ruvidità della carta riciclata era inconfondibile.
-Beh ora posso andare. Signorina Doriani, è stato un piacere.
Ero quasi senza parole. Forse non era proprio tutto destinato ad essere distrutto.
Il ragazzo inchinò la testa e s’incamminò per la strada.
Prima che si allontanasse troppo, gli gridai dietro sventolando la mano:
-Però io mi chiamo Gaia, solo Gaia, dillo un po’ a tutti, ti prego!
Si volse ilare ed io sillabai un grazie silenzioso. Lui annuì con la testa e corse via.
Strinsi al petto quel piccolo pezzo di carta, sapendo che in realtà stavo stringendo la mia piccola ma zampillante sorgente di speranza.
  
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