Due anime sole e distrutte si incontrarono una settimana esatta prima del 25 dicembre,

non sembra che qualcuno volesse regalare a loro una seconda possibilità?

Non sembra qualcosa di incredibilmente romantico?

Passarono qualche istante a fissarsi, un tempo che per uno spettatore può apparire insignificante, ma per due protagonisti è travolgente e carico di significato.

Naruto quando incontrò gli occhi del cameriere moro che aveva di fronte, smise semplicemente di pensare e Sasuke, beh, lui rifletté soltanto che gli occhi in cui si stava specchiando erano qualcosa di dannatamente bello e puro. Fu qualcosa di così sconvolgente, incantarsi uno nell’altro, che Sasuke fu riscosso soltanto dallo scontro accidentale con il corpo di un vecchietto che tentava di uscire dalla folla.

Naruto invece si era perso in pensieri incoerenti, stordito dalla voce appena sentita, che a lui pareva tanto seducente e limpida.

Sasuke annuì, senza prendere nota, la voce imbarazzata e sognatrice che aveva appena udito non l’avrebbe dimenticata per nulla al mondo.

Si allontanò laddove qualcuno avrebbe preparato quell’ordinazione, sotto lo sguardo di Naruto: gli occhietti azzurri del biondo non abbandonarono nemmeno per un minuto la figura agile e longilinea che sparì nella cucina del bar.

Era stato capace di incantarlo. In un contesto natalizio, dove felicità e euforia regnano ovunque, o quasi, un volto così indifferente a quell’atmosfera poté colpire in un modo incredibile qualcuno che portava le stesse cicatrici nello sguardo, un volto che restava apparentemente insofferente in un ambiente che ormai non gli apparteneva più.

Sasuke si lasciò alle spalle il tavolo del cliente, entrando in cucina. Nonostante fuori si congelasse, quel luogo era sempre dannatamente caldo. Anche lì, come in tutto il locale, la gente agitava le mani e parlava a gran voce: "veloce" dicevano delle voci “clienti" sbraitavano delle altre. Sì, i clienti erano al centro delle loro parole, almeno quello che Sasuke distrattamente ascoltava coinvolgeva sempre e solo essi: i clienti aspettano, sono arrivati nuovi clienti, i clienti richiedono e così via...

Rimase ad aspettare che la cioccolata fosse pronta, cosa che solitamente non faceva, in fondo poteva benissimo portarla al tavolo qualcun altro, ma non aveva voglia di rituffarsi nella folla, o almeno, così giustificò a se stesso quel gesto, perché assolutamente non centrava nulla il voler rivedere un certo biondino che con trepidante attesa fissava la porta della cucina, pensando a tutto tranne che alla cioccolata.

Naruto esultò silenziosamente quando la figura di un cameriere moro ricomparve sotto il suo sguardo vigile. Come poteva spiegarsi perché quel cameriere gli fosse penetrato nel cervello? Era assurdo quanto quello sconosciuto gli fosse rimasto impresso nella mente, nel cuore e nell’anima.

D’altro canto, neanche Sasuke poteva spiegarsi con uno dei suoi soliti ragionamenti freddi perché quei due occhi azzurri, che aveva appena incontrato e che parevano leggergli l’anima, non riusciva a levarseli dalla mente.

Ma entrambi, quando Sasuke raggiunse il tavolo, smisero di pensare, intorno a loro il medesimo trambusto che incessantemente li circondava, sembrò svanire.

Un forte aroma di cioccolata li avvolse entrambi, in quel silenzio irreale che sembrava averli intrappolati, fecero incontrare di nuovo i loro sguardi, fremendo impercettibilmente a quel contatto.

Il nero si fuse con l’azzurro. Non fu una lotta di sguardi, ma solo un intenso mescolamento di sensazioni, che li travolse come un fiume in piena.

Erano sensazioni dimenticate, soffocate da un doloroso passato, che quando riemersero così inaspettate e violente, fece mancare ad entrambi il respiro.

Fu qualcosa di dolce, forte e passionale, qualcosa che non seppero spiegarsi, qualcosa che li sconvolse.

Fu un qualcosa che fu capace di far battere il cuore di entrambi ancora una volta.

Credete nell’amore a prima vista?

Sasuke e Naruto no…almeno fino a quel momento.