Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure
Ricorda la storia  |       
Autore: Rika88    27/06/2005    21 recensioni
(N.B.: Crossover tra le quattro serie di "Digimon") Nel 2012, i Digiprescelti sono ormai visti come criminali, coloro che permettono le invasioni dei Digimon nel Mondo Reale. Ad alimentare queste voci, un’organizzazione che ha preso legalmente il potere, l’Anti Digimon Organization: in Giappone, sede dell’ADO, Davis e gli altri sono costretti a vivere come ribelli, mentre Ken è stato catturato due anni prima, e di lui si sono perse le tracce. Riusciranno i Digiprescelti a salvarsi dall’odio, dall’ignoranza, dalle temibili Prigioni dei Dannati? (E secondo voi vado a svelarvelo nell’introduzione?)
Genere: Dark, Drammatico, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa è la mia prima fanfic di genere "catastrofico/deprimente/fantascientifico", quindi, perdonate se a tratti è un po’ goffa. L’ho scritta più di un anno fa, ma in alcuni punti non mi convinceva, così ho passato mesi a risistemarla, grazie anche al contributo di Gothika, esperta e amante delle fanfiction dark: tuttavia, ci sono anche parti comiche, romantiche, d’azione...un gran minestrone, insomma

(E ci sono anche le prime romanticherie decenti scritte da Rika! N.d.Gothika)

Come al solito, ci tengo a farvi sapere che i commentini miei, di Gothy e di Yolei87 sono di un’idiozia colossale, quindi siete autorizzati a non leggerli.

Capitolo uno:

A.D.O.

Anno 2012

Daisuke Motomiya gettò nel cestino la lattina che aveva appena svuotato con mossa da cestista. Il pezzo di alluminio fece un mezzo giro sul bordo, poi cadde fuori, strappando un sospiro al ventunenne. Quel giochetto non gli era mai riuscito.

Si voltò verso Cody, seduto in un angolo, che guardava fuori dalla finestra

- Che giorno è oggi? - domandò

- Non lo so. Ho perso il conto. Ma è un’altra giornata qui dentro - rispose amaramente il diciannovenne

Cody odiava la base. Odiava quel recinto di mura, che i ribelli avevano costruito in gran segreto in un bosco, vicino alle montagne, per nascondersi. Odiava la piega che la sua vita aveva preso da alcuni anni, ma più di tutto odiava l’ADO, quindi sarebbe rimasto ancora.

- Sono sei anni che l’Anti Digimon Organization detiene il potere - ricordò Davis

- E il peggio, è che sono stati gli stessi cittadini a votarla -

Davis si grattò la testa

- Non possiamo dargli torto. Dai, non guardarmi così, però è vero. Insomma, si vedevano questi mostri che puntualmente comparivano: nel 2002, nel ‘99, chissà quante altre volte. Arriva questa organizzazione che dice: "I mostri sono controllati da persone che si fanno chiamare Digiprescelti e possono aprire portali tra questo mondo e un altro." Tu cosa avresti fatto? -

Cody sospirò

- Il peggio, lo conosciamo solo noi. Noi ribelli, Digiprescelti o meno. -

- Parli delle Prigioni dei Dannati? -

- Già. Luoghi d’inferno, dove chi ci finisce è quasi certo che non ne uscirà più... -

- Questo non è vero! - esclamò Davis, alzando la voce

Il Digiprescelto dagli occhi verdi lo guardò con aria di compatimento

- Nessuno è mai fuggito, finora - sottolineò, duro

Davis abbassò lo sguardo

- Aggiunta inutile. Nessuno fuggirà mai - mormorò

Cody si ammorbidì

- Non essere così negativo. Sono certo che Ken... -

- Ken è là dentro da due anni - interruppe secco Davis - E non abbiamo sue notizie. Il nostro gruppo è spezzato, Takeru in Francia, Kari e Yolei a Kobe, Sora e Mimi in America... -

- Ti vuoi arrendere? - domandò sprezzante l’amico

Davis si sedette, fissando le pareti gialle della stanza, senza realmente vederle

- Siamo deboli, Cody. Siamo un pugno di ribelli che non possono accedere a Digiworld, nè mostrarsi in pubblico. -

- Siamo un gruppo di ribelli che non si arrende, Davis. E tu sei il nostro capo -

Anche Ken è il capo. O forse lo era.

Al pensiero dell’amico, ripensò alla lattina di birra che era caduta per terra.

- Ken mi avrebbe guardato con le sopracciglia aggrottate, poi avrebbe sospirato - ridacchiò

- Come? -

- Lui odiava l’alcol -

Kobe, più o meno nello stesso momento.

La vecchia locanda ricordava un saloon del Far West, meta solo di ubriaconi e di vagabondi: eppure la locandiera non voleva decidersi ad abbandonarla.

Miyako Inoue, ventidue anni, era ancora una ragazza ricca di fascino, sebbene avesse passato gli ultimi anni prima nel minimarket di famiglia e poi, quando avevano dovuto venderlo, in quella puzzolente osteria gestita dal padre e, alla sua morte, da lei stessa, poichè le sorelle e il fratello erano tutti emigrati.

La giovane, impegnata a pulire il bancone, si fermò per osservare interessata il ragazzo appena entrato dalla porta: fece finta di sistemarsi i capelli sotto la cuffia che portava per difenderli dalla sporcizia, per alzarsi e squadrarlo.

Dimostrava più o meno la sua età, e doveva essere un barbone o un vagabondo: i lunghi capelli scuri erano arruffati e legati in una coda poco oltre le spalle e la barba, molto probabilmente la prima cresciuta su quel giovane viso, aveva l’aria di non vedere un rasoio da un po’, e dava al viso un colorito olivastro; gli occhi erano coperti sotto un grande cappello di paglia.

Nell’insieme, dunque, non era per nulla attraente: senza una parola, si sedette ad un tavolo vuoto, togliendosi la pesante giacca nera e lasciando così vedere una felpa scura da cui spuntava il colletto di una camicia bianca e jeans sdruciti sopra ad un paio di stivali rovinati. (Sembra un po’ Grampasso nell’osteria a Brea N.d.A.)(O forse Sirius Black fuggito da Azkaban... N.d.Gothika)(Oppure Goku 500 anni prima in Saiyuki! N.d.Yolei87)

- Oggi abbiamo solo whisky o rhum - disse brusca Yolei, avvicinandosi allo sconosciuto mentre fingeva di pulire il pavimento con una grossa scopa

- Avete qualcos’altro? Non adoro l’alcol -

La giovane, abituata ad avere come clienti solo ubriaconi, spalancò gli occhi e lasciò cadere la ramazza: troppo stupita per ribattere, gli portò del latte, unica bevanda analcolica che aveva in casa, poi gli chiese:

- Avete bisogno di una stanza? Sembrate stanco -

Il ragazzo, con in mano il cappello, le rivolse uno sguardo gentile: aveva grandi occhi grigio-blu, davvero bellissimi, in contrasto con il resto della persona

(Yolei...su, non è difficile, i lettori hanno già capito... N.d.A.)

- No, grazie - rispose gentilmente - Vi prego, sedetevi: siete una delle poche persone che non mi stanno alla larga perchè puzzo! -

- Non preoccupatevi, sono abituata alla puzza...cioè, volevo dire... -

Miyako arrossì furiosamente: dannata boccaccia, perchè non riusciva mai a tenerla chiusa nei momenti opportuni??? Lo sconosciuto di fronte a lei, però, non sembrò essersela presa, anzi, scoppiò in una risata gioviale

- Scusate, non volevo... -

- Non mi avete offeso! È bello trovare ancora ragazze come voi! -

- Come vi chiamate? Se non sono indiscreta! - aggiunse in fretta

Il giovane la fissò

- Non posso pronunciarlo ad alta voce... - si rammaricò

Yolei sentì un brivido, comprendendo: un ricercato! Doveva buttarlo subito fuori, chiamare il corpo di sicurezza dell’ADO, o sarebbe stata nei guai...

E se quell’uomo avesse saputo qualcosa di Ken? Per qualche attimo rimase silenziosa, in conflitto, poi decise di rischiare.

- Da dove venite? - domandò guardandosi intorno

- Sono in viaggio da alcune settimane. Vengo da Tokyo -

- E cosa... -

- Cosa ho fatto? - terminò lui, con la stessa voce pacata

In quel momento, qualcuno appoggiò una mano sulla spalla della ventiduenne: lei si voltò per mettere a posto lo scocciatore, trovandosi di fronte un uomo vestito con una divisa blu.

Un DigiHunter, la "polizia" dell’ADO.

- Signorina, devo chiedervi di allontanarvi. Io e il mio compagno - e indicò un altro uomo, dietro di lui - dobbiamo informarla che sta parlando con un criminale -

La giovane spalancò la bocca, senza riuscire a dire nulla. Intanto, di fronte a lei, il vagabondo si alzò, sospirando

- A quanto pare, l’avventura è finita... - disse, allargando le braccia

Cominciò a seguire i due ma, appena fu vicino al primo, lo colpì con un destro che lanciò il DigiHunter al suolo, stordito. Sotto gli occhi sempre più sbigottiti di Miyako, si scatenò una rissa che causò un fuggifuggi generale.

Dopo una collutazione che parve durare ore, l’unico DigiHunter rimasto in piedi sgambettò il bandito, spianandogli contro una pistola.

- Ci ho provato... - sospirò il moro

L’uomo in divisa si rivolse a Yolei, senza perdere di vista la sua preda

- Lei dovrà spiegare cosa ci faceva un evaso nella sua bettola, signorina Inuoe -

La locandiera e il criminale si guardarono, entrambi perplessi

Evaso?

Inoue? Yolei?

Finalmente, la ragazza lanciò un’occhiata alla cintura del vagabondo scorgendovi, con suo sommo stupore, un Digivice. E non un Digivice qualunque, ma un Black Digivice.

- Temo, signore, di non potervi aiutare - sentenziò Yolei, prima di afferrare nuovamente la scopa e sbatterla violentemente sulla testa del DigiHunter.

- Però... - commentò il giovane, mettendosi seduto e osservando il tizio cadere in terra, stordito

Yolei era furibonda

- KEN-ICHIJOUJI! - scandì, quasi urlando

L’amico le lanciò un sguardo innocente

- Dimmi, Yolei -

- Tu... - si sedette, tentando di calmarsi - Non solo ci fai disperare, facendoti credere morto nella Prigione dei Dannati di Tokyo. Non solo evadi senza farci sapere nulla. Arrivi anche QUI e mi DISINTEGRI il locale! -

Ken si sedette di fianco a lei, osservandosi un taglio sul fianco che sanguinava

- Volevo avvertirvi - si giustificò - Ma non sapevo come fare. Ero inseguito, nel caso non te ne fossi accorta -

La ventiduenne si calmò

- Come mai non sapevamo della tua fuga? E soprattutto, come cavolo hai fatto? Nessuno... -

- Mi hanno aiutato a fuggire, in realtà - si giustificò Ken - Ma credo che l’ADO abbia tentato di non far trapelare la cosa. Insomma, non poteva ammettere che le sue inespugnabili prigioni, non sono poi così inespugnabili -

Yolei osservò il taglio dell’amico

- Sanguini. Vieni, chiamo un medico -

- Sei matta? -

- È un medico fidato. -

La mattina dopo, Ken fu risvegliato da una secchiata d’acqua gelida, che gli strappò un grido e lo fece saltare su come una molla (No comment -.-""" N.d.A.)

- Yolei! -

Si voltò verso la voce femminile: stava per dire qualcosa di poco carino sulla secchiata, ma riconoscendo la nuova arrivata si interruppe

- Kari! -

- Te l’avevo detto che era un medico fidato, o no? - sentenziò la ventiduenne

- E io ti avevo detto che non mi serviva! Guarda, non sanguina più! - disse il ragazzo, mostrando il fianco

- In effetti, se fosse stato un taglio grave saresti morto dissanguato sul mio divano, e io avrei dovuto pulire... -

- Yolei! - esclamò di nuovo Hikari

- ...nascondere il cadavere... -

- Grazie per l’interessamento... - commentò il ventunenne

- Beh, visto che sei qui, usufruisci del mio bagno per ricomporti. Sembri un naufrago -

Incurante dei borbottii di Ken ("Se tu non mi avessi tirato un secchio d’acqua in testa...è_é"), la ragazza tornò a parlare con l’amica

- Come l’hai risolta con quei due? - le chiese la ventunenne

- Ho detto loro che il bandito era scappato. E che non avevo idea di chi fosse, la mia locanda è piena di gente simile -

- Ehi! - gridò il moro dal bagno, ferito nell’orgoglio

- E per la bastonata? -

- Ero stata ricattata da - e qui la voce di Yolei si fece più acuta - "quel terribile uomo, oh che paura, meno male che ci siete voi DigiHunter a vegliare sulle povere ragazze sole come me..." e sciocchezze simili. Piuttosto, non torni allo studio medico? Joe si preoccuperà! -

- No, non c’è problema, poi gli spiegherò tutto. Tu stai attenta, con il tuo ospite. Anche se il taglio non sembrava grave, non è il caso di strapazzarlo -

- Come mai fai il medico, se non sei ancora laureata? -

Ken era comparso alle spalle di Yolei: la ragazza si voltò per ordinargli di pulire dove aveva sporcato di sangue (che donna senza cuore -.-"" N.d.Tutti), ma la burla le morì in gola.

Davanti a lei c’era il Ken Ichijouji che ricordava, senza barba e con i corti capelli corvini che mettevano in risalto i grandi occhi grigio-blu (XD°°°°°°°°°°°°°°°°° N.d.Yolei87)(Yol...Yol, contieniti! No, la bava no! O.O N.d.A.)

- Joe mi permette di dargli una mano ugualmente, anche se solo come infermiera - stava spiegando Kari, nascondendo le risate alla vista dell’espressione fulminata della padrona di casa

(Tocca a me! Voglio scrivere io! N.d.Gothika)

Canticchiando a bassa voce, T.K. si alzò dal letto e aprì la finestra.

A Parigi erano solo le sei di mattina, ma per lui era ora di andare a lavorare (Ovviamente, la scena non si svolge nello stesso momento della precedente in Giappone: se a Kobe è mattina, a Parigi dovrebbe essere ancora notte...n.d.G.): da quando conviveva con la sua fidanzata, si era reso indipendente dalla madre e aveva deciso di trovarsi un lavoro, nonostante avesse solo ventun anni.

- Buongiorno amore! -

La giovane donna dai lunghi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo, gli porse il caffè (Ho un gran brutto presentimento...-_- N.d.A.)

- Ah, Catherine, non dovevi! Potevi restare a dormire! -

- Non ti preoccupare, lo faccio volentieri - rispose lei sorridendo allegra

(AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH! O.O N.d.Rika88 colpita da raptus omicida)

(AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH! N.d.Amanti della Takari)

Takeru, di buon umore, uscì di casa e si trovò sugli Champs Elysèes: senza badare ai nuvoloni che oscuravano il cielo, il biondino si diresse nel bar in cui lavorava come cameriere.

(Scusate, piccola parentesi:

Rika88: IO TI SPACCO LE OSSA, BRUTTA %$/%==*駧§)))!!!!!!!!!!!!

Gothika: Aspettaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!! O.O""""""

Ehm, chiudiamo la parentesi ^^"" )

- Salve a tutti! - gridò allegro

- Ciao T.K.! -

A parlare era stata una signora più o meno di mezza età, dietro il bancone

- Buongiorno signora Ichijouji - rispose il giovane

- TAKAISHI, PIANTALA DI PARLARE E FILA AL LAVORO!! - sbraitò il padrone del bar

Alzando gli occhi al cielo, il biondino interruppe la conversazione: i genitori di Ken erano emigrati in Francia con lui, anzi, era stato proprio il Digiprescelto ad offrire loro la vecchia casa del nonno. In Giappone il loro cognome era fin troppo conosciuto grazie al figlio...Ken Ichijouji, il Digiprescelto della Bontà, uno dei più famosi capi dei ribelli, catturato due anni prima e sparito nel nulla, nel buio della Prigione dei Dannati giapponese.

Pensierino della buonanotte: Respira, Rika...sei stata tu a permettere a Gothika di scrivere, quindi devi prenderti le tue responsabilità...U.U

Gothika: Ma dai, non te la sarai presa...in fondo, se Kari e T.K. avessero continuato a pensarsi a distanza, sarebbe stato non solo noioso, ma anche sdolcinato...vero?...vero?...Rika, cosa fai con quell’ascia? O.O

Il primo capitolo è quasi completamente rifatto: nella prima versione, la voce narrante descriveva la situazione dei Digiprescelti, la storia della presa di potere dell’ADO (che in originale era l’OAD, l’Organizzazione Anti Digimon...però una sigla italiana mi puzzava un po’ ^^"""), eccetera eccetera. Tuttavia, risultava piuttosto fredda, così ho fatto spiegare la faccenda a Davis e Cody.

Gothika: Io ero l’addetta alle parti dark, ma ho voluto cimentarmi con qualcosa di più soft. E poi, Rika non aveva ancora detto nulla su Takeru-chan. Ora scusate, ma è meglio se scappo...

Rika88: Al prossimo capitolo! ^_^ ...................Vieni qui, disgrazia!!!!! +_+

Gothika: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHH!!!!!! °O° """""""

   
 
Leggi le 21 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure / Vai alla pagina dell'autore: Rika88