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Autore: Oducchan    06/01/2010    5 recensioni
Piccola raccolta ispirata a tre immagini, tre capitoli per tre OC diversi, tre personaggi per tre persone speciali
1] A Christmas Carol :-Veneziano… per Natale, hai impegni?-. [OC San marino, Veneziano, Romano, Germania, Giappone, Spagna. lieve -molto lieve- GerVene]
2] Divorce -{ma dicembre sa ancora di sangue } :Il vento soffia gelido, quella mattina. Dopotutto, dicembre è inclemente in qualunque parte delle Isole. [OC Irlanda, Inghilterra]
3]Carnival, what a nightmare! : Un incubo. Un vero proprio incubo. Neppure il Congresso di Vienna si era rivelato altrettanto terribile... [OC Brasile, Un Po' Tutti XD]
Genere: Generale, Comico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if?, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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a christmas carol

Piccolissima introduzione.

all'inizio, doveva contare molti capitoli in più. Di idee ne avevo tante, tanti erano i personaggi che volevo introdurre, ma poi, vuoi per mancanza di tempo, vuoi per difetti di trama, ne ho scelti solo tre.

Tre capitoli per tre OC diversi. Giusto per farveli conoscere un po'

Ma prima, devo fare una piccola dedica e un ringraziamento speciale, alle tre persone che hanno pazientemente sopportato i miei scleri e che hanno contribuito alla nascita di questa mini-raccolta

A Gracy110, beta instancabile, costretta a sgobbare pure il giorno della Vigilia (ma non solo quello), e che mi sopporta pazientemente. San Marino, cherie, è per te <3

A Prof, nota anche come Danna, che si è appassionata al progetto tanto da dar volto a irlanda e irlanda del Nord, che ha già pure scritto una fic con loro dentro XD Niall, mon amour, è per te

A Knockwave, la mia adorata sempai, che si è sopportatat dubbi, questioni, domande, che si è dovuta sorbir la genesi di tutti i personaggi. Non sarà India - ma prima o poi arriverà anche lui, me lo sento XD - ma Brasile, che somiglia ad entrambe, è per te <3

Bene si comincia.

De Hetaliana Geographia

1] A Christmas Carol

Image and video hosting by TinyPic

-Veneziano… per Natale, hai impegni?-.

La domanda, incerta e imbarazzata, borbottata a metà di una sessione di shopping natalizio per trovare i regali per tutti, giunse puntuale come ogni anno un paio di settimane prima della festività, anche dopo il termine della guerra. Germania poteva forse variare l’ordine delle parole da un inverno e l’altro, oppure chiederglielo nei momenti più disparati – alla fine di una riunione, mentre gli lasciava campo libero in cucina, mentre spalavano la neve- ma il senso implicito non cambiava: per quanto la risposta fosse ogni volta scontata, il tedesco aveva la necessità di sentirsene rassicurato.

La nazione italiana strabuzzò gli occhi, spalancando le labbra in una “O” di stupore, come era solito fare alla proposta di passare insieme la festa; ma poi, invece di illuminare la stanza con un sorriso smagliante iniziando a saltellargli intorto estasiato, si grattò pensoso la guancia alzando lo sguardo al soffitto come a scartabellare un’agenda misteriosa.

-Uhm, sì, in effetti ne avrei uno con Romano, dovrei andare da mio fratello…-

Raggelato, Ludwig deglutì a vuoto, nascondendo in fretta la delusione per essere stato scaricato dietro un colpo di tosse e un accennato rossore delle guance; pronto a far finta di nulla, aprì bocca per cambiare rapidamente discorso, ma Veneziano lo prese una seconda volta in contropiede, nel momento in cui gli saltò al collo ridendo solare.

-Chissà come sarà contento se porto anche qualcun altro! Devo telefonare immediatamente a Giappone, sì, e poi…-.

Poi Germania smise di ascoltare, il viso che andava a fuoco dall’imbarazzo.

 

L’ennesima macchina rombante passò rapida sulla strada che portava verso il centro del paese, sollevando appena il cumulo di foglie secche che giacevano abbandonate sotto la fila degli alberi ormai spogli. Fermi a lato della piccola piazza, Germania cercava in qualche modo di far fronte all’entusiasmo dirompente di Veneziano, talmente iperattivo per ritrovarsi, la Vigilia di Natale, in quella sperduta cittadina del centr’Italia con i suoi “Migliori Amici” da non essere in grado di stare fermo né zitto per un solo secondo. Dal canto suo, Giappone continuava a guardarsi attorno incuriosito, cercando di incamerare più informazioni possibili, ponendo solamente ad intervalli regolari qualche domanda imbarazzata che torturava la sua mente; domande alle quali la nazione di casa rispondeva con slancio, interrompendo i suoi monologhi su pasta e cibo per dilungarsi in spiegazioni approfondite.

Pensieroso, Ludwig si strinse maggiormente nel cappotto, alzando lo sguardo sui primi bastioni che si ergevano alle loro spalle a solo pochi metri di distanza, studiando le forme delle merlature che contrastavano contro il cielo ormai all’imbrunire.

-Veneziano… cos’è che stiamo aspettando?-.

Il giovane interruppe l’avventuriero racconto dell’introduzione della pasta nella cucina locale e sorrise, battendo tra loro le mani protette dai guanti.

-Romano nii-chan arriverà tra poco! Chissà se c’è anche Spagna!- trillò solare, iniziando a saltellare in giro cinguettando un “pasta” frenetico. Notando l’occhiata perplessa rivolta loro da un’anziana passante, Ludwig si affrettò ad acciuffarlo premendo con decisione le mani sulle sue spalle, mentre Giappone si eclissava in un angolo facendo finta di non conoscerli – navigata tecnica nipponica per le situazioni imbarazzanti.

-Ti vuoi dare una calmata?-.

-Ehi, mangiapatate! Tieni giù le mani da mio fratello, hai capito?-.

Il grido indignato di un assai irritato fratello giunse da dietro la fila di macchine parcheggiate dall’altro capo della strada: Kiku fece appena in tempo a scartare preventivamente di lato, prima che una sorta di belva feroce si lanciasse verso Germania per allontanarlo a viva forza; serafico e solare come sempre, Spagna li raggiunse attraversando con calma la strada, per nulla turbato del tentativo di omicidio in corso.

-Buonasera a tutti!- salutò cordiale, afferrando Romano per la collottola e allontanandolo quel tanto che bastava per lasciare la presa – alquanto dubbia- sul collo del tedesco. Veneziano, ignorando totalmente la furia omicida del ragazzo, colse l’occasione per stringerlo in un abbraccio soffocante ed iniziare a fargli le feste.

-Romanooooooo! Hai visto, hai visto? Ci sono anche Germania e Giappone, li ho convinti a venire!-.

-Come sono contento – borbottò l’interessato, annaspando da sopra la sua spalla e rifilando un’occhiataccia raggelante ad entrambi i convitati – Germania storse il naso, scettico; Kiku pose mano alla katana: non si poteva mai sapere, con questi europei.

-Che bello, c’è anche Spagna! Sarà una bellissima serata!- e di nuovo, sprizzando entusiasmo italiano da tutti i pori, improvvisò un balletto al grido di “pastapastapasta”, contornato dagli insulti più o meno eleganti del fratello maggiore mentre cercava di liberarsi, e dalle risate di Antonio. Prima che però Ludwig perdesse totalmente la pazienza, Kiku tossicchiò con estrema serietà attirando l’attenzione di tutti.

-Scusate… adesso che dovremmo aspettare?-

Veneziano si fermò immediatamente, colpito da una gomitata allo stomaco infertagli a tradimento dal fratello maggiore, e crollò miseramente a terra. Romano, liberatosi, iniziò ad inferire sul ferito, urlando e agitando un pugno all’aria, facendo allertare immediatamente le altre tre Nazioni.

-Razza di stupido, una cosa dovevi fare! Non dirmi che ti sei dimenticato di avvisare che arrivavamo oggi!-.

-Romano, per favore, potresti cortesemente lasciare stare tuo fratello? Scusate il ritardo, i preparativi del cenone mi hanno trattenuto-.

Con loro sommo stupore, sia Spagna che Germania che Giappone, voltandosi per scoprire chi avesse parlato, poterono constatare l’arrivo di una sesta persona. Un giovane alto, vestito con estrema eleganza, dai capelli castano scuro perfettamente pettinati e ordinati, un paio di occhiali squadrati inforcati sul naso e un sorriso dolce ed educato rivolto a tutti i presenti. L’Italia del Sud fece un passo indietro, abbassando lo sguardo imbarazzato; la parte settentrionale, invece, come risorta miracolosamente, scattò immediatamente in piedi, gettando le braccia al collo del nuovo arrivato.

-San Marino! Fratellone, come sono contento di vederti! Hai visto? Abbiamo portato ospiti!-

Con somma decisa educazione, il giovane riuscì a liberarsi dalla presa, sistemandosi gli abiti sgualciti e dando una rapida ravviata anche a quelli di Veneziano con fare particolarmente materno.

-Ho notato, ho notato… e tu ti sei scordato di avvisare, come tuo solito. Piuttosto, mi presenteresti questi poveri ragazzi?- aggiunse, con un sorriso più ampio rivolto alle tre Nazioni che, imbambolate, guardavano la scenetta con occhi spalancati di incredulità.

-Oh sì, certo! Questo qui è Spagna, sai, l’amico di Romano fissato con i pomodori! Quello lì che tenta di nascondersi invece è Giappone, ti ricordi che te ne avevo parlato, quello che non si capisce mai cosa pensa… e questo, questo è Germania!-

Rivolto un cenno del capo agli ospiti man mano che gli venivano presentati, e fatto intendere all’altro fratello di tacere con un movimento della mano, San Marino soffermò maggiormente la propria attenzione sull’ultimo menzionato, concedendosi qualche minuto in più per studiare la chioma bionda e gli occhi azzurri di un Ludwig che raggiungeva i limiti massimi del compassato imbarazzo.

-Oh, il tuo… come si dice…- parve rifletterci, sfilandosi appena gli occhiali per osservarlo più da vicino – ragazzo, no?-

Per la prima volta nella sua vita, Germania rischiò seriamente il collasso. Mentre Veneziano, rosso come un pomodoro, iniziava a strillare qualcosa per smentire, mentre Romano tentava di tornare alla carica per ammazzarlo, mentre Spagna si affrettava a trattenere il suo ex protetto con una serie di risolini nervosi, il povero Ludwig barcollò, asciugandosi il sudore che gli imperlava la fronte, venendo subito opportunamente soccorso da Giappone – che sfoderò uno dei ventagli sottratti a Taiwan, iniziando a fargli aria. San Marino fissò perplesso l’intera scenetta, prima di sospirare e rinfilarsi le lenti sul viso.

-Comunque sia, sono oltremodo lieto di fare la vostra conoscenza, io sono San Marino… la Repubblica vi dà il benvenuto. Forza, andiamo, ci aspettano alla Rocca- e, come un uomo navigato ed esperto di intrattenimento, batté le mani un paio di volte. Subito, come rispondendo al suo comando, le luminarie che decoravano la via si accesero all’unisono, donando alle file di piante e al profilo delle mura un magico bagliore dorato, risplendente nel buio della sera incombente. Con l’ennesimo sorriso, il giovane fece loro cenno di seguirlo mentre s’incamminava lungo la strada, dribblando abilmente le insidie della pavimentazione e salutando ogni singolo compaesano che incontrava. Immediatamente, le due Italie si affrettarono a sgusciare a suo fianco, uno a destra e uno a sinistra.

-San Marino, San Marino! – pigolò disperato Veneziano, tirandolo per la manica della giacca –Vero che hai fatto gli spaghetti? Vero?-

-No, Veneziano- rispose pacato quello, senza fermarsi, voltando appena il capo verso gli ospiti con un sorriso di scuse.

-Ti prego, dimmi che hai cucinato i maccheroni. Ti scongiuro!- implorò Romano, appendendosi a sua volta al cappotto ormai spiegazzato del fratello maggiore.

-Mi dispiace, nemmeno quelli-

Alle loro spalle, Germania iniziò a pregare nel miracolo di aver finalmente trovato un italiano con del sale in zucca, serio, responsabile, e che non fosse un mangiapasta a macchinetta. Romano e Veneziano, quasi sull’orlo delle lacrime, abbrancarono a peso morto il povero ragazzo.

-E allora cosa hai preparato?!?-

Con nonchalance, San Marino si allentò il nodo della cravatta, scoppiando in un’allegra risata.

-Stasera… gnocchi!-

E mentre le tre nazioni italiane iniziavano a correre all’impazzata ridendo e saltando, gridando all’unisono un “pastapastapastapasta” assordante, Ludwig trasse un profondo sospiro, confortando Giappone con delle pacche sulle spalle.

Sarebbe stato un luuuungo Natale.

 

 

 primo personaggio, San Marino. Fratello maggiore dei due italiani (la repubblica è nata nel 313 d.C., è considerata la più antica del mondo), ho scelto di rappresentarlo abbastanza elegante e raffinato in quanto Stato basato principalmente su turismo e terziario. Poi, beh...è pur sempre italiano, dentro XD

devo ammettere che ho voluto molto bene a Ludwig, in questo capitolo XD Un po' in ritardo coi tempi, forse, ma perdonatemi XD

Dunque, comunicazioni di servizio...questa raccolta ha partecipato al contest nazional-geografico di SillyHatter arrivando onorevolmente terza . ringrazio la giudice per il giudizio, complimenti anche alle altre partecipanti

   
 
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