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Autore: dany23    08/01/2010    9 recensioni
Spoiler 5.13 Il futuro che avrei voluto per Brian e Justin. Dopo due anni lontani riusciranno a tornare insieme? Sono capitoli brevi e mi manca davvero poco per finirla!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Brian Kinney, Justin Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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E siamo alla fine anche di questa Fan Fiction, considerando che doveva essere una One Shot è durata anche troppo.

Innanzitutto ringrazio in modo particolare il BFC (Vale, Sara, Jo e Marzy) per il sostegno

Ringrazio anche tutti i lettori e in particolare chi ha lasciato un segno del proprio passaggio.

Sperando che vi sia piaciuta tanto quanto a me scriverla

Alla prossima

Dany

 

 

Capitolo 10 – Epilogo

 

- Sei il primo mio pensiero che al mattino mi sveglia,

l’ultimo desiderio che la notte mi culla.

Sei la ragione più profonda di ogni mio gesto,

la storia più incredibile che conosco -

 

Siamo tornati dal viaggio di nozze da qualche mese e credo che già lo rimpiangiamo. Entrambi vorremmo tornare in Australia passando il tempo al sole a fare sesso, tanto sesso e a bere alcolici come mai prima.

Purtroppo la vita di sempre sembra sempre meno divertente soprattutto quando si torna alla normalità; durante la settimana viviamo al loft, così Brian è vicino al lavoro e io in caso dovessi partire, non avrei problemi a organizzarmi velocemente.

Nel weekend invece viviamo al Britin anche se spesso andiamo entrambi al Babylon, tanto per cambiare la routine; ormai siamo diventati veramente degli etero e mi stupisco ancora come Brian si sia adattato a questa nuova vita.

Domani devo partire per New York, devo presenziare a una mostra alla Harold & Harrison Gallery e ancora non so se dovrò andarci da solo o se verrà anche lui? Con Brian non si può mai sapere finché non dice chiaramente cosa vuole fare.

Sento il telefono suonare

“Pronto?”

“Ehi Justin, oggi pomeriggio che fai?” risponde Emmett

“Dovrei organizzare il viaggio per domani per New York, perché, cosa avevi in mente?”

“Volevo fare un po’ di shopping prima di iniziare il nuovo programma serale! Vieni?”

“A che ora?”

“Facciamo per le 16, prima devo organizzare un party di compleanno!”

“Ok, vengo io da te?”

“Ci incontriamo al Liberty e poi andiamo!”

“Perfetto, ci si vede più tardi!”

Vado verso lo studio per vedere se riesco a ricominciare a dipingere, ma non faccio in tempo ad arrivare che suona il cellulare stavolta.

“Pronto?”

“Justin, sono Gale, ti chiamo per ricordarti che dovrà stare qui a New York per almeno due giorni, domani saranno presenti i giornalisti, ma il giorno dopo sarà una esposizione su invito!”

“Nessun problema, sto preparando le cose per partire domani, starò a New York per almeno 3 giorni, quindi ci vedremo nel pomeriggio per gli ultimi dettagli!”

“Allora ci vediamo domani nel tardo pomeriggio !”

“A domani allora!”

Tra una cosa e l’altra mi accorgo che è già il momento per me di andare al Diner per il giro di shopping con Emmet.

***

Finalmente dopo più di due ore in giro per negozi mi lancio sul divano, controllo il cellulare per vedere che ore sono e mi accorgo che è ancora presto per prepararsi per andare da Debbie a cena. Mi alzo, lascio il cellulare sul divano e mi avvio verso il piano di sopra, ma sento la porta di ingresso aprirsi, mi volto verso l’entrata e vedo Brian entrare in casa.

“Ehi, sei tornato presto!” dico mentre Brian si sporge per darmi un bacio leggero sulle labbra

“Si, non lo sai? Domani devo partire per New York per qualche giorno, mio marito ha una mostra!”

“Allora vieni!” dico saltandogli addosso

“Non potevo proprio evitarlo, in fondo è una mostra importante e poi ci tenevo!”

Gli metto le braccia intorno alla vita e lo spingo sul divano per poi sdraiarmi su di lui e iniziare a baciarlo, gli infilo la lingua in bocca per iniziare un gioco che conosciamo solo quando siamo insieme, fare l’amore. Quando comincio a sentire il bisogno di respirare mi stacco e scendo sul collo dando dei baci a fior di pelle, mentre lui mi stringe i capelli fra le mani e mi tira a sé.

Per fortuna che il divano che abbiamo qui è enorme, per come ci muoviamo noi saremmo già caduti per terra da un pezzo.

Mi toglie la maglietta con cui di solito dipingo e inizia ad accarezzarmi e pizzicarmi i capezzoli mentre una mano scende per aprirmi prima il bottone e la zip, mentre io infilo le mani sotto la camicia e con le unghie lo graffio leggermente sulla schiena.

Mi tira giù i pantaloni e i boxer insieme mentre mi fa cadere tra le sue gambe, dato che ormai sono praticamente nudo e lui invece ancora vestito, inizio a darmi da fare sfilandogli la camicia dalla testa, non facendo nemmeno lo sforzo di slacciargliela. Inizio a leccargli i capezzoli, mentre gli slaccio i pantaloni e glieli sfilo assieme ai boxer. Ora è davanti a me nudo con già il pene quasi completamente eretto. Scendo su di lui e inizio a baciargli la punta, con la mano intanto gli prendo la base e inizio a massaggiarla lentamente fino a quando non mi blocca, mi tira sopra di lui, mi bacia facendo penetrare subito la lingua nella mia bocca.

Mi fa sdraiare sul divano e inizia a leccarmi il torace mentre con la mano scende sul mio inguine, prende in mano la mia erezione e inizia a fare su e giù lentamente, nonostante la voglia di farmi scopare sia a livelli piuttosto alti, mi godo il momento. Fa scorrere la mano dalla cappella alle palle sfiorandomi il buchino già fremente. Mi infila un dito molto lentamente e io muovo il bacino per andare incontro alla penetrazione, quando sento un calore attorno all’uccello e capisco che Brian lo ha preso completamente in bocca. Inizia a leccarlo, facendo scorrere la lingua sulle vene in rilievo per poi tornare sulla punta e stuzzicare la fessura. Approfitta di questo momento per inserire un altro dito e allargarmi ancora un po’ per non farmi sentire dolore ma solo piacere.

Si allontana un attimo per prendere un preservativo, quando torna aggiunge un terzo dito e a quel punto non mi resta che pregare Brian di scoparmi.

Mi fa sdraiare sullo schienale del divano, con il sedere per aria, sento che si avvicina e preme piano la punta con il mio ano pulsante, allargo di più le gambe e spingo il bacino verso di lui per farlo entrare più velocemente, Brian allora spinge e lo sento che mi riempie completamente.

Dopo il tempo che abbiamo passato a scopare, ora ci ritroviamo sul divano esausti e in ritardo per la cena da Debbie.

“Sei ancora vivo? Forse alla tua età dovremmo darci all’astinenza!” gli dico ridendo

“Ehi! Io sono ancora in grado di soddisfarti completamente!” mi risponde

“Siamo in ritardo!”

“A me non è sembrato, anzi sembrava quasi che siamo venuti in sincronia!”

“Scemo!” gli dico dandogli una leggera spinta

Mi alzo tirando su anche lui e mi avvio verso la camera raccogliendo intanto i vestiti che ci siamo tolti per lanciarli nel cesto della roba sporca e mi avvio verso la doccia

“Dai Brian muoviti” gli urlo subito dopo aver acceso l’acqua della doccia

“Vuoi un secondo round?” mi dice mentre entra in doccia e mi abbraccia da dietro

“Non abbiamo tempo” gli rispondo mentre mi lavo i capelli

Dopo la doccia e la scelta dei vestiti finalmente siamo pronti per uscire e considerando che ci metteremo un’altra mezz’ora per arrivare siamo elegantemente in ritardo di appena un’ora, sempre se non troviamo traffico!

Finalmente arriviamo da Debbie e non facciamo tempo ad entrare che subito ci saltano addosso per aver fatto tardi; per fortuna avendo già la cena pronta, non dobbiamo sorbirci per molto tempo le critiche di nessuno. Ci sediamo a tavola e la cena scorre velocemente tra una presa in giro e l’altra, arriviamo ai saluti.

“Ragazzi mi raccomando a New York! E tu Raggio di Sole dimostra a tutti chi sei!”

“Si non ti preoccupare!” dico mentre ci avviamo alla macchina

Mentre stiamo tornando a casa penso a che diavolo dovrei mettere in valigia! Spero solo che Brian mi aiuti con la scelta.

“Ehi sei pensieroso” mi dice Brian mentre stiamo passando il cancello di Britin

“Non ho ancora deciso cosa mettere in valigia”

“Non ti preoccupare, ci penso io, sono o non sono l’intenditore in questo ambito?”

“Speravo che lo dicessi, perché non so proprio come ci si veste per una serata importante come questa” dico baciandolo lievemente

Entriamo in casa e entrambi ci mettiamo in tuta. Mentre Brian sceglie l’abbigliamento adatto io invece mi occupo degli oggetti da toilette per il viaggio. Finito di preparare mi butto sul letto e senza nemmeno accorgermene mi addormento

***

“Justin, svegliati dobbiamo prendere l’aereo!” mi urla Brian da sotto la doccia

Socchiudo un occhio per controllare l’ora e vedendo che non è poi così presto inizio ad alzarmi

“Brian vuoi qualcosa per colazione?” chiedo mentre scendo in cucina

“Va benissimo del caffè, in caso mangiamo qualcosa quando arriviamo!” mi risponde

Dopo un’ora siamo già all’aereoporto per andare a New York e sono terribilmente agitato per la mostra, domani ci sarà una mostra collettiva in una galleria importante e ancora non ci credo.

Prendiamo un taxi per l’albergo, lasciamo giù i bagagli e già siamo fuori per andare in galleria a controllare che sia tutto in ordine.

“Brian non vorrei ti annoiassi!” dico mentre siamo in taxi

“Non ti preoccupare ho già qualcosa in programma mentre tu organizzi insieme ai curatori della mostra la serata” mi risponde

Dopo essere sceso dal taxi e aver salutato Brian entro alla Harold & Harrison Gallery, vedendomi mi vengono subito incontro.

“Ciao Justin” mi salutano entrambi

“Ci servivi proprio tu!” dice Gale

“Si devi decidere dove mettere quel quadro” dice Randy indicando uno dei miei primi disegni

“Si avevo già in mente un’idea” rispondo iniziando a spiegare cosa avevo in mente di fare con quel quadro

Dopo un’ora ci raggiunge Brian dicendomi che dobbiamo andare a prepararci per stasera. Saluto tutti e ci avviamo all’hotel.

***

“E’ la grande serata, sei pronto?” mi chiede Brian mentre stiamo uscendo

“Spero di si” gli rispondo dandogli un bacio sulla bocca

Abbiamo passato la metà del tempo prima di uscire a fare sesso, non ne abbiamo mai abbastanza e questo mi fa sicuramente piacere, stare con lui facendo sesso o stando semplicemente abbracciati mi fa calmare e oggi ne avevo davvero bisogno.

Arriviamo davanti alla galleria e vedo gente fuori che attende l’apertura, non riesco a capire come mai siano già lì sapendo che ci vorrà ancora mezz’ora prima che apra la mostra

“Dai Justin entriamo” mi prende per mano e mi trascina quasi di peso dentro la galleria

Vediamo i proprietari venirci incontro assieme ad altri artisti che esporranno con me stasera

“Come ti senti?” mi chiede uno dei ragazzi

“Agitato e tu?” rispondo

“Idem!” mi dice ridendo

Mi volto verso Brian sorridendo e mettendogli un braccio intorno alla vita lo trascino verso una delle zone della galleria dove sono esposti i miei lavori.

“Ehi come mai tutta questa fretta?”

“Vorrei farti vedere un quadro prima che entrino tutti”

Lo guido verso una delle zone più illuminate finche non mi fermo all’improvviso

“Chiudi gli occhi!” gli ordino

Vedendo Brian che esegue il mio ordine senza obiettare e continuando a tenerlo d’occhio vado verso il quadro esposto a metà della parete e lo scopro. Torno verso Brian lo faccio avvicinare  dicendogli che può riaprire gli occhi.

“Ecco dove era finito!” mi dice puntandomi gli occhi addosso

“Ti eri accorto che non c’era più e non mi hai detto niente?”

“Non credevo sapessi che l’avevo comprato io all’epoca e quindi non volevo farti capire che già tanti anni fa eri diverso dagli altri!”

“Secondo me lo hai fatto per narcisismo, in fondo sei tu il soggetto!”

“Ehi!” mi dice mordendomi piano sul collo

“Forse non hai visto bene!” gli dico facendolo avvicinare ancora di più

Finalmente vedo il suo sguardo andare verso l’angolo destro e in quel momento gli brillano gli occhi perché sta leggendo la firma che ho deciso di mettere sui miei lavori: Justin K. T.

 

Fine

 

  
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