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Autore: cucciolotta92    19/01/2010    1 recensioni
Questa breve storia narra di bambine, bambole e di una terribile maledizione che nessuno è ancora riuscito a spezzare. Il fascino della paura spinge le vittime a cadere nella trappola in un antico maniero e a far si che tutti si dimentichino di loro.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una notte insonne


Passarono di poco le due di notte e la giovane ragazza si svegliò di soprassalto con nella testa un'idea, come se per tutta la notte la sua mente ci avesse rimurginato sopra.
Appena i suoi sensi ricominciarono a funzionare notò gli effetti che quella nottata le aveva portato, aveva un rivolo di sudore che le disegnava una corona sulla testa per scorrere poi lungo la schiena provocandole tremiti di freddo; il respiro era irregolare e pesante e le venne in mente che la sera prima aveva mangiato anatra cosa che non accadeva mai dato che era vegetariana..
le orecchie martellavano e sentiva la pressione del sangue farsi maggiore sulle dita rispetto a quando era andata a letto, i suoi occhi ancora non vedevano impegnata com'era ad ascoltare il ritmo del suo corpo e a controllarlo.
Il ritorno della vista le permise di controllare bene l'ambiente ed accertarsi che non fosse un sogno, che si trovava realmente in quel maniero.
Il suo cuore si calmò, il sangue ritornò a scorrere in modo naturale e lei potè sedersi sul bordo del letto per accendere la torcia che aveva sempre sul comodino.

Fece scattare il pulsante sulla torcia ed un bianco cerchio di luce artificiale illuminò il tappeto rosso al lato del letto. Infilandosi le scarpe alzò il getto di luce facendo scorrere lo sguardo sulla stanza.
In questo modo potè notare cose che alla prima occhiata non aveva visto come l'antichità dello scrittoio e la complicatezza dell'enorme finestra leggermente illuminata dallo spicchio di luna.
Si alzò dal letto ed iniziò a camminare a ridosso della parete della finestra da cui potè osservare affascinata come durante la notte ci sia molta più vita di quanto non credeva.
Nell'osservare tutto ciò riuscì ad isolare la mente e dopo poco cominciò a camminare su e giù per la stanza; la sua camicia da notte ondeggiava seguendo con armonia i delicati passi, la sua pelle candida assumeva un'aurea argentea quando veniva illuminata dalla luna, il braccio che teneva la torcia, ormai spenta, era abbandonato la fianco mentre la mano libera picchiettava sulle rosee labbra mentre la sua mente tornava al sogno tentando di recuperare il pensiero che in un attimo era scomparso.
Ad un certo punto si bloccò con la gamba sinistra ancora piegata nel passo appena fatto, pian piano le ciglia si sollevarono e la bocca si allargò lasciando uscire un respiro di comprensione, i suoi lunghi capelli castani le scivolarono dalla spalla coprendo il suo volto candido mente lei si voltava con la grazia di una ballerina e si avvicinava all'arazzo dalla parte opposta della camera.
Con un click la torcia si riaccese e per un momento la giovane non vide più nulla ma subito iniziò a cercare quello che le era parso di vedere nel suo sogno.
Partendo da sinistra passò tutto l'arazzo osservando ogni più piccolo disegno nella speranza di trovare e capire.

Dovete sapere che Kate è una ragazza molto perspicace e meticolosa.
Dal primo momento in cui vide l'arazzo subito ne rimase affascinata dall'accurata scelta dei colori e delle forme, come se quell'opera raccontasse una storia.
Ed era proprio così su quello splendido ed antico arazzo era narrata la più affascinante delle storie, per Kate.

Passarono le ore senza che la giovane se ne accorgesse, al di fuori della sua stanza il cielo si svuotò dai predatori notturni ed iniziò a schiarirsi promettendo l'arrivo di un nuovo giorno.
Il campanile della cappella del maniero suonò le cinque, ora in cui l'alba si faceva avanti, e dopo pocò illuminò la figura di una fanciulla addormentata su una scrivania con in mano un piccolo foglio di carta con appuntate delle frasi, forse delle teorie su ciò che aveva scoperto nelle ore precedenti.
Una mano coperta da un cadido guanto le tolse di mano il foglietto e dopo una veloce letta lo piegò per metterlo in tasca, senza fare rumore lasciò un vassoio con la colazione sulla sedia accanto quella occupata da Kate e se ne andò dalla porta.

A quell'ora i corridoi erano ancora deserti se non per i camerieri che portavano le colazioni nelle camere dei nuovi abitanti.
I loro passi a malapena si sentivano e nelle loro divise sembravano soldati o addirittura macchine, nessuno sguardo oltre quello che doveva essere, nessun respiro di troppo. Solo portare a termine ciò che era stato affidato loro, senza nessuna trasgressione.
I pavimenti lustri e le imponenti colonne antiche di secoli erano splendenti nella chiara luce del mattino, i dipinti di antichi pittori erano tenuti con estrema cura e niente sembrava fuori luogo.
Dal parco interno si sentivano i rumori dei cervi rossi che correvano allegramente ed il cinguettio degli uccellini che andavano a beccare il suolo in cerca di cibo.

Se qualcuno si fosse trovato lì fuori non avrebbe potuto pensare altro che all'eden, la terra promessa, così perfetta ed incontaminata, sedersi sulla sponda del lago e vedere i guizzi dei pesci sulla superficie, vedere le simpatiche anatre e gli eleganti cigni avvicinarsi per un po' di pane, osservarli mente si puliscono le piume o spiccano il primo volo del mattino.
Sentire come la natura entra sotto la pelle, farebbe rivivere anche un cuore distrutto.
In effetti qualcuno giunse ad osservare lo spettacolo.
L'anziana signora si sedette sulla panchina col volto verso il sole e con il cuore in pace.
"Dopo tanto tempo non è cambiato nulla. Questo parco è un vero miracolo."

Kate si destò dal sonno molto lentamente e con sorpresa vide il vassoio della colazione sulla seconda sedia.
Lo prese in mano e lo portò sul letto, assaggiò il the e con sorpresa notò che era delicato e fresco, non forte come era abituata. L'appetito le venne improvvisamente e mangiò molto volentieri.
Con tranquillità andò al bagno (ogni camera ne aveva uno privato) e dopo essersi lavata si vestì optando per dei jeans neri stretti, ed una felpa leggera azzurro chiaro.
Raggiunse i suoi genitori e li salutò per andare a seguire le lezioni che si tenevano nella torre est del maniero.
Appena giunse alla lezione di storia notò che c'erano solo altri cinque ragazzi oltre a lei subito fece conoscenza con tutti e li trovò molto uniti e simpatici, conobbe i loro insegnanti ch erano in tre.
Ognuno di loro ex insegnante in pensione, eranno tutti e tre molto preparati, anche se parlavano in una lignua un po' difficile da capire.
Come se non conoscessero il francese moderno, ma solo quello antico.
L' aula in cui si svolgevano le lezioni era circolare e piuttosto ampia, su un lato erano archiviati tutti i libri di testo ed i manoscritti di proprietà del Conte del maniero, la finestra era situata dalla parte opposta e non lasciava entrare molta luce, difatti ogni banco era dotato di una lampada ad olio.
In effetti in nessuna parte del castello si vedevano forme di modernità se non nei bagni. Tutto il resto funzionava come nell'atichità perfino le macchine venivano lasciata al limite dei confini.
In modo che nessuno potesse usarle per muoversi all'interno della proprietà.

Al termine delle lezioni i ragazzi scesero la scala a chiocciola che li portò nel corridoio est dove vi si trovava, oltre a delle camere, anche la biblioteca e li entrarono per far conoscere alla nuova arrivata un po' della storia di quel maniero e della loro Francia.
Nonostante nelle ultime ore siano successe molte cose degne della curiosità di una 16enne americana, Kate non smise di pensare a quell'arazzo e al biglietto scomparso dove era sicura di aver scritto le conclusioni a cui era giunta quella notte. Ma non si sarebbe certo fermata lì, sapeva che quell'arazzo conteneva un segreto e avrebbe scoperto la verità, a costo di non dormire per il resto della sua vita.
........
Fine seconda parte
Fatemi sapere cosa ne pensate!! ^_^
Cucciolotta92
  
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