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Autore: gio_dy    07/02/2010    0 recensioni
Dave fermò Hotch che si stava dirigendo fuori in tutta fretta e gli porse un biglietto sul quale aveva scarabocchiato un indirizzo “Tieni, spero che lo userai” Hotch lesse il biglietto e lo guardò tra l’infastidito e lo stupito “Odio quando fai il profiler con me, te l’ha dato lei?” l’altro sorrise “Ce l’ho da sempre!” e salì sull’ascensore dove il resto della squadra li aspettava seguito dal collega. Raggiunsero l’uscita tutti insieme discutendo ancora del caso poi, una volta fuori, Hotch salutò il gruppo e si allontanò rapidamente… “Dove corre?” chiese Reid stupito dalla fretta insolita del suo capo “A finire il lavoro che ho iniziato io stamattina” Rossi sorrise, poteva ben immaginare il tormento di Hotch in quel momento, Morgan chiuse lapidario la conversazione “Viste le premesse avrebbe dovuto portarsi un giubbotto antiproiettile!” e' il mio primo esperimento... spero vorrete commentare.... abbiate pietà!! ;o)
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aaron Hotchner, Altro Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salem (Massachusetts)

Quando il pianto ed i conati le diedero un po’ di tregua si domandò quanto tempo era passato da quando si era ritrovata rinchiusa in quella piccola cella, il terrore la paralizzava, respirava a fatica, l’odore del vomito le intasava le narici, ma non osava muoversi, “forse è solo un brutto sogno” si disse, mentre una lacrima tornava a scendere lungo la sua guancia avrebbe voluto urlare ma la gola le bruciava a causa del vomito e dalle sue labbra non uscì che un suono rauco e strozzato che non avrebbe richiamato nessuno… sempre che qualcuno potesse sentirla! Intorno a lei solo silenzio, roboante, assordante, maledetto silenzio! In quel silenzio innaturale udì un rumore di passi che si avvicinavano, erano passi pesanti, cadenzati, mentre un’allegra melodia fischiettata con noncuranza si diffondeva nell’aria e penetrava le sue orecchie come il gemito di una marcia funebre; con un rumore metallico si aprì uno sportello dove probabilmente era la porta della stanza ed una sottile lama di luce penetrò l’ombra densa della cella.


Quantico (Virginia)    

In sala Riunioni il team aspettava Dave ed Hotch, al di la della loro curiosità in merito a quella strana donna, ed a quanto accaduto quella mattina tra lei e Dave, ma soprattutto tra lei ed Hotch, la questione che più premeva i ragazzi riuniti in quella sala era in merito alla richiesta fatta a Jo Bessy di entrare, o meglio, rientrare nella squadra; tutti, nessuno escluso, si chiedevano perché il Team di Analisi Comportamentale dovesse essere integrato con un ulteriore elemento, e soprattutto temevano un loro trasferimento in qualche altra unità, nessuno di loro avrebbe mai accettato a cuor leggero una decisione simile, nemmeno a beneficio della propria carriera: i membri di quella squadra non erano solo colleghi, erano amici… i membri di quella squadra erano ognuno la famiglia putativa dell’altro!

Nell’ufficio di Hotch intanto l’uomo ed il collega più anziano discutevano dell’accaduto. “ Ho provato a stuzzicare la sua curiosità prima di chiederle di tornare, ma non è servito a nulla, nonostante gli occhi le brillassero mentre parlava e spiegava le sue teorie, nonostante in un impeto di orgoglio abbia bacchettato Morgan e lo abbia messo a tacere, ha rifiutato la proposta di rientrare!! Aaron quella donna è più testarda di un mulo.” “Lo so Dave ed immaginavo che comunque non avrebbe mai accettato di lavorare con me.” I due uomini tacquero qualche minuto poi Rossi guardò il collega negli occhi e sganciò la bomba, sapeva che quello che stava per dire, se fosse andato a buon fine, avrebbe avuto ripercussioni su tutti e non solo sull’uomo che gli sedeva di fronte, ma tanto valeva tentare.
“ Sai, invece penso che ti stia sbagliando, nonostante le apparenze credo che la soluzione di tutto sia proprio tu…” l’uomo lo interruppe “Per favore Dave, ora non …” “Taci, ed ascoltami! Ti aveva fatto un giuramento tempo fa, se non sbaglio ti disse che la prossima volta che ti avesse visto ti avrebbe preso a schiaffi anche se tu fossi stato il presidente durante una seduta del congresso… credo siano state all’incirca queste le sue parole.”
“Vedo che ti ha raccontato proprio tutto!” Rossi non rispose a quel commento, e soprattutto ignorò la nota di ironia che lo accompagnava e proseguì “Lo ha fatto Aaron! Ti rendi conto che la prima cosa che ha fatto quando ti ha visto è stata esattamente quella che si era ripromessa allora?! Ora dimmi, quanti anni sono passati? Dodici? Tredici? Aveva poco più di vent’anni allora ed ora è una donna, eppure lo ha fatto!! Non ha dimenticato…non TI ha dimenticato!”
“ Dave, ho paura di aver capito dove vuoi arrivare e la mia risposta è no!”
“ Ragiona Hotch, falle il profilo e ragiona… quanto è avvenuto oggi ti ha dimostrato chiaramente che qualsiasi cosa sia accaduta, sei ancora parte di lei, e nonostante le apparenze l’unica persona che può riuscire a convincerla sei tu! Lo sai Aaron se non fosse così importante per la squadra, per la nostra credibilità, non insisterei, ma pensa alle eventuali conseguenze… pensa ad avere in squadra quell’inetto di Bob Carlson invece che lei!” Hotch tacque, poi si diresse verso la porta “ E’ meglio che andiamo di la, i ragazzi vorranno qualche spiegazione, ed a parte le nostre implicazioni personali, ne hanno diritto almeno per il fatto che è stato chiesto ad una nuova persona di entrare in squadra senza che loro ne fossero precedentemente informati.” “ Ok, andiamo.” Arrivati sulla porta della sala riunioni Dave posò una ma no sulla spalla di Hotch fermandolo prima che questi aprisse la porta “Pensaci!” disse, dopo di che entrarono nella stanza.

Quando varcarono la soglia la conversazione che era in atto nella sala si interruppe di colpo, era chiaro che stavano ancora parlando di quanto accaduto poco prima. Rossi interruppe quel silenzio imbarazzante “Ragazzi, credo che per una volta, prima di discutere del caso abbiate diritto ad una spiegazione in merito a quanto avete udito dire da me a Jo Bessy poche ore fa in questa stanza” la precisazione, fatta in tono categorico voleva, almeno momentaneamente, mettere Hotch al riparo da ulteriori imbarazzi, poi l’uomo proseguì “La persona che avete conosciuto si chiama Jorja Bessy, ed è un agente di quest’unità in congedo temporaneo, ma questo credo che lo aveste già intuito…” “Perché ci è stata presentata come consulente e non per quello che era realmente? Non vi fidavate di noi?” chiese Morgan alquanto infastidito dall’essere stato tenuto all’oscuro di qualcosa di così importante “No – rispose Dave – non è così, ma dati i motivi personali che hanno portato in passato l’agente Bessy ad allontanarsi dall’unità abbiamo pensato che fosse meglio agire così, nemmeno io ero sicuro di chiederle di rientrare fino a che non l’ho fatto” “Ecco a proposito di questo, che bisogno abbiamo di un elemento in più? C’è per caso qualcosa che qualcuno di noi dovrebbe sapere, ma che non gli è ancora stata comunicata??” Emily aveva finalmente dato voce al dubbio che attanagliava tutti loro Dave li guardò tutti e sorrise “Il problema non siete voi ragazzi, ma Bob Carlson Jr. il nipote del Senatore Carlson…” “Carlson… Carlson, mi dice qualcosa… ah, si!! Ma non è quel poliziotto in cerca di fama che con le sue dichiarazioni alla stampa ha quasi mandato a monte l’operazione che ha portato all’arresto di Rudolph Cosentino e di buona parte della famiglia cosentino??” “Esatto Reid, proprio lui… dopo quello che ha fatto è stato messo a scaldare una scrivania nella speranza di limitarne i danni, ma lui, naturalmente non ha gradito, quindi ha fatto domanda all’FBI e grazie agli appoggi politici del caro nonnino è riuscito ad entrare; ora, dall’alto della sua laurea in psicologia, presa sempre grazie al l’influenza di suo nonno, pretenderebbe di lavorare in questa squadra ed il vecchio sta facendo ulteriori pressioni, muovendo tutte le conoscenze che ha perché ciò avvenga..” “Ieri mattina sono stato chiamato dalla Strauss che mi ha illustrato la situazione – proseguì Hotch intervenendo sul discorso del collega – e mi ha chiaramente fatto capire che l’unico modo per impedire che ciò avvenga sia proporre un nostro candidato con una curriculum contro il quale la scarsa esperienza e la misera laurea di Carlson non possano competere; dopo averne discusso a lungo ieri io e Dave abbiamo pensato a Jo, innanzitutto perché è stata uno dei primi agenti giovani dell’unità, era anche più giovane di Reid quando ha iniziato, il suo stato di servizio è ineccepibile ha un QI di poco inferiore a quello di Spencer e tre lauree, non ha mai abbandonato del tutto il Bureau, partecipando ai vari aggiornamenti e sostenendo periodicamente l’esame per il porto d’armi, e la difesa personale, quindi in, poche parole a parità di età il suo curruculum e quello di Carlson non sono nemmeno lontanamente paragonabili, e poi lei sarebbe solo un agente che rientra al proprio posto e conosce già il lavoro al contrario di Carlson che dovrebbe inserirsi, insomma, lei sarebbe il nostro asso nella manica e la nostra ancora di salvezza allo stesso tempo. Stamattina sono andato dalla Strauss con la nostra alternativa e lei è stata pienamente d’accordo.” Morgan sorrise ed intervenne “Quindi ora l’unico problemino, se così possiamo definirlo, è convincere questa superdonna travestita da mezzouomo a tornare nell’unità, perdonatemi l’ironia, ma ne parlate come di un supereroe, comunque tornando al nostro problema, nonostante le abilità dell’agente Bessy, se l’istinto non mi ha abbandonato, sarebbe più facile che il nostro SI venisse a costituirsi nelle prossime due ore, piuttosto che averla in squadra con noi!” “Infatti, per come stanno le cose al momento, il tuo istinto non si sbaglia Derek, ma io spero sempre che qualcosa possa accadere.” e così dicendo Rossi alzò gli occhi a guardare Hotch che sostenne rigido il suo sguardo e fingendo indifferenza chiuse il discorso Bessy riportando l’attenzione di tutti sul caso e sugli elementi a loro disposizione. Lavorarono per tutto il pomeriggio studiando i fascicoli delle vittime che erano stati loro inviati giungendo alla conclusione che l’SI era un collezionista, dovevano solo capire quale fosse il punto comune tra quelle donne che le trasformasse agli occhi di quello psicopatico in oggetti da collezione; verso sera intorno all’ora di cena decisero che sarebbero partiti la mattina dopo alle 6.00 con il Jet per raggiungere Salem, luogo del ritrovamento dei corpi. Si stavano salutando ed avviando all’uscita quando Dave fermò Hotch che si stava dirigendo fuori in tutta fretta e gli porse un biglietto sul quale aveva scarabocchiato un indirizzo “Tieni, spero che lo userai” Hotch lesse il biglietto e lo guardò tra l’infastidito e lo stupito “Odio quando fai il profiler con me, te l’ha dato lei?” l’altro sorrise “Ce l’ho da sempre!” e salì sull’ascensore dove il resto della squadra li aspettava seguito dal collega. Raggiunsero l’uscita tutti insieme discutendo ancora del caso poi, una volta fuori, Hotch salutò il gruppo e si allontanò rapidamente… “Dove corre?” chiese Reid stupito dalla fretta insolita del suo capo “A finire il lavoro che ho iniziato io stamattina” Rossi sorrise, poteva ben immaginare il tormento di Hotch in quel momento, Morgan chiuse lapidario la conversazione “Viste le premesse avrebbe dovuto portarsi un giubbotto antiproiettile!” sorrisero per la verità celata in quelle parole e si salutarono.
   
 
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