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Autore: alex di gemini    15/02/2010    1 recensioni
Ecco l'ultima (per ora) mia traduzione Una gradevole storia tutta solo per Maya e Ritsuko Spero vi piaccia
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Maya Ibuki, Ritsuko Akagi
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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L’arrivo fu impressionante per Ritsuko: non si era mai chiesta dove Maya vivesse, né che vita conducesse fuori dalla Nerv  Forse aveva molti amici con cui si vedeva il sabato sera per parlare del più e del meno e poi andare a far baldoria tutta la notte in un bar, trovare nuovi amici e ubriacarsi, Maya sarebbe stata così circondata da molte ragazze con cui avrebbe potuto lamentarsi di quanto i ragazzi fossero senza speranza e di ragazzi che avrebbero cercato di sedurla con acute battute prese dai film, tutte cose che ogni ragazza della sua età sognava e che Ritsuko aveva avuto un tempo

Tuttavia in un qualche modo, quel pensiero la infastidiva.

Non capiva se fosse perché fosse un po’ invidiosa di Maya e della sua vita più interessante della sua o dei suoi amici che vedevano una ragazza diversa Ma perché era così irritata dal dover dividere la sua assistente con qualcun altro? Ritsuko uscì dal trance in cui era caduta quando sentì un tocco leggero sulla spalla: era Maya che le disse: “Senpai, ha davvero bisogno di una o due notti di completo riposo”

 

Poi la fece entrare in casa 

La dottoressa si guardò intorno e vide che l’appartamento fosse piuttosto simile al suo e si sentì ancora meglio quando ricordò che i sabati sera li passava alla Nerv con lei

“Rits –Maya urlò attraverso la casa – sono tornata”

 

Ritsuko ebbe un colpo: non l’aveva mai sentita chiamarla con un nome diverso da Senpai e ora stava addirittura usando il suo vecchio nomignolo, anzi lo stava urlando Cercò l’assistente con lo sguardo, ma la brunetta era già sparita, lasciandola confusa all’entrata della casa Poi ottenne la sua risposta quando Maya tornò, tenendo in mano una palla di pelo bianco e marrone

Maya: “Ritsuko, ti presento la dottoressa Akagi” La gatta sbadigliò e si stiracchiò “Potresti almeno esere cortese, sai che hai preso il nome da lei”

La dottoressa sorrise e accarezzò la testa della gatta: “Bene piccola Ritsuko, sono felice di conoscerti”

Ma la gatta non mostrò grande interesse per l’intrusa, soffiò e riprese la sua attività preferita, dormire tra le braccia di Maya

Ritsuko: “Non sapevo che ti piacessero i gatti”

Maya: “Infatti non mi piacevano, ma una volta le ho dato da mangiare e lei mi ha seguita qui, non potevo abbandonarla (arrossisce) e poi avevo bisogno di qualcuno che mi tenesse compagnia”

 

Ritsuko: “Capisco, ma perché darle il mio nome?”

 

A quelle parole Maya arrossì terribilmente e si allontanò

Ritsuko (scuotendo la testa): “Non importa, è così carina, proprio come te..” Detto questo la dottoressa sorrise

 

La senpai le aveva detto che era carina… Maya voleva scomparire sotto terra; Ritsuko invece si stava divertendo un mondo: amava prendere un po’ ingiro la giovane tecnica ed era fin troppo facile farla arrossire ed era così carina quando arrossiva  Ora la vedeva cercare di nascondere l’imbarazzo dedicandosi al gatto: con le mani grattava la testa della piccola Ritsie proprio sotto le orecchie mentre se la teneva sul petto, proprio sotto il cuore e, più la guardava, più si sentiva gelosa della sua omonima felina

“Ma come posso essere gelosa di un gatto” pensava

 

Dopo alcuni minuti di silenzio, Maya si accose finalmente che erano ancora sulla porta di casa e, battuta la mano sulla fronte, invitò la dottoressa ad entrare in salotto

Maya: “Faccia come se fosse a casa sua, Senpai, io vado a mettermi qualcosa di più comodo Vuole qualcosa dalla cucina? Del te?”

Ritsuko: “Del te sarebbe perfetto, grazie Maya”

La ragazza arrossì, come faceva ogni volta in cui il suo boss aveva una parola gentile per lei e corse in camera da letto

Quando tornò, trovò la dottoressa sdraiata sul divano L’aspetto della stanza era proprio ciò che ci si sarebbe aspettati da Maya Le pareti erano color crema con qualche poster e tanti animali di peluche, probabilmente dono dei suoi amici, erano sparsi qua e la; un grazioso Chuchu la guardava da sopra la tv  Un grande orsacchiotto con una maglietta con su scritto: “abbracciami” sedeva sul divano e quasi scompariva, sommerso da un esercito di cuscini rosa Ritsuko sorrise di nuovo: non le era mai piaciuto il rosa, ma si sentiva sorprendentemente a suo agio

La piccola Ritsuko, invece, si era ripresa il suo posto sulla sedia innanzi al divano e dormiva tranquilla e, dato che Maya sembrava non voler tornare, la sua ospite ne approfittò per lasciar vagare lo sguardo sugli scaffali che coprivano due pareti

Naturalmente contenevamo molti libri, ma anche altri animali di peluche e, soprattutto, un numero enorme di gadget e immagini di Hello Kitty, oltre a foto di Maya e della famiglia, anche se, strano a dirsi, la Maya in esse raffigurata aveva un’età massima di dodici, tredici anni; iniziava poi la serie di lei con gli amici in varie situazioni, la più recente delle quali era lei al momento della laurea

Ritsuko rimase però perplessa nel notare che tutte erano impolverate, scosse la testa, ma non pensò nulla Dopo tutto chi era lei per ficcare il naso nella privacy della sua subordinata?

Proseguendo vide alcune riviste su un tavolo da caffè, insieme ad alcuni appunti da Maya scritti; fu tentata di leggerli, ma poi lasciò perdere Ad ogni mood una cosa attirò la sua attenzione: una foto in una cornice, nascosta sotto il mucchio di carta

Non vi era polvere su di essa, eppure in vari punti la vernice era consumata, come se fosse stata tenuta in mano a lungo e anche la foto era recente, realizzata ad una delle ultime feste di Misato e raffigurava lei, Ritsuko Akagi, ubriaca e ignara di venire fotografata  Naturalmente si chiese come  e perchè quella foto fosse stata scattata, ma poi decise di non torturare le poche cellule cerebrali che ancora le funzionavano e si sdraiò sull’orsacchiotto, nel tentativo di rilassarsi Affondò il volto nel pelo dell’orso e sentì intenso il profumo di Maya – chan: chiuse gli occhi e immaginò che la ragazza stessa la stesse stringendo Per la prima volta da molto tempo si sentì in pace, al sicuro e rilassata qui, in questa piccola casa, in presenza della sua subordinata
  
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