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Autore: Hikary    17/02/2010    15 recensioni
[La Compagnia dei Celestini]
Scritta per la community di LJ fanfic100_ita
Lucifero è orfano, ribelle, orgoglioso: nella sua vita non c'è mai stato spazio per l'amore.
Celeste è bella, testarda e soprattutto ricca; ma ogni volta che può scappa dalla sua grande e solitaria casa per una partita a Pallastrada.
La loro storia, la loro vita, il loro amore.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un grazie speciale a Lely

che ha, seppure inconsciamente,

ispirato questo capitolo =)


[ Claim: Lucifero

Prompt: 015. Blu.]


04. Principe-Quasi-Azzurro

( praticamente celeste)



Probabilmente lo avrebbero ucciso.

In maniera lenta e dolorosa, sotto gli occhi di Celeste per di più.


- Celeste – la ammonì infatti, ma ben attento a non allentare la presa – Credo che i tuoi genitori mi uccideranno. -

- Oh, probabile. Ma soltanto se la Biffering non ti trova per prima... - ribatté lei.


Lucifero le lanciò un'occhiata carica di sconforto; quello sguardo da cane bastonato lo rendeva a dir poco adorabile e Celeste dovette mordersi in labbro inferiore per non scoppiare a ridere. Cosa che, tra l'altro, sarebbe stata problematica nella sua situazione. Non è mai opportuno distrarsi qundo si penzola dal terzo piano appesi ad un lenzuolo attorcigliato.


- Tu sei matta... - brontolò tra sé.

- Forse. - ribatté lei, saltando il davanzale con una risatina leggera.


Celeste era sempre estremamente aggraziata nel muoversi e nessuno dei Celestini mostrò la benché minima intenzione di svegliarsi.


Anche quando giochiamo a calcio sembra una principessa.


- Che ci fai qui? -


Oddio, come suona male! Sempre i soliti modi garbati, vero Lu?


- Io.. -


Non voleva far sapere al ragazzo quello che i suoi genitori avevano detto a proposito di loro due; né, tantomeno, limitarsi ad un generico “ odio i miei genitori” .

In quel momento la camerata dei suoi amici le pareva il posto più accogliente del mondo.


Preferirei essere orfana anche io.


Era un pensiero sciocco ed infantile, lo sapeva, e sarebbe durato neanche un giorno. Celeste non si sentiva così ipocrita da lamentarsi dei propri genitori di fronte a Lucifero.


- Hai litigato con i tuoi, eh? -


Touchè.


- Solo un pochino. -

- E ora non vuoi tornare a casa. -

- Detto così sembra semplice. -

- Lo è? -


La domanda suonò in modo strano. Celeste evitò lo sguardo del ragazzo, stranamente imbarazzata.


Sei la solita melodrammatica, si rimproverò.


Ma subito Lucifero le sorrise; un sorriso così luminoso che Celeste sentì le gambe molli.


- Puoi dormire nel mio letto. -

- E tu? -

- Scommetto che Memorino ha una voglia matta di ospitarmi. -


Nel buio della camera condivisero una risata silenziosa.


Celeste lanciò un'occhiata a Memorino addormentato, poi al letto vuoto di Lucifero. Ebbe la netta sensazione che all'amico non sarebbe affatto piaciuto svegliarsi con Lucifero accanto.

Lei invece...


Scacciò all'istante quel pensiero.


- Io sono più piccole di Memorino. -


Lucifero la guardò di sottecchi, come se non avesse ben afferrato il concetto. E Celeste ringraziò il cielo per la scarsa luce, altrimenti avrebbe avuto un bel daffare a giustificare il colore delle proprie guance.


- E' meglio ...sarebbe meglio se dormissi con me anziché con lui. -

- Oh. -


Il ragazzo pareva sinceramente sorpreso.


- Hai ragione, non ci avevo pensato. -


Questo ragazzo non è normale.


Eppure, pochi minuti dopo, accoccolata accanto a lui, Celeste si sentì davvero fortunata.


Avrò trovato l'ultimo Principe Azzurro, commentò tra sé, ricordando il modo in cui suo padre aveva soprannominato Lucifero, seppure con tutt'altre intenzioni.

Sì, Celeste ne era certa, a dispetto di tutto e tutti: il suo Principe Azzurro era quello giusto.

Anche solo per una questione puramente cromatica.


***


E' statisticamente provato che le direttrici sono per natura donne estremamente sensibili. Il mondo, e gli orfanotrofi in particolare, sono pieni zeppi di scene che possono nuocere gravemente al loro già di per sé fragile equilibrio psicologico. Basta pochissimo, una macchia di pittura su una giacca nuova o un letto sfondato, ed ecco che si scatena un putiferio.

Ma ci sono tre cose in particolare che nessuna direttrice vorrebbe mai, mai trovarsi a fronteggiare.

La prima, secondo il migliore dei cliché, è un indefinito qualcosa che rischi di danneggiare il buon nome dell'istituto. Qualcosa, ad esempio, che coinvolga gente parecchio in vista; e che faccia infuriare gente parecchio in vista, soprattutto.

La seconda sembrerebbe una sciocchezza, eppure è sempre un rischio: è la violazione dei sacri confini del loro regno. Si tratti di un intruso che s'intrufola nel cuore della notte o di un suddito – altresì detto orfano – che scompare a metà pomeriggio, poco importa. Il controllo della frontiera è out; regna il caos.

Di tutte, la terza è di gran lunga la più pericolosa. Si può riassumere in poche parole concise, che un qualunque orfano di un qualunque orfanotrofio saprebbe citare a memoria: trovare una ragazza nel dormitorio maschile.


Ora, mentre scrutava atterrito lo sguardo assassino della Biffering, Lucifero avrebbe classificato il “ Caso Celeste” come un'infrazione di Livello Tre; il che significava guai, in una quantità così inimmaginabile che preferì non pensarci. Tuttavia, dopo un'ulteriore analisi, ebbe la matematica certezza che si trattasse di un mix letale di Livello Uno, Due e Tre, con una maggiore percentuale del terzo.

Fu straordinariamente pronto nel gettare il lenzuolo sopra la testa di Celeste; forse, non avendola sotto gli occhi, la Biffering si sarebbe arrabbiata un po' meno.

Un “ po'” molto esiguo.

In compenso, iniziò subito a parlare con il tono più calmo possibile, impedendo alla donna di emettere anche un solo suono.


- Buongiorno! E' una fortuna che sia venuta a svegliarci, oggi abbiamo un sacco di cose da fare. Ci sono gli esami di fine trimestre, no? Avete già deciso da quali materie cominciare? Quanto giorni dureranno? Ah, mi raccomando, non lasci che sia quella donna a correggere il mio tema. Dopo l'ultimo credo stia progettando di assassinarmi... -


Si bloccò di scatto, ricordando il contenuto del tema.


- Signorina Biffering, non le pare una bellissima giornata? - saltò su Memorino, che nonostante avesse aperto gli occhi da pochi secondi aveva già inquadrato la situazione – Guardi che bel sole entra dalla finestra...aperta? -


La sua voce s'incrinò sull'ultima parola, proprio come l'amico. Lucifero gli lanciò un'occhiata omicida ma Memorino non fu da meno.


Potevi almeno chiudere la finestra!, lo rimproverò con lo sguardo.


La donna li squadrò per un lunghissimo istante. Poi, senza alcun preavviso, afferrò il lenzuolo scoprendo Celeste. Lucifero si mosse quasi automaticamente, prima che lei potesse afferrare la ragazzina per svegliarla.


- Ci penso io... -


I suoi grandi occhi verdi non supplicavano; al contrario, parevano quieti, come se stessero concedendo controvoglia una clemenza a loro parere immeritata. Intimoriva, quello sguardo tanto intenso. Soprattutto pensando a quanta forza doveva nascondersi in quel ragazzo appena quindicenne.

La Biffering annuì.

Lucifero scosse con delicatezza le spalle di Celeste, sussurrando il suo nome.


- E'...già...mattina? -

- Temo di sì. -

- E' tardi? -

- Solo un po'. -


Celeste strizzò gli occhi per adattarli alla luce – sempre la stessa luce che entrava dalla finestra aperta. Sorrise al ragazzo.


- Siamo nei guai, eh? -

- ...solo un po'. -


***


Aveva troppi pensieri per la testa.

Equazioni?

E come avrebbe potuto risolvere equazioni dopo la tragedie di poche ore prima?

Segno lampante di quanto fosse stato orribile: la Biffering non lo aveva nemmeno messo in punizione.


E per fare pena alla vecchia...


Passò la prima mezz'ora torturando la matita. Piccoli morsi rabbiosi, un frenetico ticchettio di mina scheggiata sul banco. Quando ormai cominciava quasi a sentirla invocare pietà, prese la verifica – bianca – e la mollò frettolosamente sulla cattedra dell'insegnante.


Memorino impiegò il primo quarto d'ora per terminare la verifica e il seguente per rileggerla; altri cinque minuti per lamentarsi tra sé di quanto fosse facile e finalmente raggiunse Lucifero in cortile.

Lo trovò intento a palleggiare, naturalmente; di tanto in tanto colpiva il muro con il pallone, ma subito lo riacchiappava, senza mai lasciargli toccare terra.


- Quanto è stato brutto da uno a dieci? -

- Mmm, vediamo... -


Il ragazzo finse di pensarci.


- Non così tanto, sai. A parte il fatto che il padre di Celeste voleva uccidere me e che Celeste voleva uccidere lui... e che a quanto pare considerano la Pallastrada “ un gioioso passatempo per ragazzini poveri di cui la loro bambina si stancherà presto”. -

- Mi piace il termine “ gioioso”. -

- Carino, vero? E' quello che ho risposto. -

- Lucifero! -

- Che avrei dovuto fare? Restarmene lì impalato e lasciare che mi vomitassero addosso tutte le loro cattiverie? Come se non contasse niente il fatto che...che... -

- Sì? - lo incoraggiò Memorino, sorridendo sotto i baffi.

- ...sono innamorato di lei. - concluse a denti stretti.

- Che romantico! Un vero Principe Azzurro che si batte per la sua principessa. -


Rimase un attimo sovrappensiero, le sopracciglia aggrottate; e, di colpo, scoppiò in un'irrefrenabile risata, come se avesse appena fatto una battuta irresistibile.


- Principe Azzurro... e Celeste! - tentò di spiegare, senza fiato.

- Certe volte sei proprio irritante! -


Lucifero storse il naso e si allontanò, seccato. L'amico non provò nemmeno a fermarlo, ancora tutto preso dal suo lampo di genio.


- Molto monocromatici! -



Spazio Autrice

Yeah, sono viva ^o^

(E sto guardando un film orrendo, anche se immagino non vi interessi molto XD).

Aggiornamento ultralento ...che dire? Purtroppo è una cosa che si ripeterà anche se mi dispiace moltissimo. Ma ho una vita mooolto piena.


Ci tenevo però a sottolineare un punto: non lascerò MAI la storia incompiuta. Mai.

Dovessi morire nell'impresa ù.ù


Una precisazione importantissima: ho dovuto alzare un po' l'età dei personaggi per ...beh, diciamo per motivi che vedrete in seguito.


Grazie alle bellissime e apprezzatissime recensioni *.* Mi fanno proprio felice!


Lely, mia adorata Lely: ma sai che senza la tua recensione non mi sarebbe mai venuta un'idea così grandiosa? Azzurro-Celeste ...sei un genio! E per la cronaca, “ meglio tardi che mai” è il mio motto x)p Spero continuerai a seguire la storia nonostante la mia lentezza esasperante!


Giulysan, in ritardo tu? Fossero così i miei ritardi ç_ç Vedrò di dare spazio anche a Memorino visto che lo ami tanto!


BAByDany94 innanzi tutto grazie mille per aver commentato altre mie fic ( soprattutto quella su Coraline a cui tengo da morire!), sei stata davvero gentile!


saku_cele Tenkiù *O* La Biffering rideee XD Che cosa stupenda, eh?


Sheryl Sono commossa per la tua recensione davvero! Spero di soddisfare fino alla fine le tue aspettative, farò del mio meglio =) Io ho iniziato a scrivere sui Celestini proprio perché non trovavo fic e penso sia un gran peccato. E' una serie così bella! ( Sì, sì, conosco il titolo originale: ho visto qualche episodio in francese su YouTube perché non ne trovavo in italiano XD Un po' buffe le voce francesi, ma tutto sommato carine.).


Solandia Non mollo, non mollo =) Grazie del commento! Anche io amo quel tema ^^ I Celestini sono adorabili fin dal primo istante, almeno secondo la mia esperienza <3 Per quanto riguarda l'età, io ho “ appena” 17 anni, ma dubito che fra trent'anni amerò di meno Grisù o Pingu X°°D Oddio, ho anche scelto esempi un po' estremi... In ogni caso, sono per i fan di tutte le età, sempre e comunque :D A presto!




  
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