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Autore: The White Lotus23    25/02/2010    2 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia prima fic in assoluto ed è nata come una sorta di esperimento. Kagome Higurashi, appena tornata da una vacanza, si ritroverà faccia a faccia con la misteriosa sparizione del padre. Deciderà di mettersi sulle sue tracce e vivrà un'avventura piena di enigmi e di incontri pericolosi. Mi sono ispirata alla trama di un pc-game molto avvincente e ho ambientato la vicenda ai giorni nostri. Spero vivamente che sia di vostro gradimento, vi auguro una buona lettura!
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ch. 1



Si trovava a prendere il sole su quella magnifica spiaggia tropicale che ormai frequentava da tre settimane: la sua vacanza era ormai agli sgoccioli. Doveva ammettere che aveva avuto un fiuto davvero ottimo a scegliere quel resort a cinque stelle su quell’isola caraibica e decidere di passarci quattro settimane di completo e assoluto relax con le sue “ragazze”, come amava chiamarle. Ultimamente aveva passato un periodo infernale e necessitava di staccare la spina. Kagome Higurashi, 24 anni, era una modella piuttosto famosa e negli ultimi tempi era stata assediata dai giornalisti e dai fotografi. Il motivo? Aveva rotto il fidanzamento storico con Hojo Saitou, un noto architetto conteso dal jet-set internazionale, proprio un mese prima della data fissata per le nozze. Immaginate che cataclisma mediatico aveva suscitato questa notizia! Dunque la nostra eroina ne aveva approfittato per fuggire al largo insieme alle sue tre amiche del cuore, quelle che sai che non ti abbandoneranno né tradiranno mai. Si sentivano un po’ come le protagoniste di “Sex and the City”: donne in carriera terribilmente sfortunate in amore. Sango Murakami, 25 anni, era una fashion designer molto dotata che purtroppo non riusciva a trovare un uomo che le facesse battere il cuore e le facesse provare il “brivido dell’amore”, o meglio un uomo c’era ma a lei sembrava che la vedesse soltanto come una grande amica. Era molto dolce (nonostante l’aspetto coriaceo) e decisamente bella, aveva un corpo snello e sinuoso, gambe affusolate, splendidi capelli castani e due occhi da cerbiatta che incantavano chiunque. Kagura Shino, yasha di 26 anni, era un avvocato di successo dal carattere forte e volitivo. Bella quanto determinata, nessuno era in grado di contrastarla se si metteva in testa una cosa. Era proprio questo il problema: desiderava un uomo capace di tenerle testa, un uomo deciso che non gliele desse tutte vinte, ma era una rarità trovare un soggetto simile. Era di una bellezza estrema e peccaminosa: grandi occhi scarlatti, labbra carnose e di un rosso sanguigno, capelli neri lucenti acconciati sempre in un rigoroso chignon e un fisico tonico e longilineo. Poi c’era la vulcanica Ayame Watanabe, 24 anni anche lei una yasha (più precisamente una demone lupo), proprietaria dell’agenzia di pubbliche relazioni più famosa di Tokyo. Era afflitta dalla “sindrome dell’innamoramento facile”: appena incontrava un ragazzo carino e ci usciva insieme, si buttava a capofitto e prevedeva già un futuro con una famiglia, quando invece il tizio di turno voleva magari solo divertirsi per una notte. Potete immaginare le fregature colossali che aveva preso (e i pianti/tragedie che le amiche si erano sorbite)! Ma era una ragazza adorabile, di buon cuore, dolce, ingenua e oltretutto molto affascinante. Aveva degli splendidi capelli rossi e due vivacissimi occhi verdi, era minuta, magra ma ben proporzionata. Kagome però, era di sicuro quella che veniva notata per prima. Innanzitutto per la statura: certamente in Giappone non passava inosservata una stangona di 177 cm. La sua discendenza etnica mista poi, le aveva regalato un corpo slanciato e longilineo e due splendidi occhi di un colore tra l’azzurro e il grigio, abbinati alla tipica fisionomia orientale (leggermente addolcita dai tratti occidentali) caratterizzata da capelli lisci e neri come la pece e pelle nivea. Era una ragazza molto allegra, anche se decisamente timida, cordiale con tutti, solare e scherzosa (ma solo con chi conosceva). Le persone a lei estranee solitamente la giudicavano un po’ snob, ma questa era una caratteristica lontana anni luce dalla vera Kagome e Sango, Kagura e Ayame lo sapevano perfettamente.

Dunque, come già detto Kagome si era appena lasciata con il suo storico fidanzato. Era a pezzi. Il giorno in cui lo trovò a letto con la sua eterna rivale, Kikyo Eguchi, fu uno dei momenti più deludenti della sua vita. Aveva messo anima e corpo nella sua relazione con Hojo, che ormai durava da ben cinque anni. Tra le altre cose di lì a poco si sarebbero dovuti sposare … Le tornò alla mente la sera in cui lui le chiese di diventare sua moglie, le sembrava di vivere in una favola, era tutto così perfetto … non c’era una nota stonata, sembrava irreale … e si era rivelata davvero un’assurdità. Anche perché a quanto pare era ormai da diversi mesi che Hojo e Kikyo erano amanti. Avrebbe fatto meglio a non credere di poter vivere finalmente felice e contenta. Nonostante fosse vissuta in una famiglia agiata dell’alta borghesia di Tokyo, la perdita prematura dell’amatissima madre, avvenuta quando lei aveva solo otto anni, la fece sempre sentire infelice. Nello sguardo di Kagome c’era sempre una vaga nota di malinconia e tristezza che solo le persone a lei più vicine potevano cogliere. Sperava che la vacanza con le sue amiche la aiutasse a tornare la solita persona solare quale era e a cancellare il malessere interiore che la attanagliava. Grazie al cielo la vicinanza delle ragazze, il comfort del resort e la magnifica cornice delle acque cristalline, delle interminabili spiagge bianche e delle palme dell’isola di Barbados, avevano avuto l’effetto sperato. Quindi era distesa sull’asciugamano a riscaldarsi al sole dopo una bella nuotata, accanto a lei Sango stava leggendo un libro, e in sottofondo c’erano le risate sguaiate di Kagura e Ayame che si stavano cimentando nel kite-surf. Era il paradiso. Peccato che sarebbe durata solamente un’altra settimana, dopodiché sarebbero tornate tutte e quattro a condurre la frenetica vita quotidiana nella city. L’ultima sera di vacanza festeggiarono andando a ballare il latino americano, un’esperienza a dir poco disastrosa perché nessuna delle quattro sapeva ballare, ma fu estremamente divertente tant’è che tornate nella loro camera avevano il mal di pancia dal troppo ridere. Kagome si sentiva felice e spensierata come non lo era da tanto tempo, e le amiche ne erano entusiaste. Per fortuna la vecchia Kagome era tornata.
  
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