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Autore: Lucy Farinelli    28/02/2010    7 recensioni
Una scommessa di Naruto, un gioco tra amici. Chi riesce a reggere quindici bicchieri di sakè? Forse gli altri, ma lui, Shikamaru, no di certo. Sua madre lo spellerebbe vivo. E allora, che si fa quando ti ritrovi un po' troppo alticcio e non puoi assolutamente tornare a casa in quelle condizioni?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5. Epilogo
200 QI di intelligenza dovranno pur servire a qualcosa…


Nel giro di due giorni, tutta Konoha aveva saputo di Kurenai e del piccolo Kichirou. Shikamaru aveva trascorso con loro ogni momento libero, finchè Tsunade non lo aveva sbattuto fuori dalla camera di Kurenai.
“La tengo in osservazione solo per un altro giorno ancora, uno solo,” aveva ringhiato, vedendolo seduto per l’ennesima volta al capezzale della neo mamma. “Non devi sbrigare quelle commissioni che ti avevo affidato ieri, Shikamaru?”
“Quei rapporti sono già sulla vostra scrivania, madamigella Tsunade,” rispose distratto Shikamaru, porgendo un dito al bambino perché glielo stringesse.
“Li hai già finiti?” Tsunade spalancò gli occhi e guardò Kurenai, che sorrise e scosse il capo.
“Shikamaru,” lo chiamò allora Kurenai. “Madamigella Tsunade sta dicendo che non c’è bisogno di stare qui a vegliarmi tutto il tempo. Hai sentito? Domani torno a casa.”
“Non se ne parla,” ridacchiò Shikamaru. “L’ho promesso ad Asuma.”
“Bah,” inveì ancora Tsunade, avvicinandosi per controllare le condizioni di Kurenai e Kichirou. “Finirai per consumarlo, questo bambino, a forza di star qui a spupazzartelo. Ti ricordo che loro non vanno da nessuna parte, mentre c’è una persona che deve ripartire al più presto.”
Shikamaru alzò gli occhi su Tsunade e la guardò senza battere ciglio. “Lo so.”

Shikamaru bussò due volte sull’intelaiatura del fusuma.
“Ohi, sei tu.”
Temari gli aprì con espressione indaffarata, sporgendo solo la testa e lasciando intravedere la propria silhouette dietro la porta.
“Vieni, vieni. Entra,” gli disse subito, facendosi da parte. “Sto finendo di preparare i bagagli, ma c’è un po’ di the in cucina, se vuoi sederti.”
Shikamaru si tolse il giubbotto verde da chuunin e lo abbandonò sullo schienale del divano, arrotolandosi fino al gomito la maglia nera che indossava sotto.
“Come sta Kurenai?” gli chiese Temari, dall’altra stanza.
“Benissimo,” rispose Shikamaru, andando in cucina a curiosare un po’ in giro. “Tsunade la lascia andare a casa domani, ma solo per precauzione.”
“Sono contenta.” Temari fece capolino sulla soglia della cucina con una borsa in mano, poi scomparve di nuovo per andare a depositarla nell’ingresso.
“E sono contenta di constatare che tua madre ti ha finalmente lasciato andare,” commentò, tornando da lui.
“Sono in libertà vigilata,” scherzò Shikamaru.
Temari rise e si versò una tazza di the.
“Senti, Temari,” cominciò Shikamaru, incrociando le braccia sul petto.
“Sì?”
“Io…”
Anche con tutti i suoi 200 QI, Shikamaru non era riuscito ad elaborare una strategia accettabile per quello che si apprestava a fare.
“Resti molto a Suna?”
Temari batté le palpebre, perplessa. “Beh, sì. Ci abito.”
Idiota. Mentecatto.
“No, volevo dire… Torni presto a Konoha?”
“Oh.” Temari ridacchiò e mise la tazza vuota nel lavandino. “Non lo so. Dipende.”
“Da cosa?”
“Da quanti affari avrò da sbrigare, tra qui e Suna. Perché?”
Forza, Shikamaru. È il tuo momento, usa il cervello!
“Perché – “ si interruppe.
Temari lo guardò, poi si mise a sciacquare la tazza nel lavandino prima di riporla nella credenza.
“Perché mia madre ha detto che, la prossima volta che ricapiti da queste parti, devo invitarti a cena da noi,” snocciolò Shikamaru tutto d’un fiato. “Le stai simpatica.”
Temari si accigliò pericolosamente.
Uh-oh. Scelta infelice di parole?
“Ma davvero? Devi invitarmi… beh, se sto simpatica a tua madre…”
E ora perché si arrabbiava?
Temari rimase a fissarlo intensamente per qualche secondo, probabilmente per permettere ai suoi 200 QI di svolgere il loro lavoro, ma capì al volo che sarebbe stata una partita persa.
“Shikamaru,” sibilò in tono conciliante. “Me lo dici solo perché sto simpatica a tua madre?”
Ops.
“Certo che no!” esclamò Shikamaru, dandosi mentalmente del ritardato. “Anche a me farebbe piacere.”
Temari si lasciò sfuggire un sorriso arcigno. “In questo caso, la durata del mio soggiorno a Suna potrebbe essere indirettamente proporzionale alla tua quantità di piacere.”
Shikamaru sogghignò. Temari gli si avvicinò con calma premeditata e si fermò a pochissimi centimetri di distanza dal suo viso.
“Allora?” lo sfidò.
Shikamaru la prese per i fianchi e la baciò all’improvviso, con un impeto di cui non si sarebbe mai immaginato capace e che parve cogliere Temari ugualmente alla sprovvista. Sentì la ragazza tirarsi un momento indietro per lo stupore, poi avvinghiarsi di nuovo a lui come se non stesse aspettando altro da giorni. Avida, gli passò le mani sugli avambracci nudi attorno ai propri fianchi, poi risalì lungo le spalle, fino al collo e alla nuca, dove intrecciò le dita ai suoi capelli, scompigliando il codino.
Shikamaru mugolò qualche protesta contro le sue labbra e la mise a sedere sul tavolo, passandole le mani sulle cosce tornite e sulla vita morbida cinta dall’obi scarlatto.
Temari si lasciò scappare un risolino.  
“E questo dove l’hai imparato, ragazzino?” gli soffiò all’orecchio, mentre si allontanava per riprendere fiato e gli accarezzava i lineamenti aguzzi con le mani.
“Conoscere Ino a volte torna utile,” rispose Shikamaru con un sorriso angelico. “Non sai quante volte l’ho sentita parlare con Sakura di ciò che avrebbe voluto fare con questo o quell’altro ragazzo.”
“La Yamanaka?” ripetè Temari pungente. “Ah, sì?”
Shikamaru ridacchiò e la baciò di nuovo, mandandola quasi riversa sul tavolo. Temari si puntellò con i gomiti per non cadere, ma lasciò andare la testa all’indietro quando Shikamaru le passò le mani sulla schiena e le baciò il collo fino alla clavicola.
“Gelosa?” mormorò.
“Non ancora,” ribattè Temari, fulminandolo con lo sguardo. “Ma se ti becco con lei, ti faccio a pezzettini, Nara, sappilo.”
“Allora mi si prospetta una vita lunga e serena,” ridacchiò Shikamaru.
“Certo che hai un tempismo perfetto, piagnucolone,” esalò Temari, abbracciandolo e baciandogli il collo. “Ti decidi a muovere il culo proprio ora che devo tornare a casa.”
“Sei la ragazza più fine che abbia mai incontrato, seccatura,” disse Shikamaru, abbracciandola a sua volta e raddrizzandosi con lei addosso. “E chi te lo dice che la mia non fosse tutta una tattica per farti tornare qui?”
“Ma se non riuscivi nemmeno a intavolare il discorso, prima!” Temari gli passò una mano sulla guancia e seguì la linea del sopracciglio sottile con un dito. “Devo andare. Mi aspettano.”
“Ma torni presto, vero?”
“Il prima possibile, te lo giuro.”
“Così, per una volta, secondo mia madre combinerò qualcosa di buono.”
“Non le basta sapere che hai sepolto quel tizio dell’Akatsuki, Hidan, nella foresta di famiglia?”
“Cose di ordinaria amministrazione in casa Nara.”
Ridacchiarono entrambi.
“Senti, piagnucolone…”
“Che vuoi, seccatura?”
“Quindi… noi stiamo insieme?”
“Non so,” rispose lui, passandole una mano sotto l’orlo del kimono. “Tu che dici?”
“Dico che – “ Temari scese dal tavolo e scostò la sua mano dalla propria gamba con un sorrisetto malizioso. “Se non fai il bravo, lo dico ai miei fratelli.”
“D’accordo, d’accordo.” Shikamaru sopirò rassegnato. “Sei ufficialmente la mia ragazza, principessa selvaggia di Suna. Contenta, ora?”
Temari gli diede un bacio a fior di labbra e andò ad agganciarsi il ventaglio sulla schiena, prima di dirigersi verso la porta e prendere in mano la borsa.
“Questa la faccio mandare direttamente a casa,” gli disse. “Voglio viaggiare leggera.”
“Andiamo, seccatura,” sorrise Shikamaru, rimettendosi il giubbotto da chuunin e aprendole la porta. “Devo accompagnarti fino alle porte del villaggio, o Tsunade diventerà una belva. Ho già messo la sua pazienza a dura prova, negli ultimi giorni.”
Shikamaru le prese la borsa per consegnarla personalmente al portiere dell’albergo e si sporse per dare un bacio sulla guancia a Temari.
“Le donne sono una gran seccatura, sai?” commentò con espressione annoiata.
Temari gli fece un sogghigno a trentadue denti e gli tese la mano in modo che Shikamaru potesse intrecciare le proprie dita alle sue.


FINE



SPAZIO DELL’AUTRICE

Allora allora allora!
Eccoci qua, alla felice conclusione per la nostra coppia di ninja preferiti ^_^
Che dire? Intanto un ringraziamento particolare a tutte le mie recensitrici DOC. Sempre puntuali e sempre fin troppo gentili nei vostri commenti. Fa sempre un gran piacere vedere tante persone interessate ai propri lavori (io stessa mi sto prodigando per lasciare più commenti possibili U.U, anche se con il mio tempo a disposizione – poco – è un po’ difficile).
Un altro ringraziamento va a tutte quelle persone che hanno inserito questa fic tra le seguite e a tutti quelli che si sono fermati di qui per leggere e basta.
Spero davvero che vi siate divertiti a leggere almeno la metà di quello che mi sono divertita io a scrivere. Cerco sempre di pubblicare con le migliori intenzioni, ovvero quelle di far trascorrere almeno 10 minuti in serenità a chi legge, dimenticando per un momento il mondo esterno.
Vista la carrellata di complimenti sul mio stile di scrittura (ancora sono veramente stupita e arrossisco fino alla punta dei capelli quando rileggo i vostri commenti *.*), se date un’occhiata alla mia pagina personale potete avere un’idea di quello che significhi per me “scrivere”. Riporto una citazione in particolare di Stephen King, uno scrittore che, al di là dei gusti personali (io stessa non riesco a reggere più di un racconto breve, a volte XD), in merito a questo argomento dice cose molto sensate, a mio modesto parere.


“Quando leggete un racconto, voglio farvi ridere o piangere, o entrambe le cose insieme. In altre parole, voglio il vostro cuore.”

E ora, i ringraziamenti ^_^

Salice ---> Tranquilla! Vero che Shikaku e Yoshino sono carinissimi?? Spero che tu sia rimasta soddisfatta da questa conclusione! Ciao!

Kimiko_93 ---> ^^’ (vedi sopra XD). Sì, in effetti Ino mi serviva a sdrammatizzare un po’ la situazione. Visto il carattere generale della fic, mi sembrava un po’ sbilanciato fare di quel capitolo un piagnisteo generale. Grazie mille per la tua conferma al nome giapponese (e anche tutte le altre volte in cui hai commentato sei stata utile, cosa credi?? *si aggira con occhio assassino brandendo il ventaglio di Temari*)! Figurati che io ho dato alla mia gatta il nome Yuki perché è tutta bianca, sapendo appunto che voleva dire “neve”. E poi ho controllato meglio e ho scoperto che voleva dire anche triliardi di altre cose T.T. I nomi giapponesi mi fanno impazzire XD.

_Sumiko_ ---> XD: vedi sopra anche tu. Sono convinta anche io che sarebbero genitori fantastici, sia Shikamaru che Temari. Me li sono immaginata tante volte e vedere come Shikamaru si comporta con Kurenai nel manga ha fomentato ancora di più le mie speranze.
Perla nera?? Alludi forse a quella di Jack Sparrow/mitico Johnny Depp??? XD No, sto scherzando! È bello sapere che la mia fic è paragonata ad una cosa così preziosa *.*

blablaba ---> Prima o poi rivelerò al mondo la tua vera natura di Mosca Verde XDXD. A proposito delle nostre teorie, ti immagini se Shiho diventasse come Shizune?? Temari fa una strage, altro che foresta disboscata dal ventaglio assassino.
Ah, davvero: Kurenai pare avere una gestazione da elefante; forse Kishi-sensei non ha capito molto bene come funzionano certe cose, chissà. Matto come un cavallo pure lui. Per il nome, ho scartabellato una sera prima di trovarne uno abbastanza azzeccato e abbastanza carino. Ce n’erano di più azzeccati nel significato, ma non mi piacevano neanche un po’ e, allo stesso tempo, volevo evitare ripetizioni quali Asuma o Hiruzen. Piaciuta la fic?? ;-)

ami90 ---> Anche tu un tempismo perfetto, gioia! Stavo giusto per postare quando ho visto la tua recensione XD! Spero che anche questo epilogo ti sia piaciuto. Figurati se Naruto poteva portare a termine il compito! anche se non fosse stato ubriaco, ti pare che Kakashi possa farsi fregare così? Che copia ninja-con-sharingan-ultrararissimo-superpotente-figlio-di-Zanna-Bianca sarebbe allora??? XDXDXD E che pessimo spettacolo per Sakura T.T


“E se qualcuno di questi racconti ti è utile, ti fa volare con la fantasia, ti aiuta a trascorrere una noiosa ora di pausa per la colazione, un viaggio in aereo, o un’ora di punizione da solo in classe per aver tirato palline di carta, questa è la mia ricompensa.”

Sperando di risentirci presto, sempre vostra
Lucy Farinelli.
  
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