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Autore: KikiWhiteFly    22/03/2010    1 recensioni
[Terza classificata all'Iliade contest indetto da Mayumi_san e Vincitrice del premio Angst]
«Nonostante tutto Sasuke, io sarei disposta a seguirti» qualche lacrima scivolosa si stazionò sul suo volto. «L'odio nell'amore è la cosa più masochistica che abbia mai conosciuto», proferì, ottenendo l'attenzione del ragazzo. «Ma anche la più romantica. Ne conosco solo una alla pari» Il volto del ragazzo sembrava chiedere un “cioè?” ma, anche quella volta, non si scompose più di tanto. «L'amore nell'odio.»
Genere: Triste, Introspettivo, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angst Power!

Note dell'autore pre-lettura: Un paio di noticine (i miei soliti sermoni ù_ù): non a caso il titolo è il motto delle black panthers, nostre esimie colleghe, americane... 
Sotto lo stesso cielo, letteralmente, è il vero senso della mia storia (Si svolge proprio sotto un cielo, nominato più volte. Ricorre spesso l'espressione “sole di corallo” 
per indicare proprio la crudeltà della scena, il cielo è rosso sangue, si sta consumando una battaglia di leoni, le scene non sono solo nominate, bensì menzionate, 
ecco perché ho alzato il rating da verde a giallo). Una storia che – sempre, non a caso – ci ho messo parecchio a scrivere, spesso mi sono dovuta fermare, 
quasi mi stava assorbendo. Specialmente il fatto di aver inserito un nuovo personaggio – la Morte, scritto con la lettera grande non casualmente ma 
proprio perché l'ho voluta come personificazione, quasi fosse una persona che agisce accanto a Sasuke – è stato parecchio difficile gestire una figura 
così onirica.

Anche se può sembrare una storia “fatta” – nel senso di già letta – in verità non è così, in quanto alla fine viene sviscerato tutto, 
il lettore ne dovrebbe rimanere colpito – o, perlomeno, mi auguro che sia così XD.

Or dunque, spero ti piaccia. Una delle mie ship preferite, mischiate ad una buona dose di angst e un romanticismo velato, 
quasi masochistico – Sasuke e Sakura probabilmente si amano nella mia storia (poi l'interpretazione è personale, beninteso) 
ma il loro è un amore masochistico.
Buona lettura ^^

Frase scelta: Vederli morire, senza poter far nulla, questa è stata la mia guerra.





Under the same sky






Prologo.





La lama affilata brillò dietro un tramonto più acceso che mai: era un sole di corallo, dipinto su uno sfondo arancio che dominava gran parte del mondo. 
Si sentirono sospiri affannati, altri morenti, talvolta affaticati. Si udivano campane di morte – immaginari rintocchi – 
pareva di vedere la
dea Morte che, dal canto suo, era costretta ad adempiere ai propri doveri.

Ella, regina, si avvicinava con passo lento e cadenzato, determinata e violenta; l'aggressiva falce su una mano, l'orgoglio di una tramite dall'altra. 
La sua veste era un insieme di stoffe, nient'altro che morbidi teli che assumevano pieghe deformate stando al suo passo e alla voce del ristoratore vento d'inizio inverno.
Sasuke, vinto e vincitore al tempo stesso, riusciva a scorgere quella figura angelica e tetra, un diavolo o forse un angelo – non gli era ben chiara la differenza, le morbide 
labbra della figura attentavano il suo controllo – camminava avvolta nella fitta nebbia e il suono dei suoi passi non era udibile sul terreno fangoso. 
La sua lama decretava con infida bontà il destino di ogni essere umano, era sempre intagliata alla perfezione, pulita con estrema accortezza, 
provocatrice e assassina; le povere anime che cadevano ai suoi piedi sembravano troppo attente a osservare la lucentezza di quel diamante, per studiarne l'affilatura.

«Vuoi forse farmi credere che sei venuta a prenderli... tutti?»

Quanto dolore, quanta dolciastra presunzione in quelle peccaminose parole.

«Straniero» morbida la voce della donna, eppure non si fletteva nemmeno un secondo, ella era convinta di esser sempre la giustizia e nessuno poteva 
disubbidire al suo divino volere. «Mi vedete?»

Con una semplice domanda riusciva a confonder i sensi del ragazzo e quest'ultimo, leggermente atterrito dalla figura femminile che aveva davanti, 
decise di rimetter la fedele Kusanagi al proprio posto, nel fodero. Asserì col capo, era un tipo di poche parole.
La figura inclinò le labbra in una strana angolazione, un astuto sorriso che l'Uchiha non riusciva a catalogare con un aggettivo. 
Le labbra – rosse come il pesco, il ciliegio e il sangue non potrebbero mai esserlo! – si schiusero, mostrando una dentatura oltremodo perfetta: quel demonio lo 
voleva trarre in inganno forse, acuendo i suoi riflessi pronti nel sol modo in cui era capace.

«Certo. Chi siete?»

Si rivolse a lei in maniera formale, incuriosito.

«Chi ti sembro, Sasuke Uchiha? Non sono forse la consapevolezza, la giustizia, la coscienza e Dio solo sa quali altri ideali incarno in me? 
Io sono la dannazione di tutti gli uomini e le donne esistenti in questo vasto pianeta. Veloce e indolore o lenta e agognata, se preferisci.»

L'Uchiha le puntò un dito contro, scegliendo le parole più giuste. Poi, guardando la radura dissanguata attorno a sé – scoprendo nelle sue mani ogni goccia di 
sangue versata da quelli che anni prima aveva denominato suoi amici – capì, finalmente.

«Morte.»

Ed era con una parola che il tono della sua voce divenne incerto, il corpo più molleggiante, i riflessi meno ligi al proprio dovere. 
La donna annuì col capo, poi, impugnò con maggior potenza la fedele falciatrice e raccolse una ad una le anime dei corpi, non provando il benché minimo 
disgusto – men che meno sensibilità – nell'afferrare per un braccio i loro cadaveri, ormai inutili.

Uccisi tutti, dalle crudeli e temibili mani di un assassino, un demonio, forse l'incarnazione del diavolo stesso.

Li aveva uccisi... E li aveva visti morire.

In entrambi i casi non si era curato di far nulla: era stata la sua coscienza a decidere per lui.



Vederli morire, senza poter far nulla, questa è stata la mia guerra.











Note dell'autore post-lettura:


Questa storia si è classificata terza all'Iliade Contest indetto da Mayumi_san, sul forum di Efp ed è vincitrice del Premio Angst.


Gentili lettori, questa probabilmente è una delle storie più angst della mia “carriera” (per così dire XD) l'ultima che ho scritto 
di pari intensità e con lo stesso pairing è stata “Cuore di zingara” ma quella, d'altronde, era un Alternative Universe. 
La cosa ai tempi mi lasciò oltremodo soddisfatta di me stessa, ma, essendo una storia ambientata in un universo completamente diverso dal mondo narutiano, 
non ne ero pienamente entusiasta. Con questa – pur essendo una What If, è ambientata nel “vero ambiente” con in corso un'ipotetica e ormai sempre più 
probabile battaglia – mi sono sentita abbastanza soddisfatta, in quanto amo questo pairing quasi ossessivamente
– altresì chiamato fangirlamento questa strana malattia *_* – e sono felice di non essere caduta nel banale, anche se, come leggerete in seguito,
alcune cose possono parere piuttosto scontate; ma, dovete sapere, il tutto è stato fatto con la sola finalità di far sembrar reale i fatti, 
così da coinvolgere un po' anche voi.

Devo inoltre informarvi che questa storia mi ha completamente assorbita, tant'è che non ne ero mai soddisfatta abbastanza 
– ho dovuto chiedere un paio di proroghe, di questo mi scuso ancora con gli altri partecipanti T_T – ma alla fine ce l'ho fatta. 
Dunque, mi chiederete anche l'attinenza alla frase – cosa che poi mi ha sottolineato anche la giudice, avrei dovuto spiegarlo nelle note 
– che in realtà è un po' contorta: Vederli morire, senza poter far nulla, questa è stata la mia guerra; ebbene Sasuke è vinto e vincitore allo stesso tempo, 
ha ucciso ed ha visto morire, ma è arrivato ad un punto che non si domandava neppure più cosa stesse facendo, quali terribili azioni stesse compiendo. 
Non vuol essere una giustificazione, beninteso, semplicemente la sua psiche che ha superato di gran lungo la sua coscienza, inducendolo a compiere 
gesti così deplorevoli, che non si è nemmeno preso la briga di riflettere su di essi con maggior accortezza.

Ultimissima cosa: ho sistemato un po' la grammatica, in effetti c'erano errori di virgole e vari altri passaggi che non avevo controllato bene,
ma perlomeno alle cinque di mattina davanti al computer e mezza assonnata ero abbastanza sveglia da prendere un voto decente in grammatica XD.

Grazie alla giudice per l'oculare precisione con cui ha sottolineato i miei errori e un complimenti a tutti gli altri partecipanti, 
davvero non credevo di poter arrivare al podio, invero, specialmente con nomi così importanti *-*.

Al prossimo capitolo, mie care black panthers!

Kiki-chan <3

   
 
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