Serie TV > Queer as Folk
Ricorda la storia  |      
Autore: _Lady Hannival_    29/03/2010    7 recensioni
Brian ed Ethan. Rivali e nemici. Vincitori e vinti. Amanti dello stesso ragazzo... e ora che uno ha trionfato; e l'altro ha perso, le loro strade sono destinate a non incrociarsi mai più. O si?
Genere: Dark, Thriller, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brian Kinney, Ethan Gold
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: Russian Roulette
Fandom: Queer as Folk
Characters/Pairing:  Ethan Gold; Brian Kinney
Rating: Giallo
Tipologia: Flashfic
Genere: Generale, thriller, suspance
Warning: Uhm... Ethan è il protagonista di questa shot. Ritenetevi avvisati.
Disclaimer: i personaggi citati non appartengono a me, ma a Cowlip e Showtime che detengono il copyright sulla serie e sui personaggi. Non ci ricavo nulla. Le strofe in corsivo sono tratte dalla canzone Russian Roulette, di Rihanna.
Sommario:  Brian ed Ethan. Rivali e nemici. Vincitori e vinti. Amanti dello stesso ragazzo... e ora che uno ha trionfato; e l'altro ha perso, le loro strade sono destinate a non incrociarsi mai più. O si?



Take a breath, take it deep
Calm yourself, he says to me
If you play, you play for keeps
Take a gun, and count to three
I’m sweating now, moving slow
No time to think, my turn to go




La luce invade la stanza, attraversando le tendine sbrindellate e i vetri appannati, ed Ethan Gold incomincia a svegliarsi. Apre prima un occhio, poi l'altro, e infine sbuffa. Il sonnifero che prende da  un po' di tempo prima di andare a coricarsi non ha sortito l'effetto sperato. Sospira, rigirandosi.
Sospiro che gli muore in gola quando vede una sagoma accanto al suo materasso, seduta elegantemente su una sedia.
“ Gesù Cristo! “ impreca, alzandosi improvvisamente, talmente in fretta che una vertigine lo costringe a ricadere sul letto.
“ Buongiorno anche a te. Dormito bene? “ un sorriso sornione si stampa sul volto perfetto di Brian Kinney, che scoppia in una risata gutturale.
“ Che cazzo ci fai qui? Come hai fatto ad entrare? “ chiede subito il violinista, stringendo le coperte fra i palmi. Ora è completamente sveglio.
“ Sta calmo, o ti verrà un colpo. Non voglio che un infarto mi rovini tutto il divertimento. “ sussurra l'uomo, congiungendo le mani in grembo. “ La porta di questo cesso di casa è talmente facile da scassinare che avrei potuto aprirla con una spallata. Ti consiglio di sostituirla con una più resistente. Sempre che tu ne abbia modo. “ ghigna, enigmatico e bellissimo.
“ Te lo ripeto. Cosa. Cazzo. Vuoi? Justin m'ha lasciato, in caso tu non lo sappia. Non avete più niente a che fare con me, né tu né lui. “ precisa, stizzito ma anche un po' impaurito. Brian segue con lo sguardo la traiettoria delle goccioline di sudore che scendono lungo la sua fronte, per poi fermarsi alle folte sopracciglia. Perfetto.
“ Ne sono a conoscenza, molte grazie. Ed ecco perchè sono qui. Ora che a Justin non frega più un cazzo di te, posso fare i miei comodi. Non immagini nemmeno quanto ho aspettato questo momento. “ sibila Brian, con una voce da mettere i brividi. Il viso si irrigidisce, ma il corpo rimane statico.
“ Chiamo la poliz... “
“ E come? Con il telefono che ho in mano? Non hai più niente. Niente telefono, coltelli, o altri tipi di armi. Nascosto e buttato tutto. Sei fottuto, mio caro Ian. “ mormora placido, scatenando una crisi isterica nel prigioniero.
“ Tu sei pazzo! Sei malato! Appena esco di... “ le parole gli muoiono in gola non appena vede le assi inchiodate sul legno della porta. Si alza dal materasso, guardandosi intorno: il caos lo circonda. Le poche cose che facevano da arredamento sono rovesciate, rotte o sparite. “ Mio Dio... “ squittisce, tremando. “ Mio Dio... tu sei pazzo. “
Il signor Kinney inarca un sopracciglio, fissandolo di sbieco con un'espressione lievemente schifata, guardandolo come si fa con i ratti o le pantegane. “ Mmm... probabile. Ma ripeterlo non ti aiuterà a sopravvivere. “ precisa, schioccando la lingua.
“ Che cosa vuoi? “ chiede Ethan dopo qualche minuto, fossilizzato. Non ha possibilità di fuga, non per ora almeno. Tanto vale stare al gioco. “ Vuoi scoparmi? Picchiarmi? Umiliarmi? “
Brian spalanca gli occhi, scoppiando in una risata sguaiata. “ Cristo! Io scopare te? Tu hai manie di grandezza, ragazzo mio! ” smette di ridere, e si passa una mano fra i capelli puliti. “ Non ti scoperei nemmeno se fossi l'ultimo uomo sulla Terra. Il solo pensiero del mio cazzo dentro il tuo culo mi fa venire conati di vomito, e t'assicuro che non sono un tipo schizzinoso. “ continua, serissimo e con una punta d'acidità.
Il musicista si siede nuovamente sul materasso, la mani mollemente appoggiate in grembo. “ Allora cosa?  “
“ Voglio fare un gioco con te. Si chiama Roulette russa. Lo conosci? “ confessa Brian, con voce mortalmente calma.
Ethan cerca di spemersi le meningi, anche se non è certo facile, se si è prigionieri in casa propria, in compagnia dell'ex fidanzato psicopatico del tuo ex ragazzo; e sopratutto se si è non molto intelligenti. Alla fine però si ricorda quel film visto anni fa', molto vecchio... come si chiamava? Ah, si. Il cacciatore. Era quel gioco che causava la morte di...
Il fiato gli si mozza in gola. Fino a quel momento ha pensato che Brian volesse solo spaventarlo, o picchiarlo, tanto per vendicarsi. Si è sbagliato di grosso, e l'ha capito.
“ Senti, so che sei arrabbiato, e so cosa pensi di me... “
“ Io non penso a te. Perchè dovrei pensare ad uno scarafaggio? “
“ D'accordo. P- però... non dobbiamo scherzare su queste cose. Ora tu te ne vai, e io dimentico tutto.  Non facciamo cazzate, ok? “ suda, freme, balbetta.
Brian lo fissa per un tempo che sembra interminabile, prima di tirar fuori una pistola. “ No... penso proprio che resterò. “ annuncia, un sorriso evanescente sul volto. “ Quindi... queste sono le regole. Questa pistola è caricata con un solo proiettile, ho voluto essere magnanimo. Tu devi solamente ruotare velocemente il tamburo, chiudere l'arma senza guardare, puntarla verso la tua testa... e puff! Vediamo cosa succede. Se sei fortunato, ti lascio andare. Altrimenti... “ Brian fa un gesto con la mano, senza proseguire. “ Purtroppo... Credo che dovrò essere io a puntarla. Ovviamente non mi fido. Peccato... volevo seguire le regole. Amen. “ è l'ultima parola che esce dalle sue labbra. Dopodichè fa ruotare il tamburo, chiude l'arma e sorride, puntandola verso Ethan, che sta singhiozzando.
“ Ti prego... ti prego, farò qualunque cosa! “
“ Tipo? Farmi una serenata? Cosa cazzo c'è in te che potrebbe interessarmi? Nulla. Se non miseria. Faccio questo solo togliermi uno sfizio che voglio levarmi da quando sei entrato nella mia vita. “ le pupille nocciola si assottigliano fino a diventare due punte di spillo. Ethan si accascia a terra, probabilmente svenuto dalla paura. “ Questa è la mia vendetta, Ethan Gold. E la tua fine. “ infine Brian spara, perchè davvero non c'è più nulla da dire.


So just pull the trigger


* * *

Gli occhi piccoli e neri di Ethan si aprono nel buio, due fanali terrorizzati.
Ha il fiatone, il sudore scivola copiosamente lungo il suo petto e c'è uno strano liquido denso che gli cola tra le gambe. Piscio, il letto ne è intriso.
Si alza, barcollando, e beve un sorso d'acqua dal bicchiere che tiene accanto al materasso. Trema e piange per qualche minuto, prima di riuscire a calmarsi.
Dopodichè tira un pugno al pavimento, imprecando. “ Pezzo di merda! Pure nei sogni mi tormenti... “ sibila, rauco.
Si alza per sfilarsi i boxer bagnati di pipì e mettersene dei nuovi, quando un movimento alle sue spalle lo fa saltare in aria.
Il vento fa tremare la finestra, nulla di più.
Prende un bel respiro, massangiandosi le tempie. Deve calmarsi, è stato solo un sogno. Mette le mutande in una bacinella, non si pulisce nemmeno. Non si guarda intorno, non vede, non sente: è solo un bisogno a guidarlo.
Deve allontanarsi da  Pittsburgh.
Si sbriga a infilarsi qualche cosa addosso,  prende tutti i suoi soldi e chiude la porta alle sue spalle. Destinazione ignota.

* * *

Nemmeno troppo lontano da lui, proprio in quel momento un uomo si infila sotto le coperte, accanto ad un ragazzo biondo che respira piano. Lo bacia sui capelli, accarezzandogli la schiena, prima di sistermarsi meglio sul materasso e chiudere gli occhi.
Brian Kinney s'addormenta così: con un sorriso goduto sulle labbra.




Note finali:
Ah, ah... ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh! * Orgasmo *
Si, sono spregevole.
Si, sono senza pietà.
Si, amo torturare il povero (???) Ian.
E ne vado fiera.  U.U
Che cosa è questa OS? Un sogno fatto di Ethan? La realtà?
A voi la scelta.
Non ho messo OOC fra le opzioni anche se tutti sappiamo che Brian non farebbe mai una cosa del genere – non è violento, né è vendicativo fino a questo punto. Mi piace pensare che il Bri che si vede in questo mio lavoretto abbia lasciato uscir fuori la parte peggiore di sé.... anche se, diciamocela tutta: più che Brian, sono io che accoppo Ian. XDXD
Non ha un senso, non ha né capo né coda... Fate finta di niente, vi prego. XD
Anche queste sono soddisfazioni... <.<

Bando alle ciance, ragassuole: grazie per la lettura, spero vi sia piaciuta. E spero che l'abbiate vista come la vedo io; ovvero una semplice trasposizione evanescente di desideri inconsci (EHHHH?).

Una slinguazzata a tutte.
– Valentina.

P.S Ah! Che mongola! Mi stavo scordando di ringraziare coloro che hanno letto/commentato il mio precedente lavoro, Blinding. Un bacione bavoso quindi a jaspe, dany23, GiulyB, Mizar e Scar.
Non sapete quanto mi fate felici, ragazze. Vi adoro, con il tutta la mia fregol... ehm, il mio cuore. U.U




   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Queer as Folk / Vai alla pagina dell'autore: _Lady Hannival_