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Autore: bianchimarsi    13/04/2010    1 recensioni
Sospirò, guardando il vuoto. –E poi a me va bene anche così. Preferisco essere inseguita all’infinito da lui che accettare di essere raggiunta, ma per un giorno soltanto. Almeno lo sento vicino. – (capitolo primo) Lily e James. La loro storia, in una fanfic di circa cinque capitoli, raccontata sotto il tetto del locale che tutti gli studenti di Hogwarts conoscono bene: i Tre Manici di Scopa. Un commentino?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So che non ci sono scuse per questo ritardo, ma queste settimane sono state così fitte che nemmeno le vacanze mi hanno dato il tempo di scrivere. Spero che i sopravvissuti abbiano ancora voglia di leggere questo capitolo.

 

La prima volta che l’ho sfidato – parte II

 

Alla mia amica Greta,

alias Isabella Cullen,

che adora questa coppia e

riesce sempre a strapparmi un sorriso con le sue battute.

Grazie Gre…

 

Il silenzio calò improvvisamente nella stanza ed un inspiegabile freddo, simile a quello dovuto ai Dissennatori, ci entrò nei polmoni, bloccando tutti i nostri discorsi a metà.

L’uomo misterioso calò il cappuccio, mostrando un viso felino e un paio di occhi del colore del sangue. Ci fissava, puntandoci contro la bacchetta, uno ad uno, fino a quando non bloccò il suo sguardo su un uomo.

-Avada Kedavra.

Guardai Sirius, terrorizzato. Era morto un uomo. Nel silenzio, all’improvviso, avevamo visto uccidere un uomo. Perché?

Sentimmo un rumore, forse di qualcuno che si era spostato e gli occhi di tutta la sala si volsero verso la fonte del rumore. Marlene e Lily.

-Troppi Mezzosangue ci sono in questo mondo. NatiBabbani che devono sparire dalla faccia di questa terra.- declamò, guardandole e puntando la bacchetta verso Lily.

“Tutti, ma lei no!” pensai, sull’orlo del pianto. Lei non poteva essere uccisa come l’altro uomo. Non avrei resistito a guardarla cadere a terra, esanime, per colpa di un pazzo.

-Perché, tu sei Purosangue, Voldemort?- esclamai, tentando di mantenere la voce ferma. Tutto, pur di distogliere l’attenzione da lei.

Colui che non deve essere Nominato si voltò dalla nostra parte, assaporando il terrore che stava incutendo a tutti i presenti.

-Un giovane. Molto coraggioso a quanto vedo. Servono fra le nostre schiere ragazzi come te.

Se c’era una cosa che sapevo, era quella: non mi sarei mai unito a lui.

-Mi unirò a te quando l’inferno gelerà- dichiarai, guardandolo in quegli occhi che niente avevano di umano.

-Immagino che questa sia la tua ultima decisione. Vero ragazzino?

Dovevo giocare sul tempo. Cercai di afferrare la bacchetta, ma prima ancora che l’avessi sfiorata una forza ignota me la allontanò.

-A quanto pare, il tuo coraggio non è dettato da alcuna intelligenza.- ghignò Voldemort. - Vedrai il destino che attende chi sfida il più grande Signore Oscuro di tutti i tempi. Crucio!

Il dolore più grande che avessi mai provato si fece spazio fra le mie ossa, facendomi urlare contro la mia volontà.

Sembrò durare ore, giorni, anni… O forse solo qualche istante. Non capivo cosa succedeva attorno a me.. Riuscivo solo a pensare “Forse è salva”. E il pensiero che non fosse così faceva ancora più male dell’oscura maledizione.

Il dolore cessò all’improvviso. Voldemort voleva forse infliggermi il colpo di grazia? Poco male. Non credo che avrei sopportato altro dolore. Una luce verde e via… senza pensieri. Restai inerte sul pavimento.

Mi svegliò dal trans un urlo: -Scappate!- diceva. Mi era familiare. Troppo familiare. Perché non se ne era andata prima, mentre era distratto? Perché?

Mi alzai, improvvisamente lucido. Sirius mi guardava spaesato. Era riuscito ad unirsi a Marlene. In molti si smaterializzarono.

-Sirius!- Urlai. –Prendete i più piccoli e portateli ad Hogwarts! Quelli che non sanno smaterializzarsi! Chiamate aiuto!-

- James, io resto con te!- urlò, cercando di contrastare il terrore.

-Ti prego… chiama aiuto. Io resto qui.- lo implorai. Raccolsi la bacchetta, finita fra uno sgabello e il tavolino, fortunatamente intatta.

-Ti aspetto a casa, amico- sussurrò guardandomi negli occhi. Prese per mano una ragazzina. Marlene fece lo stesso con un altro bambino. In uno scoppio, sparirono.

Mi voltai appena in tempo per vedere Voldemort che, nascosto da una colonna nel caos che si era creato, stava per tendere un agguato alla Evans.

-Lily attenta! Gridai in preda al terrore, scagliando uno schiantesimo in direzione di Voldemort. Ma non abbastanza in tempo. L’Oscuro l’aveva già raggiunta, puntandole la bacchetta nella schiena. Le sussurrò qualcosa. E poi sentii solo le sue urla perforarmi le orecchie.

Per attimi che mi parvero infiniti, Voldemort mi guardò negli occhi, ghignando.La teneva in piedi tenendola per il cappuccio, rischiando di strozzarla.

-Basta! Smettila!- Urlai disperato. Voldemort rise sguaiatamente, lanciandola ai suoi piedi.

-Alzati. Quando uccido una persona, io la guardo sempre negli occhi.- le disse, guardandomi con una luce folle negli occhi.

-E dire che ti credevo un vigliacco.- Replicò lei, spavaldamente.

Sempre così fiera, la mia Lily…

Il mago oscuro la afferrò per il mento, facendo incrociare i loro sguardi.

Senza sapere cosa fare, puntai la bacchetta verso di lui.

-Posso vedere l’anima che scivola via dagli occhi di un uomo mentre lo uccido. È affascinante. Non credi?.- Mi chiese sadicamente, mentre terrorizzato cercavo di trovare un modo per salvarla.

–Lily, non vuoi dare l’ultimo saluto al tuo amichetto? E dire che voi ragazzini ci tenete di solito a queste cose… L’ultimo addio… Che romantici…-

Lily scosse la testa.

-       Avada…- no, finche James Potter sarebbe stato al mondo nessuno avrebbe fatto del male a Lily Evans. Nemmeno il più oscuro di tutti i maghi. –Ked…

-       -Stupeficium!-gridai, riuscendo a distrarre Voldemort dall’incanto che stava per fare. Scaglia un altro schiantesimo nella sua direzione. Lily era a terra. Cosa stava facendo? Perché non scappava? Corsi come mai avevo fatto prima nella loro direzione. In tre balzi la raggiunsi e riuscii a sollevarla. Voldemort mi guardava sorridendo. Sapeva che per me era finita, come lo sapevo io. Quanto dovevamo aspettare perché ci raggiungessero i rinforzi? Dovevo prendere tempo…

Voldemort ci scagliò contro un’Avada, che riuscii ad evitare. Nascosi me e la Evans dietro una colonna.

Sentii un boato e parte del soffitto rischiò di caderci addosso. Riuscii a non far colpire Lily dal turbinio di macerie stringendola contro la colonna. Un pezzo di muro mi colpì ad una spalla. Era finita?

Guardai Lily in preda al panico. Era finita, stava per finire… Ne ero ormai sicuro. Aveva gli occhi chiusi. Mi soffermai su ogni parte del suo viso, fino alle labbra.

Era finita? Bene, che finisse in grande stile allora: ero o non ero James Potter?

Le cinsi la vita con le braccia e appoggiai le mie labbra sulle sue.

Erano come le avevo sempre sognate. Piene, carnose, sapevano ancora della Burrobirra che stava bevendo poco prima. Lily rimase inerme tra le mie braccia, senza neanche aprire gli occhi.

-In condizioni normali non avrei mai potuto farlo, vero Evans?- le sussurrai, quasi sorpreso di non aver ricevuto un pugno. In tutta risposta lei mi abbracciò, nascondendosi dietro di me.

-Grazie Potter…- soffiò vicino al mio orecchio.

La strinsi più forte al mio petto. Che me ne fregava del mondo, se stavo per andarmene?

-Puoi chiamarmi James… - Replicai sottovoce. –E comunque, ti amo, Evans. Ricordatelo. –

 -Non credo che vi servirà ricordarlo, da morti.- disse Voldemort, scoppiando a ridere.. -Ma che bei piccioncini… Quasi quasi mi commuovo…- Con un cenno della bacchetta, si appropriò delle nostre, finite inspiegabilmente in un angolo della stanza. Mi voltai, tenendo Lily per la mano, fronteggiandolo inerme.

–Se non fosse stati così stupidi da credere di potermi sfuggire, di vincere grazie a questo sentimento inutile che chiamate amore, sareste stati dei grandi uomini.-

Rivolsi un ultimo sguardo a Lily. Aveva ancora gli occhi chiusi e stringeva la mia mano con forza.  Mi sentivo grande solo per averla avuta vicina per quei pochi anni avendola sempre amata. Sempre.

-Avada…-

-Fermati, Tom. – disse Albus Silente, uscendo da una fiammata verde del camino.

Forse non era ancora finita.

 

 

Grazie ancora per le recensioni e i preferiti e volevo precisare una cosa: l’arrivo di Voldemort potrà anche essere stato un po’ banale, incorre spesso nelle James/Lily, ma nella profezia della Cooman viene specificato che Harry è “nato da chi tre volte lo ha sfidato… “. Per dare un po’ di pepe a questa storia ho deciso quindi di inserire uno di questi “incontri amichevoli” nei Tre manici di scopa.

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