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Autore: Melanyholland    14/04/2010    13 recensioni
Una raccolta di storie dedicate a Chuck e Blair.
#1 Chuck aveva molti motivi per frequentare Blair Waldorf, nessuno dei quali poteva essere rivelato al suo migliore amico Nate.
#2 Quando Blair voleva qualcosa, era disposta a tutto per ottenerla. Anche a fare i conti con il diavolo dell’Upper East Side.
#3 Blair sapeva che avrebbe dovuto evitare di giocare ad un prezzo così alto, soprattutto contro Chuck Bass.
#4 Chuck guardò la figura addormentata di Blair e capì che le cose gli erano davvero sfuggite di mano.
#5 “Non avrei mai dovuto lasciarti. Ho capito di aver sbagliato non appena il tuo aereo è decollato”. Chuck Bass, 2x01
#6 Blair davvero non capiva perché Chuck si ostinasse a restare lì con lei, né perché la sua presenza non la disturbasse poi così tanto.
#7 “Né regina, né futura duchessa.” sospirò Chuck teatrale, con falsa solidarietà. “Povera la mia Blair. Le cose sembrano andare davvero male”.
#8 Chuck aveva provato con tutte le sue forze a dimenticare Blair, ma ritrovandosi da solo con lei, scoprì che le farfalle erano più vive che mai.
#9 Blair sorrise, perché finalmente Chuck era suo. Ed era tutto ciò che contava.
#10 “Da quel che ricordo, stare da sola con me qui non ti è mai dispiaciuto. Vuoi che ti rinfreschi la memoria?”.
#11 Chuck ricordava bene la prima volta che Blair gli aveva chiesto aiuto.
#12 “Ho appena avuto una visione perfetta di quello che sarebbe stato il nostro inevitabile divorzio”.
#13 C’erano momenti in cui Blair davvero non riusciva a credere a quello che le stava accadendo.
#14 Erano amici. Quel breve momento di trasgressione in cui erano quasi scivolati in qualcosa di più sarebbe rimasto segreto come i loro incontri.
#15 Chuck stava bene: gli piaceva la sensazione del lieve peso sulla sua spalla e della presenza di Blair proprio accanto a lui.
#16 Da settimane passava di nascosto informazioni a Chuck, e Blair non se n’era mai accorta. Di certo non era così astuta come la sua fama pretendeva.
#17 Chuck si voltò e quando vide chi si era seduta accanto a lui, capì che la serata era del tutto rovinata.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Breakfast at Blair’s.

Autrice: Melanyholland

Summary: Chuck guardò la figura addormentata di Blair e capì che le cose gli erano davvero sfuggite di mano.

Rating: arancione

Timeline: 1x18 (Much ‘I do’ About Nothing)

Pairing: Chuck/Blair

 

 

 

Breakfast at Blair’s

 

 

Quando aveva quindici anni, Chuck aveva chiesto a Nate perché si ostinasse a fare il fidanzatino perfetto di Blair.

“Le ragazze della Constance venderebbero tutte le loro Louboutin per farsi dare una ripassata da te”, gli aveva fatto notare, con un sospiro. “E tu continui ad andare in giro con l’unica che non te la dà”.

Nate aveva scosso la testa, sulle labbra il sorriso rassegnato e leggermente divertito che riservava ai suoi commenti salaci.

“Io e Blair abbiamo deciso di aspettare.”

Blair lo ha deciso.” lo aveva corretto Chuck, tagliente. “Almeno è quello che spero, o comincerò ad avere seri dubbi sui tuoi gusti, Nathaniel”.

Per tutta risposta, Nate lo aveva mandato allegramente al diavolo. Chuck aveva ghignato, per poi posare lo sguardo su Blair, che mangiava yogurt insieme a Serena sui gradini del Met.

“Se vuoi fare centro, Archibald, non puoi fermarti al primo no”, gli aveva spiegato paziente, scoccando un’occhiata di apprezzamento alle ragazze che chiacchieravano sulla scalinata. Con le sue gonne corte e camicette scollate, Serena lasciava ben poco all’immaginazione altrui; sapeva di avere un corpo da sogno e lo sfoggiava senza vergogna, un comportamento che Chuck aveva sempre trovato degno di lodi licenziose che di solito si prendeva personalmente il piacere di fare. Blair era esattamente l’opposto, con le sue invitanti curve celate da strati di tessuto e i suoi atteggiamenti che a volte rasentavano la repressione. Anni che la conosceva e Chuck poteva contare sulle dita le occasioni in cui aveva potuto ammirare qualcosa di nudo sotto la clavicola e sopra le ginocchia, da quando l’infanzia era finita. Oh, sarebbe stato così stuzzichevole svestirla lentamente, scoprendo ogni particolare di quel corpo innocente e illibato, così soddisfacente scoparla fino a farle perdere totalmente il controllo. Chuck si era chiesto se Nate se ne rendesse conto. “Alcune donne amano fare le preziose.” aveva proseguito, con tono sapiente. “Ma in realtà, vogliono solo darci dentro. Credimi.”

“Parli come uno stupratore.” aveva ribattuto Nate, a metà fra il rimprovero e il faceto. Chuck aveva scrollato le spalle, imperturbato.  

“Beh, comunque è quello che capita a me. Non importa come comincia, finiscono tutte a implorare per averne ancora.” si era vantato con un sorrisetto lascivo, mentre gli tornava alla memoria la sua ultima prestazione. Verso la fine, la ragazza era un bozzolo voglioso e incoerente completamente alla sua mercè. Nate aveva ridacchiato.

“Ora devo lasciarti, amico. Ho promesso a Blair che saremmo andati …” la voce era sfumata; Nate aveva corrugato la fronte, poi si era stretto nelle spalle. “…da qualche parte, immagino”.

Di certo non a letto, aveva pensato Chuck sorridente, facendo un distratto cenno di assenso al suo migliore amico. In un certo senso era dispiaciuto per il ragazzo. Stuzzichevole o no, nessuna donna valeva tanto da ammettere quella servile costrizione. Niente sesso, solo incombenze? Chuck non riusciva a concepire come un sano adolescente ricco e attraente potesse accettare un orrore simile. Osservò Nate andare incontro alla sua ragazza – o palla al piede, termine nella sua opinione più appropriato- e darle un bacio sulle labbra perfetto per un film Disney. No, aveva concluso Chuck disgustato, non ci sarebbero state Blair Waldorf nella sua vita, mai.

A diciassette anni, mentre ammirava l’avvenente figura di un’addormentata Blair Waldorf, Chuck ricordò quella conversazione e si chiese come le cose potessero essergli sfuggite di mano in quel modo. Certo, c’era il fatto che Blair non si era rivelata semplicemente dilettevole, bensì incredibile, e in ogni aspetto della loro interazione: sexy e fervente sotto le lenzuola, arguta e intrigante fuori, Chuck era inebriato da lei e non credeva di poterne mai essere sazio. Si gustava ogni sguardo impertinente, ogni ondulazione tentatrice dei fianchi, perfino ogni battuta perfida pronunciata a suo danno. Il suo ego protestava talvolta, gli ricordava duramente –come in quel momento- che lui era Chuck Bass e che non poteva abbassarsi ad avere fidanzate, ma c’era un modo facile e gradito per metterlo a tacere e Chuck fu lieto di poterlo utilizzare all’istante: dormiente, con i capelli scompigliati, le labbra dischiuse e la pelle scoperta dalla corta camicia da notte estiva, Blair era una visione erotica di fronte alla quale gli era impossibile trattenersi. Non che ci provasse, ovvio. La libertà di potersi lasciar andare con lei era uno  dei vantaggi di averla finalmente conquistata. Chuck sorrise e si chinò per baciarla. 

Prima ancora di svegliarsi del tutto, Blair mugolò deliziata contro la sua bocca e rispose indolente al bacio, reazione che lo riempì di compiacimento. C’era qualcosa di estremamente dolce nel sapere di poterla accendere così facilmente, dolce come la sensazione delle mani di lei che si intrecciavano dietro il suo collo per attirarlo contro quel corpo morbido e accogliente.

“Buongiorno, bellissima.” la salutò lui pieno di fascino, quando si divisero. Blair lo guardava attraverso le lunghe ciglia degli occhi socchiusi, un sorriso pigro ma felice sulle labbra.

“Chuck, che ci fai qui?” gli chiese, un sussurro arrochito dal sonno.

Non avevano ancora fatto sesso da quando si erano messi insieme perché Chuck si era ripromesso di andarci piano, decisione che spesso si ritrovava a rimpiangere acutamente. Avere Blair e non poter passare la notte con lei era una tortura, ma non voleva rischiare di rovinare tutto e lei stravedeva per quel comportamento pseudo-romantico da film anni cinquanta.

Per questo motivo era andato a trovarla di buonora, portando con sé i migliori croissant di New York caldi e fragranti. Se non era smielato quel gesto, non sapeva proprio che altro inventarsi.

“Comincio bene la giornata.” rispose lui seducente, baciandola di nuovo. Era pur sempre Chuck Bass e avrebbe approfittato di ogni contatto fisico permesso. Stavolta le labbra di lei si schiusero sotto la sua insistenza e Chuck si godé approfonditamente il bacio, facendo scorrere le mani sul corpo di Blair, piacevolmente caldo per il sonno e gradevolmente liscio sotto la veste di seta.

Finché una mano di lei non gli artigliò i capelli, staccandolo bruscamente da quella bocca paradisiaca. Chuck imprecò, ritrovandosi davanti due occhi castani spalancati.

“Chuck! Mi sono appena svegliata!” protestò, poi serrò le labbra e distolse gli occhi, nervosa. Lui la fissò, cercando di decifrare quell’improvviso e seccante cambio di atteggiamento. Quando prevedibilmente ci riuscì, sorrise divertito. Certe volte quella ragazza si preoccupava delle cose più ridicole, forse per la mania che aveva di vedere la sua vita come un film.   

“Blair”, la chiamò teneramente, posandole una mano sulla guancia. Blair si rilassò, ma solo un poco. Gli amati occhi castani furono di nuovo tutti suoi. Chuck notò i respiri lenti e profondi di lei, il modo in cui l’aria era risucchiata ed effusa dalle labbra umide socchiuse, da cui faceva capolino il bianco dei denti e il rosa della lingua. Quella vista gli dava alla testa e Chuck rifletté che Blair non era l’unica lì dentro ad eccitarsi facilmente. Mai nessuna donna, per quanto attraente, aveva avuto quell’effetto devastante su di lui.  

“Adoro la tua bocca.” sussurrò suadente e sincero, accarezzandole col pollice il labbro inferiore. Si chinò e le baciò la tempia e la guancia prima di aggiungere:

“Adoro il tuo sapore. Sempre”.  

Ma quando cercò di dimostrare con i fatti quelle parole, lei voltò la testa di lato, ancora a disagio.  Chuck sbuffò, spazientito.

“Preferiresti davvero che mi disgustasse?” la provocò astutamente e quando lei aprì la bocca per rispondergli, Chuck ne approfittò per raggiungere il suo scopo, prendendo possesso di quelle labbra che tanto lo avevano sedotto. La baciò famelico per parecchi minuti, incurante della mano sulla nuca che inizialmente cercava di allontanarlo e che dopo un po’ lo afferrò, vogliosa. Quando Blair fu di nuovo ricettiva ed entusiasta, lui assaporò avido la sua bocca, che lasciò solo per premere il viso contro il suo collo morbido e mordicchiare la pelle sensibile dietro l’orecchio, guadagnandosi un sospiro rapito da lei.

Chuck fu costretto a interrompere quel contatto meraviglioso quando percepì le cosce di Blair che gli imprigionavano i fianchi, perché stava per perdere definitivamente il controllo ed erano passati appena tre giorni dalle nozze di Bart. Desiderava ardentemente affondare in lei fino a perdersi nell’estasi squisita che era il sesso con Blair Waldorf, ma ancora di più voleva che tra loro funzionasse, che lei non lo vedesse solo come un intrattenimento afrodisiaco in attesa del vero amore della sua vita. Non di nuovo.

Nel momento in cui Chuck si sottrasse a malincuore ma con decisione alla presa delle sue gambe, Blair lo guardò con aria delusa e quasi tradita. Ansimante, con le labbra gonfie e le guance accalorate, era ancora più attraente e Chuck dovette distogliere brevemente lo sguardo per non saltarle addosso, mandando al diavolo ogni proposito di romanticheria.

“So quanto è dura per te, Waldorf.” la sbeffeggiò, rivolgendole un sorrisetto insolente. “Mi dispiace torturarti così, credimi.”

“Ti credo, Bass. Vedo quanto ti dispiace”, lo rimbeccò lei maliziosamente, fissando gli occhi sul cavallo dei suoi pantaloni. Bella e acuta, pensò Chuck, ammirato e decise di concederle quella piccola vittoria perché adorava vederla maligna e su di giri. 

“Ti ho portato un regalo.” annunciò galante, prendendo il sacchetto dei croissant che aveva posato sul comodino. Non erano più caldi come quando li aveva comprati, ma Chuck non rimpiangeva di aver perso un po’ di tempo prima di fare colazione.  

“Sono quelli de La Bonne Boulangerie sulla West Broadway?”

“Solo il meglio per la mia ragazza.” confermò lui ed era assurdo essere così contento di poter rivendicare Blair come sua. Quando si accorse che anche il sorriso di lei si era addolcito a sentirsi chiamare così, Chuck percepì lo stomaco mandare un frullo di giubilo.

Fecero colazione seduti l’uno accanto all’altra contro i cuscini del letto e Chuck scoprì di non essere molto disturbato dal chiaro paragone con una coppia sposata che quella situazione evocava. Il suo ego si lamentò, ma Blair scelse proprio quel momento per leccarsi lo zucchero a velo dalle dita e Chuck dimenticò tutto fuorché la stupenda e desiderabile ragazza che aveva accanto. Le prese la mano e finì il lavoro lui stesso, beandosi del sussulto eccitato che le sfuggì dalle labbra quando succhiò il primo dito.

“Serena mi ha detto che starà agli Hamptons questa estate.” lo informò Blair dopo un po’, in un tono esageratamente vivace. “Ci vai anche tu?”.

Chuck accarezzò con lo sguardo il profilo delicato di lei e si chiese come una ragazza così splendida potesse avere tante insicurezze. Serena era uno schianto, ma Blair era perfetta.

Comunque, anche se sapeva che era da bastardi godere del turbamento di lei, Chuck provò un moto di puro piacere nel constatare che Blair era gelosa di lui e temeva di poterlo perdere. I suoi piani per l’estate comprendevano solo lei e nemmeno lontanamente la loro bionda e turbolenta amica comune, ma ebbro della gioia che la reazione di Blair gli aveva procurato, decise di stuzzicare un po’ la sua ragazza. Dopotutto, lei non si era fatta scrupoli a farlo ingelosire mesi prima, baciando Nate di fronte a lui.

“Sembra allettante, in effetti.” la pungolò allusivo, guadagnandosi un’occhiata tetra. 

“Beh, divertiti allora.” concluse Blair, gelida.

Chuck sorrise e la circondò con le braccia, vincendo i suoi risentiti divincolamenti. La schiena che aveva contro il petto era rigida e ostile, ma per Chuck era comunque un piacere averla così vicina e poter premere il viso nel soffice profumo dei suoi capelli. Lo era sempre.

“Lo farò. La spiaggia ha le sue attrattive. Pensavo a un bikini.”

“Per te o per Serena?” scherzò lei, mordace.

“Per te.” ribatté lui, domandandosi come facesse una ragazza sveglia come Blair a cascare così facilmente nei suoi giochetti. Il corpo fra le sue braccia si rilassò, ma non prima di avergli mollato uno schiaffo sorprendentemente forte sulla coscia.

“Sei insopportabile, Bass.” commentò Blair, realizzando di essere stata presa in giro. Ma come c’era stata asprezza nella battuta, ora ci fu dolcezza nell’insulto. “Se anche venissi con te agli Hamptons, metterei costumi interi tutta l’estate solo per darti fastidio.”

“Oh, non farlo”, sussurrò Chuck nel collo di lei, con voce supplichevole. “Ti ho già comprato un bikini favoloso.”

“Conoscendoti, sarà osceno e di cattivo gusto.”

“Il tanga non è di cattivo gusto, Waldorf. È sexy”.

Blair rise, vibrando contro di lui in modo piacevolmente stuzzicante. “Se credi che andrò in giro per la spiaggia col sedere di fuori, Bass, lo scotch ti ha bruciato le ultime cellule cerebrali che ancora ti restavano.”

“Ora che ci penso, meglio lasciar perdere il mare”, ritrattò lui, in tono riflessivo. “Mi piace l’idea che solo io posso ammirare quel tuo delizioso culetto.”

“Non esserne tanto certo, dopo il giochetto di poco fa.” replicò Blair nel suo tono più teneramente dispotico. Chuck sorrise divertito e usò la presa sul suo giro vita per sollevarla e spostarla di colpo, in modo da avere accesso alla dilettevole parte del corpo di cui parlavano.

Chuck!” lo redarguì lei in tono oltraggiato e sorpreso, poi cominciò a dimenarsi, ribelle e combattiva come un fiera gatta selvatica. Chuck si godé la sensazione del corpo di lei che gli si agitava addosso mentre la tratteneva con un braccio e usava l’altra mano per accarezzarle con fare possessivo la dolce curva fremente dei glutei attraverso la seta.

“Come ho detto, delizioso.” sussurrò, amorevolmente. Si prese la libertà di posarvi un bacio affettuoso prima di lasciarla andare.

“Sei un maniaco.” lo accusò Blair, allontanandosi fino al bordo del letto. Era arrabbiata, ma la pelle era accaldata e gli occhi languidi e scintillanti. Una spallina della camicia da notte era scivolata durante i divincolamenti e Chuck si compiacque della vista della soda rotondità del seno. Quando si accorse della direzione impudica dello sguardo di lui, Blair si aggiustò la spallina con un gesto irritato e Chuck sorrise, riportando l’attenzione sul viso di lei.

“Sono Chuck Bass.” replicò, scrollando le spalle e alzando le sopracciglia in un’espressione da  cosa vuoi aspettarti. Blair sbuffò, ma stava reprimendo un sorriso.

“Perché devi sempre comportarti così male?” si lamentò, alzando gli occhi al soffitto. Chuck le scoccò il suo sorriso più seducente, raggiungendola.

“Perché so quanto ti piace il modo in cui mi faccio perdonare”.

Così intrecciò la mano nei suoi lunghi capelli e l’attirò a sé. Mentre la baciava, Chuck riconobbe la dolcezza dei croissant e pensò che sarebbero diventati la sua colazione preferita.  

“Niente Hamptons, dunque?” chiese Blair dopo, senza fiato.

“Ho in mente qualcosa di meglio.”

“Sarebbe?”. Il tono era scettico, ma lei era curiosa ed emozionata. Chuck poteva vederlo senza difficoltà. Le sorrise, affascinante.

“Mai stata in Italia, Waldorf?”.

Quando aveva quindici anni, Chuck aveva pensato che niente al mondo valesse il sacrificio di un impegno esclusivo con una ragazza sola.

A diciassette anni, Chuck realizzò che stare con Blair non era affatto un sacrificio, perché il sorriso felice che gli stava rivolgendo valeva ogni cosa che avesse mai avuto.

 

 

Fine#4

 

 

 

 

[1] Il titolo è (ovviamente) un gioco di parole con “Breakfast at Tiffany’s”, il noto film del 1961.

[2] Le Louboutin sono scarpe firmate dal celebre stilista francese Christian Louboutin.

[3] Esiste davvero a New York “La Bonne Boulangerie”. Non so se fanno i croissant migliori della città, ma tant’è.

[4] Dedico questo spazio a chi ha commentato lo scorso aggiornamento, le vostre recensioni sono state adorabili.

Kaicchan: grazie di aver recensito entrambi i capitoli e ovviamente di tutte le lodi che mi fai. Sono molto contenta di riuscire ad entusiasmarti con le mie piccole storie. Spero di non deluderti mai e di continuare a ricevere le tue impressioni, perché mi sono sempre graditissime.

Honest: grazie! Mi fa piacere che la raccolta continui a piacerti. :)

sciops: il tuo commento mi ha davvero lusingato, spero che anche questa storia ti appassioni, anche se ritrae Chuck e Blair in un rapporto ufficiale, non più clandestino.^^  A risentirci!

Ray08: ti ringrazio veramente di cuore per le tue parole, leggerle mi fa sempre molto piacere. Riguardo alla tua domanda: le idee per le storie mi vengono per caso, quindi non so dirti con certezza se scriverò mai qualcosa su un determinato periodo, per esempio il post 2x25. In questo momento ho una predilezione per il rapporto amore/odio di Chuck e Blair (come hai notato), ma li trovo adorabili anche come coppia fissa, quindi è probabile che prima o poi mi verrà in mente una storia ambientata in quel periodo. Spero di aver soddisfatto la tua curiosità.^^” Un abbraccio.

speranza19: ciao! È sempre bello ricevere le tue impressioni, grazie davvero per tutte le lodi e le osservazioni che mi fai. Le apprezzo tanto. Sono felice che ti sia piaciuta anche “The Driver’s Tale”. Mi fai pubblicità? Beh, wow, grazie. Sono lusingata.^^ Spero che le mie storie siano sempre all’altezza delle tue aspettative. Baci.

Katiuscia87: ciao! Ti ringrazio del commento, sono contenta che la storia ti sia piaciuta. Fammi sapere che ne pensi di questo aggiornamento, se ti va.

JosephineAntoniette: mi fa molto piacere essere riuscita ad appassionarti. Grazie di cuore per le tue osservazioni, mi auguro che anche le prossime storie ti siano gradite e spero di ricevere ancora i tuoi commenti.

minny88: grazie della recensione, ho apprezzato molto le tue parole.

Okay, anche per oggi è tutto.

Un abbraccio,

Melany

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

  
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