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Autore: Usaji    07/11/2003    8 recensioni
Harry Potter dovrà combattere contro il rimorso e i sensi di colpa ma una persona entrerà nella sua vita cambiandola!
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Mondo e’ cambiato

Il Mondo e’ cambiato

 

Incubi e ricordi

 

Privet Drive numero 4 era immersa nella totale oscurità in quella fresca notte di fine Agosto. La luna era alta nel cielo e i pochi lampioni nella via illuminavano quello scenario di completo silenzio.Le luci nelle case erano spente, le tende tirate e di tanto in tanto si sentiva qualche grillo.

Harry Potter dormiva sogni agitati nel suo letto, mormorando qualcosa di incomprensibile.

SI rigirava nelle lenzuola e il suo viso era imperlato di sudore freddo.

Si svegliò di colpo alzandosi di scatto a sedere sul letto. La cicatrice gli faceva molto male e il respiro era affannoso.

Aveva fatto l’ennesimo incubo, che si verificava ormai di continuo: lunghi e interminabili corridoi bui, porte chiuse, il corpo senza vita di Sirius…Al pensiero del suo padrino morto si sentì un nodo formarsi in gola.

Aveva perso anche lui, le speranze di allontanarsi finalmente dai Dursley erano svaniti in una notte e il pensiero di vivere ancora con loro lo faceva star male.

Prese dal comodino accanto i suoi occhiali, li inforcò e scese dal letto diretto alla finestra. L’aprì e respirò a fondo l’aria fresca e un leggero venticello gli scompigliavano i capelli sempre arruffati.

Era stufo di quegli incubi e spesso desiderava non essere mai nato. Si riteneva un ragazzo sfortunato, aveva perso le persone a cui teneva di più: i genitori e il suo padrino.

Desiderava andare per l’ultima settimana delle vacanze alla Tana ma Silente gli aveva consigliato di restare dai suoi zii, anche se la signora Weasley gli aveva promesso che presto lo avrebbero portato via da quel posto.

Chiuse per un attimo gli occhi, con la speranza che i cattivi pensieri e i brutti ricordi svanissero per un attimo.

Pensò per un attimo a Ron e Hermione. I suoi migliori amici, che l’avevano sempre capito e gli erano rimasti sempre vicini, anche quando metà mondo magico era contro di lui.

Sorrise e il desiderio di rivederli si fece sempre più forte.

Si girò verso la sua sveglia Babbana e vide che erano le 5:30. Si accorse di non avere più sonno, così si vestì, prese una rivista sul Quidditch e prese a sfogliarla distrattamente.

Si perse di nuovo nei suo brutti ricordi e non si accorse che le ore passavano e che suo zio Vernon urlava il suo nome da almeno un quarto d’ora.

La porta della sua camera si spalancò con violenza e il faccione grasso e violaceo di suo zio fece capolino nella stanza “Ragazzo, ti decidi o no a scendere? O preferisci non fare colazione?” chiese senza troppe gentilezze fissandolo con il suo solito sguardo disgustato.

Harry lo guardò con occhi tristi e questo fece sobbalzare suo zio “Scusa, ora vengo!” disse posando la rivista nel suo baule ai piedi del letto e infilandosi le scarpe da tennis.

Suo zio rimase perplesso per la risposta ma non ebbe da ribattere e uscì dalla camera.

Harry cercò di pettinarsi i suoi indomabili capelli e scese le scale a malavoglia.

Sua zia stava servendo al suo Diddy delle focaccine di mele che il grassoccio ragazzo divorava velocemente.

Suo zio era seduto a capotavola e ascoltava interessato il telegiornale “Dove andremo a finire!” disse bevendo avidamente il suo caffè.

“Se i prezzi continuano a salire dovremo fare un mutuo per fare la spesa!” disse ascoltando la giornalista che informava sull’aumento dei prezzi nel settore degli alimenti.

“Hai ragione, Vernon” disse Petunia porgendo a Harry un piatto di focaccine alle mele e una tazza di tè.

Harry ebbe l’impressione che sua zia gli avesse sorriso ma pensò di averlo solo immaginato.

Vernon Dursley si girò verso il nipote “Allora, quest’anno non vai dai tuoi strambi amici?” chiese marcando le parole “strambi amici”.

“Non penso proprio! Silente…volevo dire..” si corresse velocemente Harry, vedendo suo zio sussultare e diventare color limone marcio “il Preside mi ha detto che è meglio che rimanga da voi!”disse bevendo un sorso di tè.

Gli occhi di suo zio divennero due fessure “Così i guai verranno a cercati qui, vero ragazzo? Metterai in pericolo tutti noi! Io sapevo che dovevamo portarti in un orfanotrofio quella notte!” urlò sbattendo in pugno grasso sul tavolo.

Petunia sobbalzo e Duddley sembrò interessato alla sfuriata di suo padre. Lui adorava vederlo mentre urlava contro Harry.

“Vernon, ne abbiamo già parlato e la questione è chiusa!” intervene determinata Petunia fissando seria il marito.

Lui non ebbe da obiettare e Harry guardò con una certa gratitudine sua zia. Gli sembrò cambiata da un po’ di tempo.

Non era più arcigna con lui ma quasi più gentile e comprensiva.

Dopo colazione si rifugiò nella sua stanza per finire gli ultimi compiti: un tema di Pozioni sugli usi dell’Artemisia, un ripasso degli incantesimi Evanescenti per la McGranitt e un ripasso generale di tutte le altre materie.

Intinse la piuma nell’inchiostro, aprì il libro di Pozioni e iniziò a scribacchiare qualcosa sull’Artemisia.

Si fermò qualche minuto dopo sentendo picchiettare con insistenza alla finestra.

Un piccolo gufetto dall’aria vivace se ne stava li davanti aspettando che gli aprissero.

“LEO!” urlò quasi vedendo il piccolo animale.

Si precipitò alla finestra e l’aprì e Leo volò dentro agitandosi, tanto che Harry dovette rincorrerlo e afferrarlo per una delle sue piccole zampe.

Lo accarezzò, prese la pergamena che teneva legata alla zampa e lo portò nella gabbia di Edwige per farlo bere e riposare.

Srotolò velocemente la pergamena e iniziò a leggere. Era di Ron.

 

Ciao Harry, come stai? I Dursley ti trattano bene?

Qui alla Tana va tutto bene e settimana scorsa è arrivata Hermione. Ci dispiace davvero moltissimo che tu non possa essere qui con noi!

Ho chiesto a papà se potevi venire almeno l’ultima settimana ma mi ha detto che per vie precauzionali è meglio che rimani dai tuoi zii!

Pensa a una cosa positiva: il prossimo lunedì saremo a Hogwarts! Potrai tornare a giocare a Quidditch, così mi darai una mano!

Sei già stato a Diagon Alley? Io e Hermione andremo sabato, se puoi raggiungici così ci vediamo per tutto il giorno altrimenti ci vediamo sul treno.

A presto,

Ron

 

Harry rilesse più volte la lettera e provò un po’ di invidia per Hermione. Lei era alla Tana, era con Ron e il resto dei Weasley a divertirsi mentre lui stava imprigionato a casa per vie precauzionali!

La cosa lo innervosiva parecchio.

Decide di rispondere più tardi a Ron e riprese a fare il suo tema per Piton.

 

Ciao a tutti/e sono Usaji! Sono una new entry e spero che il mio racconto vi piaccia! Nel frattempo commentate in tanti e ditemi cosa ne pensate e datemi anche dei consigli, sono sempre ben accetti!

Un bacione e a prestissimo con il secondo capitolo! ^_^

 

 

 

 

 

 

 

  
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