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Autore: Yvaine0    04/05/2010    3 recensioni
- Ah ah! Molto divertente, ragazzina – finse di ridere, Rocco. – Tanto puoi anche cercar di farmi ingelosire con Ste, ma, a parte che sappiamo tutti che lui ha il cuore da un’altra parte – e lanciò un’ occhiata eloquente verso Federica, che arrossì, proprio come Steve – e poi io so chi piace a te! –
Arianne alzò gli occhi al cielo. Erano due giorni che andava avanti con quella storia, ormai. Era convinto che le piacesse lui, ma lei era certa del contrario. Ok, non era un segreto per nessuno che Rocco le andasse dietro, ma lei era sicurissima di non ricambiare.
E' il terzo anno di superiori per Arianne, Sophia, Federica e le altre compagne, mentre i loro amici Steve, Gianluca e Rocco stanno intraprendendo la sfida della quarta liceo. Durante questo anno Rocco decide di dare una svolta al rapporto di soli battibecchi che lo lega ad Arianne e, tra rivalità, amori, gelosia, problemi, amici in difficoltà o pronti a soccorrerli, nuove e vecchie conoscenze, i due getteranno le basi di un rapporto un po' particolare destinato a stampare nei loro cuori il ricordo indelebile del loro primo amore.
[STORIA INCOMPLETA.]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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Amore e rivalità - Ma dove siamo?!

 
 
Arianne alzò la mano di scatto. – Posso andare al bagno? – chiese al professore di economia, stufa di quella lunghissima e inutilissima lezione.
A cosa serviva studiare economia in un liceo linguistico? Negli altri licei quella stupidissima materia smettevano di studiarla dopo il secondo anno, mentre loro dovevano continuare anche al terzo.
L’ometto occhialuto che fingeva di far lezione solo quando qualcuno bussava alla porta, alzò gli occhi dal suo cruciverba e fece cenno ad Arianne che poteva andare.
La bruna si alzò e si mosse svelta fino alla porta. Una volta allontanatasi abbastanza dalla classe svoltò l’angolo verso le macchinette.
Arianne Venturi non era una ragazza che amava stare sola, tuttaltro, adorava la compagnia. Ma girare per i corridoi durante le lezioni era troppo bello, perchè erano completamente vuoti e non c’era ragazzino che facesse battute idiote, non c’erano ragazzine che si pavoneggiavano cercando di farti sentire inferiore a loro, e soprattutto non c’erano i ragazzi di quarta Q in giro.
Almeno di solito.
Arianne premette col pollice i suoi cinquanta centesimi dentro l’ apposita fessura nel distributore, subito seguiti da altre due monete da venti e cinque centesimi, poi premette il codice 44 e aspettò che il suo Mars cadesse nell’ apposito cassettone. Come ogni volta che premeva quei pulsanti sorrise, ripensando a tutte le volte che in prima superiore lei, Sophia e Federica avevano parlato di ragazzi indicandoli con i numeri o assurdi soprannomi.
- Sapevo che ti avrei trovato qui – disse una voce alle sue spalle.
Arianne trasalì e si voltò di scatto trovandosi faccia a faccia con un moro quasi diciottenne che conosceva bene.
Il sorriso sul volto di Rocco si allargò vedendo che l’aveva spaventata.
Arianne ridusse gli occhi a due fessure. – E che vuoi da me? – chiese acida.
Il ragazzo parlò con la voce leggermente roca che usava sempre quando cercava di trattenere le risate. – No, guarda che dicevo alla macchinetta! – rise sotto i baffi.
Arianne fece una smorfia frustrata e tornò a guardare il distributore. Era possibile che quell’idiota la prendesse sempre in giro in quel modo?! Sbuffò.
- Che c’è ti sei offesa per la mia mancanza di attenzioni? – la stuzzicò il moro.
- No, dicevo con la maccihnetta. – lo citò lei. – Si è bloccata la merendina – spiegò, poi.
Il ragazzo mise su un espressione esperta e con una spallata ben assesstata sbloccò le merendina che cadde nel cassettone seguita da tre o quattro altre che Arianne non aveva pagato. – Ecco, con gli omaggi, anche – ridacchiò Agostini.
Arianne si chinò a prendere il suo Mars e fece per allontanarsi ma il ragazzo la fermò. – E le altre? –
- Non le ho pagate, Rocco. -
- Sei troppo onesta –
- Sei troppo stupido per capire cosa sia giusto e cosa sbagliato? –
- Sono scese da sole, non le stai rubando –
- Sono cadute perchè le hai fatte cadere tu! È così che la macchinetta ti mangia i soldi, zuccone: fa pagare agli altri ciò che tu e il tuo amichetto biondo sgrafignate! –
- Vorrà dire che le prenderò io, se non vuoi approfittarne –
- Sì, sì, prendile tu che ti farebbe bene mettere su un po’ di ciccia – commentò lei sarcastica, con una chiara allusione a quando il ragazzo era bassetto e paffutello, ovvero fino a due anni prima.
- Hey! Vuoi dire che non sono uno strafigo? – si pavoneggiò lui.
Arianne non si degnò nemmeno di guardare le sue mosse da vamp, e si diresse verso la classe.
- Non si saluta?! – le urlò dietro lui.
Lei sorrise senza voltarsi e alzò una mano in segno di saluto. 
Arianne entrò in classe e si accomodò in prima fila di fianco a Sophia facendo scorrere lo sguardo su tutta la classe. Negli utlimi due anni i ragazzi erano aumentati da uno a tre. Ugo era sempre il solito ragazzo poco carino, poco alto, abbastanza simpatico, che tutte si sceglierebbero come migliore amico ma non come fidanzato. Federico era abbastanza carino, alto biondo con gli occhi chiari... ma assomigliava troppo a quello stronzetto di Francesco Ravanni, il ragazzo che aveva dato una bella batosta alla sua migliore amica Sophia. Infine c’era Giacomo... un po’ babbeo, con quei suoi occhialoni spropositati da secchione -anche se secchione non lo era per niente-, alto, abbastanza muscoloso, bruno con gli occhi castani... e un senso dell’ umorismo degno di una patata lessa. Nessuno dei tre era il suo tipo... hey, ma come mai stava pensando certe cose? Era da quando non le piaceva più quel ragazzo del secondo piano che non pensava più ai ragazzi. Era sempre stata impegnata a non fidarsi di nessun ragazzo, per evitare di stare come la sua migliore amica. Sì, Sophia dopo essere usata come frutto di una scommessa aveva sempre finto di aver dimenticato quel bamboccio di Ravanni, ma in realtà, in fondo al suo sguardo, Arianne riusciva a leggere della malinconia ogni volta che l’amica incrociava il biondo nei corridoi della scuola o che veniva nominato.
- Salve proooooooooof! – salutò a gran voce una voce che Arianne conosceva fin troppo bene.
La bruna puntò lo sguardo sulla porta dove vide Rocco intento a sorridere sfacciatamente e beffardamente al professore di economia.
L’uomo occhialuto alzò nuovamente gli occhi dal suo cruciverba e sorrise mostrando i denti ( o meglio i buchi dei quattro denti che gli mancavano ) storti e ingialliti.
Sophia sorrise raggiante a Rocco e quasi non scoppiò a ridere quando vide il sorriso ebete del professore. Agostini si voltò indietro proprio mentre suonava la campanella e quasi subito fu raggiunto da un ragazzo riccioluto che Arianne credeva si chiamasse Gianluca –Sophia lo conoscvea bene, ma lei non ci aveva mai parlato-; Steve, il ragazzo di Federica e... Ravanni.
Il ragazzo incrociò il suo sguardo e lei lo fissò con sfida, poi però fu distratta dallo sbuffo della sua compagna di banco che aveva preso a scarabocchiare freneticamente su un foglietto. Quando posò la penna, Sophia girò il mega biglietto verso la porta e Arianne potè scorgervi la calligrafia disordinata dell’ amica recitare:

Ciao, Ago!
Ciao, Ste!
Ciao, Gianluuuu!

 
Arianne si chiese se solo lei si fosse accorta che la ragazza aveva sottolineato che il saluto era rivolto solo alle persone che per lei ancora ‘esistevano’. Perché, Arianne lo sapeva, Sophia stava cercando di fare come se il biondino che ora chiaccherava allegramente col professore di economia non esistesse davvero e fosse solo frutto di un suo incubo.
Ma era giunto il momento del suo di incubo, si rese conto la bruna.
Rocco entrò nella classe e si sedette sul banco di Arianne facendolo traballare per qualche istante.
- Non farci caso. – disse il moro a Sophia.
- A che? – la ragazza fece la finta tonta con un sorriso a trentadue denti e Rocco capì che non era il caso di parlarne. Anche lui, come Arianne, aveva però colto un velo di malinconia dietro gli occhi grigi e sempre allegri di Sophia.
- Hai intenzione di stare lì, comodo-comodo per tutta la prossima ora? – si informò sarcastica Arianne.
Rocco le fece una linguaccia. – Solo se continuerai a stuzzicarmi con quel tuo caratterino tutto pepe, tesoro
Sophia rise di gusto e diede una gomitata all’ amico per fargli capire che era meglio smetterla con quei discorsi. Sapeva che Arianne si infastidiva quando le parlava in quel modo, sopratutto quando la chiamava ‘tesoro’ oppure ‘baby’. No, proprio Arianne non sopportava quegli appellativi.
- Hai superato il limite, Agostini – sbottò quest’ultma. – C’è un limite a tutto e ... -
- Scommetto che ho superato quello della tua pazienza! Ma è tutte le volte lo stesso ammonimento, Ary, aggiorna un po’ il repertorio, altrimenti non mi diverto! –
La ragazza in tutta risposta, ridusse gli occhi a due fessure e si alzò, allontanandosi dal banco per andare a parlare con Susanne e Margherita. Non passava troppo tempo con quelle due, ma era sempre meglio che ascoltare le stronzate sparate da Rocco.
 
- Dai, andiamo, Ary! – la chiamò Sophia, trascinandola fuori dalla classe.
- Ripetimi perchè mi stai portando al secondo piano – ribattè Arianne.
- Devo farti vedere una cosa – rispose la prima, tagliando corto.
Era l’intervallo e per la prima volta dall’ inizio dell’ anno scolastico Sophia stava uscendo dalla classe di sua spontanea volontà. La cosa sembrava molto strana alla sua migliore amica. – Mi vuoi spiegare che succede? –
- Devo farti vedere una cosa! – ripetè la ragazza dagli occhi grigi.
- Sì, questo l’avevo capito. –
Sophia rise. – E dai, non fare la guastafeste, vieni! –
Arrivate al piano inferiore, le due percorsero quasi tutto il corridoio stracolmo di studenti e si fermarono davanti alle macchinette. – Terza macchinetta, maglia gialla a righe rosse, quello tremendamente inquietante. – sussurrò Sophia. – Ti ricordi chi è? –
Arianne seguì le indicazioni di Sophia e individuò un ragazzo dai capelli rossi con una maglia a righe rosse e gialle e un paio di calzoncini viola. Il primo pensiero di Arianne fu ‘ Oh mio Dio, è arrivato Arlecchino! ’, poi il ragazzo si voltò e la ragazza scoprì dei lineamenti che aveva guardato e riguardato centinaia di volte al primo anno: era il tipo che a quel tempo avevano soprannominato Uno. Il ragazzo che le piaceva in prima liceo! Ora era decisamente orrendo, con un paio di occhiali enormi su un naso spropositato, una macchia di capelli rossi tirati indietro col gel e... bleah! Arianne non riusciva più a smettere di ridere. – Oh Santo cielo! – esclamò mentre anche Sophia si sbellicava dalle risate. – Come faceva a piacermi quel soggetto!? –
- Me lo chiedo anche io – intervenne una voce che di certo non era quella di Sophia, ma un’ altra che Arianne conosceva benissimo.
- Sparisci, Rocco. – sbottò, incamminandosi a passo marziale verso le scale.
Improvvisamente tutta l’ilarità che l’aveva colta poco prima era sparita, non appena aveva capito che Agostini aveva scoperto chi era stata la sua cotta precedente. Cioè, la sua unica cotta, si corresse.
- Ma che ti prende? – le chiese lui, rincorrendola.
La afferrò per un braccio, facendola fermare.
Sophia li raggiunse con più calma dopo una manciata di secondi.
- Non sono affari tuoi – ringhiò Arianne.
- Io credo proprio di sì – ribattè Rocco.
- Io, ehm... vado alle macchinette quaggiù, torno subito – Sophia si dileguò, per lasciar modo ai due amici di parlare in privato –per quanto ci potesse essere privacy in un corridoio scolastico all’ intervallo.
- E come mai sarebbero affari tuoi, zucca vuota?! – sibilò la ragazza, indispettita.
Rocco fece un sorrisetto soddisfatto. – Perchè io so cosa provi per me. Voglio solo che sia tu a capirlo e a dirmelo –
Detto questo le posò un bacio sulla fronte e se ne andò lasciandola lì, interdetta e confusa.
Cos’è che provo io per lui??
 

Ed eccomi qua, che torno alla carica con una nuova fic. 
Prima che ve lo chiediate, Geometria ♥ non l'ho abbandonata, ma manca più o meno un capitolo alla fine, quindi mi sentivo libera di iniziarne un' altra. 
Bene, hmn... niente, direi! xD
Ok, sì, una cosa ci sarebbe. Lo sappiamo tutti che questo è l'ultimo mese di scuola, no? Ecco, la famosa tirata finale è alle porte. Quindi non vi assicuro una regolarità di aggiornamento (?). 
^^ 

Se vi va, ormai lo sapete, le recensioni sono gradite. ^^ 

Un saluto, 
Yvaine0 e Eva. 



  
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