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Autore: Channy    07/05/2010    2 recensioni
Kyle ha fatto la sua scelta: Jessi. I due passano dei mesi indimenticabili, in cui scoprono anche l'amore intimo, fin quando Kyle tradisce la fiducia di Jessi e lei è costretta a mollarlo. Pochi mesi dopo lei decide di lasciare casa Trager. Anni dopo i due si incontrano inaspettatamente dove avevano passato quei momenti felici, e Jessi porta con sè un segreto troppo grande da nascondere, un segreto che si chiama Adam... Spero di aver attirato la vostra attenzione. Questa è la mia prima fanfic e spero veramente che vi piaccia. E' ambientata dopo la fine della terza serie ed è ovviamente una Kessi.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Jessi XX, Kyle XY
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 1:  Ritorno a casa: mattinata 'normale' a casa Trager

Jessi’s POV

2 giorni prima…

Mi svegliai, lui accanto a me, che dormiva. I suoi capelli neri che gli accarezzavano il viso. Era così bello, così carino, e non volevo che il mondo cambiasse il suo modo di essere così vivace e spensierato, ingenuo, come lo sono tutti i bambini. Ma lui era il mio bambino, e di nessun’altro. Fin dal giorno in cui avevo scoperto di essere incinta avevo deciso di tenerlo, di proteggerlo. Una parte mia…e di suo padre, da cui l’avevo sempre tenuto lontano per paura che lo facesse soffrire come aveva fatto con me.

Avevo diciotto anni quando diedi alla luce il piccolo Adam, all’insaputa di tutti, tranne che di Nicole e Lori, che erano le uniche due a cui lo avevo detto. Ormai mi ero trasferita nell’appartamento di Sara, per nascondere la gravidanza e avevo tagliato i ponti con lui…il padre del bambino. Ancora oggi pensare a lui mi faceva stare male. Era stato l’unico che avessi mai amato, l’unico che continuassi ad amare e che non potessi scordare.

E ora a 22 anni lavoravo come ricercatrice chimica in una casa farmaceutica oltre che all’università dove tenevo qualche corso , abitavo in centro Seattle con il mio bellissimo bambino, e status: single.

Bussarono alla porta e mi alzai per andare a rispondere: era Nicole.

“Jessi!” mi abbracciò

“Nicole!” risposi con equivalente entusiasmo al suo abbraccio

“Come sta andando?” mi chiese curiosa

“Benissimo. Adam dorme.” mi staccai dal suo abbraccio “Aspetta vado a svegliarlo.”

“No. Aspetta. Devo parlarti.” mi prese la mano

“Di cosa?” finsi di non saperlo, ma era chiaro di cosa volesse parlarmi

“Jessi diventa sempre più difficile. Io e Lori non possiamo più continuare così. Ormai anche Stevenn e Josh lo sanno, e Kyle, bè…diventa sempre più insistente. Sa che ci teniamo in contatto con te e che c’è qualcosa che non va. Devi dirglielo.”

“Nicole, non capisci—“

“Capisco, Jessi, ma lui ha il diritto di sapere. Adam è anche suo figlio.”

“Non voglio che si senta obbligato a nulla, e poi io e Adam siamo felici così.”

“Dio, Jessi. So che prova ancora qualcosa per te, e credimi ogni giorno si incolpa per quello che è successo, perché ti ha fatto soffrire così tanto, e ci sta male….”

“Ma..”

“Senti, facciamo così. Vieni a casa con me e porta Adam.” la guardai preoccupata “Jessi, non preoccuparti, Kyle non ci sarà, è a New York per una conferenza, e comunque non vive più con noi.”

Feci un sospiro di sollievo. Nicole mi strinse la mano in segno  di conforto e mi abbracciò e lasciò che mi sfogassi

Ore dopo eravamo nella sua auto, destinazione: Casa Trager. Ero molto nervosa. Nonostante vedessi Lori minimo una volta a settimana dato che stava studiando in centro Seattle e aveva l’appartamento vicino al mio; l’ultima volta che avevo visto Josh e Steven erano passati diversi mesi, anche se li sentivo continuamente per telefono.

“Mamma, dove stiamo andando?” mi chiese curioso Adam guardandomi curioso dal suo sedile nel retro della macchina

“Stiamo andando a casa della nonna.” mi girai e gli mandai un bacio

“Ok” esclamò continuando a giocare con il squadernino che si divertiva a riempire di numeri “Mamma…” mi guardò serio

“Sì?” gli sorrisi

“Io ce l’ho un papà?” la sua domanda mi prese in contropiede

“Come mai me lo chiedi?”

“I miei amici a scuola mi hanno chiesto chi è il mio papà, quindi mamma..io ce l’ho il papà?”

Mandai a Nicole un messaggio d’aiuto

“Certo che c’è l’hai.” rispose lei per me

“E perché non lo conosco?” chiese ancora più curioso

“Tesoro ti va del gelato? Nicole hai il gelato a casa?”

“Certo che c’è l’ho!” esclamò Nicole

“Ok.” sorrise tutto contento prima di ritornare con quell’espressione seria che assumeva tutte le volte che si concentrava su una cosa

“Hai bisogno, amore?” gli chiesi un po’ preoccupata

“Non riesco a finire la serie di numeri…” sbuffò prima di mettere su il muso

“Vuoi che ti dia una mano?” chiesi divertita dalla sua espressione. Scosse la testa “Dai che fra poco arriviamo a casa.” gli feci un sorrisino prima di girarmi e fissare lo sguardo fuori dal finestrino…avevo paura, paura che lui tornasse prima, paura di vederlo, paura di ritornare in quella casa piena di ricordi di lui, di me, di noi…Dovevo trovare il coraggio prima o poi di affrontarlo. Sapevo che non potevamo continuare così, e che prima o poi Adam avrebbe cominciato a fare domande ma non pensavo così presto…

 

“Mamma, perché sei triste?” mi chiese preoccupato il mio piccolo adorabile bambino

Gli sorrisi mentre lo mettevo sotto le coperte “Va tutto bene, tesoro, non preoccuparti, sto solamente pensando…”

“A cosa?” m’interruppe curioso. Mi sdraiai accanto a lui e presi ad accarezzare i suoi capelli

“Al passato.”

“Mamma, non essere triste. Ci sono io qui con te che ti faccio compagnia.” mi diede un bacio sulla guancia. A quel suo piccolo gesto la mia tristezza se ne andò completamente e mi addormentai poco dopo stringendo tra le braccia Adam. Prima o poi avrei parlato con Kyle, ma non adesso

 

Kyle’s POV

La mattina seguente mi svegliai tutto tranne che tranquillo. Non avevo chiuso occhio che per 2 orette 5 minuti e 36 secondi. Il pensiero di lei mi aveva tormentato per ore e ore, e quando finii per chiudere gli occhi e a dormire un po’ aveva invaso anche i miei sogni, più del solito. La consapevolezza di averla sotto lo stesso tetto mi faceva battere il cuore all’impazzata, e soprattutto mi faceva ritornare un adolescente. Nonostante avesse la notte prima dichiarato implicitamente che non voleva saperne di me, non riuscivo a crederci, il mio ottimismo mi diceva di mettere da parte quella possibilità. Eravamo comunque nella stessa casa, perciò non poteva evitarmi per sempre…anche se nei cinque anni precedenti l’aveva fatto. Sospirai ancora, la mia mente adesso rivolta ad Adam, il figlio di Jessi. Forse era lui la ragione per cui aveva smesso di vedermi? Perché si era rifatta una vita e non voleva che m’intromettessi?

Decisi di smetterla di continuare a pensare. Mi alzai dalla vasca, e aprii la porta della mia stanza. Immediatamente sentii la voce di Jessi, la sua voce ansiosa.

“Ok…va bene, devo stare calma…”

“Mamma…” entrai in cucina e vidi davanti a me Jessi che versava una tazza di cereali a suo figlio

“Hai un'altra possibilità.” gli disse rivolgendogli un sorriso un po’ forzato

“Non volevo farti arrabbiare.” mormorò Adam coprendosi il faccino

Smise di versare la ciotola di cereali “No, no, amore non piangere, non mi sono arrabbiata, è che…è difficile per me accettare che qualcuno sbagli in chimica.” gli si avvicinò e lo abbracciò. Alzò lo sguardo e mi vide. Il suo volto si irrigidì immediatamente e lasciò Adam prima di versare in un'altra ciotola degli altri cereali

“Ciao Kyle.” sorrise Adam “Vuoi giocare con noi?”

“A cosa?” chiesi curioso

“Riconosci il composto!” disse tutto entusiasta “Mamma, vero che può giocare?”

“…va bene.” acconsentì fredda “Allora sei pronto, ometto?” lo guardò allegra. Era bipolare o cosa? Adam annuì “Bene. Cao.”

“Ossido di calcio…?” aggrottò le sopracciglia

“Esatto.” gli sorrisi

“Acido solfidrico.”

H2S ” rispose pronto

“Valenze azoto.” chiese lei divertita

“3 rispetto all’idrogeno, 3,5, ma anche 2,4 rispetto all’ossigeno.”

“Bravo il mio bambino!” gli mandò un bacio “Kyle…fagli una domanda.”

“Ehm…Okay?” ero scioccato, mi aveva rivolto la parola “Na2SO4

“….solfato di sodio, oppure tetrossisolfato, valenza 6, di sodio”

Rimasi sbalordito “Quanti anni hai?”

“4 e mezzo, perché?”

“No, niente.” Non potei fare a meno di pensare che anche il padre doveva essere intelligente, o aveva ereditato tutto da Jessi

“Kyle, Jessi, Adam?” ci guardò stranamente Nicole

“Ah, eccoti, dobbiamo parlare.” constatò Jessi dura

“Di che cosa?” chiese mia madre tentando di fare la finta ingenua

“Perché mi hai mentito?” le guardai confuso, su che cosa aveva mentito Nicole? Spostai lo sguardo su Adam, e aveva la mia stessa identica espressione dipinta sul volto

“Perché Kyle deve sapere…”

“Cosa devo sapere?” cosa c’entravo io? Perché mi stavano mettendo in mezzo

“Devi sapere una cosa che Jessi ti tiene nascosta da 5 anni.”

“Nicole, non dirglielo!” esclamò Jessi esasperata

“Deve sapere!” rispose Nicole con un tono altrettanto esasperato “Adam è---“

“E’ mio figlio, Nicole, mio figlio, permettimi di decidere chi voglio nella sua vita.”

“Te ne pentirai per tutta la vita, quando sarà adulto e verrà lui a cercarlo.”

“Non me ne pento ora, e non me ne pentirò in futuro.” rispose ferma

La ignorò “Kyle, Adam è---“ non fece in tempo a parlare che Jessi mi venne in contro e mi baciò con tutta se stessa.

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Angolo dell'autrice:

Spero vi piaccia, quanto è stato bello scrivere questo capitolo per me

Per favore lasciate una recensione, almeno mi faccio un idea di quello che pensate.

Grazie mille per aver letto

Channy

  
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