Ore 21:07. L'operazione.

- Non sentirà assolutamente niente -, lo rassicurò l'infermiere. Lui sorrise appena: - Vorrei un secondo parere -

- Non sentirà niente! -, confermò il chirurgo. - Non ne sono convinto -, insistette capriccioso. - Non sentirà nulla! -, disse in coro tutto lo staff di medici. - Ma io non ne sono tant... -, non fece in tempo a finire la frase, che l'infermiere gli mise addosso la mascherina dell'anestesia, e a poco a poco, Tré volò nel mondo dei sogni, lì, dove aveva ancora due palle sane.

Ore 13:10 del giorno dopo. Un'altra visitina dagli amici.

- Tré, tutto bene? -, chiese Mike stringendo e contorcendo il berretto tra le mani; era evidentemente imbarazzato. Tré girò lentamente la testa versò l'amico e piagnucolò: - Mi hanno fasciato i gioielli, sono ancora sotto anestesia, devo pisciare nel catetere e mi hanno asportato un marone, secondo te come dovrei stare? -. Mike fece un risolino, poi si trattenne e abbassò il capo; mise una mano sulla spalla di Tré e gli diede una pacca: - Su con la vita...Ti capisco -

- Dov'è Billie? -

- Ehmm, ci prova con un infermiera -

- Capisco -

Ore 17:00. Due giorni dopo l'incidente. Allo specchio.

- Ah! La sfortuna, la sventura, sciagura, iella e sfiga! Come la si vuol chiamare, porta solo guai (ovvio)!

Non avrei mai potuto immaginare che un innocente monociclo avrebbe potuto portarmi via il mio piccolo...sniff...

Tutta colpa di quel Sobrante! Gli spaccherei il muso potendo! Perché non mi ha avvertito? Aspetta un minuto...lui mi HA avvertito!!! sono un fallito! Come farò? Le donne non mi vorranno più! Si sente la tua mancanza...

Si, mio piccolo, si, la tua assenza mi lacera l'intestino, mi fa contorcere il pancreas e mi squarcia lo stomaco! Oh, se solo tu potessi tornar...rotolare peloso e soddisfatto al tuo posto, accanto all'altro, sarebbe la mia manna!

Dio, potevi portarmi via le labbra, un braccio, anzi no, il braccio mi serve; un occhio! Un orecchio! Ma la mia palla NO! No!

Mi guardo dentro questo materiale riflettente, io lo chiamo specchio, ma cosa specchierà mai? La tua incommensurabilmente triste assenza? Ebbene si! Riflette ciò.

Ed io guardo con depressione lui, Morony, e penso:

Testy, testicolo mio, dove sei finito?