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Autore: Lady Lynx    13/05/2010    3 recensioni
Roxanne Weasley, figlia di Angelina Johnson e Fred Weasley, ha una caratteristica che la distingue dai suoi numerosi cugini: è l’unica della famiglia ad essere stata Smistata nella disonorevole casata di Hufflepuff. Costretta a restare all’ombra della popolarità dei suoi parenti, coltiva la lettura delle rune come sua unica passione. Questa stessa abilità per la Divinazione le ispira un’idea per cambiare radicalmente la sua condizione sociale a Hogwarts, un progetto che ha come scopo la ribellione contro l’élite formata proprio dai suoi cugini. Tutto sembra andare liscio, ma… a volte il destino gioca brutti scherzi.
Best Longfic al New Generation Contest! indetto da Only_Me
Genere: Commedia, Generale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Rose Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo III - Idea


Un giorno di novembre mi scoprii particolarmente triste, e la cosa che mi fece più arrabbiare era il fatto che non sapessi spiegarmi il perché.

Mancava poco a Natale e mi sembrava che i primi tre mesi di scuola fossero passati fin troppo rapidamente. Ero immobile come una statua, sdraiata sul mio letto, a fissare senza espressione il soffitto del dormitorio.
Non c’era nessuno, erano tutti andati ad Hogsmeade a prendere i regali per amici, fidanzati e parenti.
Io avevo in programma di partecipare alla gita, ma non avevo avuto la voglia di prendermi la briga di abbandonare il mio rifugio di calore e solitudine.
Ero caduta in uno stato di apatia che sinceramente mi spaventava e in qualche modo mi sorprendeva. Erano giorni che ci pensavo, cercando di giustificare quel mio periodaccio con qualche spiegazione plausibile, ma non c’era un motivo valido.
A meno che il desiderio di essere considerata parte della famiglia non fosse tale.
Non capivo perché ultimamente mi stessi sforzando di tenere a bada la mia chioma ribelle e avessi iniziato a truccare un po’ la mia faccia color caffelatte per mascherare le imperfezioni della mia età.
Non sapevo spiegarmi perché avessi sostituito la mia comoda camicia bianca, capace di contenere senza tanto sforzo il mio seno straripante, con una sua simile di due taglie in meno che mi strizzava il petto evidenziandolo in modo scandaloso.
Non riuscivo a credere che io mi stessi trasformando poco alla volta nella Weasley che mi ero tanto ripromessa di non imitare mai.
Quando la sera prima mi ero guardata allo specchio non avevo potuto fare a meno di notare che sembravo una brutta imitazione di Rose.
Brutta in tutti i sensi se si considera la mia altezza spropositata, il colore scuro della mia carnagione in confronto alla sua pelle di porcellana e tutto il resto. Non ho mai avuto un portamento elegante e tantomeno la sua abilità nell’attirare l’attenzione dei ragazzi.
Ero una papera goffa completamente disinteressata all’altro sesso che tentava di adattarsi alle mode della scuola per avere un ultimo anno decente.
- Roxie, ti senti bene? –
Mugolai qualcosa giusto per far capire alla mia interlocutrice misteriosa che non ero morta, mi tirai faticosamente seduta restando basita nel vedere la piccola Lucy davanti alla porta della stanza – e non Kristien di ritorno dall’uscita, come mi sarei invece aspettata.
- Cee, cosa ci fai qua? –
Fece spallucce, spostando il suo peso da una gamba all’altra, in preda all’imbarazzo. Mi appoggiai stremata alla testiera del letto, facendole segno di avvicinarsi. Esitò un attimo prima di accettare il mio invito, quando fu a pochi metri da me notai che aveva gli occhi indubbiamente rossi.
- Lucy, tu chiedi a me se ti senti bene ma è evidente che anche tu non sei proprio in forma… - osservai pacatamente, evocando un fazzoletto dal nulla e porgendoglielo.
- Io sto benissimo – replicò lei con decisione, tirando su con il naso – volevo solo farti un po’ di compagnia dato che sono in Sala Comune da stamattina e non ti ho vista uscire da qui neanche per un attimo –
Non risposi, non avrei saputo inventarmi niente di credibile per giustificare quel mio assurdo isolamento.
- Come mai non sei a Hogsmeade con gli altri? –
- Sono del primo anno, Roxie… e comunque loro non mi vorrebbero… -
Le sue parole mi riempirono improvvisamente di amarezza. Ero stata felice per lo Smistamento di Lucy in Hufflepuff pensando a quanto sarebbe stato bello aver finalmente un’alleata, ma non avevo considerato l’effetto “esclusione” anche nei suoi confronti.
- Non possono trattarti come una paria – sputai con rabbia, tirandomi in piedi a pugni stretti.
- Con te l’hanno fatto per anni, io non sono diversa –
Invece sì, lei è diversa. Lucy è una ragazzina dolce, molto simpatica, con la testa sulle spalle e la chiacchiera facile. Non volevo che lei passasse sei anni d’inferno come era capitato a me, volevo un futuro migliore per quella piccola cugina così ingiusta con se stessa.
- Cee, io non accetterò che ti trattino in questo modo. Hai tutte le carte in regola per fargliela vedere a quelle smorfiose di Rose e Lily! –
- Io non sono bella o interessante come loro… - mormorò lei cupamente, lanciando un’occhiata allo specchio dietro di sé.
- Sì che lo sei! –
- Se lo sono io, anche tu lo sei, Roxie! Eppure questo non ha impedito loro di trattarti in questo modo così poco carino… -
Lucy non si rendeva conto. Io non ero neanche minimamente carina come lei.
Se c’era qualcuno che potesse far risalire la fama degli Hufflepuff di certo non era la storicamente noiosa Roxanne Weasley.
- Se potessi fare qualcosa per renderti popolare più di quelle, sai bene che lo farei – sussurrai con tono piatto, sentendo un nodo stringermi lo stomaco.
- A me non interessa essere popolare, Roxie. Non senza di te… -
Il suo tono così dolce smosse un certo senso di colpa dentro di me. Se in tutti quegli anni non mi ero mai sforzata di farmi accettare dagli altri, in quel momento trovai un motivo per farlo. Lucy.
- Ci vorrebbe qualcosa per entrambe, allora – riflettei ad alta voce, mentre iniziavo a camminare avanti e indietro per la stanza – qualcosa che ci renda apprezzate, qualcosa che spacchi! –
- Le tue rune –
Mi fermai con la gamba a mezz’aria, pietrificata dall’idea improvvisa che aveva fulminato la mia testa.
Le rune. Un travestimento, un po’ di pubblicità, predizioni azzeccate e poi il successo.
Dovevo assolutamente chiedere a papà qualche oggetto per fare scena, e credevo che non si sarebbe fatto  problemi ad accontentarmi una volta saputo cosa avevo intenzione di fare.
- Lucy, potresti prestarmi Cinnamon? Devo scrivere una lettera a zio George… -

***

A due settimane dalla gita ad Hogsmeade, arrivarono i pacchi della Tiri Vispi Weasley.
Atterrarono con tonfi rumorosi sul tavolo di Hufflepuff, sotto gli occhi di tutti i presenti.
Purtroppo per loro, avrebbero scoperto troppo tardi quello che contenevano.
Io e Lucy ci scambiammo sguardi complici, Kristien me li passò dopo averli rimpiccioliti di modo che potessi tenerli nella borsa con i libri.
Mi sentivo favolosamente sporca, era bello sapere che l’inganno macchinato aveva come scopo il benessere di altre persone.
Come si dice? A volte il male è l’unico mezzo per portare il bene.
A questo punto, però, mi sembra giusto raccontarvi in cosa consisteva il piano. Non è importante mettervi al corrente di cosa feci mentre mi dirigevo a lezione di Pozioni, mentre speravo che il professor Zabini arrivasse in ritardo come al solito.
Il contenuto dei pacchi dei Tiri Vispi consisteva in tre abiti stile celtico molto sfarzosi, capaci di cambiare a seconda dell’umore della persona che li indossava, e in alcuni oggetti come parrucche e maschere Imitapelle adatti a camuffare i connotati della sottoscritta, di Lucy e di Kristien.
La mia idea era quella di spargere in giro per la scuola la notizia di un servizio molto particolare, previsioni del futuro completamente gratuite, offerto da una certa Madama Annex – il nome più carino uscito a me e alle mie socie dopo aver rigirato in miliardi di modi “Roxanne”.
Avrei iniziato quello stesso pomeriggio, nella Stanza delle Necessità, sperando che la novità incuriosisse e facesse partecipare molti studenti e che le mie rune non si ribellassero  facendomi prevedere cose che non si sarebbero avverate mai.
Il mio obiettivo era raggiungere una tale fama tra gli studenti da arrivare ad avere clienti più importanti, come ad esempio i miei cugini e i loro amichetti, e poter partecipare alle loro feste clandestine.
Una volta ottenuto questo successo, noi tre Hufflepuff avremmo rivelato la nostra vera identità e avremmo dimostrato che la nostra Casata poteva essere al livello delle altre tre.
Sì, so bene che suona come un’utopia.
Ma tanto non avevamo niente da perdere e comunque pensavamo che sarebbe stato divertente venire a conoscenza delle angosce che tormentavano gli altri studenti di Hogwarts.
- Signorina Weasley, le dispiacerebbe molto prestare attenzione alla mia spiegazione? –
Alzai lo sguardo verso il professor Zabini, rivolgendogli un sorriso di scuse, e lui smise subito la sua espressione severa.
Era il mio insegnante preferito ed avevo l’impressione che lui ricambiasse questa simpatia.
Forse perché eravamo entrambi parte della minoranza di colore della scuola, chissà.
Dopo quel breve rimprovero, mi misi subito a prendere appunti sulla preparazione della Polisucco, dato che dovevo assolutamente arrivare viva a quel pomeriggio.
Credevo che sarebbe stato veramente uno spasso. Ero una povera illusa.

***

Ci ritrovammo quindi nella Stanza delle Necessità che si era gentilmente trasformata con una perfetta atmosfera da veggente sotto nostra richiesta. L’unico sforzo che avevamo dovuto fare noi era stato travestirci con i prodotti magici arrivati a colazione.
Avevo i capelli neri, la pelle pallidissima e gli occhi cerulei. In pratica ero l’opposto rispetto al solito, e stranamente mi sentivo più libera di essere me stessa.
Kristien aveva deciso di tenere i suoi capelli castani, ma aveva dei lineamenti molto più spigolosi e i suoi riconoscibili occhi azzurri erano stati sostituiti da due gemelli castani molto più comuni.
Lucy invece sembrava una versione più giovane della me cambiata: anche lei chioma corvina, sguardo grigio spento e pelle da cadavere.
Oddio, so che è brutto come paragone, ma era davvero assurdo avere un colorito così malsano.
Mi ripromisi di dire a papà di perfezionare quella tonalità nelle future maschere Imitapelle.
Erano le tre meno cinque, i volantini distribuiti di straforo in Sala Grande recitavano “servizio disponibile dalle tre alle sei di ogni martedì”.
Eravamo in perfetto orario, per quanto mi riguardava. Accarezzai con affetto il sacchetto di rune appoggiato sul tavolo, mentre Kristy usciva dalla stanza per appostarsi davanti alla porta e far entrare a turno gli eventuali clienti.
Speravo con tutto il mio cuore che ce ne fossero, altrimenti avrei potuto dire che la mia idea era la solita cagata.
Scambiavo sguardi apprensivi con Lucy, in attesa che qualcuno si presentasse. L’atmosfera era soffocante in quel cubicolo improvvisato: pesanti tende viola su ogni parete, luce soffusa, forte odore di patchouli, moquette di colore indefinito a terra e infine il tavolino circolare dietro al quale ero seduta io, coperto da un’impalpabile tovaglia lilla. Anzi, a dire il vero non era propriamente lilla. Era più sul rosa violaceo, un colore abbastanza indefinito. Credevo di avere una gonna di quella tonalità, non ero mai riuscita ad abbinarla a…
- Madama Annex? È giunto il suo primo cliente… - mi avvertì Lucy con voce velata di mistero, mentre accompagnava davanti a me un ragazzo con le guance infiammate dall’imbarazzo.
Per poco non scoppiai a ridere davanti alla serietà con cui la mia cuginetta finse quella voce da Cooman. Aveva una carriera come attrice, la piccola.
- Benvenuto al cospetto di Madama Annex, creatura del Mondo dei Vivi… - esordii teatralmente, socchiudendo gli occhi come per vedere meglio la mia vittima, che si ritrasse spaventata – Comunica tramite me, agli Spiriti delle Rune, il tuo nome… -
Sapevo cosa provava quel ragazzino, avrebbe voluto scappare a gambe levate dalla brutta situazione in cui si era imbarcato. Allo stesso tempo sapevo che se aveva deciso di consultare una lettrice del futuro sconosciuta, in barba alle possibili prese in giro dei suoi compagni, aveva veramente bisogno di sapere qualcosa e per questo avrebbe resistito.
- Paul Cooper… -
- Dimmi, caro Paul, quale domanda vorresti porre a Madama Annex? –
- Io… io vorrei sapere se ho qualche possibilità di conquistare la ragazza che mi piace da tre anni… -
Ok, forse non aveva veramente bisogno della mia previsione. Ma in ogni caso, dato che ero in ballo mi toccava ballare. Dopo aver improvvisato una sorta di nenia in qualche lingua inesistente per accompagnare il balletto propiziatorio di cui avevamo deciso si sarebbe occupata Lucy, finalmente aprii il sacchetto delle rune e vi immersi la mano.
Non mi venne più da ridere, non mi sentii più a disagio non appena le mie dita entrarono in contatto con la fresca superficie liscia delle mie silenziose amiche.
Quasi automaticamente, ne afferrai una e la depositai sulla setosa tovaglia dal colore indefinito. Osservai per un attimo le copiose goccioline di sudore che si erano formate sulla fronte del ragazzino, prima di accingermi ad interpretare la runa. Rappresentava un semplice rombo.
- Oh, molto interessante… - bisbigliai con un tono forzatamente mistico – Sì, molto interessante. Si tratta della runa Inguz, protettrice dell’unione familiare… quindi sì, creatura, conquisterai la tua bella e in futuro vi sposerete. –
Il sorriso incredulo che si aprì sulle labbra del mio primo cliente mi lasciò senza fiato. Non avevo mai pensato che la mia dote potesse rendere qualcuno così felice.
- Grazie, Madama Annex, grazie! Se accadrà veramente, lei sarà la prima invitata alle nostre nozze! –
Ricambiai con un sorriso indulgente prima di fare cenno a Lucy di accompagnare fuori Paul, mentre mettevo Inguz di nuovo tra le sue compagne.
Quando alzai lo sguardo per accogliere un nuovo cliente, mi accorsi però che era la testa di Kristy e non quella di uno sconosciuto a mostrarsi.
- Madama Annex – annunciò con tono leggermente canzonatorio, ma con una sfumatura soddisfatta – credo che dovrai fare gli straordinari… qui fuori c’è una fila di venti persone! –
Strabuzzai gli occhi in modo molto poco mistico, incredula.
Non credevo possibile che la mia idea avesse riscosso così tanto successo al primo giorno senza un minimo di pubblicità tra i clienti!
- Comunque stai tranquilla, per ora non ci sono le celebrità – mi informò Kristy con tono ironico - solo qualche studentello medio, quindi rilassati e fai la brava! –
Detto questo spinse nella stanza una ragazza che mi sembrava di aver già visto, pensavo fosse del mio stesso anno. Mi affrettai a riprendere un’aria credibile nonostante sapere il numero esorbitante di persone in attesa mi avesse davvero scioccata.
Mentre esponevo il mio discorsetto mistico a Marika Barney – così si chiamava quella Ravenclaw – non potei fare a meno di pensare che quella volta il mio piano avrebbe davvero potuto funzionare.
Per me, per Lucy, per Kristien… e per tutti gli Hufflepuff.

***

Stesso posto, stessa ora, anno nuovo.
Eravamo rientrati il giorno prima a scuola dopo le vacanze di Natale, ma l’attività della ormai famosa Madama Annex non poteva prendersi un attimo di pausa.
Dopo la prima sessione, quella caratterizzata dalla fila di venti persone in attesa, ce ne furono altre prima del grande stacco di tre settimane.
Tutte e quattro avevano portato un afflusso di gente tale da mettermi al corrente dei dubbi di tre quarti della scolaresca di Hogwarts.
Avevo avuto addirittura la soddisfazione di sentir parlare della misteriosa Madama Annex durante il pranzo di Natale in famiglia; Rose e Dominique mi avevano rivolto la parola per sapere se io, da brava popolana, ci fossi già stata e se la predizione si fosse avverata.
Naturalmente avevo risposto affermativamente ad entrambe le domande, dato che il mio obiettivo era proprio attirare clientela facente parte dell’élite.
Tutti i miei cugini erano in fibrillazione per quella storia e continuavano a ripetere che una volta tornati ad Hogwarts avrebbero messo alla prova questa veggente così brava. Tutti tranne Albus.
Avevo come l’impressione che lui fosse l’unico a sospettare che io fossi Madama Annex. Avrebbe potuto benissimo rivelare la mia identità agli altri e tutti i miei progetti sarebbero crollati nel giro di pochi secondi. Ero però ottimista al riguardo, dato che non aveva niente contro di me ed ero convinta fingesse di non volermi bene solo perché ero una Hufflepuff.
Comunque, cosa stavo dicendo prima di questa digressione storica? Ah, sì, che mi trovavo di nuovo seduta dietro al solito tavolo con la tovaglia rosa violacea e che Kristy non aveva ancora fatto entrare nessuno nonostante fossero già le tre e mezza. Molto strano.
- Credi che l’attività abbia stufato? – sussurrò Lucy, probabilmente solo per riempire il silenzio che ci stava massacrando le orecchie.
- Ne dubito, ma non saprei –
Mi sembrava di aver raccolto anche una serie di abitudinari, prima di Natale. Ad esempio Paul Cooper, che dopo essersi messo insieme alla sua Mary come gli avevo predetto aveva continuato a consultarmi sugli argomenti più disparati.
La porta si aprì improvvisamente. Ripresi automaticamente una certa mistica dignità.
- Vieni avanti, creatura, vieni avanti… -
Trattenni un gridolino di soddisfazione quando notai che la ragazza appena entrata era Violet, la fidanzata di mio cugino James.
Iniziò a sospirare teatralmente nel momento in cui appoggiò il suo piccolo sederino sullo sgabello davanti a me e non smise per un attimo di farlo, neanche quando le comunicai che anche quella volta sarebbe riuscita a tenerselo stretto. Sembrava triste, talmente tanto che mi fece venire voglia di andare a massacrare di botte James.
- La runa dice anche come potrò fare in modo che il mio ragazzo smetta di tradirmi? –
Ad essere sincera, no. Feci per dirglielo, quando un’idea mi colpì improvvisamente: avrei potuto utilizzare la fiducia che Violet riponeva nel personaggio di Madama Annex per arrivare al mio obiettivo primario.
No, non far uccidere James. Rendere popolare Roxanne Weasley.
- La runa dice che solo una persona potrà aiutarti, una sua consanguinea dall’umile posizione… -
- Roxanne Weasley? –
Il suo tono perplesso e incredulo non mi piaceva, ma racimolai tutta la mia pazienza per non scompormi.
- Non è certo, il nome della tua alleata. Le rune non conoscono nomi, solo persone. –
Speravo che Violet amasse abbastanza James da decidere di parlarmi, quella sera. Sarebbe stato un grosso passo in avanti.
- Grazie, Madama Annex –
Osservai con un filo di soddisfazione la sua chioma bionda che scompariva dietro la porta della Stanza delle Necessità. Scambiai un batti cinque con Lucy, prima che entrasse un nuovo cliente.
Il mio obiettivo si faceva sempre più vicino.


Note dell'autrice

Ciao a tutti!
Ho visto che la lista di lettori è aumentata notevolmente e non posso di certo nascondere la mia felicità ^.^
Ringrazio quindi delfy96, Jhaa, kiaa, Luna1312, RubiaA e _sunflower per aver aggiunto la storia tre le Seguite, Lilla95 e Bonnie per averla inserita tra quelle da ricordare, Alara666 e zmaz per averla inserita tre le Preferite.
Ringrazio anche tutti quelli che hanno recensito e chi legge in silenzio.
A presto,
Lady Lynx

Foolfetta: sono felice di sapere che ti piaccia nonostante le mie idee siano completamente opposte a quelle che avevi tu. Hai proprio ragione, il bello della New Generation è che si può immaginare senza limiti senza avere paura di stravolgere eventi passati. Ti ringrazio per i complimenti e la recensione!
Dully: l'idea delle Rune mi è stata suggerita dall'immagine che dovevo utilizzare per il Concorso a cui ho partecipato, quindi devo ammettere che non è stata proprio del tutto farina del mio sacco. Comunque è bello sapere di aver finalmente accontentato i fan dei poveri e bistrattati Tassorosso. Ti confesso che anch'io sono una appassionata di personaggi secondari, mi permettono di esprimere al meglio la mia fantasia. Grazie per la recensione!
Charme: mi sono documentata su vari siti prima di azzardarmi a scrivere qualcosa sull'argomento, terrorizzata dall'eventualità che qualcuno potesse contestare qualcosa ^.^ nonostante questo, le previsioni non sono per niente affidabili quindi sconsiglio di prendere la mia fanfiction come manuale di Rune (scherzo, ovviamente! xD) Grazie per i complimenti e la recensione!
_Mary: purtroppo questo sembra essere il destino dei Tassorosso, eterni emarginati considerati alla stregua dei Vermicoli. Come ho detto anche a Dully, l'idea delle Rune non è del tutto mia - ma sono felice che abbia riscosso successo. Per quanto riguarda le Case io ho sempre parteggiato per Corvonero, ma l'idea di un Weasley a Tassorosso mi solleticava da un bel po'... ed ecco qui quello che ne è uscito! ^.^ Grazie per i complimenti e la recensione!
LAZIONELCUORE: mi dispiace dirtelo, ma Albus non può morire dato  che è un personaggio adorabile U.U Scherzi a parte, questa storia è già stata scritta interamente per il Concorso e quindi non posso cambiare la trama.  Mi dispiace (ma Albus esulta per questa grazia xD).  Grazie per la recensione!
  
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