Elva camminava soddisfatta
per i corridoi dell’ afosa reggia di Aberdon.
Da quando Eragon aveva
provato ad annullare gli effetti della
“benedizione” riusciva ad ignorare quasi
del tutto il dolore altrui.
Ahi… che male!
-Quasi…-
pensò escludendo
velocemente dalla sua mente il dolore della giovane serva che si era
scottata
nelle cucine del castello. Un tempo ignorare questo dolore l’
avrebbe fatta
star male e probabilmente avrebbe vomitato sul pavimento mentre lo
stomaco le
bruciava.
-Ora non più-
gongolò felice
tra se e se.
Si fermò davanti ad
una
porta di legno lucido. Cercò di calmarsi mentre si preparava
ad un altro noioso
incontro. Bussò ed entrò senza aspettare
risposta. L’ aria era torrida e l’
intera stanza era immersa nella semi oscurità grazie ai
pesanti tendaggi scuri.
Con estrema calma si avvicinò ad un tavolo ricoperto di
ampolle e alambicchi
vari.
- Sei in anticipo oggi- Elva
si voltò di scatto per trovarsi faccia a faccia con
l’ erborista.
Maledizione! Non riesco
più neanche a percepirla Da quando aveva incontrato
Angela aveva capito che
anche il suo potere aveva dei limiti. Le paure della donna erano le
uniche che
non riusciva a sentire né poteva
sondare
la sua mente per scoprirle grazie alle sue capacità.
Dal canto suo Angela
sorrideva soddisfatta intuendo alla perfezione i pensieri della giovane.
- Sei cresciuta ancora!-
mormorò stupita passandole uno specchio.
La ragazza prese in mano
titubante lo specchio osservando la sua immagine riflessa.
Ormai aveva l’ aspetto di una
giovane donna al massimo diciottenne. Lunghi capelli neri le
incorniciavano il
viso lasciando intravedere il marchio impostole dalla dragonessa
Saphira. Qua e
là aveva delle lievi spruzzate di lentiggini a contrasto con
la pelle
chiarissima. Gli occhi
violacei la
scrutavano impassibili di rimando.
- Sembrerebbe di sì
…..
Comincio a chiedermi quando mi fermerò –
- Ne abbiamo già
parlato
Elva – ribatté Angela – La benedizione
di Eragon ti ha costretta ad una
crescita accelerata ma il processo sta rallentando e il contro
incantesimo lo
sta fermando ogni giorno che passa-
- Non stavo mendicando la
tua pietà erborista!- sbottò irata Elva
– So benissimo cosa mi sta accadendo,
ma non lo rimpiango poiché fa di me quella che sono adesso.
Anche se così sono
sempre più simile a te che agli umani-
Angela sgranò gli
occhi
stupita -Nonostante non lo sia di nome sono anche io un’
umana di fatto!-
-Ti sbagli –
commentò Elva
compiaciuta per aver trovato il punto debole della donna – tu
sei diversa proprio
come me!-
Per un attimo Angela
sembrò
perdere il controllo e i su i suoi occhi calò un ombra
minacciosa. Ma fu solo
un istante. Rimase immobile per un po’ come pietrificata e
poi scoppiò in una
grossa risata.
-Elva, Elva non imparerai
mai come comportati- disse mettendosi a sedere su una grande poltrona
al centro
della stanza, subito Solembum le saltò in grembo e
iniziò a farle le fusa.
Pace, piccola orfana,
c’è troppo odio nel tuo cuore
Le disse il gatto mannaro
usando la stessa identica frase pronunciata più di un anno
fa da Saphira, prima
che Eragon cercasse di spezzare la benedizione.
Presa alla sprovvista e
senza parole Elva si sedette a gambe incrociate davanti all’
erborista.
- Cosa mi insegnerai oggi?-
chiese per cambiare discorso e sciogliere la tensione che ancora
aleggiava
nell’ aria. Un sorriso comparve sul viso dell’
erborista mentre gli occhi le
brillavano di impazienza.
- Oggi ti insegnerò
ciò che
ho di più caro tra le mie pratiche magiche- disse scattando
in piedi e facendo
scattare anche un annoiato Solembum che andò ad
acciambellarsi sulle gambe di
Elva.
-Ma prima devo trovarle-
brontolò cercando affannosamente qualcosa tra i suoi
strumenti.
-Sai cos’ha in mente
stavolta?- chiese al gatto incominciando ad accarezzarlo.
Ovvio. Ma non te lo dico
sarà una sorpresa
Sorpresa sollevò
Solembum e
lo guardo dritto negli occhi gialli che scintillavano di malizia.
Lei e il gatto mannaro erano
uniti quasi come lui ed Angela e in genere non le nascondeva niente.
Stava per ribattere quando
Angela esultò trionfante dall’ altra stanza
– Trovate!-
Angela tornò
stringendo un sacchettino porpora tra
le mani e si sedette davanti al tavolino.
-Allora Angela perché
tutto
questo mistero?- chiese incuriosita alla maga che moriva dalla voglia
di
stuzzicarla.
-Oggi
ti insegnerò a leggere il futuro- disse
Angela mentre l’ allieva si faceva improvvisamente attenta
Slacciò il sacchetto
prese
in mano il contenuto e mormorando alcune parole nell’ antica
lingua lo lanciò
in aria. Decine di piccoli frammenti ossei ricaddero scomposti sul
tavolino.
- Queste - disse indicandole
- sono ossa di drago e ognuno di
questi
simboli ha un significato particolare. Quando cadono si combinano in
schemi
sempre diversi a seconda della persona e ciò mi permette di
poterti se non svelarti
del tutto il tuo futuro almeno di offrirti delle delucidazioni-.
Elva ormai era totalmente
protesa verso il tavolino avida di scoprire qualcosa di più
sul proprio
destino.
- Ovviamente il tuo futuro
è
molto più imprevedibile
di quello di una
qualsiasi persona, ma non voglio sprecare il mio tempo con sciocche
nobildonne.
E poi – aggiunse la maga con un lampo di malizia –
in genere mi offro di
leggere il futuro solo di chi è così meritevole
da paralare con Solembum. Tu
oggi sarai la quarta-
- La quarta? Chi erano gli
altri?- domandò incuriosita.
- Non che debba
interessarti: un mendicante cieco, una donna molto sfortuna e
… Eragon-
Elva trasalì udendo
quel
nome - E lui ha accettato ? - chiese cercando di reprimere la nota di
impazienza nella sua voce.
Angela la fissò per un
attimo meditabonda
-
Sì -
- Allora procedi pure
erborista -
Fissò a lungo il
tavolo
chiedendosi da quale gruppo d’ ossa avrebbe iniziato la donna.
- Questo - disse indicando
due ossa una sopra l’ altra – è il
più facile da decifrare. Il sentiero che si
divide in due strade opposte indica che ad un certo punto della tua
vita dovrai
prendere una decisione e questa ti porterà a due destini
completamente
differenti. – spostando l’ indice sull’
altro osso – Una di queste strade come
indica il fulmine ti condurrà ad un destino tragico
perciò fai attenzione-
-Per quanto riguarda
quest’
altre, sappi che non le avevo mai uscire insieme e probabilmente sono
legate
all’ osso del sentiero. La runa con il cerchio indica una
vita
straordinariamente lunga, forse addirittura eterna, mentre il faggio indica un
esistenza piena ma
estremamente effimera-
Elva rimase impassibile per
qualche istante – Non capisco come possono coesistere due
possibilità tanto
diverse?-
-La mia teoria- rispose
Angela alzando per un attimo gli occhi dalle rune- è che
davanti a te ci sono
due strade già scritte con due destini diversi e tutto
dipende dalla strada che
sceglierai di imboccare-
Mentre queste parole
risuonavano ancora nella mente di Elva, Angela si dedicò ad
un nuovo gruppo di
ossa - Mmm. Interessante-
-Cosa?-
-
Vedi questa? - chiese – indicando una runa
che assomigliava ad una rosa selvatica - Indica che vivrai un amore
intenso e
travolgente, anche se forse non sarà duraturo come indica la
piuma-
Elva era completamente
scossa da quello che le aveva detto la maga, ma cercò di non
darlo a vedere e
domandò
-È tutto? -
- Temo di sì. Gli
altri sono
simboli singoli senza molto senso. La spada la
guerra, il drago il coraggio
e la falce la morte -
Per un po’ regno il
silenzio
nella piccola stanza , spezzato solo dalle fusa del gatto mannaro
- Non ti sei mai resa conto
che predicendo il futuro a più persone probabilmente
arriveresti ad avere un
potere enorme?- le chiese Elva sinceramente curiosa.
- Probabilmente. Ma il
prezzo da pagare sarebbe
enorme e il
gioco non varrebbe la candela. Comunque sia ho deciso di insegnarti
quest’ arte
che con le tue capacità diventerà un arma
micidiale-
- E chi ti dice che la
userò
a fin di bene anziché per il mio tornaconto personale?- le
chiese con un
ghigno.
-So che non potrò
obbligarti
ad usarla a fin di bene, ma la conoscenza ti cambierà
profondamente Elva. Anche
perché ora come ora sei la speranza più grande.
Eragon è uno strumento
in questo scontro mentre tu sarai
l’ ago della bilancia-
Elva fissava gli occhi verdi
della maga cercando di capire un po’ più i suoi
pensieri, Angela sostenne seria
lo sguardo finché non scoppiò in una risata
cristallina
- Sarà meglio
iniziare la
lezione vera e propria altrimenti Greta irromperà qui per
salvare il suo
fiorellino. Questa runa qui, si proprio questa a forma di foglia,
significa
serenità mentre quest’ altra…-
Così Angela
iniziò a
spiegare alla giovane allieva il significato di tutte le rune girando e
rigirando le ossa fino a comporre schemi nuovi e immaginari. Con sua
stessa
sorpresa Elva fu subito affascinata da questa nuova arte e apprese
avidamente
tutto quello che le insegnava la maga.
Dopo circa tre ore Elva
uscì
dall’ afosa stanza di Angela sorpresa di trovare un fresca
brezza ad
accoglierla. Sorrise e s’incamminò per i corridoi
quasi deserti per poi sbucare
in una delle grandi terrazze del palazzo che si affacciava sulla
città. Ormai
era il tramonto è il sole tingeva di rosso il cielo creando
uno spettacolo
veramente suggestivo.
Se solo lui fosse con me