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Autore: Eowyn    14/05/2010    5 recensioni
Chi è veramente Elva? è cattiva? .. buona? ... Ecco ho provato a immaginarmelo ed è nata questa Fic, ambientata dopo il terzo libro. Commentate XD
Genere: Romantico, Drammatico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eragon, Sorpresa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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1. IL SOLE DI ABERDON

Elva camminava soddisfatta per i corridoi dell’ afosa reggia di Aberdon. 
Da quando Eragon aveva provato ad annullare gli effetti della “benedizione” riusciva ad ignorare quasi del tutto il dolore altrui.

Ahi… che male!

-Quasi…- pensò escludendo velocemente dalla sua mente il dolore della giovane serva che si era scottata nelle cucine del castello. Un tempo ignorare questo dolore l’ avrebbe fatta star male e probabilmente avrebbe vomitato sul pavimento mentre lo stomaco le bruciava.

-Ora non più- gongolò felice tra se e se.

Si fermò davanti ad una porta di legno lucido. Cercò di calmarsi mentre si preparava ad un altro noioso incontro. Bussò ed entrò senza aspettare risposta. L’ aria era torrida e l’ intera stanza era immersa nella semi oscurità grazie ai pesanti tendaggi scuri. Con estrema calma si avvicinò ad un tavolo ricoperto di ampolle e alambicchi vari.

- Sei in anticipo oggi- Elva si voltò di scatto per trovarsi faccia a faccia con l’ erborista.

Maledizione! Non riesco più neanche a percepirla Da quando aveva incontrato Angela aveva capito che anche il suo potere aveva dei limiti. Le paure della donna erano le uniche che non riusciva a sentire né poteva  sondare la sua mente per scoprirle grazie alle sue capacità.
Dal canto suo Angela sorrideva soddisfatta intuendo alla perfezione i pensieri della giovane.

- Sei cresciuta ancora!- mormorò stupita passandole uno specchio.

La ragazza prese in mano titubante lo specchio osservando la sua immagine riflessa.
Ormai aveva l’ aspetto di una giovane donna al massimo diciottenne. Lunghi capelli neri le incorniciavano il viso lasciando intravedere il marchio impostole dalla dragonessa Saphira. Qua e là aveva delle lievi spruzzate di lentiggini a contrasto con la pelle chiarissima. Gli  occhi violacei la scrutavano impassibili di rimando.

- Sembrerebbe di sì ….. Comincio a chiedermi quando mi fermerò –

- Ne abbiamo già parlato Elva – ribatté Angela – La benedizione di Eragon ti ha costretta ad una crescita accelerata ma il processo sta rallentando e il contro incantesimo lo sta fermando ogni giorno che passa-

- Non stavo mendicando la tua pietà erborista!- sbottò irata Elva – So benissimo cosa mi sta accadendo, ma non lo rimpiango poiché fa di me quella che sono adesso. Anche se così sono sempre più simile a te che agli umani-

Angela sgranò gli occhi stupita -Nonostante non lo sia di nome sono anche io un’ umana di fatto!-

-Ti sbagli – commentò Elva compiaciuta per aver trovato il punto debole della donna – tu sei diversa  proprio come me!-

Per un attimo Angela sembrò perdere il controllo e i su i suoi occhi calò un ombra minacciosa. Ma fu solo un istante. Rimase immobile per un po’ come pietrificata e poi scoppiò in una grossa risata.

-Elva, Elva non imparerai mai come comportati- disse mettendosi a sedere su una grande poltrona al centro della stanza, subito Solembum le saltò in grembo e iniziò a farle le fusa.

Pace, piccola orfana, c’è troppo odio nel tuo cuore

Le disse il gatto mannaro usando la stessa identica frase pronunciata più di un anno fa da Saphira, prima che Eragon cercasse di spezzare la benedizione.
Presa alla sprovvista e senza parole Elva si sedette a gambe incrociate davanti all’ erborista.

- Cosa mi insegnerai oggi?- chiese per cambiare discorso e sciogliere la tensione che ancora aleggiava nell’ aria. Un sorriso comparve sul viso dell’ erborista mentre gli occhi le brillavano di impazienza.

- Oggi ti insegnerò ciò che ho di più caro tra le mie pratiche magiche- disse scattando in piedi e facendo scattare anche un annoiato Solembum che andò ad acciambellarsi sulle gambe di Elva.

-Ma prima devo trovarle- brontolò cercando affannosamente qualcosa tra i suoi strumenti.

-Sai cos’ha in mente stavolta?- chiese al gatto incominciando ad accarezzarlo.

Ovvio. Ma non te lo dico sarà una sorpresa  

Sorpresa sollevò Solembum e lo guardo dritto negli occhi gialli che scintillavano di malizia.
Lei e il gatto mannaro erano uniti quasi come lui ed Angela e in genere non le nascondeva niente.
Stava per ribattere quando Angela esultò trionfante dall’ altra stanza – Trovate!-
Angela  tornò stringendo un sacchettino porpora tra le mani e si sedette davanti al tavolino.

-Allora Angela perché tutto questo mistero?- chiese incuriosita alla maga che moriva dalla voglia di stuzzicarla.

-Oggi  ti insegnerò a leggere il futuro- disse Angela mentre l’ allieva si faceva improvvisamente attenta

Slacciò il sacchetto prese in mano il contenuto e mormorando alcune parole nell’ antica lingua lo lanciò in aria. Decine di piccoli frammenti ossei ricaddero scomposti sul tavolino.

- Queste - disse indicandole - sono ossa di drago e ognuno  di questi simboli ha un significato particolare. Quando cadono si combinano in schemi sempre diversi a seconda della persona e ciò mi permette di poterti se non svelarti del tutto il tuo futuro almeno di offrirti delle delucidazioni-.

Elva ormai era totalmente protesa verso il tavolino avida di scoprire qualcosa di più sul proprio destino.

- Ovviamente il tuo futuro è molto più imprevedibile  di quello di una qualsiasi persona, ma non voglio sprecare il mio tempo con sciocche nobildonne. E poi – aggiunse la maga con un lampo di malizia – in genere mi offro di leggere il futuro solo di chi è così meritevole da paralare con Solembum. Tu oggi sarai la quarta-

- La quarta? Chi erano gli altri?- domandò incuriosita.

- Non che debba interessarti: un mendicante cieco, una donna molto sfortuna e … Eragon-

Elva trasalì udendo quel nome - E lui ha accettato ? - chiese cercando di reprimere la nota di impazienza nella sua voce.
Angela la fissò per un attimo meditabonda

 - Sì -

- Allora procedi pure erborista -

Fissò a lungo il tavolo chiedendosi da quale gruppo d’ ossa avrebbe iniziato la donna.

- Questo - disse indicando due ossa una sopra l’ altra – è il più facile da decifrare. Il sentiero che si divide in due strade opposte indica che ad un certo punto della tua vita dovrai prendere una decisione e questa ti porterà a due destini completamente differenti. – spostando l’ indice sull’ altro osso – Una di queste strade come indica il fulmine ti condurrà ad un destino tragico perciò fai attenzione-

-Per quanto riguarda quest’ altre, sappi che non le avevo mai uscire insieme e probabilmente sono legate all’ osso del sentiero. La runa con il cerchio indica una vita straordinariamente lunga, forse addirittura eterna,  mentre il faggio indica un esistenza piena ma estremamente effimera-

Elva rimase impassibile per qualche istante – Non capisco come possono coesistere due possibilità tanto diverse?-

-La mia teoria- rispose Angela alzando per un attimo gli occhi dalle rune- è che davanti a te ci sono due strade già scritte con due destini diversi e tutto dipende dalla strada che sceglierai di imboccare-

Mentre queste parole risuonavano ancora nella mente di Elva, Angela si dedicò ad un nuovo gruppo di ossa - Mmm. Interessante-

 -Cosa?-

 - Vedi questa? - chiese – indicando una runa che assomigliava ad una rosa selvatica - Indica che vivrai un amore intenso e travolgente, anche se forse non sarà duraturo come indica la piuma-

Elva era completamente scossa da quello che le aveva detto la maga, ma cercò di non darlo a vedere e domandò 

-È tutto? -

- Temo di sì. Gli altri sono simboli singoli senza molto senso. La spada la guerra, il drago il coraggio e  la falce la morte -

Per un po’ regno il silenzio nella piccola stanza , spezzato solo dalle fusa del gatto mannaro

- Non ti sei mai resa conto che predicendo il futuro a più persone probabilmente arriveresti ad avere un potere enorme?- le chiese Elva sinceramente curiosa.

- Probabilmente. Ma il prezzo da pagare  sarebbe enorme e il gioco non varrebbe la candela. Comunque sia ho deciso di insegnarti quest’ arte che con le tue capacità diventerà un arma micidiale-

- E chi ti dice che la userò a fin di bene anziché per il mio tornaconto personale?- le chiese con un ghigno.

-So che non potrò obbligarti ad usarla a fin di bene, ma la conoscenza ti cambierà profondamente Elva. Anche perché ora come ora sei la speranza più grande. Eragon è uno strumento in questo scontro mentre tu sarai l’ ago della bilancia-

Elva fissava gli occhi verdi della maga cercando di capire un po’ più i suoi pensieri, Angela sostenne seria lo sguardo finché non scoppiò in una risata cristallina

- Sarà meglio iniziare la lezione vera e propria altrimenti Greta irromperà qui per salvare il suo fiorellino. Questa runa qui, si proprio questa a forma di foglia, significa serenità mentre quest’ altra…-

Così Angela iniziò a spiegare alla giovane allieva il significato di tutte le rune girando e rigirando le ossa fino a comporre schemi nuovi e immaginari. Con sua stessa sorpresa Elva fu subito affascinata da questa nuova arte e apprese avidamente tutto quello che le insegnava la maga.

Dopo circa tre ore Elva uscì dall’ afosa stanza di Angela sorpresa di trovare un fresca brezza ad accoglierla. Sorrise e s’incamminò per i corridoi quasi deserti per poi sbucare in una delle grandi terrazze del palazzo che si affacciava sulla città. Ormai era il tramonto è il sole tingeva di rosso il cielo creando uno spettacolo veramente suggestivo.

Se solo lui fosse con me

  
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