Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: Assassin Panda    25/05/2010    5 recensioni
Una raccolta di vari pairing sulle regioni di Italia, seguito di Famiglia all'Italiana. Il ritorno della famiglia più sgangherata di Italia -dove ho già sentito questa frase?-, tra maltempo, vacanze, turisti tedeschi, China Town, feste e campionati. Perchè anche una riunione di famiglia può essere una catastrofe nazionale. -alcuni capitoli di questa raccolta partecipano all'One Hundred Prompt Project-
5. Febbre dei Mondiali
Augusto palleggiava da un paio di minuti col pallone che Giuseppe gli aveva regalato per il suo compleanno all'inizio di giugno. Era una palla di cuoio spesso, coi colori e le firme del Fifa Word Cup Sudafricano sgargianti sul bianco che ormai si stava dipingendo del verde dell'erba.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Introduzione Quotidiana

Ultimamente a scuola ci stanno inculcando tutta la storia di Spagna nel Cinquecento, e oggi ci ho fatto pure la verifica! Ormai la so a memoria. Però oggi mi sono ispirata a scrivere una Romano/Sicilia/Spagna, ispirata ai Vespri Siciliani, un periodo storico che approfondirò qui di seguito. Insomma, non aspettatevi però un Spagna allegro e cordiale eh! Insomma, sembra un bonaccione ma storicamente era bastardo -e so già chi mi ucciderà per questa affermazione.

Ma non fraintendetemi, io amo il personaggio di Spagna così come quello di Sud Italia, ma insomma, i Vespri Siciliani non sono micca stati fatti perché Antonio aveva perso a poker contro Francis!

E a proposito di Francis, mi dispiace che abbiate frainteso il suo ruolo nella precedente fanfiction, non lo volevo dipingere come un personaggio malvagio, ma bensì uno che crede che ciò che sta facendo Napoleone sia bene, e quindi pende dalle sue labbra, ma in realtà è dispiaciuto di dover dare una sofferenza ad Emilia.

Stessa cosa in questa fanfiction, come vedrete.

Però intanto ringrazio chi ha commentato il precedente capitolo <3



Una cosa: il carattere e le dimensioni che uso non mi soddisfano: se preferite che cambi dimensione o stile ditemelo subito che lo cambierò immediatamente, mi fareste un favore!

Di seguito trovate una descrizione dei Vespri Siciliani, al quale mi sono anche ispirata per scrivere questa fict. Non che non li abbia studiati! Ma che mi sembrava più dettagliata questa che il mio libro di storia!

Buona lettura

I Vespri Siciliani by Wikipedia, una delle migliori amiche del Panda

Tutto ebbe inizio all'ora del vespro del 31 marzo 1282, lunedì dopo la Pasqua, sul sagrato della Chiesa dello Spirito Santo, a Palermo. A generare l'episodio fu - secondo la ricostruzione storica - la reazione al gesto di un soldato dell'esercito francese, tale Drouet, che si era rivolto in maniera irriguardosa ad una giovane donna accompagnata dal consorte, mettendole le mani addosso con il pretesto di doverla perquisire;a difesa di sua moglie, lo sposo riuscì a sottrarre la spada al soldato francese e lo uccise. Tale gesto fu appunto la scintilla che dette inizio alla rivolta. Nel corso della serata e della notte che ne seguì i palermitani - al grido di "Mora, mora!" - si abbandonarono ad una vera e propria "caccia ai francesi" che dilagò in breve tempo in tutta l'isola, trasformandosi in una carneficina. I pochi francesi che sopravvissero al massacro vi riuscirono rifugiandosi nelle loro navi, attraccate lungo la costa.[...] All'alba, la città di Palermo si proclamò indipendente . Ben presto, la rivolta si estese a tutta la Sicilia. [...] Nel frattempo i nobili siciliani avevano offerto la corona di Sicilia a Pietro III d'Aragona, marito di Costanza, figlia del defunto Re Manfredi di Svevia. L'aver fatto cadere su Pietro III la scelta quale nuovo Re di Sicilia significava per gli isolani la volontà di ritornare, in certo qual modo, alla dinastia sveva, incarnata da Costanza. La flotta di re Pietro, comandata da Ruggero di Lauria sbarcò il 30 agosto 1282 a Trapani accolto da Palmiero Abate. L’insurrezione divenne così un vero conflitto politico fra Siciliani ed Aragonesi da un lato e gli Angioini, il Papato, il Regno di Francia e le varie fazioni guelfe dall'altra.



Maggiori informazioni I Vespri Siciliani – Wikipedia



-Titolo: Famiglia all'Italiana – The Story (o come direbbe Augusto, A storia de noi tutti!)
-
Titolo del Capitolo: Quel giorno all'ora del Vespro
-
Personaggi: Sicilia (Rosalia Vargas), Chibi!Italia Romano (Lovino Vargas), [+accenni Francia (Francis Bonnefoy), Spagna (Antonio Fernandez Carriedo)]
-
Genere: Drammatico, Guerra, Angst
-
Rating: Arancione
-
Avvertimenti: Raccolta, Non per Stomaci Delicati!
-
Conteggio parole:
-
Note: 1. Ambientata durante i Vespri Siciliani

2. Il francese di inizio racconto non è Francis!





-Disclaimer: se c'è una cosa che odio sono proprio i disclaimer, ma visto che la gente qui è dura di comprendonio mi tocca prenderli.

Axis Powers Hetalia è un opera di Hidekaz Himaruya e sono suoi tutti i diritti.

Lo scritto, le situazioni e gli OC! Presenti in questa fanfiction sono di mia proprietà!

È vietato riprodurre la mia opera in altre sedi senza il mio consenso.





Quel giorno all'ora del Vespro





Era una donna dolce, Rosalia. Sorrideva a chiunque e amava tante persone.

Ma era una persona altrettanto spietata con chi le faceva del male. Ma finchè era solo lei a soffrire poteva anche sopportare, anche se non in silenzio visto il suo continuo sommesso brontolare, valvola di sfogo per la rabbia repressa. Ma quando quei maledetti invasori cominciavano a far del male al suo popolo, alla sua gente, gli isolani, allora sì che la sua ferocia esplodeva in un urlo di dolore e di ira.

Non era di certo una persona dotta come tutti quei signorotti di Francia che l'avevano invasa, ma sentire il grido sofferente della sua Palermo, un pianto disperato, la cambiava e allora dimostrava a tutti che non serviva tenere il naso tra le pagine per essere una combattente valorosa. E che non era l'arma a fare il guerriero.



Quando sentì circolare la voce che un francese aveva molestato una delle sue donne, Sicilia andò su tutte le furie. Aveva ospitato gentilmente Francis in casa sua, ma il suo popolo l'aveva tradita. E Rosalia non era una che portava facilmente pazienza.



Prese un forcone quella sera, quando sentì la spiacevole notizia e il campanile del monastero aveva già scoccato la prima ora del vespro. Il sole era quasi sparito dietro i colli, affondando dentro il Mediterraneo, ma ciò non impedì all'italiana di partire ad una serrata caccia dello straniero che aveva osato importunare le sue donne.

Ed eccolo lì, ubriaco. Un uomo in divisa militare che puzzava di vino tanto da farle venire un lieve conato di vomito. Accasciato in un vicolo buio di una delle vie di Palermo, il francese sporco e maleodorante le lanciò una fugace occhiata maliziosa.

Ce qu'il fait une jolie fille comme toi maintenant?” domandò l'uomo nella sua lingua, una lingua ostile che Rosalia aveva sempre rifiutato di imparare, nonostante le esortazioni di Francis.

Lo sconosciuto si alzò, con le mani avanti in direzione del suo seno, ma questi non ebbe il tempo di accorgersi che il forcone lo aveva già trapassato da parte a parte con violenza nell'addome. Fu fortunato, o forse no, a non sentire il dolore a causa della sbronza che lo aveva colto.

Con un colpo secco Sicilia staccò il corpo, ormai cadavere, dalla sua arma, con le mani ancora tremanti. Non aveva rimpianti, quell'uomo aveva fatto la giusta fine e avrebbe espiato le sue colpe all'inferno, eppure era ancora scossa da quel gesto. Aveva comunque sottratto una vita al giudizio divino, e lei era una Regione timorata di Dio.

Ciononostante, senza pulire la improvvisata arma, si diresse verso la via principale della città ormai addormentata mentre la campana rintoccava rumorosamente il terzo vespro della sera.



Non era l'unica carnefice, quella sera.

Muti spettatori avevano assistito alla scena, avevano visto il francese morire, avevano assistito ad un esemplare punizione per chi faceva loro del male. In breve tempo altri forconi vennero impugnati, altri oggetti da campo che Rosalia avrebbe preferito che la sua gente usasse solo a mietere il grano divennero armi in mano a un popolo assetato di vendetta e di libertà.



Allo scoccare dell'ultimo vespro non c'era un francese che, colto alla sprovvista, non fuggisse in preda al panico o non lottasse per aver salva la vita. E in testa alla massa di folla inferocita, seppur con astio, Sicilia guidava il suo popolo verso un nuovo futuro, un futuro di libertà e di speranza, sotto gli occhi inorriditi di Francis -la sua gente stava morendo, e lui poteva fare ben poco-, e lo sguardo divertito e vittorioso di Antonio.



Fu una notte di spargimenti di sangue. I siciliani e i francesi combatterono tra loro con ciò che capitava loro a tiro, e gli isolani desiderosi di cacciare via l'invasore, sembravano demoni. I corpi dei cadaveri sventrati, mutilati, gettati via senza ritegno, sia di siciliani che di francesi, erano abbandonati al loro destino lungo tutte le vie di Palermo, non c'era un angolo di pace in cui si potesse trovare un rifugio, tutto era macchiato di rosso sangue.



Al mattino lo scenario che si presentava davanti agli occhi di Sicilia era troppo macabro per il fragile cuore della Regione, che cedette accasciandosi al suolo, con la testa tra le mani, abbandonandosi ad un isterico pianto.

Tutto quel sangue, tutti quei morti, anche tra la sua gente... erano solo colpa sua! Lei aveva fatto nascere la rivolta, aveva acceso la scintilla, li aveva guidati a compiere quella carneficina.

Era tutta colpa sua.



Una piccola mano si appoggiò sulla sua spalla, quando lei ormai aveva perso il conto dei minuti -o delle ore-, da quando si era inginocchiata lì a piangere. Alzò lo sguardo per incrociare nei suoi occhi azzurri rossi di pianto le iridi castane del suo fratellino Romano.

Smettila di fare la piagnucolona, è tutto finito!” sbottò il bambino cercando col suo tono duro di rincuorarla: non amava vedere la sua sorellona piangere.

Oh, Romano” Sospirò Rosalia cercando di trattenere un singhiozzo “Tutti questi morti... è colpa mia”

No che non lo è, stai solo cercando di difendere la tua terra!” la rimproverò Sud Italia, con un tono falsamente astioso ma velato di preoccupazione e dolore; anche lui aveva sofferto quando il sangue di Sicilia fu sparso per le vie. Romano vedendola così triste, disperata quasi, l'abbracciò cercando di farle tornare il sorriso. “Vedrai che adesso andrà tutto bene, Lia! Ora sei indipendente, la tua gente ha la sua libertà! Devi essere forte, quindi smettila di piangere!” di nuovo la rimbeccò, ma stavolta sul viso di Rosalia, reso opaco e rosso dal pianto, si accese un fievole sorriso. “Hai ragione, Romano! Devo essere forte per il mio popolo! E anche tu lo sarai, non é vero?” Italia sbuffò, lui era sempre forte, nonostante la tenera età, o almeno così diceva con orgoglio, e Sicilia ne approfittò per scompigliargli affettuosamente i capelli lunghi e castani.



Si accorse solo in seguito di un ragazzo che, sorridendo sorione, li osservava felicemente compiaciuto. Aveva il viso solare, e la pelle abbronzata; da quei pochi caratteri ne dedusse che si trattava di Spagna.

Hola!” la salutò infatti, mentre Romano, indispettito e contrariato da quell'intrusione, afferrò la lunga gonna nera della sorella e lo fissò fulminandolo con lo sguardo.

Antonio Fernandez Carriedo, per servirla!” sorrise lo spagnolo porgendole la mano, rispondendo anticipatamente ad una domanda che Rosalia avrebbe tardato di pochi secondi a pronunciare. Ma una seconda prese subito il posto della prima, con un tono acido “Che cosa vuoi da noi, Spagna?”

Antonio, per nulla intimorito dall'aggressività della siciliana, che materna cercava di proteggere e al contempo rassicurare Romano con una mano accarezzandogli i capelli, continuò solare a sorriderle amichevolmente.

Ho visto come hai combattuto coi Francesi. So che vuoi la libertà, sono venuto a proporti un alleanza per scacciare Francis! Io ti offro i soldati necessari a sconfiggere quelli francesi e tu mi dai l'opportunità di creare dei porti per commerciare con l'Asia. Che ne dici?”



Sicilia tentennò, indecisa ma al contempo allarmata. Non conosceva quel ragazzo, che anche se molto prestante ed allegro -di primo impatto lo trovava simpatico-, non conosceva. Eppure doveva comprare la merce a scatola chiusa, per il bene di Romano e della sua isola, per scacciare i francesi ed assicurare un futuro migliore alla sua gente.

Ancora tremante la mano di Rosalia strinse quella di Spagna, con grande disappunto del piccolo Italia. Sapeva però, la siciliana, che quel patto, quell'alleanza sugellata così all'improvviso, avrebbe aiutato entrambi a rendere liberi la loro isola.



E la prossima volta che le campane avrebbero suonato puntuali l'ora del vespro, il sangue di innocenti non sarebbe più stato versato su Palermo.







Angolo del panda.

Ok, non mi piace. L'ho scritta di fretta e la fretta fa sempre male >.< ma volevo comunque aggiornare la fict, mi dispiaceva lasciarvi sempre lì sulle spine, ma ora che finalmente ho sistemato anche questo capitolo posso dedicarmi alla p0rn per il torneo!

Ora passo a rispondere alle fedeli recensioni



Reiko: Grazie mille nee, Reggio Emilia è un personaggio che mi sta molto a cuore <3 anche se l'ho descritto male! Spero ti piaccia anche la fict sulla tua Sicilia!



Moniko Chan: Oddei grazie dei complimenti, cerco sempre di dare il massimo anche se non mi reputo una scrittrice eccelsa o chissà che cosa. Non maledire il Nii-San, io gli vo be! ç_ç I danni li ha fatti, ma insomma era una nazione che voleva espandersi e donare affetto a tante persone *O*



Artemis89: Reggio Emilia? *__* Di dove di preciso? Io sono di Casina, in culo al mondo come dicono i miei compagni! Mi fa piacere sapere da una compaesana che ho reso bene la nostra città! Veramente la cosa mi ha fatto eccitare! In futuro farò qualcos'altro, magari con un Nicolas più adulto! Beh, per la storia del tricolore penso che sia ben inculcata nella testa di ogni bravo reggiano che si rispetti X°D



Kurohime: Grazie, ho già in mente una fiction con Lazio, spero non ti deluda ^^

Dragon_Girl31: Non ti preoccupare se non sei ferrata in storia, come vedi io spesso bazzico su wikipedia anche se preferisco i libri, ma riforme su riforme ci stanno distruggendo! E chiamami pure my dear se ti fa piacere <3 Spero che ti sia piaciuta anche questa fict!



Clod88: Grazie mille anche a te! Spero che ti piaccia anche questo capitolo, e sono contenta che Reggio piaccia così tanto!!



Alla prossima!



{ Spam spammoso <3



  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Assassin Panda