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La piccola Yuuki correva a perdifiato,
attraversando il corridoio
silenzioso disturbato dal ticchettio delle sue scarpette in vernice sul
parquet
del pavimento.
Si fermò un momento per riprendere
fiato, il tempo necessario per
stringere meglio il suo adorato peluche al petto, dopodichè
riprese a correre. Doveva
assolutamente andare da
onii-sama. Non stava più nella pelle, doveva rivelargli
ciò che aveva appena
visto!
Finalmente raggiunse la porta del salone e,
faticando non poco per
raggiungere la maniglia, aprì la porta, precipitandosi al
suo interno. Come
aveva immaginato, il suo fratello maggiore si trovava lì.
Kaname Kuran, seduto sul pregiato divano in stile
Luigi XVI, alzò gli
occhi vermigli dal libro che stava leggendo, posandoli sulla bambina
che aveva
appena interrotto la quiete della stanza. Non potè
trattenere un sorriso e si
chiese, silenziosamente, cosa potesse averla resa così
agitata.
«Ciao, Yuuki.» La
salutò, infilando un dito in mezzo al libro e
richiudendolo. «È successo qualcosa?»
La piccola sorellina deglutì,
stranamente turbata, ma annuì decisa. «Ho
un segreto!»
Esclamò, con aria da
cospiratrice.
Le labbra del ragazzo si allargarono in un sorriso
ancora più ampio. «E
non me lo puoi dire?» Chiese divertito, cercando di sembrare
serio.
Yuuki arricciò le labbra, pensierosa, ma
poi annuì nuovamente. «Certo
che si, è un segreto!»
Kaname rinunciò in partenza allo
spiegarle il reale significato di
quella parola – che evidentemente la sua cara sorellina
fraintendeva – e si
apprestò ad ascoltarla, incuriosito. Battè la
mano sul divano, facendole cenno
di sederglisi accanto. La piccola lo raggiunse, arrampicandosi e
inginocchiandosi sul cuscino in modo da poter essere alla stessa
altezza del
volto del fratello.
«Te lo dirò
all’orecchio, onii-sama.» Sussurrò,
poggiando una mano
sulla sua spalla e avvicinandosi a lui. «Ho visto la mamma e
il papà che si baciavano!»
Confidò, dicendo
quell’ultima parola con un accenno di disgusto che non
sfuggì al ragazzo più
grande.
«Oh, questo non me l’aspettavo
davvero!» Bisbigliò anche lui decidendo
di assecondarla, divertito.
Yuuki annuì decisa, stringendo forte il
suo peluche. «Avevano tutte le
bocche appiccicate, che schifo!»
Esclamò, rabbrividendo.
Kaname si lasciò sfuggire una risatina,
mentre sollevava una mano per
accarezzare i lunghi capelli della sorellina, ora raccolti con una
coroncina
sulla testa. «Lo fanno perché si vogliono bene,
Yuuki. Non c’è nulla di male,
credimi.» Le spiegò, paziente.
La bambina rimase per un attimo interdetta,
osservando il fratello con
aria pensierosa. «E non è più semplice
dirsi che si vogliono bene?» Ribattè,
non riuscendo ancora a comprendere che bisogno ci fosse di fare quella strana cosa con le bocche.
«Gli adulti preferisco
baciarsi.» Confidò il ragazzo, con un sorriso.
«Mmh.» Yuuki si mise a sedere
composta, il peluche stretto in grembo,
e iniziò a riflettere molto attentamente sulle parole
misteriose del fratello.
Alla fine, come colpita da una sorta di
illuminazione, si voltò
nuovamente verso di lui. «Quindi, onii-sama,»
esordì, seria. «Quando saremo
grandi e vorrò dirti che ti voglio bene, dovrò baciarti?»
Inaspettatamente, il giovane fece qualcosa che la
bambina non si
aspettava di certo e che, sicuramente, non gli aveva mai visto fare
prima. Stupito,
Kaname chinò lo sguardo, distogliendolo da lei, in un modo
che sembrava davvero
imbarazzato.
«Onii-sama?» Insistè
lei, afferrandogli la manica della giacca e
strattonandola piano. Voleva che le rispondesse, su, non poteva fare il
maleducato e ignorarla!
Sempre senza voltarsi, il ragazzo rispose.
«Solo se lo vorrai, Yuuki.
Ovviamente, saprò sempre che mi vuoi bene, anche senza un
bacio.» Mormorò,
semplicemente.
La bambina non era tuttavia per niente soddisfatta
dalla risposta. «Perché
non mi guardi, onii-sama?» Disse, sporgendosi verso di lui.
«Oh, onii-sama!
Perché sei tutto rosso?»
Kaname scosse la testa, passandosi una mano tra i
capelli visibilmente
imbarazzato. Era assurdo: solo la sua piccola sorellina riusciva a
metterlo in
quelle condizioni, seppur inconsciamente, certo. E adesso che cosa le
avrebbe
risposto? La piccola aveva solo sei anni e non era mai uscita da quei
sotterranei, non poteva comprendere gran parte di ciò che
accadeva al di fuori
della gabbia d’oro nella quale l’avevano racchiusa
per proteggerla… Però,
forse, una risposta gliela doveva. Anche lei era una Kuran, dopotutto.
«Piccola Yuuki.»
Sussurrò, accarezzandole i morbidi capelli. «A
volte
fai delle domande alle quali proprio non so rispondere.»
La bambina fraintese il significato di
quell’ultima frase. Imbronciò le
labbra, in un gesto naturale che il fratello trovò
tremendamente tenero, e
abbassò lo sguardo, leggermente triste. «Scusami,
onii-sama, non lo farò più.»
Kaname scosse la testa, sollevando con due dita
affusolate il volto
della sorellina. «Non ti sto rimproverando, Yuuki,
è tuo diritto fare domande. Vuoi
sapere perché sono arrossito?» Un debole sorriso
sfiorò le labbra del ragazzo a
quella parola, mentre osservava la piccola che annuiva, titubante.
Si chinò verso di lei, accostando le
labbra al suo orecchio. «Perché io
morirei per un tuo bacio, Yuuki.» Sussurrò,
talmente piano che anche lei faticò
a sentirlo.
Yuuki sgranò impercettibilmente gli
occhi, mentre ricambiava lo
sguardo che il fratello le rivolgeva, appannato da una strana
malinconia che la
piccola non comprendeva. L’osservò a lungo, poi
finalmente sembrò aver trovato
qualcosa da dire.
Sorrise, avvicinandosi al fratello e gettandogli le
braccia al collo,
in un abbraccio che avrebbe dovuto cancellargli
quell’espressione triste dal
volto. «Non mi darebbe fastidio baciare onii-sama,
perché io gli voglio bene.» Mormorò,
nascondendo il viso nell’incavo della sua spalla.
«Non essere triste,
onii-sama.»
Sentì le dita del ragazzo immergersi tra
i suoi capelli e ricambiare l’abbraccio,
silenziosamente. «Ora non lo sono più,
Yuuki.» Concesse, con un sospiro.
«Onii-sama?» Chiamò
la piccola, dopo un po’.
«Si, piccola Yuuki?» Rispose
lui.
La bambina tentennò, prima di fare la
sua domanda. «Un giorno saremo anche
noi come la mamma e il papà?»
Kaname sorrise, allontando la sorellina dal suo
abbraccio e
sfiorandole la punta del naso con un dito. «Certo. Ma solo se
tu lo vorrai,
Yuuki.»
La piccola Yuuki sorrise, annuendo e sancendo
quell’innocente promessa
con un bacio. Sfiorò la guancia del fratello con le sue
labbra e arrossì,
stringendosi al petto il suo fidato peluche. «Si, onii-sama,
e questo sarà il
nostro segreto!»
Allora i
nostri genitori lo sapranno questa sera stessa, pensò,
ricambiando il sorriso della sorellina.
Ma, dopotutto, era stato già tutto previsto.
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AAR - Angolo Autrice e Ringraziamenti
Ringrazio infinitamente per le recensioni del precedente capitolo, e mi dispiace se questo non è all'altezza delle vostre aspettative... Avevo in mente di concluderlo in un altro modo ma alla fine è uscito così, spero comunque che vi piaccia almeno un pò :)
Grazie a Ifrittuccia, Cleo92 e Heart per aver recensito,
Grazie a prettyvitto, sayuri74 e valef1995 per averla aggiunta alle preferite,
e Grazie a Cleo92, Pink Feather e prettyvitto per averla aggiunta alle seguite.
Grazie mille! ^^
Ci leggiamo al prossimo Missing Moments, non mancate ;)
Un bacio =*
GiulyRedRose