Crossover
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Autore: Robotech90    11/06/2010    1 recensioni
Quante persone amano i libri fantasy? Quanti ragazzi passano intere giornate leggendo storie ambientate in mondi fantastici? E se questi ragazzi si trovassero un giorno ad affrontare le loro fantasie?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Film, Libri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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                      Fuga da Silthrim

 

Mirko era in piedi di fronte a Sauron, mentre quest’ultimo stringeva Gianni tra le braccia, con l’intenzione di affogarlo. Il ragazzo osservò le fiamme che ancora bruciavano intorno alle macerie saltate in aria a causa dell’incantesimo del Signore di Mordor e la sua mano si strinse ancora più forte intorno alla spada.

“Non hai ancora risposto alla mia domanda- disse Sauron minaccioso, mentre Gianni cercava di colpirlo inutilmente con le gambe- Desideri la morte del tuo amico o preferisci arrenderti?”

Mirko sentiva il suo cuore pulsare forte, quando si accorse che Manuel e Robert si stavano riprendendo: il primo dei due si era già rialzato e accorse al fianco del Cavaliere:

“Mirko, come ha fatto Sauron a catturare Gianni?”

“Voi eravate svenuti….quel maledetto ha…..ucciso Angel”-sussurrò tra i denti Mirko, abbassando la testa.

Manuel fu preso da puro stupore e i suoi occhi si dilatarono, così come anche i suoi muscoli si irrigidirono per il rancore:

“Cosa? Ma….come…?”- chiese il ragazzo mettendosi le mani sul capo, nel frattempo Robert si era avvicinato ai due e Sauron continuava ad attendere in silenzio.

“Era sotto un cumulo di macerie e lui…l’ha fatta saltare in aria….non c’era possibilità di salvarsi da quell’esplosione”- mormorò Mirko, balbettando.

Il Signore Oscuro sentì le parole del Cavaliere e avanzò di alcuni passi, tenendo bloccato Gianni:

“Era ciò che meritava….”

“No, non è vero”- urlò Mirko lacrimante, interrompendo il suo interlocutore e portando la spada di fronte a sé.

“Prova solo a fare un altro passo e il tuo amico morirà”- ringhiò Sauron spostandosi leggermente all’indietro.

In quel momento, si udì un forte ruggito e Xavian piombò fulmineamente sul Signore di Mordor, questi, per cercare di difendersi dall’attacco della creatura alata, lasciò cadere Gianni e il Cavaliere ne approfittò per raccogliere la sua lama. Il drago, ora, sovrastava Sauron e lo morse con violenza ad una spalla, Mirko sentì sulla sua pelle quanto stesse soffrendo il suo compagno, perché la corazza del sovrano di Mordor era molto spessa e neanche i suoi denti riuscivano a perforarla. Xavian mollò la presa e decise di lanciare una fiammata sul suo avversario, quando questi alzò la sua mazza e lo colpì alle costole, Mirko urlò di dolore tenendosi il punto dove il suo compagno era stato colpito e Manuel e Robert lo soccorsero immediatamente:

“Fate allontanare Xavian da lui”- disse Mirko massaggiandosi le costole e poi vide che Meredriel e Lifaen stavano correndo a gran velocità verso di loro:

“Cavalieri, ci stiamo ritirando”

I tre non fecero in tempo a replicare che Xavian venne scagliato a pochi metri dal gruppo e gli altri tre draghi gli atterrarono al fianco.

“Niente può fermarmi -rise Sauron pulendosi dalla polvere- Ora, è giunto il tempo di morire”- aggiunse e piantò la sua mazza sul terreno. Tutto si mise a tremare e una spaccatura iniziò a formarsi dal punto in cui il Signore Oscuro teneva ferma la sua mazza da battaglia. I due Elfi e i Cavalieri persero l’equilibrio e caddero a terra, mentre i draghi si tenevano saldi al terreno sulle loro quattro zampe.

“Dobbiamo andarcene”-urlò Lifaen cercando di rialzarsi in piedi.

“E la guarnigione?”- chiese Robert che a fatica stava issandosi su Eridor.

“Li ho mandati avanti e sono venuto a cercare voi. Mi dispiace, amici, ma Silthrim è caduta”

Mirko fu preso dallo sconforto e dalla paura: il Male si stava avvicinando sempre di più ad Ellesmera e loro non erano stati in grado di arrestarne l’avanzata. Robert afferrò la mano di Lifaen e lo fece montare con lui, mentre Manuel ospitò Meredriel su Kaspian, Gianni era ancora intento a guardare Sauron e Mirko era come paralizzato. Tutto ad un tratto al Cavaliere sembrò di aver notato una figura alle spalle di Sauron….sembrava…no, doveva esserne certo.

Il ragazzo scattò in avanti e gli altri lo chiamarono, allarmati:

“Mirko, che cosa fai? Dobbiamo andarcene prima che sia troppo tardi”- urlò Robert, tenendo le redini di Eridor.

“Cominciate a partire- rispose a sua volta il giovane- Xavian, stammi sopra e , appena te lo dico, prendimi al volo”

“Cosa?”

“Tu fallo e basta”

Mirko corse attraverso le macerie, mentre il terremoto provocato da Sauron continuava a far crollare gli edifici e gli alberi. Il Signore di Mordor notò che il Cavaliere correva nella sua direzione e pensò: “Cosa ha intenzione di fare? Vuole uccidersi?”.

Sauron sollevò la mazza e attese che il ragazzo gli fosse abbastanza vicino per colpirlo, ma questi spiccò un agile balzò e lo superò con un acrobatica capriola aerea, il Signore di Mordor colpì solo aria e si girò:

“Non mi sfuggirai”- sibilò inseguendo il ragazzo.

Mirko era ora circondato da una spessa voluta di polvere e camminava a tentoni, facendo attenzione a non inciampare, dietro di sé sentiva i pesanti passi di Sauron, ma non poteva perdere tempo a combatterlo. Il Cavaliere era sicuro di aver visto la sagoma di Angel, dietro le spalle del sovrano di Mordor, forse il cartone si era in qualche modo salvato.

Camminando per alcuni secondi nel polverone, sentì un flebile lamento provenire da un punto imprecisato di fronte a sé, ma quella nebbia di terra non gli permetteva di vedere nulla.

“Angel, sei tu? Dove ti trovi?”

Nessuno rispose, ma Mirko si fece guidare dall’udito e seguì quei lamenti finché non trovò quello che stava cercando: Angel era accasciata su un pezzo di mura crollato e respirava a fatica, le fiamme le avevano colorato il pelo di nero e una delle sue antenne era quasi stata carbonizzata.

“Angel, sei viva”- disse il ragazzo, preso dalla felicità, ma non poté fare a meno di notare che le ustioni erano molto gravi e pronunciò: “Waise Heill”.

L’antenna carbonizzata riprese parte della sua vitalità, ma le ustioni erano troppe per poterle curare tutte. Mirko prese in braccio il cartone e udì il rimbombare dei passi di Sauron:

“Sei proprio sfortunata, piccola, è la seconda volta che rischi di morire”- le sussurrò il Cavaliere, ma lei non rispose…brutto segno.

“Esci fuori, non nasconderti a me…non nasconderti alla tua paura”- Mirko sentì queste parole attraverso il polverone e chiamò Xavian. Il drago atterrò e il Cavaliere montò su di esso, avvolgendo Angel con una coperta.

“Vai Xavian, dove ci aspettano gli altri?”

Il drago spiccò il volo e poi rispose:

“Sono poco davanti a noi, li raggiungeremo tra non molto”

Il Cavaliere guardò in basso e vide che Silthrim era totalmente in fiamme, poco lontano notò,invece, la fila di superstiti che abbandonava la città. Scostando un po’ la coperta, Mirko carezzò la testa di Angel e mormorò:

“Tu non sei di questo mondo, non dovresti essere qui e nemmeno io dovrei. Prima o poi spero che tutto tornerà alla normalità”

 

 

Sauron osservò il nemico che si allontanava in volo e si sedette su di una roccia, scagliando la mazza a terra con rabbia. Un suo soldato si avvicinò e lo informò:

“Signore, siamo riusciti a conquistare la città. Qual è la nostra prossima mossa?”

“Attendiamo istruzioni da Galbatorix, ci dirà lui che cosa fare. Ora saccheggiate tutto quello che potete….ci serviranno molte provviste se dovremo assediare Ellesmera”

  
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